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Canapificio Veneto

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Canapificio ingresso e portineria
Canapificio ingresso e portineria

Il Canapificio Veneto iniziò la sua attività di produzione di corde e spaghi nel Maggio 1883 a Cornuda (Treviso), nella Pedemontana Veneta, ed assunse presto una grande importanza per numero di operai e volume di produzione, anche per l’esportazione. Fu danneggiato pesantemente nel Primo conflitto mondiale trovandosi sulla linea del Piave e nel 1920 fu acquisito dal Linificio e Canapificio Nazionale con sede a Milano. Chiuse definitivamente nel 1968, a causa della concorrenza delle fibre sintetiche e della scomparsa della coltivazione della canapa, anche a seguito di divieti per motivi sanitari. La sua importanza nell’ambito dell’archeologia industriale e della tecnologia è dovuta al fatto di essere stata la prima fabbrica, verosimilmente a livello mondiale, ad essere progettata in funzione dell’energia elettrica secondo nuovi modelli produttivi e un’architettura orizzontale, in discontinuità con quella verticale della prima rivoluzione industriale, che resisterà ancora per decenni prima di lasciare definitivamente il campo alle attuali fabbriche “piatte”. Questa radicale innovazione rappresenta quindi il punto di passaggio alla seconda rivoluzione industriale. Parte del complesso ora ospita alcune aziende e la Tipoteca Italiana, un Museo della Stampa del Design tipografico di livello mondiale.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Canapificio Veneto (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Canapificio Veneto
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Canapificio ingresso e portineria
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Luoghi vicini

Brentella di Pederobba

La Brentella di Pederobba è un canale artificiale del Veneto centrale. Devia 30 m³/secondo di acqua del Piave all'altezza di Fener di Setteville. Scorre parallelamente al Piave e, poco dopo Crocetta del Montello, si dirama nei canali detti di Caerano e del Bosco. Il primo, che è il principale, attraversa gli abitati di Caerano di San Marco e Montebelluna e, poco prima di Trevignano, si divide in canali minori; l'altro lambisce il versante sud del Montello e sfocia nel canale della Vittoria di Ponente. Fu realizzata grazie ad una concessione della Repubblica di Venezia del 22 marzo 1436 scaturita da una richiesta avanzata l'anno prima dai rappresentanti della città di Treviso avevano richiesto al Senato la costruzione del canale pel bene generale di tutto il territorio nostro trevisano, poiché la campagna vi è aridissima e perciò sterile. Il canale fu notevolmente ampliato e potenziato da Giovanni Giocondo e in effetti diede al territorio enormi vantaggi (si noti, per esempio, che la popolazione locale triplicò nel giro di nemmeno tre secoli, un incremento enorme per allora). Oltre che a favorire l'agricoltura, la Brentella faceva funzionare numerosissimi opifici, e agli inizi del Novecento i territori limitrofi divennero una delle principali zone industriali della provincia, ruolo che svolge ancor oggi grazie ad alcune centrali elettriche dell'ENEL. La gestione del canale è affidata al consorzio di bonifica Piave che nel 2009 ha assorbito il consorzio di bonifica Pedemontano Brentella di Pederobba.