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Vergiano

Frazioni di RiminiModulo formatnum usato con intervalloPagine con mappeSenza fonti - centri abitati dell'Emilia-RomagnaSenza fonti - gennaio 2015
Italy provincial location map 2016
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Vergiano è una frazione dell'entroterra riminese che conta circa 1.500 abitanti. Sita a 7.0 km dal centro storico di Rimini e 9.0 km dalla spiaggia, Vergiano si sviluppa principalmente ai lati della via Marecchiese con il "Borgo dei Ciliegi", il "Ghetto Randuzzi" ed il "Ghetto Montanari", mentre nella parte più interna si estende tra le vie Mirandola e Rodella, oltre che nella zona denominata "Gaiofana di Vergiano". Secondo lo storico Tonini, il nome Vergiano deriva dal terreno posseduto dalla Gente Virgilia, antica famiglia romana, che ebbe la sua sede proprio in queste zone. Probabilmente è una leggenda, tramandatasi nei secoli; pare che dopo avere subito la confisca dei terreni di Mantova, peregrinado verso il suo esilio romano, il Sommo Poeta Virgilio abbia soggiornato in una locanda di Vergiano che ha preso il nome di "Virgiliana". Fino a pochi anni fa quel locale, che era un circolo ricreativo e si è trasformato in "Ristorante Le Ruote" era chiamato Cooperativa "Virgigliana". Sulle colline del Riminese, più precisamente a Vergiano, sorge una villa che fu costruita a metà '800 per volontà del marchese Audiface Diotallevi, che approfittò della presenza in città dell'ingegnere ed architetto Luigi Poletti dello Stato Pontificio, e che fu incaricato della costruzione. Dalle fonti si evince che la Tomba di Vergiano era presente sin dal 1485; dotata di torre e di un cortile era circondata da un frutteto. Le tombe erano fattorie fortificate ed avevano funzione di controllo del territorio agricolo. Sorgevano spesso su di un'altura da cui dominare il paesaggio (per questo venivano chiamate anche tumulus), ma anche in pianura, talvolta circondate da aree acquitrinose. Nel medioevo assieme a palazzi e torri hanno costituito un passaggio significativo del popolamento delle campagne.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Vergiano (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Vergiano
Via Montefiorino, Rimini

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N 44.03972 ° E 12.50028 °
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47923 Rimini
Emilia-Romagna, Italia
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Luoghi vicini

Chiesa di Santa Giustina (Rimini)
Chiesa di Santa Giustina (Rimini)

L'antica chiesa di Santa Giustina era una chiesa cattolica, situata a Santa Giustina, frazione di Rimini, e risalente al XIV o XIII secolo. Danneggiata dagli eventi bellici nel 1944, al suo posto nel dopoguerra fu costruita una nuova chiesa. L'antica chiesa sorgeva lungo la via Emilia, all'altezza dell'attuale abitato di Santa Giustina. La prima citazione di una chiesa di Santa Giustina appare in una bolla di Papa Lucio II al vescovo di Rimini Rainerio, datata 21 maggio 1144. Si trattata però di un edificio ancor più antico, forse posto vicino al Marecchia e spostato lungo la vicina via Emilia a causa delle frequenti piene del fiume. L'edificio storico viene citato già in una visita del 4 ottobre 1541, e in diverse visite di poco successive (1563, 1570, 1572 e 1577) che seguirono il Concilio di Trento. In particolare, nella relazione della visita del 15 giugno 1577 condotta dall'allora vescovo di Rimini Giovanni Battista Castelli, si trova un'accurata descrizione della chiesa. Proprio da questi documenti emerge una possibile datazione della chiesa. Gli affreschi interni vengono infatti descritti come in pessime condizioni e necessari di restauro, suggerendo come possibile datazione il XIV o XIII secolo. Dalle poche immagini d'epoca il campanile appare di costruzione moderna, probabilmente risalente anni venti o trenta. A seguito del terremoto del 1916 che colpì il riminese molti edifici antichi subirono danni e furono restaurati o ricostruiti nel periodo interbellico. Durante la seconda guerra mondiale, con lo spostamento del fronte lungo la Linea Gotica, passante per il riminese, il campanile della chiesa di Santa Giustina fu usato dall'esercito tedesco come osservatorio per indirizzare il tiro dell'artiglieria. L'edificio fu quindi obiettivo di numerosi bombardamenti alleati. A seguito dello sfondamento del fronte, l'esercito tedesco in ritirata minò il campanile, sopravvissuto alle bombe, e l'esplosione lo fece collassare sulla vicina chiesa. Dalla foto dei resti allegata alle pratiche per la demolizione e successiva edificazione di una nuova chiesa, l'edificio appare privo del tetto, ma le pareti risultano parzialmente integre, così come l'apparato decorativo interno. La chiesa fu comunque demolita in quanto pericolante, seguendo il destino di molte altre architetture religiose e non demolite nel dopoguerra nel riminese, alcune solo sfiorate dagli eventi bellici. Il finanziamento per la costruzione del nuovo edificio fu approvato il 9 luglio del 1949, mentre l'approvazione del progetto Pontificia commissione per i beni culturali della Chiesa è datata 1963. L'edificio ha l'asse spostato in direzione normale alla via Emilia e segue uno stile sobrio, dopo che un iniziale progetto di ricostruzione in stile rinascimentale era stato respinto. L'edificio ha subito profondi lavori di restauro e rinnovamento nel 1983. Santa Giustina (Rimini) Diocesi di Rimini Parrocchie della diocesi di Rimini Chiesa di Santa Giustina, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.

Rimini Fiera
Rimini Fiera

La Fiera di Rimini è il polo fieristico della città di Rimini, gestito dalla società Italian Exhibition Group S.p.A. Completato nel 2001 ed ampliato nel 2017, rappresenta un moderno e funzionale quartiere fieristico, capace di attirare milioni di visitatori ogni anno. È particolarmente attivo nel campo del Travel & Tourism, Technology & Enviroment, Entertainment & Leisure e Hotel & Food Industry. Le prime manifestazioni fieristiche di Rimini si svolsero nel dopoguerra, al Grand Hotel, con esposizioni dedicate al settore alberghiero. Negli anni cinquanta nasce la MAPIR Mostra dell'Artigianato riminese. Tra gli anni sessanta e settanta vengono costruiti i primi padiglioni del vecchio quartiere e costituito (1972) l'Ente Autonomo Fiera di Rimini. Tra gli anni ottanta e novanta vengono costruiti ulteriori padiglioni e all'attività fieristica si affianca quella congressuale. Lo sviluppo del portafoglio manifestazioni, la crescita del tasso d'internazionalità, l'aumento esponenziale di espositori e visitatori apre la strada, nella seconda metà degli anni novanta, al progetto di realizzazione di un nuovo quartiere fieristico da realizzarsi a nord della città e la cui prima pietra viene posata nel giugno 1999. Il nuovo quartiere fieristico verrà costruito a tempo di record e sarà portato a termine nel 2001. I lavori non termineranno, poiché nel 2017 verrà ulteriormente ampliato. L'Ente Autonomo Fiera di Rimini venne trasformato nel 2000 in Rimini Fiera S.p.A. per rivolgersi al mercato interno e a quello internazionale. L'assetto societario di Rimini Fiera S.p.A. vedeva quali soci pubblici Provincia di Rimini, Comune di Rimini e CCIAA, ognuno con il 26,44% delle quote sociali mentre la Regione Emilia-Romagna partecipava col 5,80% delle azioni; il restante 14,88% del capitale era detenuto da soci privati. Nel 2016 Rimini Fiera S.p.A. diviene Italian Exhibition Group S.p.A., a seguito del conferimento in Rimini Fiera S.p.A. dell’azienda condotta da Fiera di Vicenza S.p.A. (ora Vicenza Holding S.p.A.). L’organizzazione e la gestione degli eventi fieristici, nel riminese, è realizzata presso le seguenti strutture: Quartiere Fieristico di Rimini, sito in via Emilia n. 155, Rimini; Palacongressi di Rimini, sito in via della Fiera n. 23, Rimini; Il quartiere fieristico è di proprietà della Capogruppo Italian Exhibition Group S.p.A., il centro congressi di Rimini è condotto in locazione. Progettata dalla GMP di Amburgo, la nuova Fiera di Rimini, varata nel 2001, si estende su un'area complessiva di 460 000 m²: tre diversi ingressi, 168000 m² di superficie utile - 109000 m² di superficie espositiva lorda e 59 000 per servizi - articolata su 16 padiglioni (alti 20 metri, larghi 60, profondi 100; monoplanari, cablati, condizionati, oscurabili, a campata unica, privi di pilastri interni, collegati fra loro tramite un percorso coperto di logge, porticati e fontane). Rimini Fiera dispone di 24 sale convegni fino a 730 posti, business center, sale stampa con centro riversamento televisivo su reti nazionali, due ristoranti, tre free-flow, nove bar, una gelateria e due pizzerie-kebab. Ancora: servizi bancari, assicurativi, di autonoleggio, agenzia viaggi, prenotazioni alberghiere, area shopping, pronto soccorso, nursery. Rimini Fiera è dotata di una stazione ferroviaria interna posta di linea (sulla linea adriatica) dove, in contemporanea con le manifestazioni, fermano ogni giorno numerosi treni; dispone di un terminal bus interno per un accesso diretto a chi arriva con i mezzi pubblici o con i bus dagli alberghi e dall'aeroporto; e di un'elisuperficie con servizio di elitaxi su prenotazione. I parcheggi sono 11 000, attrezzati a camper service e intercollegati tramite servizio navetta. Il quartiere fieristico di Rimini presidia quattro distretti economici (Travel & Tourism, Technology & Enviroment, Entertainment & Leisure e Hotel & Food Industry) con manifestazioni ad alta specializzazione (35 tra annuali e biennali, 11 delle quali con la qualifica di internazionale e per la maggior parte organizzate direttamente). Le principali manifestazioni sono: Sigep: Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè. Nel 2023 si terrà la 44ª edizione. Beer&Food Attraction, per gli operatori dell’Out of Home (bar, pizzerie, birrerie, ristorante) nel 2023 verrà abbinata al Sigep. ABTech expo: per gli operatori inerenti alla produzione di materie prime, agenti e additivi, tecnologie di produzione e di processo, tecnologie di imbottigliamento e riempimento, tecnologie packaging, contenitori, materiali per l’imballo, sistemi di chiusura e logistica. RiminiWellness: tra le più grandi kermesse al mondo dedicata a fitness, benessere, business, sport, cultura fisica e sana alimentazione. Un evento che racchiude tutte le maggiori aziende dell'universo wellness: dai produttori di macchine per l'attività fisica alle palestre, le scuole e le associazioni di categoria, ai cultori del fisico, passando per le SPA del relax, le scienze riabilitative, la danza, ma anche il turismo e il design. Expodental meeting: La fiera espone attrezzature e materiali per odontoiatria e odontotecnica e offre una serie di corsi ECM ai professionisti che partecipano all’evento. Meeting per l’amicizia tra i popoli: una manifestazione organizzata dal movimento ecclesiale cattolico di Comunione e Liberazione. Macfrut: per gli operatori ortofrutticoli. Fieravicola: una mostra internazionale di avicoltura e cunicoltura (un tempo tenuta a Forlì) Enada: manifestazione dedicata agli operatori nel sud Europa e nell’area mediterranea per il settore gaming Tecnargilla: Salone Internazionale delle Tecnologie e delle Forniture all'Industria Ceramica e del Laterizio Superfaces: è la manifestazione dedicata ai materiali innovativi per l’interior, rivestimenti, pannelli e pavimentazioni e per il design e l’architettura. TTG, travel experience: Fiera Internazionale del Turismo SIA HOSPITALITY DESIGN: Salone Internazionale dell'Accoglienza SUN BEACH & OUTDOOR STYLE: Salone Internazionale dell'Esterno. Progettazione, Arredamento, Accessori. ECOMONDO: Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile per l'innovazione tecnologica e industriale dell'economia circolare. KEY ENERGY: Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile per la decarbonizzazione dell'economia. Il nuovo Palacongressi di Rimini sorge dove un tempo si trovava il vecchio quartiere fieristico riminese. Progettato dalla GMP di Amburgo e costruito ex novo dalla Società del Palazzo dei Congressi di Rimini sorge su un'area di 38.000 metri quadri e ha una capienza complessiva di 9 300 posti. Completano la struttura un'area servizi, ristoranti e centri di ristoro e un sistema di 500 parcheggi interrati. La contestualizzazione di Rimini Fiera in un territorio caratterizzato da una vastissima offerta alberghiera, culturale, di leisure ne fanno il partner per eccellenza della clientela d'affari, come dei grandi eventi per il pubblico. La facile raggiungibilità del quartiere rappresenta un plus per aziende e pubblico. L'aeroporto internazionale "Federico Fellini" è collegato con voli quotidiani con Roma e con le principali capitali europee. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rimini Fiera Sito ufficiale, su riminifiera.it. Sito ufficiale del gruppo Italian Exhibition group, su iegexpo.it. Sito del Palacongressi, su riminipalacongressi.it.

Stadio dei Pirati
Stadio dei Pirati

Lo Stadio dei Pirati è lo stadio di baseball della città di Rimini. Di proprietà del Comune di Rimini, lo stadio è situato nei pressi di via Circonvallazione Nuova e via Circonvallazione Ovest, sulla sponda sinistra del fiume Marecchia. Adiacenti al campo principale sono presenti altri due campi più piccoli, dedicati alle attività giovanili. La sua inaugurazione risale all'anno 1973: da allora iniziò infatti ad essere la sede abituale degli incontri casalinghi dei Pirati, ovvero la squadra del Rimini Baseball Club che si apprestava a diventare protagonista nel panorama del baseball nazionale e continentale. Grazie anche all'intervento di Cesare "Rino" Zangheri, storico patron del Rimini Baseball, furono eseguiti alcuni importanti interventi, tra i quali la realizzazione di nuove tribune e dell'impianto di illuminazione. Questi lavori permisero allo stadio di essere (insieme a Bologna e Parma) sede nel 1978 del primo campionato mondiale di baseball che si sia disputato in Italia. Durante questa manifestazione, la sfida riminese tra Italia e Stati Uniti ha attirato un pubblico stimata tra le 8 e le 10.000 persone. Successivamente, la struttura è stata nuovamente designata per ospitare partite di altri due campionati mondiali, rispettivamente nelle edizioni del 1988 e del 1998. Per questa ragione, in passato lo stadio aveva assunto la denominazione di Mondiale. Nel corso dei decenni, su questo campo hanno giocato i migliori giocatori del baseball italiano. Sotto la presidenza di Zangheri, infatti, il Rimini Baseball riuscì a vincere 13 scudetti, oltre che 3 Coppe dei Campioni in campo europeo. Zangheri, ottantacinquenne, ha ceduto la società prima della stagione 2018, ma dopo una sola annata la nuova proprietà non ha più iscritto la squadra ad alcun campionato FIBS. Negli anni immediatamente seguenti, la gestione dello stadio è stata oggetto di una battaglia legale tra la proprietà del club e il comune di Rimini. Lo Stadio dei Pirati è tornato ad ospitare gare di Serie A in occasione della stagione 2022, quando la risoluzione di alcune questioni burocratiche ha permesso al New Rimini (società al suo secondo anno di esistenza composta prevalentemente da giovani giocatori locali) di giocare qui per la prima volta, dopo un anno di "esilio" a Riccione. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stadio dei Pirati

Santuario della Madonna di Casale

Il santuario della Madonna di Casale è un edificio di culto cattolico situato nel comune di Santarcangelo di Romagna (Rimini). L'edificio originale seicentesco è stata distrutto nel 1944 dall'esercito tedesco in ritirata. L'attuale santuario è una costruzione moderna inaugurata nel 1964. La chiesa custodisce l'urna con le reliquie del passionista Pio Campidelli (1868-1889), beatificato da papa Giovanni Paolo II il 17 novembre 1985. Il santuario sorge lungo la via Emilia vecchia, tra le due frazioni di Santa Giustina e San Vito di Romagna. Lungo questa arteria, che un tempo era la principale Emilia, fu eretta agli inizi del 1500 un'edicola dedicata alla Madonna. Al suo interno, un affresco raffigurante la Vergine con il Bambino accoglieva i viandanti che si fermavano per una sosta sul loro percorso e per fare una preghiera. Alcuni particolari eventi miracolosi, avvenuti a partire dal 1596, suscitarono l'entusiasmo e la devozione di numerose persone. Tanto che, per accogliere i pellegrini in numero sempre crescente, nel 1602 si costruì una nuova grande chiesa. In stile basilicale a croce latina e con sei cappelle laterali, fu insignita del titolo di Santuario ed Abbazia. Dal 1609 al 1877 il santuario fu officiato da rettori diocesani, nominati dal vescovo di Rimini. La grande affluenza di devoti rendeva necessario però un servizio religioso più efficiente, così il vescovo Luigi Raffaele Zampetti vi chiamò una comunità di sacerdoti passionisti che giunsero a Casale nel 1878. Il santuario seicentesco fu distrutto nel 1944 dagli eventi bellici. L'attuale edificio, in stile moderno, è stato costruito nel 1964. Nel 1593 i fedeli di Casale restaurarono l'edicola dedicata alla Madonna che era lungo la via principale del borgo, e commissionarono a un pittore locale, Baldassarre Pasolini di Longiano, di dipingere una nuova immagine di Maria. Le vaste dimensioni dell'affresco originario - 130 cm per 110 - fanno pensare ad una cella capace di accogliere almeno alcune persone. L'affresco, insieme a quasi tutta la chiesa, andò quasi totalmente distrutto nel 1944, durante la seconda guerra mondiale; ne è rimasta solo la parte centrale con il volto della Vergine e del Bambino. Si salvò anche la tomba di Pio Campidelli che vi era stata trasferita nel 1923. Tre anni dopo il restauro, nel giugno del 1596, la Madonna di Casale cominciò ad operare miracoli. Il primo fu quello a favore di una signora Caterina, moglie di Sebastiano del Duro. Ella era in casa afflitta per il marito imprigionato ingiustamente. Le fece visita una pellegrina che, saputa la vicenda, le consigliò di recarsi ad accendere una candela davanti all'immagine della Madonna e di pregare con fede affinché il suo consorte fosse liberato. Caterina seguì il buon consiglio. La sera stessa il coniuge ritornò a casa. Grande fu la meraviglia e la festa. Caterina cercò la donna che l'aveva visitata e consigliata, chiese a tutti se l'avessero vista, ma nessuno la conosceva o l'aveva mai incontrata. La misteriosa visitatrice fu subito associata alla Madonna stessa. A seguito di questo primo evento miracoloso ve ne furono molti altri e ancora oggi l'immagine della Vergine Maria reca conforto e grazie a chi si rivolge a Lei. Il santuario edificato sul luogo fu dedicato alla Madonna della Visitazione, proprio in memoria della miracolosa visita ricevuta dalla signora Caterina. La festa patronale è fissata l'8 settembre. I festeggiamenti iniziano la domenica precedente con una partecipata gara podistica a cui partecipano atleti di varie fasce di età denominata "Sagra delle Mandorle". La memoria di Pio Campidelli ricorre il 2 novembre. Gabriele Cingolani, Pio Campidelli, edizioni paoline, Alba 1989. Pio di San Luigi Sito ufficiale, su madonnadicasale.it.

Ausa (torrente)
Ausa (torrente)

Il torrente Ausa (Ëuṡa in romagnolo) nasce alle pendici del monte Titano, dov'è conosciuto come Fosso della Flocca nei pressi di Cà Melone nel castello di Borgo Maggiore, e si sviluppa per una lunghezza di 17,2 km. Il corso dell'Ausa coinvolge nella Provincia di Rimini i comuni di Coriano e Rimini, mentre nella Repubblica di San Marino coinvolge i castelli di Serravalle, Domagnano e Borgo Maggiore. In origine l'Ausa tagliava in due la città di Rimini, passando a fianco delle mura del centro storico. Tra il 1967 e il 1972, per motivi di comodità, il suo tratto terminale fu deviato tramite un canale in cemento, facendolo confluire nel fiume Marecchia. Dalle fotografie aeree si può facilmente intuire l'originario percorso del torrente, grazie alla vegetazione cresciuta sulle sue sponde ancora presente. Il punto d'interruzione e deviazione dell'Ausa si trova a circa 500 m a sud del casello autostradale dell'Autostrada Adriatica Rimini sud, mentre il suo ingresso nel Marecchia avviene circa 2 km prima della foce di quest'ultimo, in corrispondenza del parco XXV aprile, proprio nel punto in cui anche il Marecchia è stato deviato dalla sua posizione originaria. Oggi l'ex letto del torrente è diventato un percorso ciclo-pedonale, i ponti fungono da sottopassi e la scia di vegetazione che attraversa la città è un lungo parco che assume nomi diversi nei vari tratti. Laddove l'Ausa sfociava nel mar Adriatico, l'estuario è ancora presente, ma è stato tombinato e trasformato in uno scarico a mare di acque meteoriche dell'impianto fognario. L'Ausa è un corso d'acqua a spiccate caratteristiche torrentizie e può essere senz'altro considerato quello con le caratteristiche qualitative peggiori tra tutti i corsi d'acqua che interessano il territorio della Provincia di Rimini, fungendo, per il tratto che attraversa San Marino, come una vera e propria fognatura a cielo aperto. Il massimo inquinamento lo si riscontra nelle zone più a monte (SS 72), in quanto l'acqua fluita è principalmente rappresentata dalla sommatoria degli scarichi riversati nel corpo idrico. Più a valle, la situazione, pur restando critica, migliora per gli apporti di scarichi meno inquinanti. Si ritiene che il torrente Ausa debba essere tenuto sotto particolare osservazione durante le normali uscite di vigilanza, soprattutto nei punti di più facile accesso come il ponte sulla via Marecchiese e il ponticello in prossimità della confluenza nel Marecchia, all'interno del parco XXV aprile; questo tratto, canalizzato e cementificato, ha infatti perso qualsiasi capacità di autodepurazione ed è un potenziale veicolo d'inquinamento. Bacino Idrografico del Fiume Marecchia - Sottobacino del Torrente Ausa su agricoltura.provincia.rimini.it (PDF), su agricoltura.provincia.rimini.it. URL consultato il 28 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2014).