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Cimitero di guerra di Cesena

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Cesena War Cemetery2
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Il cimitero di guerra di Cesena è un cimitero militare di Cesena per i soldati dei paesi del Commonwealth caduti durante la seconda guerra mondiale. Venne progettato dell'architetto inglese Louis de Soissons. Vi sono 775 tombe di militari provenienti dagli attuali Regno Unito, Canada, Nuova Zelanda, Sudafrica e India; tre tombe appartengono a ignoti. Cesena Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su cimitero di guerra di Cesena Cesena War Cemetery (EN)

Estratto dall'articolo di Wikipedia Cimitero di guerra di Cesena (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Cimitero di guerra di Cesena
Via Cervese, Unione dei comuni Valle del Savio

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Cesena War Cemetery2
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Luoghi vicini

Orogel Stadium-Dino Manuzzi
Orogel Stadium-Dino Manuzzi

L'Orogel Stadium-Dino Manuzzi, già Stadio Dino Manuzzi, già Stadio La Fiorita (o della Fiorita), è un impianto sportivo di Cesena. Situato nella zona orientale della città, nell'area del quartiere Fiorenzuola cosiddetta "La Fiorita", è il più importante e capiente impianto sportivo della Romagna. La struttura ospita le gare casalinghe del Cesena Football Club. Il 10 settembre 2011 è stato il primo impianto in Italia ad aver ospitato una partita di Serie A su un terreno in erba sintetica. Nella stessa occasione è divenuto il primo stadio in Europa ad ospitare due Real Box (attualmente rimossi), strutture in plexiglas interamente chiuse posizionate appena fuori dal campo, in corrispondenza delle bandierine del calcio d'angolo, in grado di ospitare 8 spettatori ciascuna, i quali assistevano quindi alla partita da bordo campo. Occorre ricordare, inoltre, che il Dino Manuzzi è stato il primo stadio italiano interamente coperto. L'odierno Orogel Stadium, infine, appare come un tipico impianto all'inglese, privo di barriere tra il campo e gli spalti, eccezion fatta per la curva destinata alla tifoseria ospite, ove esse permangono a tutt'oggi. Lo spettatore, pertanto, assiste alla gara a pochi metri di distanza dal rettangolo di gioco, godendo di un'ottima visuale da ogni settore. Lo stadio fu costruito nel 1957 per ospitare le gare del Cesena. Era originariamente costituito da una tribuna coperta, cui nel tempo, si aggiunsero una gradinata (situata sul lato opposto) e due curve: una sul lato Sud (in cui si situano i sostenitori della squadra locale, chiamata anche "Curva Mare"); l'altra sul lato Nord (riservata ai tifosi della squadra ospite, chiamata anche "Curva Ferrovia"). Il terreno di gioco misurava 105 x 68 metri ed è stato uno tra i più apprezzati in Italia fino al 13 agosto 2011, giorno in cui è stato definitivamente smantellato per far posto ad un nuovo manto artificiale, ampiamente criticato. La gradinata e le curve furono poi notevolmente ampliate nel 1973, allorché il Cesena guadagnò la sua prima promozione in serie A, per mezzo di ponteggi e tubi Innocenti, tanto che lo stadio arrivò ad avere una capienza superiore ai 30.000 posti. È in questa versione che lo stadio di Cesena ha fatto segnare il record di presenze di 35.991 spettatori e fu registrato il 10 febbraio 1974 in occasione della partita Cesena-Milan (terminata col risultato di 1-0 in favore dei padroni di casa). Nonostante all'epoca lo stadio di Cesena fosse omologato per 28.000 spettatori ufficiali, i controlli e le norme di sicurezza non erano così restrittive come oggi. Fu possibile dunque introdurre tanti spettatori allo stadio perché su ogni gradone i tifosi arrivarono a disporsi in tripla fila e fu riempito anche tutto il parterre a ridosso della recinzione, tribuna compresa. Lo stadio, di proprietà dell'amministrazione comunale, prese originariamente il nome dalla zona in cui era collocato, La Fiorita. Fu intitolato a Dino Manuzzi (presidente del club cesenate dal 1964 al 1980) dopo la sua morte, avvenuta il 29 maggio 1982. Nel 1988 lo stadio è stato rinnovato radicalmente: del vecchio impianto è rimasta intatta solo la tribuna, anche se, nel progetto originario, anch'essa avrebbe dovuto essere demolita e poi ricostruita. Esso, oltre alla tribuna (comunque rinnovata) che può ospitare 1.844 spettatori, è costituito dalla gradinata est, dotata di 9.592 posti a sedere, e due curve, capaci di contenere 6.212 spettatori ciascuna. Questi ultimi tre settori sono progettati a doppio anello e sono tra loro contigui. Con il nuovo assetto lo stadio può ospitare 23.860 spettatori. Nel 1999 ha ospitato anche gli incontri di Intertoto della Juventus, la quale ha disputato nell'impianto anche numerosi incontri amichevoli. Il 28 ottobre 2009 uno dei vicepresidenti del Cesena Calcio, Luca Mancini, durante una trasmissione televisiva locale, affermò di stare organizzando una cordata di capitali privati per realizzare l'ultimazione dello stadio Manuzzi con la costruzione della tribuna mancante rispetto al progetto originale del riammodernamento attraverso un'operazione di project financing, con l'obiettivo di potere proporre la candidatura dello stadio cesenate come uno degli impianti che avrebbero potuto ospitare il Campionato europeo di calcio 2016, qualora fossero stati affidati all'Italia. Dopo i controlli e le selezioni effettuate dalla FIGC nel mese di dicembre 2009, lo stadio e la città di Cesena furono ufficialmente inserite nel lotto delle città italiane candidate ad ospitare gli Europei di calcio del 2016, manifestazione che però non venne affidata all'Italia dall'UEFA. Nel dossier consegnato alla federazione, era stato ufficialmente presentato il progetto di riammordernamento dell'impianto romagnolo: la capienza sarebbe passata da 23.929 a 31.597 posti, comprendendo spazi per autorità, stampa, vip e sky box. L'importo complessivo dell'intervento era stimato in 27,5 milioni di euro. Nell'estate 2010 lo stadio è stato sottoposto ad alcuni lavori di adeguamento per il campionato di Serie A che hanno riguardato l'ampliamento del terreno di gioco (passato da 66 a 68 metri di larghezza), l'aumento della superficie degli spogliatoi, della sala stampa e della tribuna stampa (passata da 60 a oltre 100 posti). Il 18 luglio 2011 il presidente del Cesena, Igor Campedelli, e Paolo Limonta, patron del Gruppo Limonta, azienda specializzata in terreni sintetici, hanno firmato l'accordo che ha portato il Manuzzi a vestire un campo sintetico. Il 13 agosto seguente, al termine della partita Italia - Giappone di rugby, i tifosi sono potuti entrare in campo e portare via tutte le zolle di erba che hanno voluto. Il giorno successivo è cominciata la stesura del nuovo manto sintetico realizzato da Limonta Sport. Il campo esistente è stato sostituito dal manto in erba artificiale di tipo 'Soccer Pro Max S', in combinazione con un intaso al 100% naturale (Infill Pro Geo Plus). Il 10 settembre 2011 il Manuzzi è stato il primo stadio in Italia ad ospitare una partita di Serie A su campo artificiale, Cesena-Napoli (1-3). Avrebbe dovuto essere preceduto da quello di Novara il 28 agosto 2011, ma la prima giornata del campionato di Serie A 2011-2012 è stata posticipata per via dello "sciopero" dei calciatori. Sempre il 14 agosto 2011 sono cominciati altri nuovi lavori di riammodernamento dello stadio: nella tribuna inferiore dei distinti sono state tolte le panche ed è stata posata una struttura in legno lamellare, ricoperta da una guaina, che ha innalzato la tribuna di circa 50 centimetri e l'ha allungata verso il campo di due file. Su questa struttura sono stati impiantanti nuovi seggiolini che hanno ampliato la capienza dello stadio di circa 1000 posti. Le nuove sedute, di colore bianco e nero, sono state disposte per formare la scritta A.C. Cesena e uno scudetto bianconero. Un'altra importante novità è rappresentata dall'eliminazione delle vetrate, sempre nei distinti inferiori, con l'istituzione di un nuovo sistema di mini-barriere alte 110 centimetri, ulteriormente innalzabili a 220 cm in caso di necessità. In questo modo non ci sono più ostacoli per la visuale tra gli spettatori dei distinti inferiori e il campo. Nessun altro stadio in Italia (neppure il nuovo Juventus Stadium) ha una vicinanza tale (solo 5 metri) tra la prima fila del settore distinti e il campo da gioco. Inoltre, sono stati realizzati, in prossimità delle bandierine per il calcio d'angolo sotto la tribuna, due "Real Box", strutture in plexiglas interamente coperte e chiuse, che possono ospitare ciascuna 8 persone in grado di seguire la gara praticamente da bordo campo. Sarà il primo stadio in Europa ad essere autorizzato per questo tipo di struttura. Infine sono state eliminate le reti parapallone in corrispondenza della Curva Mare, ed è stato realizzato un nuovo tabellone elettronico al centro della Curva Ferrovia. Infine, all'esterno dello stadio, nel piazzale antistante i distinti, è stata realizzata una struttura di Business Hospitality per gli sponsor, che ospita un ristorante e sale di accoglienza. Tutti questi lavori sono stati voluti ed eseguiti dalla Gsport, rappresentata a Cesena in quegli anni da Saverio Provenzano. Il 27 settembre 2014 il presidente del Cesena Giorgio Lugaresi ha stipulato un contratto di sponsorizzazione con la Orogel, mutando il nome dell'impianto sportivo in Orogel Stadium - Dino Manuzzi, inoltre, lo stesso giorno ha scoperto una scultura collocata nella Rotonda Edmeo Lugaresi col posizionamento della foto dello storico presidente del Cesena nella sala stampa. Il battesimo della nuova denominazione è avvenuto il 28 settembre 2014, in occasione della partita casalinga contro il Milan. Il 26 agosto del 2015 viene inaugurata la pagina ufficiale dello stadio. Il 18 maggio 2018, al termine del campionato cadetto, all'Orogel Stadium-Dino Manuzzi iniziano i lavori di riqualificazione dell'impianto in vista del campionato europeo Under-21 del 2019. Gli interventi consistono nella posa di circa 16 700 seggiolini nelle due curve e nel settore "Distinti superiori", nello spostamento delle panchine interrate e nell'allargamento del campo da 67 a 68 metri. Oltre a ciò, vengono posizionate delle zolle di erba naturale sopra al vecchio manto sintetico. Nella stagione 2020-2021 lo stadio ha ospitato le prime cinque gare casalinghe di campionato dello Spezia, neopromosso in Serie A e impossibilitato a disputare le prime partite in casa per lavori di adeguamento allo stadio Alberto Picco. La formazione ligure tornerà a disputare le proprie gare casalinghe in Romagna nei primi quattro incontri del campionato di Serie B 2023-24. Fra le due parentesi spezzine, il maggiore impianto sportivo romagnolo ha ospitato anche illustri amichevoli estive. Il 30 luglio 2022 è stato luogo dell’incontro Inter-Lione, terminato col punteggio di 2-2. L’anno seguente, il 12 agosto 2023, ha calcato il campo cesenate la Juventus, in un match contro l’Atalanta. Il Dino Manuzzi ha ospitato quattro incontri della nazionale maggiore italiana di calcio, di cui tre amichevoli e una partita valevole per la UEFA Nations League 2022-2023. 20 settembre 1989 Italia-Bulgaria (4-0); Reti: 18' rig. e 34' R. Baggio, 46' Carnevale, 53' aut. Iliev 12 febbraio 1992 San Marino-Italia (0-4); Reti: 36' R. Baggio, 42' Donadoni, 47' Casiraghi, 84' R. Baggio. 18 novembre 2009 Italia-Svezia (1-0); Reti: 29' Chiellini Nel luglio 2017 l'impianto romagnolo è stato indicato quale sede destinate ad ospitare alcune partite valide per la fase finale del Campionato europeo di calcio Under-21 2019, la cui organizzazione è stata affidata congiuntamente all'Italia e a San Marino. Il Dino Manuzzi ha anche ospitato un incontro della nazionale maggiore di rugby, valido come test match, il 13 agosto 2011, padroni di casa vincenti per 31-24 (primo tempo: 14-17 per il Giappone). MARCATORI: p.t. 3' m. Pratichetti tr. Bocchino, 12' m. Gori tr. Bocchino, 23' m. Usuzuki tr. Arlidge, 29' m. Taira tr. Arlidge, c.p. Arlidge; s.t. 6' m. Ghiraldini tr. Bocchino, 19' m. Lo Cicero tr. Orquera, 23' m.t. Giappone tr. Arlidge, 34' c.p. Orquera Italia: McLean; Toniolatti, Sgarbi (17' s.t. Canale), Pratichetti M., Benvenuti T.; Bocchino (13' s.t. Orquera), Gori (13 s.t. Canavosio); Parisse S. (cap), Bergamasco Ma., Zanni (14' s.t. Derbyshire); Bortolami, Geldenhuys (33' p.t. Van Zyl); Cittadini (14' s.t. Castrogiovanni), Ghiraldini (37' s.t. D'Apice), Lo Cicero. All.: Mallett Giappone: Webb; Endo, Taira (13' s.t. Tupuailai), Nicholas, Usuzuki; Arlidge, Tanaka (31' s.t. Hiwasa); Holani (36' s.t. Hatakeyama), Leitch (37' s.t. Nishihara), Kikutani (cap); Kitagawa, Ives (15' p.t. Thompson); Hatakeyama (15' s.t. Fujita), Horie, Hirashima. A disposizione: Yuhara, Williams. All.: Kirwan Giudici di gara: Poite (arbitro, Francia), Garces (g. di linea, Francia), Gauzere (g. di linea, Francia); Redmond (TMO, Inghilterra) Note: Spettatori 12.000. Gialli. 23' s.t. Lo Cicero, 32' s.t. Hirashima. Calci: Bocchino 3/4, Orquera 2/2, Arlidge 4/4. Man of the match Mauro Bergamasco. L'Orogel Stadium è stato selezionato per ospitare le finali dei campionati italiani di football americano 2016. Domenica 7 agosto 1977: concerto di Adriano Celentano, tutto esaurito. Da questo concerto è stato tratto l'album dal vivo "Me, live!" Mercoledì 18 luglio 1979: concerto di Lucio Dalla e Francesco De Gregori nell'ambito della tournée "Banana Repubblic". Il 24 luglio 2016 si è esibita all'Orogel Stadio Dino Manuzzi, davanti a circa 13.000 spettatori, la superband dei "Rockin'1000", quella che è attualmente considerata la più grande rock band del mondo. Si tratta di un Supergruppo musicale formato da circa 1000 (cifra e componenti in realtà sempre variabili) musicisti volontari professionisti e non professionisti, di tutto il mondo. Nato a Cesena nel 2014 da un'iniziativa di Fabio Zaffagnini, che intendeva realizzare un tributo alla band americana dei Foo Fighters, il supergruppo è salito alle cronache internazionali nel 2015 con l'esecuzione di massa del brano Learn to Fly, per la realizzazione di un videoclip da pubblicare su YouTube, per convincere i Foo Fighters a eseguire un concerto nella città di Cesena (concerto che si è poi effettivamente tenuto il 3 Novembre 2015 presso il "Carisport" di Cesena). Successivamente dopo una raccolta fondi di oltre €100.000 e la partecipazione di numerosi sponsor, è stato organizzato il primo concerto rivolto ad un pubblico pagante. I "Mille", dopo tre giorni di prove collettive, si sono esibiti il 24 luglio 2016 all'Orogel Stadium-Dino Manuzzi eseguendo 17 brani rock di artisti come Nirvana, Blur, David Bowie, Jimi Hendrix ed altri ancora. È presente anche Learn to Fly. Per l'occasione tra i mille musicisti si sono annoverati anche diversi nomi noti come Cesareo di Elio e Le Storie Tese, Federico Poggipollini, Nevruz, Saturnino, Sergio Carnevale e Livio Magnini (batterista e chitarrista dei Bluvertigo); Cesare “Mac” Petricich (chitarrista dei Negrita), Raoul Casadei e il figlio Mirko e Nikki (che suona la chitarra e presenta l'evento). La performance è stata registrata e, grazie a un accordo distributivo con Sony Music, pubblicata su cd, mp3 e in doppio vinile colorato sotto il titolo That's Live - The Biggest Rock Band on Earth. Sabato 29 luglio 2023 alle ore 21 allo stadio Manuzzi/Orogel di Cesena, di fronte ad oltre 14000 spettatori "La più grande rock band del mondo", i Rockin'1000, si sono esibiti nuovamente a Cesena dopo 7 anni, con la volontà di riportare questa terra, dopo la disastrosa alluvione, di nuovo verso il sole sulle ali del rock. Fabio Zaffagnini (1976) da Fusignano, trapiantato a Cesena dopo aver girato mezzo mondo da geologo ricercatore, rimane il faro motore, il facilitatore capace di allargare, collegare, fare interagire una comunità di persone di cinque continenti per avvicinare ogni singolo al proprio sole, e creare il sole di tutti. Vecchie foto dello stadio nei primi anni duemila. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stadio Dino Manuzzi Sito ufficiale, su orogelstadium.it. (EN) Orogel Stadium-Dino Manuzzi, su Structurae. Stadio "Dino Manuzzi" su Cesenacalcio.it, su cesenacalcio.it. URL consultato il 2 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2011). [1] La Gazzetta dello Sport: Rugby - Italia tra luci e ombre Giappone battuto 31-24

Strada statale 726 Tangenziale di Cesena

La strada statale 726 Tangenziale di Cesena (SS 726), già nuova strada ANAS 230 Secante di Cesena (NSA 230) e ancor prima in parte nuova strada ANAS 230 bis Tangenziale di Cesena (NSA 230 bis) e anche comunemente nota come Secante di Cesena, è una strada statale italiana che assolve al servizio di tangenziale della città di Cesena. È costituita da quattro corsie per nove chilometri e mezzo di lunghezza, da Case Missiroli a Torre del Moro, con lo scopo di alleggerire il traffico di attraversamento della città, gravante in precedenza sulla strada statale 9 Via Emilia. Il progetto ha avuto un costo di quasi 82 milioni di euro, finanziato in gran parte dall'ANAS, con soluzioni tecniche all'avanguardia messe a punto per la prima volta nel paese: la galleria Vigne, lunga 1,6 km, è un tunnel ecologico, in grado di tenere sotto controllo gas e polveri sottili sia all'interno che all'esterno e ha il primato di essere primo tunnel eco-compatibile costruito in Italia (il terzo in Europa). L'infrastruttura è suddivisa in tre lotti aperti in tre momenti diversi di cui il primo aperto (lotto I) corrisponde al tratto finale dell'arteria dallo svincolo Savio all'innesto sulla strada statale 3 bis Tiberina risale al luglio 1990. Il successivo tratto a essere inaugurato è il lotto III dallo svincolo Stadio all'innesto sulla strada statale 9 Via Emilia in data 23 febbraio 2004, provvisoriamente denominato nuova strada ANAS 230 bis Tangenziale di Cesena (NSA 230 bis). Il lotto II invece è stato inaugurato il 13 febbraio 2008. Con il completamento dell'arteria, la stessa venne provvisoriamente denominata nuova strada ANAS 230 Secante di Cesena (NSA 230) fino alla classificazione definitiva avvenuta nel 2012, col seguente itinerario "Innesto con la S.S. n. 9 (km 22+500) presso Cesena - Innesto con la S.S. n. 3 bis (km 225+445) presso Cesena". Cesena Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su strada statale 726 Tangenziale di Cesena

Liceo ginnasio statale Vincenzo Monti

Il Liceo ginnasio statale "Vincenzo Monti" è un liceo classico della città di Cesena, in provincia di Forlì-Cesena. Questo liceo è stato frequentato negli ultimi anni del 1800, da Renato Serra uno scrittore, critico letterario di Cesena famoso per aver scritto il libro Esame di coscienza di un critico letterario. Il 10 ottobre 1860 fu istituito il Regio Liceo Provinciale di Cesena, aperto agli studenti a partire dal 2 gennaio 1861, con 16 iscritti, e la sua prima sede fu presso il Ginnasio comunale. In seguito l'istituto fu trasferito in un edificio storico cittadino, opera di Filippo I Ghini, adiacente alla Biblioteca Malatestiana, nel centro cittadino. Qualche anno più tardi venne intitolato a Vincenzo Monti e intanto l'istituto fu sede di esame anche per alunni esterni. Nel 1911 venne celebrato il cinquantenario dell'Unità d'Italia (e del liceo) alla presenza di Gaspare Finali e del ministro della pubblica istruzione Luigi Credaro. Durante il periodo fascista vennero allontanati dall'istituto alcuni docenti invisi al regime. Durante la seconda guerra mondiale, con l'occupazione alleata dal 1944 al 1945, le sue aule divennero camerate per ospitare i soldati inglesi feriti. Dal 2008 il liceo ha cambiato sede, abbandonando quella storica occupata quindi dall'istituto della Biblioteca Malatestiana, e si è trasferito nel Cubo, una nuova struttura che condivide con l'istituto tecnico per geometri "Leonardo Da Vinci", in piazza Sanguinetti. Dopo pochi anni, il Leonardo Da Vinci ha dato spazio al liceo linguistico Ilaria Alpi. Alberto Gagliardo, La Scuola in camicia nera: la fascistizzazione della scuola italiana nella storia del liceo classico di Cesena, Cesena (Forli), il Ponte Vecchio, 2005, ISBN 88-8312-469-3, OCLC 493551601. Sito ufficiale, su liceomonticesena.edu.it.

Fiorenzuola (Cesena)
Fiorenzuola (Cesena)

Fiorenzuola è un quartiere urbano di Cesena, situato nel settore centro-orientale della città. La superficie del quartiere è di 5,27 km², e vi abitano 10 671 abitanti, con una densità quindi di 2 024,86 abitanti per km². È composto dalle zone urbane Porta Santi, Fiorita, Stadio, Case Frini, Case Finali, San Pietro, Santo Stefano e dalla zona rurale Rio Marano. La zona di Porta Santi, che prende il nome dalla porta muraria, risalente al XIV secolo e trasformata in monumento nel 1819 dall'architetto Curzio Brunelli, è situata a ridosso del quartiere Centro Urbano. L'area Case Finali deve il nome al fatto che Gaspare Finali, eminente uomo politico cesenate, nella seconda metà dell'Ottocento, aveva diverse proprietà immobiliari sul suo territorio. Tale zona cittadina, che si estende dalle pendici del Colle Spaziano alla S.S. 9 Via Emilia, è caratterizzata da un uso del suolo prevalentemente residenziale; si è popolata in particolare a partire dagli anni cinquanta e sessanta, con abitazioni a uno o due piani, e poi negli anni ottanta, quando una vasta area è stata oggetto di un insediamento P.E.E.P. (Piani di Edilizia Economico Popolare), comunemente conosciuto "Chernobyl" per l'insolito aspetto architettonico. A Case Finali trovano collocazione l'Ospedale Civile della Città di Cesena, dedicato a Maurizio Bufalini e dal 1962 il Seminario della Diocesi di Cesena-Sarsina, intitolato a San Giovanni XXIII papa. L'area La Fiorita si estende in pendenza a ovest dello Stadio Dino Manuzzi, denominato in passato proprio con lo stesso nome. È stato costruito in questa zona negli anni 1990 il primo grande centro commerciale di Cesena, Le Terrazze. Case Frini è la zona urbana di più recente edificazione, posta al di là della ferrovia e composta da alcune centinaia di abitazioni sorte negli anni 1990-2000. L'area di Rio Marano, nome di un piccolo corso che l'attraversa, è la più periferica, composta in parte da un'area artigianale e una parte da una zona rurale; vi si trova in quest'area un parco giochi pubblico.

Mura di Cesena
Mura di Cesena

Le mura di Cesena sono una cinta muraria a protezione della città risalenti al periodo intorno all'anno Mille. La signoria cittadina dei Malatesta racchiuse la cittadina con una cinta muraria dalla forma "a scorpione" della quale si conservano ampi tratti. Delle antiche porte ne rimangono solo tre: Porta Montanara, Porta Santi e Porta Fiume. Un'altra porta (detta Cervese) venne sostituita nell'800 dalla Barriera Cavour; delle altre due porte, Porta Figarola e Porta Trova, non rimane traccia. Di tre antiche porte ci è stata tramandata l'esistenza: Porta Ravegnana all'incrocio tra le attuali Via Boccaquattro e Via Chiaramonti; Porta dei Leoni all'incrocio fra le attuali Via Beccaria e Via Fra' Michelino; Porta Sapigna davanti al Teatro La relazione del cardinale Anglico de Grimoard del 1371 (Descriptio Romandiole) descrive circa 1660 fuochi (famiglie) dentro le mura e un castello (la Rocca Vecchia, ormai diruta) di otto porte. Alla cittadella fortificata detta "Murata" si accedeva attraverso tre varchi: Porta Montanara, fino al 1625 posta sulla cortina dello Sferisterio, poi nell'attuale posizione; una seconda porta, detta più tardi Porta del Leone, che può essere identificata con l'attuale arco su Piazza del Popolo; una terza porta, detta più tardi Porta del Soccorso, ubicata all'inizio dell'odierna via Fattiboni, venne poi demolita del XVIII secolo. Cinque erano, poi, le apertura della cinta muraria principale: Porta Figarola, dal 1684 Porta di Santa Maria, venne demolita intorno al 1867; Porta Santi o Porta Romana, trasformata nella attuali forme da Curzio Brunelli nel 1819; Porta Cervese, abbattuta nel 1864, venne sostituita dalla Barriera Cavour; Porta Trova, abbattuta nel 1867; e infine Porta del Ponte o Porta Fiume, che con l'annesso Ponte di San Martino costituiva l'unico punto d'accesso alla città da Forlì, prima dell'apertura dell'attuale Via Canonico Lugaresi; venne restaurata nel 1822 da Curzio Brunelli. Fu l'ultimo signore di Cesena, Novello Malatesta, a dare alla città, nel XIV secolo, il volto che conserva ancora oggi. Le modifiche e gli ampliamenti apportati ai quartieri "Chiesa Nuova" e "Strada Fuori" portarono la cinta muraria, circondata dal fossato (oggi non più), ad assumere la caratteristica forma a scorpione che la contraddistingue. Il numero di quartieri raggiunge il totale di dieci (San Giovanni, Porta Ravegnana, Porta Trova, San Zenone, Croce di Marmo, Talamello, San Severo, Strada Dentro, Strada Fuori, Chiesa Nuova). Sempre sotto Novello, in corrispondenza del torrente Cesuola, vennero aperte due porte, denominate Portacce. Dopo l'Unità d'Italia, dei sette varchi nelle mura medievali alcuni furono abbattuti, altri modificati. Alcuni tratti di mura, in special modo lungo l'odierna Via Padre Vicinio da Sarsina, vennero rasi al suolo, altri accorpati ad abitazioni, mentre il fossato veniva riempito dalla perforazione del Tunnel (1882-1892). Oggi la compagine muraria risulta ancora per la maggior parte intatta e ben individuabile nel tessuto urbanistico, anche se l'altezza della cortina è in certi parti alquanto inferiore all'originale. Quattro infine le porte superstiti tra quelle menzionate: Porta Santi, Porta Fiume, una delle due Portacce e Porta Montanara. Denis Capellini, Guida di Cesena, Città Malatestiana, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2001, ISBN 88-8312-175-9. Barriera Cavour Cesena Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su mura di Cesena Le Mura di Cesena, su homolaicus.com.

Ospedale Maurizio Bufalini

L'ospedale Maurizio Bufalini è l'ospedale pubblico della città di Cesena, struttura sanitaria afferente all'Azienda USL della Romagna. È sede di DEA (Dipartimento Emergenza Urgenza e Accettazione) di secondo livello nonché una struttura avanzata con alcune eccellenze che gli conferiscono rilievo a livello regionale e nazionale. La prima testimonianza di una struttura ospedaliera a Cesena risale al 1297. A dare avvio a una fervida attività ospedaliera furono i religiosi e le confraternite laicali. Alla fine del XIV secolo sono in funzione gli ospedali San Bartolomeo, Sant'Antonio, San Tobia e il lazzaretto del Santissimo Crocifisso. Quest'ultimo, nel XVI secolo, viene riconvertito in una vera e propria struttura sanitaria. Nel 1797 viene trasferito nell'ex convento di San Rocco e successivamente nel 1811 nell'ex convento di San Domenico. Il 24 aprile del 1907 la Congregazione di carità, in accordo con la giunta comunale, delibera la costruzione di un nuovo ospedale nei pressi della ferrovia. Il 31 luglio del 1911 la struttura venne inaugurata e intitolata al medico e senatore cesenate Maurizio Bufalini. Al termine della seconda guerra mondiale prendono via i lavori ai piedi del Colle Spaziano, il 22 febbraio del 1962 la struttura entra in servizio, mentre l'inaugurazione ufficiale avvenne il 14 luglio dello stesso anno alla presenza dell'allora presidente del Consiglio Amintore Fanfani. Nel settembre 2009 l'ospedale è entrato nella cronaca nazionale quando vi è morta una paziente di 57 anni affetta da influenza A H1N1. Nel 2011 l'ospedale è stato scelto per l'assistenza ai cittadini italiani o stranieri che, provenienti dal Giappone, volessero sottoporsi a controlli a seguito dell'incidente di Fukushima Daiichi. Pierluigi Moressa, Guida storico-artistica di Cesena e del suo comprensorio. Il monte, il ponte, il fonte, Forlì, Foschi, 2008, ISBN 978-88-89325-43-8. Sito ufficiale, su auslromagna.it.

Pinacoteca comunale di Cesena
Pinacoteca comunale di Cesena

La Pinacoteca comunale di Cesena è una galleria d'arte antica, moderna e contemporanea. Ha sede dal 1984 nell'Ex-convento di San Biagio. La collezione dei dipinti di proprietà del comune di Cesena si venne formando fra il XIX secolo e il XX secolo a seguito delle soppressioni napoleoniche e post-unitarie e, successivamente, vi furono altre acquisizioni di dipinti provenienti dalla Congregazione di Carità e da collezioni private. Dopo un primo allestimento in alcune stanze della Biblioteca Malatestiana nel 1883, si ebbero sistemazioni provvisorie e, solo dal 1984, la collezione è stabilmente raccolta ed esposta presso l'ex-convento di San Biagio. Le opere esposte coprono un arco di tempo compreso tra il XV secolo e l'età contemporanea, offrendo anche una panoramica della produzione di dipinti locali e arricchita da alcune importanti presenze di rilevanza nazionale. Il museo espone opere di: Gino Barbieri, Guercino, Corrado Cagli, Antonio Cardile, Vittorio Matteo Corcos, Girolamo Forabosco, Bartolomeo Gennari, Renato Guttuso, Maestro dei Baldraccani, Giannetto Malmerendi, Pompilio Mandelli, Roberto Melli, Sante Monachesi, Bartolomeo Passarotti, Giovanni Battista Piazzetta, Francesco Francia, Scipione Sacco, Giovanni Battista Salvi, Cristoforo Serra, Mario Schifano, Alberto Sughi, Giulio Turcato, Luigi Veronesi e altri. L'ambiente centrale: la Sala 1, ospita i dipinti più antichi che vanno dal XV secolo fino al XVII secolo; la sala a sinistra: la Sala 2, le tele sono del XVIII secolo e del XIX secolo e quella a destra: la Sala 3, è la sezione dedicata all'arte contemporanea, intitolata a Luigi Veronesi, costituita da opere lasciate da artisti e da recenti acquisizioni. Denis Capellini, Guida di Cesena, Città Malatestiana, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2001, ISBN 88-8312-175-9. Romina Rossi, Cesena: Lo scorpione e l'elefante., Città di Castello, Edimond, 2007. Galleria dei dipinti antichi della Cassa di risparmio di Cesena Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pinacoteca comunale di Cesena (IT, EN) Sito ufficiale della pinacoteca, su servizi.comune.cesena.fc.it.

Barriera Cavour
Barriera Cavour

La Barriera Cavour è una porta cittadina di Cesena costituita ai lati da due padiglioni e chiusa, fino agli inizi del XX secolo, da un cancello in ferro. Venne costruita in sostituzione della precedente Porta Cervese di origine malatestiana della quale rimangono visibili i resti di un barbacane. L'abbattimento dell'antica Porta Cervese, risalente al XIV secolo, e l'edificazione di questa costruzione, nel 1864, su progetto di Davide Angeli, costituiscono uno degli interventi di maggior rilievo tra i tanti che, dopo l'Unità d'Italia e in nome della modernità, intesero dare alla città un indiscutibile aspetto "borghese". In questo caso la porta, che segnava da secoli il punto in cui la romana Via del Sale, oggi Corso Cavour, usciva dalla città in direzione di Cervia, venne sostituita da due neoclassici padiglioni a lesene doriche, chiusi da una robusta cancellata. Negli intendimenti il risultato era quello di offrire, a chi entrasse in città provenendo dalla stazione ferroviaria, la miglior immagine di Cesena. I due padiglioni ottocenteschi speculari ai lati fungevano da barriera daziaria. Sono entrambi porticati su di un lato e ornati da lesene doriche e da un fregio con triglifi. Nel 2002 un'opera di restauro ha restituito alla città l'originale cancello che oggi si trova all'ingresso dei Giardini Pubblici. Gianfranco Lauretano, Cesena, nello sguardo, nella mente, nel cuore, a cura di Marisa Zattini, Cesena, Il Vicolo, 2010, ISBN 978-88-96431-15-3. Pierluigi Moressa, Guida storico-artistica di Cesena e del suo comprensorio. Il monte, il ponte, il fonte, Forlì, Foschi, 2008, ISBN 978-88-89325-43-8. Denis Capellini, Guida di Cesena, Città Malatestiana, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2001, ISBN 88-8312-175-9. Mura di Cesena Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Barriera Cavour Le Mura di Cesena, su homolaicus.com.