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Bibliomediateca di Cinema e Fotografia Mario Gromo

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Bibliomediateca di Cinema e Fotografia
Bibliomediateca di Cinema e Fotografia "Mario Gromo" (Torino, Italy)

La Bibliomediateca di Cinema e Fotografia Mario Gromo è una biblioteca di Torino dedicata al cinema e alla fotografia fra le più importanti in Italia con un patrimonio di oltre 100.000 unità bibliografiche (25.000 volumi e circa 75.000 fascicoli di periodici sulla storia dell'immagine oltre a documenti su festival, mostre, rassegne, manifestazioni cinematografiche e fotografiche a livello internazionale.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Bibliomediateca di Cinema e Fotografia Mario Gromo (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Bibliomediateca di Cinema e Fotografia Mario Gromo
Via Matilde Serao, Torino Circoscrizione 3

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Luoghi vicini

Chiesa di Gesù Buon Pastore (Torino)
Chiesa di Gesù Buon Pastore (Torino)

La Chiesa di Gesù Buon Pastore è un edificio religioso di culto cattolico, che sorge nel quartiere Pozzo Strada di Torino. La costruzione della cripta iniziò nel 1958 con l'architetto Mario Dellamora e l'ingegnere Ezio Gaudina, la chiesa venne edificata tra il 1962 e il 1965, per essere poi consacrata il 30 ottobre dell'anno successivo dal cardinale Michele Pellegrino; nel 1995 è stato realizzato l'adeguamento liturgico dall'architetto Giorgio Raineri. La parrocchia partecipa a missioni cristiane in alcuni paesi del Terzo mondo ed organizza periodicamente raccolte di cibo e vestiti per le persone in difficoltà economiche, nel 2016 la chiesa ha accolto due rifugiati provenienti dall'Africa. Sulla facciata principale figura la scalinata di accesso ai tre portoni, inquadrata da un arco strombato; secondo il progetto originario, sulla sinistra della facciata doveva essere edificato un campanile. L’interno è costituito da una navata centrale ad aula rettangolare, sulla parete destra si alternano contrafforti e finestre policrome, la parete sinistra è caratterizzata da pilastri che sorreggono una navata laterale più bassa in cui sono collocati confessionali e statue votive; nell’area presbiteriale invece si trovano l'altare e il crocifisso. In una struttura adiacente al retro della chiesa sono localizzate aule per lezioni di catechismo, uffici parrocchiali, spazi di aggregazione e sale giochi; nell'ampio cortile interno sono presenti campi da gioco usati per le attività dell'oratorio, è presente anche un teatro collocato sul sinistra della chiesa e staccato dal complesso, sulla cui parete si trova una opera artistica in metallo che raffigura un crocifisso stilizzato. La particolarità della chiesa è il suo stile architettonico a metà tra il razionalismo, e il moderno tipico degli edifici di culto costruiti in Italia negli anni '60, uno stile poco presente nella città di Torino. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Gesù Buon Pastore Chiesa di Gesù Buon Pastore, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Chiesa di Gesù Buon Pastore, su Città e Cattedrali.

Stadio Primo Nebiolo (Torino)
Stadio Primo Nebiolo (Torino)

Lo stadio Primo Nebiolo è un impianto sportivo di Torino, situato all'interno del parco Ruffini nel quartiere Pozzo Strada. Utilizzato principalmente per l'atletica leggera. Realizzato nel 1959 su una struttura preesistente, un complesso sportivo degli anni trenta dotato anche di piscina e di colonia elioterapica, è stato oggetto di interventi di riqualificazione e di messa a norma, che hanno comportato, tra l'altro, il rifacimento della porzione di tribuna in corrispondenza del rettilineo dei 100 metri, per realizzare circa 1 200 posti a sedere tutti al coperto, garantendo inoltre ottima visibilità. La pista d'atletica è pavimentata con gomma Sportflex Super X, lo stesso materiale utilizzato ai Giochi estivi di Pechino 2008. La copertura è costituita di travi curve in legno lamellare che appoggiano su plinti a forma di sperone nella parte bassa, e su pilastri in acciaio a circa metà della sua lunghezza. Anche il locale che ospita la pista indoor è stato pavimentato con lo stesso tipo di gomma sopra citata. Durante la seconda guerra mondiale, Torino subì devastanti bombardamenti aerei; per offrire riparo alla popolazione il Civico Servizio tecnico realizzò, all'interno dello stadio, un ricovero pubblico sotterraneo tale da garantire adeguato rifugio a 1 500 persone in caso di incursioni aeree. Profondo circa dodici metri per uno sviluppo di circa centocinquanta metri, il ricovero era dotato di un impianto di ventilazione, illuminazione, servizi igienici ed acqua potabile. Lo stadio è attualmente utilizzato per gare d'atletica, oltre ad essere l'impianto casalingo della squadra di football americano dei Giaguari Torino. Ogni anno ospita il meeting IAAF Internazionale Città di Torino e varie manifestazioni minori come i giochi studenteschi. Solamente il 3 giugno 1980 è stato usato per uno storico ed estemporaneo concerto gratuito dei Clash davanti a seimila spettatori. Lo stadio ha ospitato anche incontri calcistici: è stato, infatti, sede delle partite di interne della formazione Primavera del Torino (dal 1993 al 2009) e anche delle altre sezioni giovanili; inoltre, ha ospitato gli incontri casalinghi dell'A.C.F. Torino (dal 2004 al 2008). Il 3 luglio 2011 vi si è disputato il IV Italian Bowl LENAF, finale del campionato italiano di football americano di secondo livello, vinto dai Lions Bergamo sui Titans Romagna col punteggio di 15-6. Il 30 giugno 2012 vi si è disputato il V Italian Bowl LENAF, finale del campionato italiano di football americano di secondo livello, vinto dai Barbari Roma Nord sui Grizzlies Roma col punteggio di 28-13. Il 30 giugno 2012 vi si è disputato il XIII Ninebowl, finale del campionato italiano di football americano di terzo livello, vinto dai Cardinals Palermo sui Bills Cavallermaggiore col punteggio di 33-19. Parco Ruffini Memorial Primo Nebiolo Luoghi d'interesse a Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stadio Primo Nebiolo Meeting Internazionale Atletica Leggera - Memorial Primo Nebiolo, su memorialprimonebiolo.org. Scheda Stadio della città di Torino (PDF), su comune.torino.it. URL consultato il 13 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2011). Scheda tecnica città di Torino (PDF), su comune.torino.it. URL consultato il 13 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2011).

Parco Ruffini
Parco Ruffini

Il Parco Ruffini (comunemente anche noto come Valentino Nuovo) è il sedicesimo parco in ordine di grandezza della città di Torino. Si estende per una grandezza di circa 130.000 metri quadri, nel quartiere Pozzo Strada. Il parco viene progettato negli anni venti del Novecento e inaugurato il 31 dicembre 1925 con il nome di Parco Gerolamo Napoleone Bonaparte, in risposta al bisogno di uno spazio a disposizione dell'intera collettività dove fosse stato possibile passeggiare in mezzo alla natura: la città si stava infatti espandendo in quella direzione, complice soprattutto l'intensa industrializzazione di Borgo San Paolo e dintorni (su tutti il fenomeno Lancia e Viberti), con il suo seguito di bòite, laboratori e officine, e conseguenti case, scuole, servizi. Il desiderio di creare un nuovo Valentino per la periferia si concretizza acquisendo cascine e terreni di una famiglia originaria di Como, i Galiziano. Tra le due guerre mondiali comincia la vocazione sportiva del parco: vengono costruiti una piscina e uno stadio (oggi intitolato a Primo Nebiolo). Durante la guerra sotto lo stadio venne costruito un rifugio antiaereo. Nel secondo dopoguerra il parco viene intitolato al giurista, ex ministro e professore universitario Francesco Ruffini, che, durante il ventennio fascista, non prestò giuramento al regime fascista e si rifiutò di insegnare nello spirito e secondo le direttive del fascismo. Nel 1961 viene costruito, nell'ambito dei festeggiamenti di Italia '61, il Palazzetto dello sport, che richiama le strutture del PalaLottomatica di Roma (l'architetto Annibale Vitellozzi collaborò infatti anche al Palazzetto romano insieme a Pierluigi Nervi). Il Palaruffini diventa negli anni il punto di riferimento dello sport torinese e testimone delle grandi squadre torinesi degli anni ottanta nel basket e pallavolo, nonché sede principale dei concerti rock al coperto. Il parco viene progressivamente chiuso al traffico veicolare negli ultimi 40 anni e si arricchisce di ulteriori impianti sportivi aperti al pubblico; è consentito l'accesso ai cani solo al guinzaglio, ma sono presenti due aree cani recintate. All'interno del parco sono inoltre presenti la scuola materna "Frida Kahlo" e la scuola elementare "Riccardo Dal Piaz". Dai primi anni 2000 la fontana al centro del parco non è più funzionante, così come tutti gli impianti di irrigazione. Stadio Primo Nebiolo PalaRuffini "Gianni Asti" 2 campi da tennis (ingresso libero) 1 campo pallacanestro (ingresso libero) 1 campo pallavolo (ingresso libero) 5 campi calcio a 5 (ingresso libero) 1 pista di pattinaggio (ingresso libero) 2 aree con attrezzi da ginnastica e altri attrezzi sparsi all'interno del parco (ingresso libero) 1 campo da minigolf (privato, accesso a pagamento) 1 campo da tamburello (privato) 2 aree gioco bimbi (ingresso libero) I viali interni al parco sono dedicati a geografi (Luigi Hugues) o ad esploratori e viaggiatori come Carlo Piaggia e Luigi Maria d'Albertis. Parchi di Torino (e luoghi d'interesse a Torino in generale) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco Ruffini Parco Ruffini, su comune.torino.it. Il Parco Ruffini, su comune.torino.it.

Grattacielo Lancia
Grattacielo Lancia

Il grattacielo Lancia, ufficialmente palazzo Lancia, è un edificio di Torino. Si trova in via Vincenzo Lancia, nel quartiere cittadino di Borgo San Paolo. Voluto da Gianni Lancia per essere la sede della direzione dell'omonima casa automobilistica, fu progettato nel 1953 dall'architetto Nino Rosani, con la collaborazione dello studio Giò Ponti e fu sede della Lancia fino al 1969. Viene colloquialmente appellato "Pollice" dagli abitanti della zona. Costruito tra il 1954 e il 1957, il grattacielo fu acquisito nel 1969 dalla FIAT insieme a tutta l'area produttiva Lancia circostante, e restò di proprietà della maggiore casa automobilistica italiana fino al 2005, quando venne ceduto con una joint venture alla Beni Stabili e alla Gefim, per poi essere nuovamente rivenduto in blocco nel 2008 a un investitore privato. Ulteriori rimodellamenti portarono alla riorganizzazione degli spazi interni, variandone anche parzialmente la destinazione d'uso da commerciale a residenziale, prevedendo dal nono al sedicesimo piano unità immobiliari di grande prestigio; tuttavia queste non furono mai costruite in quanto la crisi immobiliare iniziata nel 2007-2008 portò successivamente, nel 2014, al fallimento dell'azienda che intendeva attuare la riconversione. Nonostante sia rimasto in parte inutilizzato fino al 2017, oggi il palazzo è completamente occupato da uffici aziendali. L'edificio è a tutt'oggi uno dei simboli della città, costituendo il potenziale epicentro del nuovo quartiere residenziale e terziario sorto recentemente nelle aree adiacenti, a seguito della demolizione dell'obsoleta area industriale Lancia. Costruito dalla Italcementi su progetto dell'architetto Nino Rosani, il Grattacielo Lancia, con i suoi 70 metri di altezza, fu concepito per divenire l'elemento di connessione tra i due insediamenti industriali preesistenti e definitivamente dismessi nel 2007. La nota particolarità dell'edificio risiede infatti nel sorgere a cavallo della sottostante via Vincenzo Lancia (già via Montenegro fino al 1945, poi via Braccini) grazie alla struttura a ponte di travi reticolari in cemento armato poggianti su due basi a diedro. L'influenza dell'architetto Gio Ponti è percepibile dai molteplici riferimenti al Grattacielo Pirelli: la disposizione planimetrica che distribuisce gli uffici lungo le due facciate vetrate e l'alloggiamento di servizi, scale e ascensori nelle due estremità a pianta trapezoidale. Entrambe le facciate principali presentano ampie vetrate a specchio che scandiscono i 16 piani, mentre i prospetti laterali sono caratterizzati da finestre a incasso lungo tutta l'altezza dell'edificio. Fino al 2005 sul tetto dell'edificio era presente la grande insegna del marchio Lancia. Marco Centenari, La favolosa Lancia. La storia, le macchine, le vittorie, Milano, Editoriale Domus, 1976. Alga D. Foschi, La parabola storica della Lancia attraverso la lettura dei bilanci, in Le carte scoperte. Documenti raccolti e ordinati per un archivio storico della Lancia, Milano, Franco Angeli, 1990. Antonello Barocci, La fabbrica di Borgo San Paolo dalle origini al 1939, in Le carte scoperte. Documenti raccolti e ordinati per un archivio storico della Lancia, Milano, Franco Angeli, 1990. Franco Amatori, Per una storia economica della Lancia, in Le carte scoperte. Documenti raccolti e ordinati per un archivio storico della Lancia, Milano, Franco Angeli, 1990. Giuseppe Berta, Cinquant'anni di relazioni industriali alla Lancia (1919-1969), in Storia della Lancia. Impresa tecnologia e mercati, 1906-1909, Milano, Fabbri, 1992. Franco Amatori, Lancia 1906-1969, in Storia della Lancia. Impresa tecnologia e mercati, 1906-1909, Milano, Fabbri, 1992. Florence Baptiste; Maria Teresa De Palma, La fabbrica e il territorio urbano, in Storia della Lancia. Impresa tecnologia e mercati, 1906-1909, Milano, Fabbri, 1992. Agostino Magnaghi; Mariolina Monge; Luciano Re, Palazzo degli uffici Lancia, in Guida all’architettura moderna di Torino, Torino, Lindau, 1995, p. 224. Archivio Storico Fiat (a cura di), Fiat: le fasi della crescita. Tempi e cifre dello sviluppo aziendale, Torino, Scriptorium, 1996. Sergio Pace, Palazzo degli uffici Lancia, in Vera Comoli Mandracci; Carlo Olmo (a cura di) (a cura di), Guida di Torino. Architettura, Torino, Allemandi, 1999, p. 205. Umberto Rodda, Storia dell'industria piemontese, Torino, Editrice Il punto, 2001. Alessandro Martini, Palazzo Uffici Lancia, in Maria Adriana Giusti; Rosa Tamborrino (a cura di), Guida all’Architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Torino, Umberto Allemandi & C., 2008, pp. 289-290. Borgo San Paolo Costruzioni di Torino più alte Lancia (azienda) Stabilimento Lancia di Borgo san Paolo Travatura reticolare Ville e palazzi di Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Grattacielo Lancia Grattacielo Lancia, su museotorino.it. Ex Grattacielo Lancia, su virtual-image.it. URL consultato il 20 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2012).

Chiesa della Natività di Maria Vergine (Torino)
Chiesa della Natività di Maria Vergine (Torino)

La Chiesa della Natività di Maria Vergine a Pozzo Strada è un edificio di culto cattolico nella città di Torino. Come suggerisce il nome, si trova nel quartiere Pozzo Strada. La sua parrocchia fa parte dell’Arcidiocesi di Torino. La chiesa attuale fu costruita a partire dal 1710/1712 sulle rovine di Santa Maria del Sepolcro (Santum Sepulcrum de Puteo Strata), chiesa risalente alla fine del dodicesimo secolo, distrutta dall’esercito francese durante l’assedio di Torino del 1706, dopo essere stata adibita a polveriera. Nel 1841 vennero eseguiti lavori di restauro. Nel 1915 fu ampliata l’abside, semicircolare. Durante i bombardamenti di Torino (1942/1943), i danni risultarono lievi. Nel 1995 venne operato un adeguamento liturgico. Ad aprile 2023, sotto un tombino del cortile parrocchiale è stato scoperto un pozzo risalente al X secolo , presumibilmente quello che ha dato il nome al quartiere. L’edificio non possiede sagrato, ed è isolato sui lati. Nella parte anteriore destra si trova un campanile a base quadrata con sovrapposti quattro ordini delineati da lesene angolari e cornici marcapiano. L’interno, a pianta longitudinale, si articola in una singola navata dalla volta a botte (lunettata), quattro cappelle laterali, un presbiterio rettangolare e un coro separati per mezzo di un emiciclo colonnato; alla destra del presbiterio c’è la cappella della Consolata, con volta a crociera. Nell’area presbiteriale, la pavimentazione presenta riquadrature in marmo Botticino e rosso di Verona. Incorniciata nell’altare maggiore si trova una tela di Francesco Gonin che raffigura la Natività di Maria. Chiesa parrocchiale Edifici di culto a Torino Luoghi d'interesse a Torino Parrocchie dell'arcidiocesi di Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa della Natività di Maria Vergine a Pozzo Strada Sito ufficiale, su nativitamariavergine.it. Chiesa della Natività di Maria Vergine, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. https://www.museotorino.it/view/s/9a5f04be1349477698b7b2ab9839fc67 https://www.diocesi.torino.it/site/wd-annuario-enti/territorio-diocesano-1587637780/vicariato-territoriale-distretto-torino-citta-19214/unita-pastorale-n-06-pozzo-strada-14020/nativita-di-maria-vergine-227/

Stazione di Torino San Paolo
Stazione di Torino San Paolo

La stazione di Torino San Paolo è una stazione ferroviaria di Torino, abilitata al solo traffico merci. È posta sulla linea del Frejus, ed è origine della linea diretta allo scalo merci di Torino Orbassano. La stazione è stata sempre in uso per il solo traffico merci fin dall'apertura negli anni intorno al 1950, con treni che trasportavano autovetture per la FIAT, poi come bivio per lo scalo di Orbassano dall'ampliamento. Il piazzale binari è composto da un totale di 11 binari, di cui 7 tronchi. L'impianto è collegato allo scalo della Stazione di Torino Orbassano da una doppia linea di rotaia che si affianca per un breve tratto alla Ferrovia Torino-Bardonecchia prima di sottopassarla e svoltare a sinistra. Con un altro raccordo, a linea doppia di rotaia, è collegata al il Bivio Crocetta sulla ferrovia Torino-Milano, che permette l'instradamento dei convogli verso la stazione di Torino Porta Susa, evitando di allungare sino a Porta Nuova e fare retromarcia. L'impianto è utilizzato esclusivamente per il traffico merci e per lo smistamento del traffico proveniente o diretto dallo scalo di Torino Orbassano: da qui transitano, senza fermare, i treni della linea SFM3 diretti a Susa e Bardonecchia del servizio ferroviario metropolitano di Torino. È previsto il progetto di costruzione di una nuova stazione per viaggiatori, per i convogli della linea SFM3 e della futura linea SFM5. A giugno 2023 la gara per i lavori è stata aggiudicata a un raggruppamento di imprese. L'appalto, finanziato in parte coi fondi del PNNR, prevede la realizzazione entro il 2026. L'opera prevede l'adeguamento della attuale stazione, con la realizzazione di una banchina per i viaggiatori. Nei dintorni della stazione ci sono le fermate della rete urbana di bus delle linee 2, 56, 66, 71. La stazione dispone di: Servizi igienici RFI Spa. Fascicolo Linea 2 Modane/Susa – Torino. Scalo merci di Torino Vanchiglia Stazione di Torino Dora Stazione di Torino Porta Milano Stazione di Torino Porta Susa (1856) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Torino San Paolo

Corso Francia
Corso Francia

Corso Francia è una delle principali arterie di Torino, nonché, grazie a una lunghezza di 11,75 km complessivi, il corso rettilineo più lungo d'Europa. Tuttavia, poiché si ripartisce in tre differenti comuni (Torino, Collegno e Rivoli, seppur senza cambiare nome), il corso più lungo che si sviluppa interamente nella città di Torino è invece corso Regina Margherita, che parte dal Po e si prolunga in direzione ovest. La costruzione del rettilineo fu voluta da Vittorio Amedeo II di Savoia che, da Chambéry, la ordinò nel 1711. Tra le sue maggiori intersezioni ci sono Corso Ferrucci, Piazza Bernini e Corso Lecce. Il corso, partendo da piazza Statuto, lascia sulla sinistra i quartieri di Cit Turin e Pozzo Strada e passa a fianco alla Villa La Tesoriera e all'Alenia Aeronautica; uscendo dai confini della città di Torino, dopo 5 km, raggiunge prima Collegno e il Villaggio Leumann e successivamente Rivoli, dove incrocia il quartiere di Cascine Vica, sino ad arrivare ai piedi del Castello di Rivoli e terminare in piazza Martiri della Libertà a Rivoli, dove dà inizio a corso Susa. Questi percorre, nella sua integrità, un tracciato quasi perfettamente rettilineo: 4 km prima di Rivoli, ove i Gesuiti anticamente avevano un podere che desideravano preservare, lo stradone subisce una leggera deviazione. Il tracciato di corso Francia prosegue poi verso la Val di Susa con la denominazione strada Statale 25 del Moncenisio. Realizzata per editto regio dal 1711, la cosiddetta "strada di Francia" è quasi parallela alla precedente romana via Cozia o delle Gallie, ancora riconoscibile nell'attuale confine tra i comuni di Collegno e Grugliasco. Allora al centro dell'attività commerciale, questa via, ben lontana dall'essere inglobata nel corpus cittadino, s'immetteva in città dalla Porta di Susa, passando per via Dora Grossa, che oggi è conosciuta sotto il nome di via Garibaldi. Durante l'assedio di Torino del 1706, l'area venne destinata all'accampamento francese, specie nelle zone intorno al Parco della Pellerina, mentre presso la Cittadella di Torino si svolsero molti combattimenti sanguinosi. Nel marzo 1939 la prima parte del corso, da piazza Statuto a piazza Bernini, fu ridenominata corso Gabriele D'Annunzio in onore del poeta; durante la seconda guerra mondiale, a causa dell'entrata in guerra dell'Italia contro il paese transalpino, il resto del corso prese il nome di corso Italia. Con la fine delle ostilità, l'intero corso riassunse il nome originale. Essendo un asse viario di fondamentale importanza per la corte, in quanto collegava in linea retta il centro cittadino, e quindi anche il Palazzo Reale di Torino, con il castello di Rivoli, la strada di Francia divenne naturale palcoscenico dell'espansione torinese e già dalla metà del XVIII secolo sorsero molte ville, appartenenti alla nobiltà cittadina, lungo il vialone, allora lungo 11 km, largo dodici metri e fiancheggiato da olmi. Non sorprende, quindi, la presenza di alcuni storici palazzi come: Villa La Tesoriera, antico edificio in stile piemontese, realizzato a partire dal 1713 Casa Fenoglio-Lafleur, celebre palazzo in tipico stile liberty, all'angolo con via Principi d'Acaja Villino Raby, a poche decine di metri da via Principi d'Acaia, ora sede istituzionale dell'Ordine dei Medici-Chirurghi di Torino Casa della Vittoria, nel quartiere Cit Turin, in stile neo-gotico Di particolare interesse, poi: il Villaggio Leumann, quartiere operaio sorto verso la fine del XIX secolo, esteso su una superficie di 60000 m²: le casette, ideate dall'imprenditore svizzero Napoleone Leumann, sono facilmente visibili da corso Francia, simbolo di un'epoca industriale ormai passata; la Chiesa della Visitazione, in Piazza del Monastero (rientrata), nel quartiere Parella (Torino) L'intera lunghezza di corso Francia fu utilizzata nel 1760 per i calcoli matematici trigonometrici del fisico Giovanni Battista Beccaria in merito a una porzione di meridiano terrestre (il Gradus Taurinensis), eseguiti insieme ad altri punti geografici piemontesi di Andrate e di Mondovì. In ricordo di ciò, nel 1808 fu posto un piccolo obelisco, alto 7,94 metri, tra gli alberi in mezzo a piazza Statuto (anche chiamato "guglia Beccaria"), più uno gemello al fondo di corso Francia, a Rivoli. Al Beccaria fu anche intitolato il piccolo tratto di corso che parte dal giardinetto dell'obelisco di piazza Statuto verso corso Principe Eugenio. In tema di trasporti, corso Francia venne considerato fin dall'inizio di grande importanza, proprio perché in grado di garantire un rapido collegamento con Rivoli. Il 17 settembre 1871 venne inaugurata una ferrovia a vapore a scartamento ridotto, poi ammodernata nella tranvia Torino-Rivoli, che percorreva per la quasi totalità il vialone, partendo dall'incrocio con via Principi d'Acaja per terminare presso il limitare di Rivoli. Nei primi anni, in una prima tratta lunga 148 m che collegava via Principi d'Acaja con piazza Bernini, il tragitto della ferrovia era sotterraneo e quindi percorreva una trincea che conduceva i binari allo stradone, in superficie. La tranvia venne realizzata dal piemontese Giovanni Colli, che per questa realizzazione, per altro anche molto messa in caricatura dalla stampa di allora, venne soprannominato Padron dël vapor (Padrone del vapore). Trasformata in tranvia a scartamento normale nel 1914, fu soppressa nel 1955 e sostituita dalla filovia Torino-Rivoli, attiva fino al 1979. Oggi la metropolitana di Torino, inaugurata nel 2006, corre per lungo tratto sotto l'asse viario di corso Francia; essa sostituisce la linea 1 di tram, attiva dal 1982 all'inizio dei lavori nel 2000 e poi esercitata con autobus. In precedenza altre linee tramviarie percorrevano il corso, come il tram 6 fin dagli anni 1940. Le stazioni della metropolitana in corso Francia sono nove: Principi d'Acaja, Bernini, Racconigi, Rivoli (piazza), Monte Grappa, Pozzo Strada, Massaua, Marche, Paradiso (nel comune di Collegno). È in corso il prolungamento della linea in direzione Rivoli, nel quale sono previste ulteriori tre stazioni: Collegno Centro, Leumann e Cascine Vica. Carlo Merlini, Ambienti e figure di Torino vecchia, Torino, Stamperia Rattero, 1962 Liberty a Torino Pietro Fenoglio Piazza Statuto Villaggio Leumann Collegno Rivoli Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su corso Francia