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Villa delle Ginestre

Giacomo LeopardiPagine con mappeUniversità degli Studi di Napoli Federico IIVille di Torre del GrecoVille vesuviane del Miglio d'oro
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Villa delle Ginestre Torre del Greco (NA), 2008 (8219456456)
Villa delle Ginestre Torre del Greco (NA), 2008 (8219456456)

La Villa delle Ginestre (già Carafa d'Andria-Ferrigni) è una delle Ville vesuviane del XVIII secolo, tra quelle non allineate lungo il Miglio d'oro, situata sulla collina dei Camaldoli, nella frazione Leopardi del comune di Torre del Greco. La villa è legata anche alla vicenda biografica e artistica di Giacomo Leopardi, che vi trascorse l'ultima stagione di sua vita, e vi compose alcuni suoi componimenti, tra cui la celebre La ginestra, da cui la villa ha preso il nome.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Villa delle Ginestre (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 40.777415 ° E 14.41438 °
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Indirizzo

Villa delle Ginestre

Via Villa delle Ginestre 21
80059
Campania, Italia
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Numero di telefono

call+390810481245

Sito web
villevesuviane.net

linkVisita il sito web

linkWikiData (Q4012702)
linkOpenStreetMap (542292860)

Villa delle Ginestre Torre del Greco (NA), 2008 (8219456456)
Villa delle Ginestre Torre del Greco (NA), 2008 (8219456456)
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Luoghi vicini

Stazione di Villa delle Ginestre
Stazione di Villa delle Ginestre

La stazione di Villa delle Ginestre è una stazione della ferrovia Circumvesuviana, sita nel comune di Torre del Greco. Si trova sulla ferrovia Napoli-Pompei-Poggiomarino. Originariamente denominata "Via Agnano" , come la strada sulla quale sorge, assunse l'attuale denominazione sul finire degli anni Novanta, data la vicinanza a Villa delle Ginestre, residenza in cui soggiornò Giacomo Leopardi. La stazione fu attivata nel 1948, al termine dei lavori di raddoppio della linea per Napoli, anno in cui entrò in servizio anche il fabbricato viaggiatori. La stazione è dotata di un fabbricato viaggiatori, dal quale si ha accesso al primo binario (in direzione Napoli), che ospita una piccola sala d'attesa e la biglietteria, ormai disabilitata. L'accesso alla seconda banchina (in direzione Poggiomarino) avviene direttamente dalla strada. Si contano due binari passanti. Il movimento passeggeri è buono, soprattutto nelle ore di punta, in direzione Napoli e per gli studenti della scuola media statale "Giovanni Battista Angioletti". Durante il periodo che va da fine maggio a metà settembre, il movimento passeggeri è particolarmente intenso per la vicinanza del parco acquatico "Valle dell'Orso". Nella stazione fermano solo i treni accelerati provenienti da Napoli o Poggiomarino, oltre ai pochi treni limitati a Torre Annunziata. La stazione non dispone di alcun servizio. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Villa delle Ginestre

Santuario Maria Santissima del Buon Consiglio
Santuario Maria Santissima del Buon Consiglio

Il Santuario-Parrocchia "Maria Santissima del Buon Consiglio" di Torre del Greco (Città metropolitana di Napoli) figura tra i santuari mariani della regione Campania più recentemente istituiti. È sede delle attività del presbiterio del XIII decanato dell'Arcidiocesi di Napoli (che comprende i comuni di Torre del Greco, Trecase, Boscotrecase e parte di quello di Torre Annunziata) nonché delle attività per la formazione degli operatori pastorali laici. Il santuario è ubicato in località Santa Maria la Bruna, nella periferia sud-orientale della città di Torre del Greco, e più precisamente nel quartiere di Leopardi (che deve il proprio nome al poeta Giacomo Leopardi che, in questo territorio, trascorse l'ultimo periodo della sua vita). La fondazione e la realizzazione dell'intero complesso, che ebbe inizio il 25 maggio 1902, si devono al sacerdote don Raffaele Scauda (originario di Torre Annunziata) che volle quest'opera per aiutare l'infanzia abbandonata del luogo che, a quei tempi, rappresentava una delle forme di povertà sociale più urgente. La piccola struttura originaria, corrispondente all'attuale sagrestia, fu completata nel 1906, anno in cui fu portata la tela della Madre del Buon Consiglio, dipinta da un anonimo napoletano, che diede il titolo alla chiesa. La marchesa Eleonora De Cillis Carafa D'Andria, dalla grande sensibilità spirituale, affiancò l'opera di don Raffaele Scauda con l'impiego dei suoi beni. Nel 1926, fu costruita la chiesa grande per accogliere i numerosi pellegrini che accorrevano sempre più numerosi e fu ampliata anche la struttura adiacente per accogliere i bambini orfani e/o abbandonati. Durante la seconda guerra mondiale il tempio e l'annesso orfanotrofio furono distrutti: era il 15 settembre 1943. Rimase intatta solo la parete su cui era posta l'effigie della Madonna. Affinché si potesse ricostruire il tempio e ridar vita alle opere caritative annesse, don Raffaele Scauda girò i paesi limitrofi per raccogliere fondi, meritando l'appellativo di "facchino della Madonna". La ricostruzione terminò nell'anno 1954. Fin dagli inizi don Raffaele ebbe come riferimento ed amico il beato Bartolo Longo, fondatore del santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, il quale incoraggiò molto l'opera del nascente santuario, specialmente le iniziative di carità in favore dei bambini. L'orfanotrofio accolse per tutto il periodo bellico e post-bellico centinaia di orfanelle che trovarono accoglienza e formazione. Tutto questo fu realizzato anche grazie all'aiuto della congregazione delle Suore di Sant'Antonio (fino al 1934) e di quella delle Suore Stimmatine (dal 1935 in poi). Don Raffaele Scauda morì il 2 giugno 1961. L'opera di carità a favore degli orfani si espresse in una serie di attività che, oltre all'istruzione scolastica, contribuì anche al loro inserimento nel mondo del lavoro grazie alla creazione di laboratori artigianali e di corsi di formazione. Essendo mutati i tempi e le modalità assistenziali, la realtà dell'orfanotrofio cessò di esistere agli inizi degli anni ottanta. Oggi, il santuario realizza e promuove numerose iniziative avviate dalla Caritas diocesana. Marisa Betrò, Nel nome della Madre. Il santuario e le opere del Buon Consiglio a Torre del Greco, ACM 2006. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul santuario del Buon Consiglio ]

Trecase
Trecase

Trecase (noto anche come Trecase al Vesuvio) è un comune italiano di 8 486 abitanti della città metropolitana di Napoli in Campania. Il suo nome è legato all'usanza secondo la quale a partire dal Cinquecento era in vigore nel territorio l'obbligo per gli abitanti del luogo di pagare le imposte fondiarie a tre case religiose, alle quali nel 1337 Roberto d’Angiò fece dono di queste terre. Comune dal 1980, in precedenza era frazione di Boscotrecase. Per la vicinanza a Torre del Greco fu il primo insediamento di contadini nel bosco di Silva mala (sec. XV). Il gonfalone è un drappo di giallo. Al 1587 risale la chiesa parrocchiale poi divenuta Santuario diocesano di Santa Maria delle Grazie e San Gennaro anche nota come la chiesa di San Gennaro, patrono della città, la più antica dell'area boschese, che conserva numerose opere d'arte. Nel Settecento e Ottocento fu luogo di villeggiatura per famiglie nobili napoletane, come si evince dalle numerose ville di delizie sparse nel territorio (villa Ducoster, Filippone, Langella, Lebano, Ruta). Abitanti censiti Vi si producono Lacryma Christi nonché albicocche, pinoli e pomodorini del piennolo. La città è servita, tramite l'omonima stazione, dalle linee ferroviarie della Napoli-Poggiomarino e della Napoli-Sorrento della Ferrovia Circumvesuviana. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Trecase CNGEI Sezione di Portici Sito Web del CNGEI di Portici - Scout Laici - Gruppo di Trecase

Stazione di Santa Maria la Bruna

La stazione di Santa Maria la Bruna si trova sulla linea ferroviaria Napoli-Salerno e serve l'omonima frazione che fa parte del comune di Torre del Greco. Nella seconda metà dell'800, lungo la tratta ferroviaria fra Torre del Greco e Torre Annunziata, nei pressi della località Villa Inglese, venne creato un raccordo ferroviario per la Cava di Villa Inglese che era ubicata grosso modo dove oggi sono le Officine Grandi Manutenzione e nell'area retrostante. Il raccordo aveva origine circa 300 metri oltre il punto dove si trova oggi la stazione di Santa Maria La Bruna (in direzione Salerno) ed in tale sito era ubicato un posto movimento denominato Villa Inglese. La stazione di Santa Maria La Bruna venne invece creata nel dopoguerra: si trattava di una fermata con un traffico viaggiatori piuttosto limitato. La sua importanza crebbe alla fine degli anni '60 quando in questo luogo vennero realizzate le officine ferroviarie (poi divenute Officine Grandi Manutenzioni ed Officine Grandi Riparazioni) in sostituzione delle officine dei Granili a Napoli, diventate ormai obsolete e poco funzionali. Le officine vennero raccordate direttamente alla stazione. Per facilitare l'accesso alle maestranze, in questa stazione iniziarono a fermare non solo i treni locali ma anche alcuni diretti negli orari di inizio e fine turno lavorativo. Per un buon periodo vennero anche istituite apposite "corsette" che collegavano direttamente alcune stazioni di Napoli con le officine ove è ancora presente un binario con marciapiede destinato proprio ad ospitare tali convogli riservati. Alla fine degli anni novanta la stazione è stata ricostruita in posizione leggermente spostata verso Napoli, per migliorarne l'accessibilità (in precedenza per raggiungere i binari occorreva attraversare il binario di raccordo con le officine ferroviarie). Attualmente il traffico viaggiatori è discreto, legato non solo agli abitanti della zona ed ai dipendenti delle officine ferroviarie, ma anche ai pendolari che nella stagione balneare affollano il litorale. Dal 5 febbraio 2014 al 12 aprile 2015 il servizio ferroviario è stato sospeso a causa del crollo di un muro a Portici: in sostituzione dei treni vi era un servizio di bus. Nel mese di aprile 2017 la stazione è stata oggetto di una ristrutturazione ed è stata intonacata di rosso pompeiano. La stazione è dotata di 3 binari passanti, muniti di banchine con pensiline e sottopassaggi, per il servizio viaggiatori, più numerosi binari tronchi e un raccordo per le adiacenti officine ferroviarie. La stazione, che RFi classifica nella categoria "Bronze", dispone di: Sala d'attesa La stazione dispone di: Fermata autobus Fermata taxi Rete Ferroviaria Italiana, https://donet.rfi.it/RFIPlatform/viewDocumentWebById.do?docId=%7BAD3CFA6A-AAAA-47AB-AF53-2CE0AA9EA0D0%7D&docType=FL, edizione dicembre 2003. Torre del Greco Ferrovia Napoli-Salerno Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Santa Maria la Bruna Descrizione della stazione, da lestradeferrate.it/, su lestradeferrate.it. Descrizione della stazione, da stazionidelmondo.it/, su stazionidelmondo.it. URL consultato l'11 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).

Stadio Alfredo Giraud
Stadio Alfredo Giraud

Lo stadio Alfredo Giraud è un impianto calcistico di Torre Annunziata. Di proprietà comunale, ospita gli incontri calcistici interni del Savoia. In precedenza le gare di calcio fino al 1928, si svolsero presso campi aperti senza strutture fisse, quali il Campo Montagnelle e il Campo Oncino e dal 1929 a tutto il 1955 presso il Campo Formisano. Il primo progetto per la costruzione di un nuovo stadio a Torre Annunziata risale ai primi anni cinquanta, il progetto prevedeva la realizzazione di un semiovale con due tribune scoperte raccordate da una curva sul lato del piazzale. Tuttavia all'atto dell'inaugurazione avvenuta il 25 gennaio 1962 risultava pronto soltanto il settore "Distinti" con relativo settore "Ospiti", oltre a una palazzina con i servizi per il campo e gli spogliatoi. Mancavano completamente sia la tribuna principale che la curva. Nel 1982 fu intitolato ad Alfredo Giraud, padre degli ex biancoscudati Raffaele, Michele e Giovanni Giraud, nonché vicepresidente del Savoia vicecampione d'Italia nel 1924. 1999 I lavori di completamento dell'impianto sono ripresi nella seconda metà degli anni novanta, quando il Comune provvide a realizzare la Tribuna coperta (capienza 3.250 posti a sedere) con annessa tribuna stampa e la Curva Sud (capienza 3.000 posti) al di sotto della quale fu realizzato un nuovo edificio con uffici, servizi, spogliatoi e palestra. La capienza del nuovo impianto fu quindi di 12.800 posti compreso il settore Distinti e il settore Ospiti. L'inaugurazione avvenne il 15 agosto 1999 con la gara di Coppa Italia tra Savoia e Sampdoria. 2010 Nell'autunno del 2009, a seguito della carente manutenzione e da lavori non effettuati a regola d'arte nel precedente restyling, si rese necessario un nuovo intervento di ristrutturazione terminato negli ultimi giorni di agosto 2010 e costato circa 700.000 euro. In seguito a questo intervento fu leggermente modificata la struttura dello stadio: infatti il manto erboso classico fu sostituito da uno di tipo sintetico ed inoltre fu ridotta la capienza del settore Distinti, mentre nell'area circostante il terreno di gioco fu impiantata una pavimentazione in macadam, simile a quelle delle piste di atletica presenti in altri stadi italiani. Tali modifiche comportarono una riduzione da 12.800 a 10.750 posti. Nell'estate del 2014 ci fu l'adeguamento alle norme di sicurezza previste dalla Lega Pro con la numerazione dei posti a sedere e l'installazione della postazione GOS e del sistema di videosorveglianza. 2019 Dal gennaio 2019, lo stadio Giraud è stato interessato da un intervento infrastrutturale, ricadente nel piano di ristrutturazione degli impianti sportivi della Campania interessati dalle gare delle Universiadi del 2019. Il comune di Torre Annunziata è stato sovvenzionato dal comitato promotore con la somma di 700 000 euro. Lo stadio può ospitare fino a 10.750 spettatori, suddivisi nei seguenti settori: Per motivi di sicurezza e contenimento dei costi di gestione la capienza effettiva è bensì limitata a 4 800 spettatori. Oltre alle gare casalinghe del Savoia, più di 15 campionati di Serie C, il campionato di Serie B 1999-2000 e tre edizioni di Coppa Italia, del 1997-1998, 1999-2000 e 2000-2001, l'impianto ha ospitato i seguenti eventi calcistici: L'impianto è servito dai seguenti collegamenti: Chrystian Calvelli, Giuseppe Lucibelli; Raffaele Schettino, Savoia storia e leggenda dall'Oncino al Giraud, Gragnano, Stampa Democratica '95, dicembre 2000. ISBN non esistente Sport in Campania Torre Annunziata XXX Universiade Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stadio Alfredo Giraud Sito ufficiale, su stadiogiraud.net. URL consultato il 19 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2012). Sito MONDO Produttore erba sintetica Profilo su World Stadiums, su worldstadiums.com. URL consultato l'11 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2012). Mappa stadio su wikimapia, su wikimapia.org.