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Dante (metropolitana di Torino)

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MetroTorinoDante
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Dante è una fermata della metropolitana di Torino, aperta il 6 marzo 2011 in concomitanza con il terzo prolungamento della linea M1 (ramo da Porta Nuova al Lingotto).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Dante (metropolitana di Torino) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Dante (metropolitana di Torino)
Via Nizza, Torino Circoscrizione 8

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Via Nizza 123a
10126 Torino, Circoscrizione 8
Piemonte, Italia
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Luoghi vicini

AOU Città della Salute e della Scienza
AOU Città della Salute e della Scienza

L'Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, conosciuta anche come Città della Salute e della Scienza, costituita nel 2012, riunisce quattro Regional Hospitals (Molinette, CTO, Ospedale infantile Regina Margherita e Ospedale Sant'Anna) , ed è il polo sanitario più grande d'Italia e d'Europa. Le strutture ospedaliere sono ubicate nella zona sud-est di Torino, situata attualmente nella Circoscrizione 8 (già nella 9 fino al 2016), precedentemente chiamata “zona Ospedali” (zòna Ospedaj), all'interno del quartiere Nizza Millefonti, ricca di presidi sanitari e di ospedali, tra i quali spicca quello delle Molinette (da cui prende nome anche l'omonima zona e stazione metropolitana Carducci-Molinette). In attuazione del Piano sociosanitario della Regione Piemonte, la Città della Salute e della Scienza è il polo sanitario più grande a livello nazionale ed europeo con circa 9.500 dipendenti. Istituita nel 2012 con la legge della Regione Piemonte del 19 giugno 2012, n. 45, è costituita dalla seguenti strutture sanitarie: Ospedale Molinette: il quarto ospedale d'Italia per dimensioni, il primo per indici di complessità dell'attività sanitaria. Ospedale San Lazzaro: dermatologico Ospedale San Giovanni Antica Sede Ospedale San Vito situato nella zona precollinare di Torino Ospedale infantile Regina Margherita Ospedale ostetrico ginecologico Sant'Anna Centro traumatologico ortopedico e di malattie sociali e del lavoro (CTO) Unità Spinale Unipolare (USU) Il Polo Molinette è inoltre sede della Scuola di Medicina dell'Università di Torino. Dal 2017 è stato approvato il progetto per la costruzione di un comprensorio denominato "Parco della Salute" di Torino, situato nell'Area ex-Avio, ai piedi del Grattacielo della Regione Piemonte, e che dovrebbe sostituire l'attuale circuito sanitario, con la relativa graduale dismissione di alcuni ospedali della zona. Il progetto è in corso di discussione e di autorizzazione ministeriale, e dovrebbe prevedere un polo universitario didattico, strutture sanitarie più moderne, giardini interni e residenze per gli operatori medici, un passante per la stazione ferroviaria di Torino Lingotto, una rotonda sotterranea. Carducci-Molinette Centro traumatologico ortopedico (Torino) Ospedale infantile Regina Margherita Ospedale Molinette Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Città della Salute e della Scienza Sito ufficiale, su cittadellasalute.to.it.

Centro Storico Fiat
Centro Storico Fiat

Il Centro Storico Fiat è un museo e archivio aziendale con sede a Torino. Espone automobili, aeroplani, treni, trattori, camion, biciclette, lavatrici, frigoriferi con marchio Fiat. Modellini in scala, ricostruzioni di parti del processo produttivo, manifesti e bozzetti pubblicitari completano la collezione. La parte archivistica conserva più di 5.000 metri lineari di documenti cartacei, 300.000 disegni tecnici, 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale, 6 milioni di immagini, 200 ore di filmati storici. Di particolare interesse i fondi dei progettisti Dante Giacosa e Giuseppe Gabrielli. Il Centro Storico Fiat ha sede nel primo ampliamento delle officine di corso Dante Alighieri a Torino dove nacque l'azienda. Opera di Alfredo Premoli, apprezzato esponente del liberty torinese, fu progettato e realizzato fra il 1904 e il 1906 e inaugurato nel 1907. Fu officina di produzione e finitura, rimessa, magazzino, sede di rappresentanza della casa automobilistica torinese. L'idea di un museo e centro di documentazione nacque nel 1961, sull'onda dell'entusiasmo per le celebrazioni del centenario dell'Unità d'Italia. Operativo dal 1963, le sue sale ospitarono eventi importanti per la storia dell'azienda, primo fra tutti la firma, il 4 maggio 1966, dell'accordo che portò alla costruzione di uno stabilimento nella città russa di Togliatti per produrre la Zhiguli, una versione leggermente modificata della Fiat 124. Nel 1999, in occasione del centenario Fiat, è stato ristrutturato e riallestito ad opera degli architetti Gabetti ed Isola. Nel 2011 sono stati quadruplicati gli spazi destinati agli archivi, realizzata una nuova sala consultazione, aperta stabilmente al pubblico, esclusivamente la domenica, la parte museale. Dal 2023 il Centro Storico Fiat risulta chiuso al pubblico, la parte relativa agli archivi resta consultabile previa richiesta di appuntamento. L'area espositiva, sotto tutela di FCA Heritage (il dipartimento costituito da FCA Italy per la divulgazione, la promozione del patrimonio storico, automobilistico e archivistico dei marchi italiani, di proprietà del gruppo Stellantis), si sviluppa su due piani per un totale di circa 3000 metri quadri suddivisi per aree tematiche. Dal 1899 - anno della fondazione - al grande balzo produttivo della prima guerra mondiale. Da segnalare: la 3 ½ Hp, prima vettura Fiat; il 18BL, autocarro che motorizzò l'esercito italiano, e la trattrice Fiat 702, che del 18BL condivideva il motore; i cicli Fiat, in versione turismo e militare. Campo di sperimentazione per soluzioni tecnologiche d'avanguardia e mezzo pubblicitario, le competizioni mantennero un ruolo importante anche dopo che, nel 1927, la Fiat cessa di avere una squadra corse ufficiale. Sono presenti due pezzi unici: la Mefistofele, autovettura realizzata installando un motore aeronautico Fiat A.12 sul telaio di una Fiat SB4; la Fiat 8V con carrozzeria in vetroresina, dallo spessore 3 millimetri e peso di soli 48 chilogrammi. Vetture di alta gamma prodotte nello stabilimento del Lingotto come la 525SS. Presente la Fiat 700 prototipo, col basamento del motore in alluminio. Presentata a Mussolini nel 1939, avrebbe dovuto essere il primo modello del neonato stabilimento di Mirafiori. Lo scoppio della seconda guerra mondiale ne bloccò la produzione. Area dedicata non ai prodotti, ma ai processi produttivi. Presente un segmento di linea di montaggio (proveniente da Mirafiori) con ganci Webb. Vetture progettate per il lavoro, presente la Fiat 509, il cui lancio avvenne, nel 1925, proprio all'interno dei locali dell'attuale Centro Storico Fiat. Fu la prima Fiat venduta a credito ed ebbe notevole diffusione anche come taxi e veicolo commerciale. Presenti le Tipo Zero, la 600, la Topolino amaranto che appartenne a Dante Giacosa oltre a numerosi altri modelli. Area dedicata allo stabilimento di Togliatti e alla Lada Zhiguli. Gli anni della dolce vita rappresentati dalla 1100TV (Turismo Veloce). La Fiat fu attiva nel settore ferroviario dal 1917 al 2000. Presente il carrello della Littorina. Lavatrici e frigoriferi prodotti su licenza Westinghouse. La Fiat fu attiva nel campo dell'aviazione dal 1908 al 2003. Da segnalare: i motori dei record, dallo SPA Faccioli allo SPA 6A, il Fiat A.14, l'A.22T, AS.3, A.22R, A.30RA, A.50, AS.6, A.80; il G.91, cacciabombardiere ricognitore capace di operare da piste di fortuna, vincitore di un concorso NATO nel 1953. La Fiat è attiva nel campo dei motori marini e per la produzione di energia dal 1903. Presente il modello in scala 1/10 del motore Fiat 9012 S, potenza di 25.200 Cv (32.500 nelle prove al banco), 12 cilindri con alesaggio 900mm e corsa 1600mm. Il motore Fiat 9012 S era lungo 24 metri, alto 10, largo 6,5. Peso complessivo superiore alle 1000 tonnellate. Venne utilizzato sulla motocisterna “Carlo Cameli”, al tempo del varo (1964) la più grande nave mercantile mai costruita in Italia e la maggiore petroliera d'Europa.. Collezione di manifesti pubblicitari dal 1899 agli anni Ottanta del novecento. Tra le firme: Marcello Dudovich, Plinio Codognato, Giuseppe Riccobaldi, Giorgio Forattini. Ricostruzione, con mobili originali, dell'ufficio di Dante Giacosa. In esposizione anche disegni e modellini di alcune delle vetture che il progettista e designer contribuì a creare: 1100, 500C, 500, 850, 124, 128, Dino, 127. Di fronte all'ufficio, master in legno della 500, pezzo unico che venne utilizzato per realizzare gli stampi della carrozzeria. Il centro di documentazione istituito nel 1963 raccoglieva principalmente materiale già nato con finalità di comunicazione. È solo a partire dal 1984, con il progetto Archivio storico, che si inizia a concentrare, inventariare e rendere fruibile un vero archivio aziendale, che attualmente raccoglie più di 5.000 metri lineari di documenti cartacei, 300.000 disegni tecnici, 18.000 manifesti, 1.300 bozzetti, 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale, 6 milioni di immagini, 200 ore di filmati storici. L'archivio documenta l'attività Fiat nel corso del Novecento, nei diversi settori e funzioni aziendali. Da segnalare i fondi relativi ad alcuni marchi o aziende confluiti e/o fuoriusciti dal perimetro Fiat: Abarth (estremi cronologici: 1930 - 1970), Autobianchi (estremi cronologici: 1955 - 1975), Fiat-Allis (estremi cronologici: 1951 - 1978), Fiat Avio (estremi cronologici: 1908 - 1985), Grandi Motori (estremi cronologici: 1900 - 1986), OM (estremi cronologici: 1849 - 1983), Lancia (estremi cronologici: 1906 - 1990), Nebiolo (estremi cronologici: 1880 - 1970), Materfer (estremi cronologici: 1881 - 1974), Teksid (estremi cronologici: 1970 - 1980), Seat (estremi cronologici: 1950 - 1980), SPA (estremi cronologici: 1906 - 1979). Da segnalare altresì i fondi dei progettisti Dante Giacosa (estremi cronologici: 1903 - 1996) e Giuseppe Gabrielli (estremi cronologici: 1908 - 1984). Musei di Torino Luoghi d'interesse a Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Centro Storico Fiat Sito ufficiale, su fcagroup.com. Sito ufficiale, su centrostoricofiat.com.

Condominio 25 verde
Condominio 25 verde

Il Condominio 25 Verde è un edificio residenziale di Torino. Rappresenta il primo esperimento di bioarchitettura ecosostenibile in città su progetto di Luciano Pia. L’edificio è situato a pochi passi dal Parco del Valentino e dal Centro Storico Fiat. Il progetto, la cui ideazione iniziò nel 2007, nasce dall'esigenza di realizzare un nuovo edificio residenziale a completamento di un isolato urbano caratterizzato da una particolare varietà edilizia. L’intervento è concentrato all'interno del perimetro dell'isolato stesso con la necessità di realizzare dei prospetti su fronte via, ma nello stesso tempo di creare uno spazio sinuoso e fluido tra lo spazio esterno e lo spazio interno dell'edificio. Esso potrà cambiare parte del proprio aspetto grazie all'utilizzo della vegetazione impiegata, creando contemporaneamente un blocco ben definito e compatto ma tuttavia mutevole nel tempo. Questo progetto, assieme al Bosco verticale di Milano, è considerato uno dei più importanti esempi di integrazione del verde con l'architettura. L’edificio occupa un’area di 7.500 m² e ospita complessivamente 63 unità abitative tutte diverse tra loro e tutte dotate di 2 terrazzi ciascuna; la loro metratura varia come la loro altezza, compresa tra i 2,5 e gli 8 metri a seconda dei piani. La presenza di 150 alberi ad alto fusto costituisce un microclima che conferisce un apporto di ossigeno quantificabile in 150 litri all'ora, assorbendo contemporaneamente l’anidride carbonica e contribuendo a filtrare le polveri sottili. La struttura portante lascia a vista alcune travi in acciaio grezzo fitomorfe a tutt'altezza, con estese ramificazioni che si intrecciano con la vegetazione stessa, mentre il rivestimento esterno è realizzato prevalentemente in scandole di larice e segue le forme sinuose dei prospetti dell'edificio. Le solette dei terrazzi, di varia ampiezza, sono realizzati in listelli distanziati di legno massello in modo tale da consentire alla luce di filtrare all'interno il più possibile. L'efficienza energetica per un impatto ecosostenibile è raggiunta grazie a numerose soluzioni come l’isolamento «a cappotto», le pareti ventilate, la protezione dall'irraggiamento solare diretto, impianti di riscaldamento e raffrescamento che utilizzano l’acqua di falda con il sistema a pompa di calore, il recupero delle acque piovane reflue con stoccaggio e riutilizzo per l’irrigazione del verde condominiale. La distribuzione della vegetazione è differenziata: fioriere sulle terrazze private con spazi anche per piccoli alberi e arbusti, per il cortile invece è previsto un comprensivo di cinquanta alberi ad alto fusto, mentre per tutto il resto dell'edificio è previsto del verde verticale in facciata, verde pensile nella zona soppalcata dove si affacciano i loft e verde pensile a copertura dei tetti. La scelta delle specie vegetali è stata fatta per assicurare una varietà di portamento, fogliame, fioritura e colore durante tutto l'arco dell’anno. Oscar Eugenio Bellini, Laura Daglio, Il verde tecnologico nell'housing sociale, FrancoAngeli, 2015. Kirsten Dirksten, Forest condominium is ecosystem of 150 trees, 60+ apartments, 16.01.2022. Video, in inglese, disponibile sul canale YouTube di Kirsten Dirksten. Ville e palazzi di Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Condominio 25 Verde Una casa-bosco nel cuore di Torino, Corriere della sera

Museo di anatomia umana Luigi Rolando
Museo di anatomia umana Luigi Rolando

Il Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando è un museo di anatomia fondato nel 1739 con sede a Torino (quartiere San Salvario). Fa parte della rete museale dell'Università degli Studi di Torino. Lo studio dell'anatomia a Torino inizia nel 1563, con l'arrivo in città dello studioso savonese Angelo Visca, ma fu solo nel 1739 che si ebbe la prima collezione di preparati anatomici, commissionata a Giovanni Battista Bianchi da Carlo Emanuele III per il costituendo Museo dell'Università. Di quella raccolta restano ancora una pregevole statua in gesso di donna gravida, un modello scomponibile di cervello in legno e avorio ed alcune cere. Nel 1830, grazie all'opera di Luigi Rolando, la collezione viene incrementata da nuovi reperti ed esposta al pubblico in quello che oggi è il museo egizio di Torino. Fra il 1837 ed il 1898, sotto la direzione di Carlo Giacomini, la collezione viene ancora ampliata con l'aggiunta di preparati anatomici in alcol ed a secco. Il diffondersi della teoria evoluzionistica di Charles Darwin incentiva lo sviluppo delle collezioni antropologiche e primatologiche. Nel 1898, con il completamento del palazzo degli studi anatomici, il museo viene trasferito nella sua sede definitiva. Il museo, oltre alle raccolte di materiale prettamente anatomico, ospita ed espone anche collezioni antropologiche, frenologiche, primatologiche, artistiche e di strumenti d'epoca. È inoltre presente una biblioteca ed un archivio documentale e fotografico. Musei di Torino luoghi d'interesse a Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo di anatomia umana Luigi Rolando

Deposito locomotive di Torino Smistamento
Deposito locomotive di Torino Smistamento

Il deposito locomotive di Torino Smistamento è un'infrastruttura di ricovero, sosta, manutenzione e rifornimento di locomotive elettriche e Diesel delle Ferrovie dello Stato. Si trova in Via Chisola, a Torino, nei pressi della stazione Carducci-Molinette della metropolitanae del deposito GTT nizza Il deposito locomotive Smistamento ebbe origine poco tempo dopo la costituzione delle Ferrovie dello Stato sostituendo quello ormai insufficiente di Torino Porta Nuova e divenne completamente operativo nel 1911. Prese il nome dal fatto che venne utilizzata l'area periferica della città ove si trovava l'ampio piazzale merci. Fu costruita una rimessa circolare coperta a 51 stalli dotata di una piattaforma girevole. Per disporre di maggiore possibilità operativa venne presto ampliato con un'altra piattaforma girevole e una rimessa circolare da 20 posti per le locomotive a vapore del servizio merci. Per le operazioni di riparazione e manutenzione vennero costruiti anche due capannoni in prossimità dotati di ponte trasbordatore. A partire dal 1917 in conseguenza dell'elettrificazione in trifase la seconda piattaforma e la relativa rimessa circolare divennero adibite al ricovero delle locomotive trifase. Nel 1961, in seguito all'abolizione del sistema e alla trasformazione a corrente continua l'infrastruttura fu convertita al ricovero e alla riparazione delle locomotive a corrente continua. Negli anni trenta in seguito all'avvento delle automotrici Diesel e soprattutto con la consegna degli autotreni ATR 100 divenne necessaria la costruzione di un'infrastruttura dedicata; fu costruito un capannone a 3 binari della lunghezza sufficiente al ricovero di ciascun treno completo. Dopo la radiazione degli ATR 100 la struttura fu utilizzata per le riparazioni e la manutenzione dei mezzi di trazione Diesel. Dopo l'eliminazione della trazione a vapore le infrastrutture relative vennero adibite alle locomotive Diesel. In atto l'impianto è classificato tra le OMR cioè è un impianto che esegue "medie riparazioni", si occupa di manutenzioni dette di primo e di secondo livello, del rialzo della cassa, della sostituzione delle sale motrici ed altre eventuali operazioni necessarie. Trenitalia ha elaborato un progetto, legato a un investimento di oltre 150 milioni di euro, per rendere Torino Smistamento il polo della manutenzione dei treni di tutto il Nord-Ovest. Mario Borio, Angelo Nascimbene e Ivan Pavan (a cura di), Il Deposito Locomotive di Torino Smistamento - Cento anni, Bussoleno, libretto edito a cura del FerAlp Team, 2011. Trenitalia, Porte aperte a Torino Smistamento, cento anni 1911-2011, testi Mario Borio, immagini Angelo Nascimbene, progetto grafico Ivan Pavan. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Deposito locomotive di Torino Smistamento Deposito Locomotive di Torino Smistamento Archiviato il 12 gennaio 2016 in Internet Archive..

Chiesa dell'Immacolata Concezione (Torino, San Salvario)
Chiesa dell'Immacolata Concezione (Torino, San Salvario)

La Chiesa dell'Immacolata Concezione è una chiesa Cattolica di Torino situata nel quartiere di San Salvario. L'abate teologo Filippo dei conti Giriodi di Monasterolo fu un benefattore torinese che si dedicò all’educazione delle ragazze povere e abbandonate. Giriodi comincia la sua attività nel Borgo San Salvario e s'ispirò all'attività del teologo Gaspare Saccarelli, fondatore nel 1853 dell'Istituto della Sacra Famiglia nel Borgo San Donato. Nel 1854 Giriodi fondò l'Istituto di ricovero per le ragazze povere intitolandolo alla Immacolata Concezione della Vergine, che all'inizio si trovava in via dei Fiore (oggi via Belfiore). Il 23 dicembre 1856 Monsignor Luigi Fransoni, arcivescovo di Torino, riconobbe con un decreto la personalità giuridica secondo il diritto canonico all'Istituto, con la concessione del privilegio dell'Oratorio per la celebrazione della Messa e le liturgie. Dato il numero crescente di ragazze accolte, nel 1860 Giriodi spostò l'Istituto, comunemente detto "Ritiro della Concezione", ad occupare parte nell'isolato delimitato dalle vie Nizza, Pallamaglio, Valperga Caluso e Saluzzo. Nel 1868 l'istituto ospitava 110 ragazze. All'angolo di via Nizza e via Pallamaglio, l'Istituto ospitava una chiesetta dedicata all'Immacolata Concezione di Maria Vergine. L'abate Giriodi morì il 25 luglio 1895 e venne sostituito dal sacerdote dottore Amato Vincenzo Scala (collaboratore di Giriodi fin dal 1873) che ne continuò l'opera, finalizzata ad accogliere ed educare le giovani ragazze abbandonate. L’attuale chiesa posta, intitolata all'"Immacolata Concezione del S.S. Sacramento", possiede una massiccia facciata con quattro colonne rosse sormontate da capitelli con decorazioni floreali. L'interno invece si presenta a pianta ellittica dagli ampi spazi chiari. Fu costruita all'inizio del '900 su progetto è dell'architetto Enrico Mottura. Le campane della chiesa hanno i ceppi della nota fonderia veronese Cavadini e vengono suonate ancora tramite corda. Fu danneggiata dai bombardamenti dell'8 dicembre 1943. Attualmente la chiesa non è parrocchiale e ospita le Suore Sacramentine di Bergamo, e inoltre ospita la cappellania dell'America Latina. Guida al Borgo San Salvario, volume primo, Agenzia per lo Sviluppo Locale CICSENE, 2001. Giuseppe Isidoro Arneudo, Torino Sacra illustrata nelle sue chiese, nei suoi monumenti religiosi, nelle sue reliquie, Torino, G. Arneodo Editore, 1898. Giuseppe Torricella, Torino e le sue vie, Torino, 1868. Edifici di culto a Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa dell'Immacolata Concezione Chiesa dell'Immacolata Concezione, su museotorino.it. URL consultato il 17 gennaio 2022.