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Porto Canale (Cagliari)

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Il Porto Canale è il porto industriale di Cagliari, costruito negli anni ottanta realizzata per lo smistamento/transhipment e il trasporto delle merci in container. Il porto non è attualmente gestito da terminalisti, si trova al centro del Mediterraneo e a circa 56 miglia dalla rotta Suez-Gibilterra, è concepito come terminal container per lo smistamento del traffico destinato ai principali porti del Mediterraneo occidentale, come Marsiglia, Genova, Napoli, Barcellona, etc. Il porto si estende nelle località Giorgino, ove sorgeva l'omonimo quartiere, in gran parte demolito, e Sa Illetta, l'isolotto da tempo unito alla terraferma, che si addentra nello stagno di Cagliari. Nel 2019 il gruppo Contship Italia, azionista unico di Porto Industriale di Cagliari S.p.A, concessionaria del terminal container, ha deciso di sospendere le proprie operazioni e di procedere alla liquidazione volontaria dell'impresa controllata. Non è stato trovato un nuovo concessionario nonostante tre proroghe, con conseguente licenziamento dei 190 lavoratori che facevano ancora parte dell'impresa nel settembre 2020.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Porto Canale (Cagliari) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Porto Canale (Cagliari)
Arburada/Viale Pula, Cagliari Sant'Avendrace-Santa Gilla

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 39.213556 ° E 9.072333 °
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Indirizzo

Arburada/Viale Pula
09123 Cagliari, Sant'Avendrace-Santa Gilla
Sardegna, Italia
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Luoghi vicini

Sa Illetta
Sa Illetta

Sa Illetta (in italiano l'Isoletta o isola di San Simone) era in origine un'isola, situata a Cagliari all'interno dello stagno di Cagliari, di cui era l'isola maggiore per estensione. Abitata in tempi antichi, appare oggi inglobata ad altre terre emerse artificiali. Si trova nel quartiere di Sant'Avendrace-Santa Gilla e fa parte del rione di Giorgino. L'isola è abitata sin dalla preistoria, anche se diventa importante quando i fenici vi impiantarono un porto, usato in seguito dai Punici e dai romani. Del periodo romano sono state rinvenute alcune cisterne. Una parte della città di Santa Igia, capitale del Giudicato di Cagliari, sorgeva sull'isola, collegata con ponte al resto della città, situata a Santa Gilla; nel 1258 fu distrutta dai Pisani e dai suoi alleati sardi. Nel XVII secolo l'isola entrò a far parte del marchesato di Las Conquistas. Fino agli anni settanta era collegata al litorale di Giorgino da una strada comunale che la attraversava per dirigersi poi verso la località Macchiareddu; all'epoca risultava in parte coltivata a oliveti e in parte ricoperta da macchia e cespugli. A seguito dei lavori per il Porto Canale è stata in gran parte sepolta da grandi riporti di terra, in particolare sul lato sudovest, e la sua superficie di terra non alterata è passata dagli originali 160 ettari a 40. Dagli anni ottanta è anche attraversata dal nuovo tratto a quattro corsie della strada statale 195 Sulcitana. Dal 2003 vi si trova il Campus Tiscali, sede dell'omonima società di telecomunicazioni. Importante emergenza storica è la chiesetta rurale di San Simone. Roberto Coroneo (a cura di), Cagliari tra terra e laguna. La storia di lunga durata di San Simone-Sa Illetta, AM&D Edizioni, 2011, ISBN 9788895462455. Sa Illetta, su FAI - Fondo per l'Ambiente italiano. URL consultato il 12 dicembre 2023.

Chiesa di Sant'Avendrace

La chiesa di Sant'Avendrace è un luogo di culto cattolico di Cagliari, sede dell'omonima parrocchia, nell'omonimo quartiere, in viale Sant'Avendrace. I registri parrocchiali attestano l'esistenza del tempio dal XVII secolo (al '600 risale anche un disegno della chiesa, custodito nella Biblioteca Universitaria), tuttavia non si conosce la data della sua fondazione, che secondo la tradizione fu posta in essere sul luogo della morte di sant'Avendrace, vescovo di Cagliari nel I secolo. Di fatto la chiesa sorse sopra un piccolo ambiente ipogeo, che oggi ne costituisce la cripta, tradizionalmente considerato il luogo dove il vescovo si rifugiò nel tentativo di sfuggire alle persecuzioni e dove, dopo la morte, sarebbe stato sepolto il suo corpo. Nella stessa cripta si trova anche una sorgente d'acqua ritenuta miracolosa. La chiesa attuale risente dei numerosi restauri e rifacimenti che l'hanno interessata nel corso dei secoli e che portarono persino all'inversione dell'asse liturgico. L'edificio si presenta semplice e di scarso interesse artistico. La facciata, preceduta da un cortile a cui si accede dal viale Sant'Avendrace, è a terminale piatto, con un campanile a vela al centro, semplice portale e una soprastante finestra quadrangolare. L'interno è a pianta rettangolare, scandito da archi diaframma ogivali tra i quali si situano le cappelle laterali. L'abside è semicircolare. L'accesso all'antica cripta, anch'essa non risparmiata da manomissioni nel XX secolo, si trova vicino all'ingresso, dove era collocato il presbiterio in origine.