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Palazzo del Lavoro

Architetture di Pier Luigi NerviExpo 1961Pagine con mappePalazzi di TorinoVoci con codice LCCN
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Palazzo del Lavoro (Torino) Vista dalla Rotonda Maroncelli
Palazzo del Lavoro (Torino) Vista dalla Rotonda Maroncelli

Il Palazzo del Lavoro, in origine Palazzo delle Nazioni e oggi anche noto come Palazzo Nervi, è un edificio ubicato nel quartiere Nizza Millefonti (zona Italia '61), alle porte sud della città di Torino. Fu progettato dall'ingegner Pier Luigi Nervi, con la collaborazione dell'architetto Gio Ponti e di Gino Covre, e completato nel 1961. All'epoca della sua inaugurazione, è stato un notevole esempio di struttura espositiva per dimensioni e innovazione tecnologica. Attualmente versa in stato di grave abbandono.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzo del Lavoro (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Palazzo del Lavoro
Via Ventimiglia, Torino Circoscrizione 8

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Via Ventimiglia 211
10127 Torino, Circoscrizione 8
Piemonte, Italia
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Palazzo del Lavoro (Torino) Vista dalla Rotonda Maroncelli
Palazzo del Lavoro (Torino) Vista dalla Rotonda Maroncelli
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Luoghi vicini

Sangone
Sangone

Il Sangone (Sangon in piemontese) è un torrente del Piemonte lungo circa 47 km, affluente di sinistra del Po. Il perimetro del suo bacino è di 108 km. Bagna la Val Sangone, che si trova tra la Val di Susa (a nord, dove scorre la Dora Riparia) e la Val Chisone (a sud, dove scorre il torrente Chisone). Il Sangone aveva in passato un corso piuttosto diverso da quello attuale. Dalle ricerche effettuate a partire dalla fine dell'Ottocento risulta infatti che il torrente, durante l'era glaciale, percorresse la conca attualmente occupata dei laghi di Avigliana e andasse poi a confluire nella Dora Riparia. In seguito deviò verso sud passando per Trana e Grugliasco. L'attuale collocazione della confluenza nel Po ha potuto essere raggiunta dal Sangone solo a seguito dell'incisione dei depositi sedimentari collegati all'anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana. Nasce nella zona più esterna delle Alpi Cozie: la sorgente è la Fontana Mura, nei pressi del colle Roussa a quasi 2.000 m. d'altitudine; dopo aver segnato il confine tra i comuni di Coazze e di Giaveno, passa nei pressi di Trana ed esce poi nella piana torinese. Il suo percorso è per circa 21 km in territorio montuoso e per la parte restante in pianura. Dopo aver lambito i centri di Rivalta di Torino, Orbassano, Beinasco e Nichelino (nel cui territorio, altezza Parco Miraflores, alla fine dell'Ottocento il corso del torrente fu modificato, anche a seguito di interventi artificiali) confluisce nel Po in prossimità del confine tra Torino e Moncalieri attorno a quota 220 m s.l.m. Il tratto tra Giaveno e Trana è ricco di specie ittiche rare come il temolo e di crostacei come il gambero di fiume. Da Sangano in poi, a causa dei frequenti prelievi idrici di prese irrigue, il corso del torrente si riduce a un greto quasi asciutto per gran parte dell'anno. Il Sangone attraversa i territori dei comuni di: Coazze Giaveno Trana Sangano Bruino Rivalta Orbassano Beinasco Torino Nichelino Moncalieri I principali affluenti del Sangone sono: in sinistra idrografica Rio Ricciavrè: raccoglie le acque dell'omonimo vallone, che culmina con i 2.619 m della Monte Pian Real, e raggiunge il Sangone nei pressi di Forno di Coazze attorno ai 950 metri di quota; Torrente Sangonetto: nasce dalla confluenza di alcuni rami sorgentizi nella parte montana del comune di Coazze e confluisce nel Sangone a quota 699 presso la borgata Sangonetto; Rio Ollasio: raccoglie le acque dell'area di basse montagne a nord di Coazze; attraversa quindi il centro storico di Giaveno, dove riceve da sinistra le acque del Rio Tortorello, e va poi a confluire nel Sangone in comune di Trana attorno ai 400 m di quota e poco ad ovest della frazione Biellese. in destra idrografica Rio Tronera: nasce sulle pendici orientali della Punta dell'Aquila e dirigendosi verso nord-est raccoglie in destra idrografica le acque dell'area di bassa montagna tra le frazioni Ughettera e Fusero. Si getta infine nel Sangone a Pontepietra (580 m); Rio Romarolo: dalla sorgente nei pressi del Monte Cristetto (1.611 m) scende in direzione nord-est bagnano un lungo vallone e confluendo nel Sangone nei pressi di Mollar dei Franchi (Giaveno) a quota 490 circa. Oltre a questi affluenti il Sangone riceve nel proprio tratto montano il contributo di numerosi corsi d'acqua minori tra i quali si possono ricordare i rii Costabruna, Arpone, Casasse, Tovalera, Malesella e Balma. In tempi più recenti, il torrente è tuttavia afflitto da frequenti periodi di secca estivi, intervallati da esondazioni in altri mesi dell'anno. All'inizio del Novecento sorsero modesti stabilimenti balneari nella zona di Mirafiori: ancora nel secondo dopoguerra e fino agli anni sessanta, prima della più intensa urbanizzazione, le spiagge del Sangone a Mirafiori erano meta di gite fuori porta dei torinesi più poveri, che non potevano permettersi le vacanze al mare: questa abitudine è raccontata dal cantautore Gipo Farassino nella canzone Sangon Blues. Anche Cesare Pavese parlò del Sangone (Tradimento, 1931). Successivamente gli scarichi civili industriali ne hanno fortemente inquinato le acque, tanto che sono state vietate prima la balneazione e successivamente, nel 1996, anche la pesca in tutto il tratto di pianura. A partire dalla fine degli anni novanta gli enti locali, in collaborazione con l'ARPA Piemonte, hanno avviato una serie di progetti di valutazione delle condizioni ambientali e di risanamento. La posizione di tutte le fonti di inquinamento (scarichi, derivazioni) è stata definita con l'uso di sistemi di rilevazione satellitare. È stato costituito il parco fluviale del Sangone (comprendente i comuni di Bruino, Orbassano, Rivalta, Beinasco, Nichelino e Torino), mentre sono previsti l'accorpamento dei due parchi confinanti Colonnetti (comune di Torino) e Piemonte (comune di Nichelino) e la realizzazione di ulteriori interventi di bonifica. Sulle rive del Sangone sorge il mausoleo della Bela Rosin, fatto costruire nel 1888 come tomba di Rosa Vercellana, moglie morganatica del re d'Italia Vittorio Emanuele II, e finito di restaurare nel 2005. Non lontano, a 2 km ovest verso Beinasco, sorge il medievale castello del Drosso, con loggiato che dà sulla vallata del fiume, e parco cintato, affiancato da due cascine in corso di ristrutturazione. Nella zona della confluenza nel Po è stata istituita l'area attrezzata delle Vallere, a sua volta inclusa nel parco del Po Torinese. Molto più a monte, in frazione Forno di Coazze, è ubicato il santuario grotta della Madonna di Lourdes caratterizzato dalla ricostruzione stilizzata della grotta della località francese, del villaggio di Nazareth, da "Vie Crucis" e sentieri sacri lungo entrambe le sponde del Sangonetto, collegate tra loro da un ponte carrabile in metallo e assi di legno. L'insieme è suggestivo e da detto ponte si possono osservare i massi, cascatelle e pozze di acqua limpida di questo ramo del Sangone. Al Sangone è dedicato un brano in piemontese del cantautore torinese Gipo Farassino, Sangon Blues, incluso nell'album Mè cit Turin.. (1963). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sangone

Moschea Mohammed VI

La moschea "Mohammed VI" di Torino si trova nel quartiere Nizza Millefonti del capoluogo piemontese, vicino Piazza Bengasi, al confine con il Comune di Moncalieri. È uno dei quindici luoghi di preghiera musulmani sparsi nella città di Torino, l'unico però a presentare tutte le caratteristiche necessarie, e quindi l'unico deputato a rappresentare una moschea ufficiale e riconosciuta. Dopo anni di discussione in cui sembrava che la moschea dovesse sorgere in via Urbino, la scelta è infine caduta su via Genova 268, nei locali di un ex cinema. La superficie interna è di 1100m², di cui 800m² dedicati alla sala di preghiera e 300m² alla balconata per le donne. Il progetto è stato affidato all'architetto Demetrio Foti. La costruzione della moschea, promossa dalle autorità islamiche di Torino (Abdelghani El Rhalmi e Mohamed El Yandouzi) è iniziata nel 2010 ed è terminata nel 2013. Il 6 luglio 2013 l'edificio è stato inaugurato alla presenza di varie autorità; alcuni esponenti della sezione piemontese della Lega Nord hanno contestato l'evento.. La Fondazione Al-Waqf della Confederazione Islamica Italiana ha contribuito successivamente in maniera determinante ad estinguere i debiti e a rendere il centro islamico di proprietà dei musulmani. Le decorazioni e buona parte degli arredi interni sono frutto di donazione da parte dei fedeli musulmani torinesi. Il luogo di preghiera all'interno ha un'ottima illuminazione naturale, mentre il ricircolo e la deumidificazione dell'aria sono favoriti dall'impianto di climatizzazione. Il centro culturale islamico aderisce alla Federazione Islamica del Piemonte e fa parte del Patto di condivisione con la comunità islamica di Torino. Nella moschea di Torino si professa l'Islam secondo il sunnismo. La moschea è frequentata da musulmani italiani e stranieri, che si radunano quotidianamente in preghiera e per la lettura del Corano. Il luogo di culto, seppur nato solo da qualche anno, risulta già essere ben strutturato nel dettaglio delle proprie attività. Inoltre, attraverso la programmazione del Centro culturale islamico d'Italia (CCII) nel suo distaccamento comunale di Torino, vengono organizzati incontri di interscambio culturale e corsi di lingua (italiana e araba) per uomini, donne e bambini.

Piazza Bengasi
Piazza Bengasi

Piazza Bengasi è una grande piazza della periferia meridionale di Torino. È situata nel quartiere Nizza Millefonti e segna il confine col Borgo San Pietro del Comune di Moncalieri. Prende il nome dalla città libica di Bengasi, in ricordo del passato coloniale italiano. È uno snodo molto trafficato, dove confluiscono le arterie di via Nizza da corso Vittorio Emanuele II, corso Piero Maroncelli che porta al parco delle Vallere e alla direttrice radiale di corso Unità d'Italia, corso Traiano che punta verso Fiat Mirafiori percorrendo il confine sud del quartiere Lingotto, via Onorato Vigliani che percorre il quartiere di Mirafiori Sud, via Sestriere di Moncalieri che dopo un paio di chilometri porta a Nichelino e corso Roma di Moncalieri, che porta al parco delle Vallere, sempre a Moncalieri. Nel 1911 nella piazza, estremo sud-est del sistema viario cittadino, nacquero due nuovi casotti che ospitavano alloggi e uffici delle guardie daziarie, in quanto la nuova Cinta daziaria di Torino passava proprio per la piazza, sulla via che porta a Moncalieri e Nichelino. Tra il 1929 e il 1931, a seguito dell'incremento della popolazione della zona, venne eretta la scuola elementare Re Umberto I (in onore del re Umberto I di Savoia), che fu inaugurata dal nipote Umberto II di Savoia. La scuola era all'epoca molto moderna, con sistema di riscaldamento centralizzato e servizi igienici rivestiti in ceramica; inizialmente contava diciotto aule, che però in brevissimo tempo furono portate a trentadue. A partire dal 1º gennaio 1973, le imposte daziarie furono abolite con l'istituzione dell'IVA e il casotto superstite, di proprietà comunale, perse la sua funzione e venne venduto. La piazza, attualmente in via di riorganizzazione a seguito dell'apertura del nuovo capolinea della metropolitana, vedrà accompagnare l'intervento infrastrutturale dalla risistemazione del mercato rionale, temporaneamente trasferito sulla sede centrale di via Onorato Vigliani, dalla creazione di un parcheggio d'interscambio. La fine dei lavori della metropolitana, prevista inizialmmente per il secondo semestre del 2019, é inizialmente slittata a fine anno 2020, slittando ulteriormente a febbraio 2021. Il 10 di questo stesso mese è avvenuta l'inaugurazione ufficiale da parte delle autorità e il prolungamento della metropolitana è stato aperto al pubblico il 23 aprile 2021. È inoltre allo studio l'ipotesi di dotare la piazza di una fermata del servizio ferroviario metropolitano di Torino. La pronuncia corretta è piazza "Bengàsi", con l'accento sulla "a", tuttavia i torinesi la pronunciano "Bèngasi", un uso talmente invalso da rendere in città l'esatta pronuncia pressoché assente.Curiosamente, un'altra piazza cittadina, sita all'estremo opposto di Torino, nel quartiere Regio Parco, ha subìto lo stesso destino: si tratta di piazza Sofia, la cui corretta pronuncia di piazza "Sòfia" è generalmente sostituita da quella di "Sofìa". Bengasi (metropolitana di Torino) Luoghi d'interesse a Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su piazza Bengasi

Scuola di Amministrazione Aziendale
Scuola di Amministrazione Aziendale

La Scuola di Amministrazione Aziendale (SAA) è un istituto di formazione universitaria di Torino, oggi diventata vera e propria business school di carattere italo-statunitense. È infatti legata all'Università degli Studi di Torino, ed è specializzata in corsi di laurea e Master di I livello nel campo del Management. La sede è situata nel quartiere torinese di Nizza Millefonti, nell'area di Italia '61. Nel 1957 venne fondata la prima Scuola di Amministrazione Industriale (SAI) dal professore Federico Maria Pacces, con il contributo delle maggiori imprese industriali torinesi, soprattutto della allora fabbrica FIAT. La nascita della SAI rappresentò una delle prime e più importanti cooperazioni tra il mondo accademico e quello industriale, con lo scopo di educare e formare le future generazioni di manager italiani, con l'ottenimento di un certo prestigio nel settore, soprattutto nel periodo del boom economico italiano degli anni sessanta, e culminante con l'esposizione internazionale del lavoro di Torino nel 1961. Nel Dicembre 1974 poi, la SAI cambia denominazione in Scuola di Amministrazione Aziendale (SAA) e decide di legarsi all'Università degli Studi di Torino. In quegli anni la SAA fu l'unica business school italiana a: Appartenere all'ordine universitario Operare a Torino, città simbolo dell'industria italiana Introdurre corsi accademici basati sulle reali necessità del mondo imprenditoriale Il pomeriggio dell'11 dicembre 1979, in pieno periodo di contestazione socio-politica-sindacale, e nel più ampio contesto storico del terrorismo italiano denominato "anni di piombo", un commando dell'organizzazione armata Prima Linea irruppe nell'istituto e tenne in ostaggio un centinaio di studenti; un secondo gruppo armato scelse cinque professori e cinque studenti del Master e li gambizzò con 2 pallottole ciascuno. Gli assalitori riuscirono a dileguarsi prima dell'arrivo delle forze di polizia. Questo episodio fu ricordato nella terza parte della miniserie televisiva "Gli anni spezzati", trasmessa su Rai 1 nel 2014. Nel Gennaio 2013, la SAA fu rinominata SAA S.c.ar.l, con l'obiettivo di rafforzare il legame con l'ateneo torinese e realizzare nuovi progetti accademici con le maggiori aziende nazionali, come FCA e Intesa Sanpaolo, e internazionali, come PWC. Il campus della SAA, con ingresso da Via Ventimiglia 115, si trova di fianco al Palazzo a Vela, all'interno del giardino Giuseppe Levi. L'edificio principale ospita numerose aule, un'aula magna, un ristorante, una biblioteca e il centro linguistico. La SAA offre un corso di laurea triennale in “Management dell'informazione e della comunicazione aziendale” in cui vengono impartite lezioni che spaziano dal Diritto privato alla Finanza. Dal secondo anno gli studenti devono scegliere una terza lingua da apprendere tra Francese, Spagnolo e Tedesco. Alla fine del corso, l'università permette agli studenti di svolgere diversi stage con aziende nazionali e internazionali. Inoltre, offre borse di studio, in collaborazione con l'Università degli Studi di Torino, agli studenti più meritevoli per aiutarli a sostenere le tasse universitarie. Inoltre viene erogato il corso Business & Management, facente parte dell'Università di Torino, erogato totalmente in lingua inglese. La SAA offre un Master in business administration (MBA Executive). Questo master è indirizzato ai top manager già al vertice delle loro carriere che intendono dare un impulso alla competitività della loro impresa. Nonostante il costo non elevato rispetto ad altri Master erogati da altre business school italiane, l'MBA erogato dalla SAA si colloca tra i primi posti per qualità e percentuale di impiego dopo il conseguimento di quest'ultimo. La biblioteca della SAA è intitolata alla figura di Marcella Novo, prima donna in Italia a ricoprire la carica di Amministratore Delegato in un importante multinazionale. La biblioteca riveste un ruolo di primo piano nella formazione degli studenti, garantendogli accesso a numerosi libri e pubblicazioni inerenti al corso di laurea, e fornendo loro anche altri materiali come test e dispense di altri anni accademici. Formalmente denominata “Studenti, laureati, diplomati e master della Scuola di Amministrazione Aziendale dell'Università degli Studi di Torino”, questa associazione riunisce rappresentanti di tutti gli organi della scuola, permettendo agli studenti di comunicare tra loro, con il corpo docenti e con l'organo amministrativo. All'inizio di ogni anno accademico vengono eletti dei rappresentanti per ogni anno di corso. Queste persone avranno il compito di rappresentare tutti gli studenti del proprio anno accademico nei rapporti con gli figure accademiche, eventualmente esponendo problemi e proponendo progetti. Un'importante struttura disponibile per gli studenti alla SAA è il Self-Access Language Learning Centre (SAC). È un laboratorio multimediale utilizzato da coloro che vogliono migliorare la loro conoscenza in una delle lingue insegnate alla SAA: Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo. Sono disponibili all'interno del laboratorio diverse postazioni multimediali dove gli interessati possono ascoltare CD o guardare film in lingua straniera; in alternativa è possibile usufruire dei numerosi libri didattici e non. Il SAC aiuta anche gli studenti a preparare diversi certificati internazionali come il BEC. Così come l'Università di Torino, anche la SAA si avvale di una piattaforma di e-learning (Moodle) per permettere ai professori di comunicare facilmente e velocemente con gli studenti del loro corso. Su questa piattaforma viene pubblicato materiale didattico come dispense, appunti della lezione o test online da svolgere in preparazione di un esame. Inoltre grazie alla mail universitaria, basata su Google Workspace, vengono comunicati agli studenti i più importanti fatti amministrativi o eventi della SAA e dell'Università di Torino. Il campus è interamente coperto da Wifi libero e gratuito ed all'interno della struttura è presente un laboratorio di informatica con a disposizione degli studenti numerose postazioni pc. La SAA ospita un discreto numero di studenti stranieri, la maggior parte dei quali provenienti da stati Europei grazie al progetto Erasmus+, così come dagli Stati Uniti grazie al progetto USAC. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Scuola di Amministrazione Aziendale http://www.saamanagment.it/ Pagina del corso http://saaexecutive.it

Area ex-Avio

La cosiddetta area ex-Avio indica una superficie di 317.000 metri quadrati situata nella periferia sud-est della città di Torino, nella Circoscrizione 8, compresa tra via Nizza, via privata Farigliano/via Canelli, via Passo Buole, il passante ferroviario di Torino e il sottopassaggio stradale del Lingotto; al confine est con lo stesso quartiere Lingotto e a nord col polo multifunzionale del Lingotto, essendo a oriente della stessa linea ferroviaria, l'area è comunque sotto Nizza Millefonti. Questa area, in passato, fu occupata da uno stabilimento della Fiat Avio, oggi demolito. Su una parte della superficie fu costruito, in occasione dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, a ridosso del polo multifunzionale del Lingotto, il padiglione dell'Oval Lingotto, all'epoca destinato alle gare olimpiche del pattinaggio di velocità e oggi prevalentemente utilizzato come padiglione fieristico. L'area è quasi interamente di proprietà della Regione Piemonte, che dimostrò la volontà di costruire in questo distretto la propria sede unica. La gara per la progettazione fu vinta dall'architetto Massimiliano Fuksas quando la costruzione era prevista nell'area della Spina 1, sempre nella città di Torino. A seguito della rilocalizzazione dell'edificio, l'architetto è stato incaricato di rielaborare il progetto iniziale, conformemente ai nuovi spazi disponibili. Il risultato fu presentato in Regione il 20 novembre 2007 con la previsione di: una nuova torre centrale, di 209 metri di altezza, destinata a riunificare le sedi sparse della Regione; due ulteriori torri da 80 metri di altezza; una quarta torre da 70 metri di altezza; una serie di insediamenti residenziali e di terziario a torre. Il sottopasso stradale del Lingotto, che passa attualmente sotto la linea ferroviaria di Torino sud, diventerà un crocevia, tramite una rotonda, di nuovi percorsi stradali sotterranei, al fine di sgravare la zona superficiale dalle auto e preservarla a parco pubblico. Anche i parcheggi saranno infatti realizzati nel sottosuolo. La torre centrale, in via di ultimazione nel 2019, è così diventata la più alta d'Italia, superando la torre Isozaki di Milano, alta 202 metri. Nel 2017, inoltre, è stato approvato il progetto per la costruzione del Parco della Salute di Torino, che dovrà sostituire l'attuale polo sanitario compreso nella Città della Salute, con la relativa graduale dismissione di alcuni ospedali della zona. Il progetto, in corso d'opera, prevede un polo universitario didattico, strutture sanitarie all'avanguardia, giardini interni e residenze per gli operatori medici, un passante aggiuntivo per la stazione ferroviaria di Torino Lingotto e una rotonda sotterranea (aperta al traffico il 18 settembre 2020).

Oval Lingotto
Oval Lingotto

L'Oval Lingotto, conosciuto anche come Oval Olympic Arena o - semplicemente - come Oval, è un palazzetto sportivo costruito per ospitare le gare di pattinaggio di velocità dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006. Capace di contenere 8 500 spettatori, ospita una pista di 400 metri di lunghezza per 12,6 di larghezza. Costruito tra l'area del Lingotto e l'area ex-Avio, collegato durante il periodo olimpico con la stazione di Torino Lingotto, dopo i Giochi olimpici diventò un'area espositiva e fieristica integrata nella struttura del Lingotto Fiere. La progettazione fu realizzata dall'azienda inglese HOK SVE Ltd e dallo Studio Zoppini di Milano. Il completamento dell'impianto subì ritardi a causa del ritrovamento di amianto nell'area su cui sorge (che era di proprietà delle ferrovie). Era stata prevista l'inaugurazione a fine 2004 con delle gare di Coppa del Mondo di pattinaggio di velocità, che però furono spostate a Salt Lake City. La prima competizione (gare di Coppa del Mondo) si svolse a dicembre 2005. Tra maggio e giugno 2006 ospitò le Olimpiadi degli scacchi, mentre nel successivo mese di ottobre fu sede dei Campionati del Mondo di Scherma. Nel mese di marzo 2008 ospitò i XI Campionati Europei e del Mediterraneo di tiro con l'arco. Il 31 dicembre 2008 fu sede del Torino FuturFestival 2009, il capodanno musicale torinese: durante il veglione l'impianto vide alternarsi rispettivamente sul palco i concerti dei Subsonica e dei Motel Connection e, alla consolle, i DJ set di Boosta, di Mauro Picotto e del newyorkese Josh Wink. Dal 6 all'8 marzo 2009 ospitò i Campionati europei di atletica leggera indoor 2009. Nel 2011 ospitò (insieme al Lingotto Fiere) una parte del Salone internazionale del libro di Torino. Al suo interno fu allestita la mostra, promossa dal Salone, dal titolo 1861 - 2011. L'Italia dei libri sui 150 anni dell'unità d'Italia dal punto di vista della letteratura. Negli anni più recenti, il palazzetto fu utilizzato per ospitare manifestazioni, tra cui Automation & Testing, Artissima, Expocasa, Terra Madre. Alessandro Zoppini, L'oval Lingotto - Tendenze nella progettazione degli impianti sportivi per grandi eventi, Torino, Forum Internazionale "Gli impianti sportivi", 20-22 ottobre 2005 Lingotto (comprensorio) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Oval Lingotto Fotografie dell'impianto e delle gare, su fotogian.com. URL consultato il 1º febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2007). Gli impianti olimpici di Torino2006, su digilander.libero.it. Il sito dei Campionati Europei e del Mediterraneo di Tiro con l'arco, su torino2008.eu. URL consultato il 13 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2008).

El Paso Occupato
El Paso Occupato

El Paso Occupato (abbr. El Paso), già Scuola Materna "Di Robilant", è una casa occupata di ispirazione anarchica, situata a Torino. Nato nel 1987, è definito dai suoi occupanti "né centro, né sociale, né squat". Ospita e produce prevalentemente attività musicali e arti visive, ma anche editoriali. Sin dall'inizio ha avuto una grande importanza per lo sviluppo della scena hardcore punk a Torino, anche se negli anni ha perso la sua centralità. Sul palco di El Paso hanno suonato anche celebrità mondiali come i francesi Mano Negra e gli americani The Offspring e NOFX, oltre a numerosi gruppi storici della scena hardcore e post-punk internazionale, tra i quali Fugazi, Youth Of Today, MDC, No Means No, Ratos De Porao, SNFU e Jingo De Lunch. Il nome deriva dalla sua ubicazione, in via Passo Buole, nel quartiere del Lingotto. La storia di El Paso è direttamente correlabile con l'arrivo del movimento punk a Torino, tra la fine degli anni settanta e l'inizio anni ottanta. In quegli anni a Torino cominciarono a formarsi le prime band punk, tra cui 5° Braccio, Blue Vomit, Nerorgasmo, Kollettivo (da cui nacquero i CCC CNC NCN) e i D.D.T. Il loro primo vero punto di aggregazione e organizzazione di concerti, attivissimo anche con una sala prove, fu un centro d'incontro del Comune, in Lungo-Dora Pietro Colletta (zona Vanchiglietta). Nel 1986, dall'incontro del Collettivo Punx Anarchici con gli anarchici del Circolo “Eliseo Reclus” di via Ravenna 3 che si erano distaccati dalla F.A.I., nacque il Collettivo Avaria. Essi cercavano un posto da autogestire, stanchi di dover fare riferimento ai centri d'incontro delle Circoscrizioni. Dopo una serie di occupazioni di edifici pubblici abbandonati, tutte concluse con sgomberi nel giro di pochi giorni, prima tra tutte quella del cinema Diana (marzo 1984) che, aperto nel 1928 e chiuso dal 1975, crollerà poi solo cinque mesi più tardi, il 5 dicembre 1987 venne occupato El Paso. Dopo un primo sgombero (il 18 dicembre 1987) la struttura venne rioccupata, e fu stipulato un accordo temporaneo con il Comune che concesse lo stabile a titolo gratuito. La concessione non venne mai rinnovata, e tutt'oggi di fatto El Paso è in una situazione di illegalità; questo non ha mai costituito un problema per gli occupanti, che anzi rivendicano il rifiuto politico di stabilire canali di collaborazione con le istituzioni. Al suo interno, secondo le regole dell'autogestione, le decisioni vengono prese dall'assemblea e all'unanimità, e il suo funzionamento avviene grazie all'apporto spontaneo di ciascuno: non vi sono incarichi fissi o a rotazione prestabilita.. L'anno successivo il centro occupato ospitò il primo concerto italiano della band statunitense MDC, che tornò a suonare sullo stesso palco 30 anni dopo. Nel 1989 un gruppo di persone proveniente dalla struttura occupò illegalmente una palazzina di Via Rossini sempre di proprietà del Comune, inaugurando una lunga serie di occupazioni e sgomberi della stessa palazzina e di altre strutture abbandonate nella stessa città. Numerose risultano anche le azioni di vandalismo compiute dai residenti nell'ex asilo, soprattutto in occasione degli arresti di alcuni suoi componenti. Nel 1991 i francesi Mano Negra si rifiutarono di suonare allo stadio comunale di Torino e preferirono tenere un concerto al centro sociale occupato con altre band locali. Coinvolti nella manifestazione indetta nel corso del G8 a Genova nel 2001, organizzarono in seguito un'asta provocatoria del materiale scampato alla devastazione delle forze di polizia nella scuola Diaz. Nel 2006 la fotografa Monica Carocci proiettò sulla facciata della casetta di via Rossini all'angolo con corso San Maurizio (più volte occupata e sgomberata dal 1989) il murale, rappresentante un sottomarino incursore, che prese forma durante la performance di un collettivo proveniente dal centro sociale venti anni prima, e che era stato cancellato qualche settimana prima dal sindaco Sergio Chiamparino in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006, facendolo rivivere in questo modo per qualche ora. All'interno del centro sociale si svolgono anche attività cinematografiche, teatrali, una editoriale e di etichetta discografica. La El Paso autoproduzioni ha pubblicato gruppi come Deity Guns, Plastination, Officine Schwartz, DsorDNE, Church Of Violence, Nerorgasmo, Belli Cosi, Tasaday, I Fichissimi, Brain Discipline, Molto Rumore Per Nulla, Broken Art, Youngang, Rotten Brain e molti altri. Alla fine del 2003 i dischi autoprodotti erano 34 e i concerti ospitati più di duemila. Nell'edificio hanno soggiornato diversi artisti di area alternativa e sono state pubblicate per alcuni anni Tutto Squat, una rivista di area anarchica che imitava nei titoli e nella grafica il quotidiano Tuttosport, e la rivista di fumetti InterZona. Il simbolo di El Paso Occupato è la figura di teschio (che mostra la lingua) e tibie su campo nero. L'edificio, su due piani fuori terra, ospitava originariamente la scuola materna di Robilant, fatta costruire nel 1883 dalle famiglie più ricche di Torino per i figli dei contadini, e data in gestione alle suore salesiane di Maria Mazzarello. Ampliato e restaurato nel 1953 (mantenendo nella decorazione esterna lo stile della vecchia costruzione), funzionò fino al 1982. Dopo la chiusura rimase abbandonato per intoppi burocratici. Dopo l'occupazione sono state ricavate al suo interno una sala per concerti e proiezioni, cucina, centro di documentazione, bar. Berzano L., Gallini R., Genova C. Liberi tutti. Centri sociali e case occupate a Torino. Ananke ed., Torino 2002 Paolo Ferrari. 10 anni corsari. «la Stampa», 28 novembre 1997, 43 Jacopo Iacoboni, Francesca Paci. Notti in bianco / 3. «la Stampa», 6 febbraio 1999, 34 Paolo Ferrari. Dal cinema alla realtà: El Paso, qui batte il cuore del punk. «la Stampa», 15 febbraio 2002, 45 Paolo Ferrari. Com'erano punk quegli anni. «la Stampa», 21 febbraio 2004, 45 Leonardo Gambino, Il Lingotto una volta: voci e immagini di Torino nei primi decenni del Novecento, Città di Torino, Circoscrizione 9 Nizza-Lingotto, 1987. Centro sociale autogestito Invasione di terreni o edifici Hardcore punk Anarchia Nautilus autoproduzioni Nerorgasmo Woptime Radio 2000 Blackout CCC CNC NCN Centro Sociale Askatasuna Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su El Paso Occupato Sito ufficiale, su ecn.org. Centro sociale El Paso, già Scuola materna di Robilant, su museotorino.it. Reuse - Casi di riuso a Torino, su urban-reuse.eu. Ricordo della scuola materna Robilant, su memoro.org. Intervista di Giorgio Sala a Mario Spesso, ex occupante di El Paso, su punkadeka.it. URL consultato il 29 ottobre 2015.