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Area ex-Avio

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La cosiddetta area ex-Avio indica una superficie di 317.000 metri quadrati situata nella periferia sud-est della città di Torino, nella Circoscrizione 8, compresa tra via Nizza, via privata Farigliano/via Canelli, via Passo Buole, il passante ferroviario di Torino e il sottopassaggio stradale del Lingotto; al confine est con lo stesso quartiere Lingotto e a nord col polo multifunzionale del Lingotto, essendo a oriente della stessa linea ferroviaria, l'area è comunque sotto Nizza Millefonti. Questa area, in passato, fu occupata da uno stabilimento della Fiat Avio, oggi demolito. Su una parte della superficie fu costruito, in occasione dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, a ridosso del polo multifunzionale del Lingotto, il padiglione dell'Oval Lingotto, all'epoca destinato alle gare olimpiche del pattinaggio di velocità e oggi prevalentemente utilizzato come padiglione fieristico. L'area è quasi interamente di proprietà della Regione Piemonte, che dimostrò la volontà di costruire in questo distretto la propria sede unica. La gara per la progettazione fu vinta dall'architetto Massimiliano Fuksas quando la costruzione era prevista nell'area della Spina 1, sempre nella città di Torino. A seguito della rilocalizzazione dell'edificio, l'architetto è stato incaricato di rielaborare il progetto iniziale, conformemente ai nuovi spazi disponibili. Il risultato fu presentato in Regione il 20 novembre 2007 con la previsione di: una nuova torre centrale, di 209 metri di altezza, destinata a riunificare le sedi sparse della Regione; due ulteriori torri da 80 metri di altezza; una quarta torre da 70 metri di altezza; una serie di insediamenti residenziali e di terziario a torre. Il sottopasso stradale del Lingotto, che passa attualmente sotto la linea ferroviaria di Torino sud, diventerà un crocevia, tramite una rotonda, di nuovi percorsi stradali sotterranei, al fine di sgravare la zona superficiale dalle auto e preservarla a parco pubblico. Anche i parcheggi saranno infatti realizzati nel sottosuolo. La torre centrale, in via di ultimazione nel 2019, è così diventata la più alta d'Italia, superando la torre Isozaki di Milano, alta 202 metri. Nel 2017, inoltre, è stato approvato il progetto per la costruzione del Parco della Salute di Torino, che dovrà sostituire l'attuale polo sanitario compreso nella Città della Salute, con la relativa graduale dismissione di alcuni ospedali della zona. Il progetto, in corso d'opera, prevede un polo universitario didattico, strutture sanitarie all'avanguardia, giardini interni e residenze per gli operatori medici, un passante aggiuntivo per la stazione ferroviaria di Torino Lingotto e una rotonda sotterranea (aperta al traffico il 18 settembre 2020).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Area ex-Avio (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Area ex-Avio
Torino Nizza Millefonti

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Piemonte, Italia
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Oval Lingotto
Oval Lingotto

L'Oval Lingotto, conosciuto anche come Oval Olympic Arena o - semplicemente - come Oval, è un palazzetto sportivo costruito per ospitare le gare di pattinaggio di velocità dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006. Capace di contenere 8 500 spettatori, ospita una pista di 400 metri di lunghezza per 12,6 di larghezza. Costruito tra l'area del Lingotto e l'area ex-Avio, collegato durante il periodo olimpico con la stazione di Torino Lingotto, dopo i Giochi olimpici diventò un'area espositiva e fieristica integrata nella struttura del Lingotto Fiere. La progettazione fu realizzata dall'azienda inglese HOK SVE Ltd e dallo Studio Zoppini di Milano. Il completamento dell'impianto subì ritardi a causa del ritrovamento di amianto nell'area su cui sorge (che era di proprietà delle ferrovie). Era stata prevista l'inaugurazione a fine 2004 con delle gare di Coppa del Mondo di pattinaggio di velocità, che però furono spostate a Salt Lake City. La prima competizione (gare di Coppa del Mondo) si svolse a dicembre 2005. Tra maggio e giugno 2006 ospitò le Olimpiadi degli scacchi, mentre nel successivo mese di ottobre fu sede dei Campionati del Mondo di Scherma. Nel mese di marzo 2008 ospitò i XI Campionati Europei e del Mediterraneo di tiro con l'arco. Il 31 dicembre 2008 fu sede del Torino FuturFestival 2009, il capodanno musicale torinese: durante il veglione l'impianto vide alternarsi rispettivamente sul palco i concerti dei Subsonica e dei Motel Connection e, alla consolle, i DJ set di Boosta, di Mauro Picotto e del newyorkese Josh Wink. Dal 6 all'8 marzo 2009 ospitò i Campionati europei di atletica leggera indoor 2009. Nel 2011 ospitò (insieme al Lingotto Fiere) una parte del Salone internazionale del libro di Torino. Al suo interno fu allestita la mostra, promossa dal Salone, dal titolo 1861 - 2011. L'Italia dei libri sui 150 anni dell'unità d'Italia dal punto di vista della letteratura. Negli anni più recenti, il palazzetto fu utilizzato per ospitare manifestazioni, tra cui Automation & Testing, Artissima, Expocasa, Terra Madre. Alessandro Zoppini, L'oval Lingotto - Tendenze nella progettazione degli impianti sportivi per grandi eventi, Torino, Forum Internazionale "Gli impianti sportivi", 20-22 ottobre 2005 Lingotto (comprensorio) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Oval Lingotto Fotografie dell'impianto e delle gare, su fotogian.com. URL consultato il 1º febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2007). Gli impianti olimpici di Torino2006, su digilander.libero.it. Il sito dei Campionati Europei e del Mediterraneo di Tiro con l'arco, su torino2008.eu. URL consultato il 13 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2008).

Stazione di Torino Lingotto
Stazione di Torino Lingotto

La stazione di Torino Lingotto è la terza stazione ferroviaria torinese per afflusso. È situata nella parte sud, lungo la linea ferroviaria comune alle tratte Torino-Savona, Torino-Torre Pellice, Torino-Genova e si trova nel quartiere Lingotto, nei pressi dello storico stabilimento FIAT del Lingotto; dispone di un ampio piazzale per deposito e varie operazioni. Il primo scalo ferroviario della zona Lingotto fu un piccolo edificio, posto più a sud rispetto all'attuale stazione, eretto lungo l'appena costruita linea Torino-Genova, all'inizio del XX secolo. Si trattava di un modesto fabbricato viaggiatori, in uno stile che ricorda quello delle stazioni alpine, in funzione di fermata ferroviaria per gli operai della nascente industria del Lingotto. Il fabbricato iniziale fu edificato nel 1910, fungeva anche da scalo merci e deposito per la successiva ex-dogana e mercati generali di via Giordano Bruno. Durante la seconda guerra mondiale l'edificio fu bombardato il 4 giugno 1944 e successivamente parzialmente ricostruito. Verso la fine degli anni cinquanta per la piccola stazione ferroviaria vi fu un primo ampliamento, mentre negli anni settanta un secondo ampliamento fu deciso in funzione dell'aumento del numero dei treni che vi transitavano quotidianamente (da 240 a 270 nel giro di pochi anni), quando fu anche quadruplicato il binario della linea fino alle stazioni di Moncalieri e Trofarello, sempre sulla direttrice Torino-Genova. Il vecchio edificio fu demolito nel 1980 e l'impianto fu ricostruito e ampliato e la nuova struttura fu inaugurata il 20 febbraio 1984. Per la realizzazione fu scelta l'architettura razionalista, quindi fu dipinto di colore ocra. A partire dalle Olimpiadi invernali di Torino, la stazione è stata inserita in un più vasto contesto di nuove opere della città non distanti da essa, come la passerella pedonale dell'Arco olimpico di Torino, l'Oval Lingotto, il grattacielo della Regione Piemonte e il centro commerciale Lingotto. La stazione dispone di 13 binari, dei quali 9 passanti e 4 tronchi. Inoltre, a fianco, possiede una quantità di binari ed ingloba il Deposito locomotive di Torino Smistamento, è usata come deposito di locomotive speciali, per assemblaggio convogli e per manutenzioni delle carrozze. La stazione è servita dai treni del Servizio ferroviario metropolitano di Torino, linee SFM 1, 2, 4, 6, 7 e dai treni regionali, regionali veloci ed InterCity per Genova, Savona, Milano, Ventimiglia e Cuneo. Inoltre è prevista la fermata di una coppia di Frecciabianca Torino-Roma, via Genova-Pisa-Civitavecchia. La stazione dispone di: Biglietteria a sportello Biglietteria automatica Sala d'attesa Servizi igienici Caffetteria La stazione è servita dalle linee di bus 14, 18, 41, 63, 63/, 74 ed è collegata alla linea 1 della metropolitana torinese tramite un passaggio ciclopedonale; è inoltre capolinea di diverse linee speciali per gli stabilimenti Fiat Mirafiori e di linee extraurbane per la città metropolitana. Fermata bus GTT Stazione taxi Stazione metropolitana (Italia 61) Stefano Garzaro, Completato il quadruplicamento fra Torino e Trofarello, in I treni oggi, 5 (1984), n. 39, maggio 1984, pp. 27-30. Luigi Ballatore, Fausto Masi, Torino Porta Nuova. Storia delle ferrovie piemontesi, Roma, Edizioni Abete, 1988, p. 188, ISBN non esistente. Passante ferroviario di Torino Stazione di Torino Porta Milano Stazione di Torino Porta Susa (1856) Stazioni ferroviarie di Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Torino Lingotto

El Paso Occupato
El Paso Occupato

El Paso Occupato (abbr. El Paso), già Scuola Materna "Di Robilant", è una casa occupata di ispirazione anarchica, situata a Torino. Nato nel 1987, è definito dai suoi occupanti "né centro, né sociale, né squat". Ospita e produce prevalentemente attività musicali e arti visive, ma anche editoriali. Sin dall'inizio ha avuto una grande importanza per lo sviluppo della scena hardcore punk a Torino, anche se negli anni ha perso la sua centralità. Sul palco di El Paso hanno suonato anche celebrità mondiali come i francesi Mano Negra e gli americani The Offspring e NOFX, oltre a numerosi gruppi storici della scena hardcore e post-punk internazionale, tra i quali Fugazi, Youth Of Today, MDC, No Means No, Ratos De Porao, SNFU e Jingo De Lunch. Il nome deriva dalla sua ubicazione, in via Passo Buole, nel quartiere del Lingotto. La storia di El Paso è direttamente correlabile con l'arrivo del movimento punk a Torino, tra la fine degli anni settanta e l'inizio anni ottanta. In quegli anni a Torino cominciarono a formarsi le prime band punk, tra cui 5° Braccio, Blue Vomit, Nerorgasmo, Kollettivo (da cui nacquero i CCC CNC NCN) e i D.D.T. Il loro primo vero punto di aggregazione e organizzazione di concerti, attivissimo anche con una sala prove, fu un centro d'incontro del Comune, in Lungo-Dora Pietro Colletta (zona Vanchiglietta). Nel 1986, dall'incontro del Collettivo Punx Anarchici con gli anarchici del Circolo “Eliseo Reclus” di via Ravenna 3 che si erano distaccati dalla F.A.I., nacque il Collettivo Avaria. Essi cercavano un posto da autogestire, stanchi di dover fare riferimento ai centri d'incontro delle Circoscrizioni. Dopo una serie di occupazioni di edifici pubblici abbandonati, tutte concluse con sgomberi nel giro di pochi giorni, prima tra tutte quella del cinema Diana (marzo 1984) che, aperto nel 1928 e chiuso dal 1975, crollerà poi solo cinque mesi più tardi, il 5 dicembre 1987 venne occupato El Paso. Dopo un primo sgombero (il 18 dicembre 1987) la struttura venne rioccupata, e fu stipulato un accordo temporaneo con il Comune che concesse lo stabile a titolo gratuito. La concessione non venne mai rinnovata, e tutt'oggi di fatto El Paso è in una situazione di illegalità; questo non ha mai costituito un problema per gli occupanti, che anzi rivendicano il rifiuto politico di stabilire canali di collaborazione con le istituzioni. Al suo interno, secondo le regole dell'autogestione, le decisioni vengono prese dall'assemblea e all'unanimità, e il suo funzionamento avviene grazie all'apporto spontaneo di ciascuno: non vi sono incarichi fissi o a rotazione prestabilita.. L'anno successivo il centro occupato ospitò il primo concerto italiano della band statunitense MDC, che tornò a suonare sullo stesso palco 30 anni dopo. Nel 1989 un gruppo di persone proveniente dalla struttura occupò illegalmente una palazzina di Via Rossini sempre di proprietà del Comune, inaugurando una lunga serie di occupazioni e sgomberi della stessa palazzina e di altre strutture abbandonate nella stessa città. Numerose risultano anche le azioni di vandalismo compiute dai residenti nell'ex asilo, soprattutto in occasione degli arresti di alcuni suoi componenti. Nel 1991 i francesi Mano Negra si rifiutarono di suonare allo stadio comunale di Torino e preferirono tenere un concerto al centro sociale occupato con altre band locali. Coinvolti nella manifestazione indetta nel corso del G8 a Genova nel 2001, organizzarono in seguito un'asta provocatoria del materiale scampato alla devastazione delle forze di polizia nella scuola Diaz. Nel 2006 la fotografa Monica Carocci proiettò sulla facciata della casetta di via Rossini all'angolo con corso San Maurizio (più volte occupata e sgomberata dal 1989) il murale, rappresentante un sottomarino incursore, che prese forma durante la performance di un collettivo proveniente dal centro sociale venti anni prima, e che era stato cancellato qualche settimana prima dal sindaco Sergio Chiamparino in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006, facendolo rivivere in questo modo per qualche ora. All'interno del centro sociale si svolgono anche attività cinematografiche, teatrali, una editoriale e di etichetta discografica. La El Paso autoproduzioni ha pubblicato gruppi come Deity Guns, Plastination, Officine Schwartz, DsorDNE, Church Of Violence, Nerorgasmo, Belli Cosi, Tasaday, I Fichissimi, Brain Discipline, Molto Rumore Per Nulla, Broken Art, Youngang, Rotten Brain e molti altri. Alla fine del 2003 i dischi autoprodotti erano 34 e i concerti ospitati più di duemila. Nell'edificio hanno soggiornato diversi artisti di area alternativa e sono state pubblicate per alcuni anni Tutto Squat, una rivista di area anarchica che imitava nei titoli e nella grafica il quotidiano Tuttosport, e la rivista di fumetti InterZona. Il simbolo di El Paso Occupato è la figura di teschio (che mostra la lingua) e tibie su campo nero. L'edificio, su due piani fuori terra, ospitava originariamente la scuola materna di Robilant, fatta costruire nel 1883 dalle famiglie più ricche di Torino per i figli dei contadini, e data in gestione alle suore salesiane di Maria Mazzarello. Ampliato e restaurato nel 1953 (mantenendo nella decorazione esterna lo stile della vecchia costruzione), funzionò fino al 1982. Dopo la chiusura rimase abbandonato per intoppi burocratici. Dopo l'occupazione sono state ricavate al suo interno una sala per concerti e proiezioni, cucina, centro di documentazione, bar. Berzano L., Gallini R., Genova C. Liberi tutti. Centri sociali e case occupate a Torino. Ananke ed., Torino 2002 Paolo Ferrari. 10 anni corsari. «la Stampa», 28 novembre 1997, 43 Jacopo Iacoboni, Francesca Paci. Notti in bianco / 3. «la Stampa», 6 febbraio 1999, 34 Paolo Ferrari. Dal cinema alla realtà: El Paso, qui batte il cuore del punk. «la Stampa», 15 febbraio 2002, 45 Paolo Ferrari. Com'erano punk quegli anni. «la Stampa», 21 febbraio 2004, 45 Leonardo Gambino, Il Lingotto una volta: voci e immagini di Torino nei primi decenni del Novecento, Città di Torino, Circoscrizione 9 Nizza-Lingotto, 1987. Centro sociale autogestito Invasione di terreni o edifici Hardcore punk Anarchia Nautilus autoproduzioni Nerorgasmo Woptime Radio 2000 Blackout CCC CNC NCN Centro Sociale Askatasuna Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su El Paso Occupato Sito ufficiale, su ecn.org. Centro sociale El Paso, già Scuola materna di Robilant, su museotorino.it. Reuse - Casi di riuso a Torino, su urban-reuse.eu. Ricordo della scuola materna Robilant, su memoro.org. Intervista di Giorgio Sala a Mario Spesso, ex occupante di El Paso, su punkadeka.it. URL consultato il 29 ottobre 2015.

Lingotto (comprensorio)
Lingotto (comprensorio)

Il Lingotto è un comprensorio di edifici situato nel quartiere torinese di Nizza Millefonti, chiuso tra via Nizza (dal numero 230 al 294) a est, da via Ermanno Fenoglietti a nord, da via Giacomo Mattè-Trucco a ovest (strada che costeggia un ramo del Passante ferroviario di Torino) e dal sottopasso del Lingotto a sud. Fu uno dei principali stabilimenti di produzione della fabbrica automobilistica FIAT, poi riconvertito a grande centro polifunzionale. Sui terreni dei ruderi di una ex villa dei conti Robilant (sita in via Passo Buole 4, di stile juvarriano, occupata dai partigiani durante la guerra e trasformata in Casa del Popolo, divenuta sede del circolo culturale Mario Dravelli nel 1945 e abbattuta dalla FIAT nel 1952), Giovanni Agnelli decise la costruzione del nuovo stabilimento FIAT, progettato nel 1915 sull'onda dello sviluppo economico-siderurgico dettato dalla prima guerra mondiale, sebbene lo stabilimento venisse completato alcuni anni dopo. Il progetto generale fu affidato all'ingegner Matté-Trucco, insieme ad altri progettisti come Francesco Cartasegna e Vittorio Bonadè Bottino, mentre l'architettura strutturale fu realizzata dall'ingegner Porcheddu, concessionario per l'Italia del brevetto per l'utilizzo del metodo Hennebique per la realizzazione di strutture in cemento armato, sul modello degli stabilimenti della casa automobilistica statunitense Ford. I lavori di costruzione durarono prevalentemente dal 1916 (quando fu iniziata la costruzione dell'Officina di Smistamento) fino al 1930 — si noti, infatti, lo stile architettonico razionalista —, anche se l'inaugurazione avvenne già il 22 maggio 1923, alla presenza del re Vittorio Emanuele III, immediatamente seguita dalla visita di Mussolini il 25 ottobre. Nell'opera Vers une architecture (1923) di Le Corbusier, dove sono esposte le sue teorie sulla nuova architettura, nel capitolo conclusivo del saggio, intitolato Architettura o Rivoluzione, sono riportati alcuni esempi di soluzioni innovative, fra questi vi sono alcune immagini dell'edificio dove viene evidenziata la soluzione dell'autodromo sul tetto. All'ingegnere meccanico Ugo Gobbato, esperto nella razionalizzazione delle attività produttive e chiamato dallo stesso Giovanni Agnelli nel 1918, venne affidata la responsabilità (con l'augurio del governo Mussolini) di accorpare le varie piccole officine Fiat sparse per Torino (in particolare la sede di Corso Dante) e organizzare quindi il trasferimento coordinato di macchinari e impianti al Lingotto, del quale assunse altresì la direzione, dimettendosi poi nel 1928, dopo aver raggiunto un pieno regime produttivo. Le officine furono formate da due lunghi corpi longitudinali, destinati alla produzione delle automobili, di oltre cinquecento metri di lunghezza, uniti da cinque traverse multipiano, dedicate a servizi per il personale. Alle estremità dei corpi lunghi furono costruite, tra il 1923 e il 1926, due rampe elicoidali, sempre su progetto di Matté-Trucco. In questo modo le automobili potevano accedere dal piano terra direttamente alla pista di collaudo, costituita da due rettilinei di oltre quattrocento metri di lunghezza, collegati da due curve sopraelevate. Unica nel suo genere, la pista asfaltata di collaudo della autovetture, costruita direttamente sul tetto della fabbrica fu realizzata già nel periodo 1926–1927 con la nota forma ad anello e le due curve paraboliche sulle estremità studiate in modo da poter essere affrontate con velocità fino a 90 km/h, quando al tempo la velocità di punta delle automobili era di 70 km/h. Il parapetto di protezione è alto un metro e mezzo. Nel 1969, la pista fu utilizzata per le riprese della celebre scena d'inseguimento del film Un colpo all'italiana. L'intera struttura della Fiat Lingotto fu concepita ai principi del taylorismo, che aveva come obiettivo principale la funzionalità produttiva, interamente costituita da cemento armato, con cinque piani, mentre la facciata esterna presentava alcuni elementi decorativi del Razionalismo italiano. La palazzina distaccata degli uffici invece, terminata già nel 1926, fu dedicata alla sola direzione, amministrazione, mensa e altri servizi. Nel corso degli anni, lo stabilimento Lingotto produsse decine di modelli di automobili, come la Torpedo, la Balilla, la Topolino, la Fiat 1100 R e la sportiva X 1/9 con la rivoluzionaria posizione centrale del motore. L'attività produttiva fu parzialmente interrotta nel 1939, in pieno inizio della seconda guerra mondiale, essendo la stessa fabbrica un obiettivo delle incursioni militari su Torino. L'anno successivo infatti, una parte della produzione fu già spostata nel più grande stabilimento torinese, non molto lontano, chiamato Fiat Mirafiori. Durante la guerra fu facile bersaglio dei bombardamenti aerei da parte degli anglo-americani, in particolare quelli avvenuti nell'autunno 1942 e, il più devastante, quello del 29 marzo 1944. Al termine della guerra, molte parti delle facciate dell'edificio furono parzialmente danneggiate, ma furono prontamente ricostruite nel periodo 1945–1947. La produzione di automobili però fu totalmente trasferita nel moderno comprensorio Fiat Mirafiori, mentre il Lingotto fu destinato, negli anni del boom economico, alla produzione di lavatrici e frigoriferi, per poi riprendere soltanto una parte della produzione automobilistica a partire dagli anni 60 del XX secolo. L'ultimo modello in produzione al comprensorio del Lingotto, tra il 1979 e il 1982, fu la prima serie della Lancia Delta, esaurito il quale la fabbrica fu totalmente dismessa, aspettando di decidere il suo futuro e quello del suo storico comprensorio. Nel 1982 una società a capitale misto, guidata dalla Fiat, promosse una "consultazione" internazionale (il comune chiedeva un concorso di idee) per la ristrutturazione e il recupero dello stabilimento, appena dismesso; ma tra i 20 progetti presentati non fu individuato un vincitore. Nel 1985, fu incaricato della ristrutturazione l'architetto genovese Renzo Piano. Mentre all'esterno la struttura rimase pressoché inalterata, gli ambienti interni furono profondamente modificati, per venire incontro alle nuove esigenze. Ormai simbolo dell'archeologia industriale, nel periodo 1986–1987, l'edificio centrale della ex fabbrica fu da subito suddiviso, attraverso un lungo processo di ristrutturazione, per soddisfare diverse funzioni: uso commerciale (terziario), uso abitativo (albergo), un uso culturale (mostre, fiere). Già nel 1987, vi fu una prima inaugurazione e apertura al pubblico dell'edificio centrale, già riqualificato e adibito a uso commerciale: negozi, bar, ristoranti concentrati in un'unica area commerciale chiamata 8-Gallery (dalla parola "otto" contenuta nel nome Lingotto). Nel 1991, fu invece riqualificata la palazzina distaccata delle ex presse, sul lato sud del comprensorio: ne divenne ben presto un centro fieristico-espositivo, denominato Lingotto Fiere. La prima manifestazione inaugurativa fu il Salone dell'automobile del 1992. In pochi anni, questo centro esposizioni acquisì sempre più importanza: ha ospitato edizioni del Salone internazionale del libro e del Salone del gusto, mentre in passato è stato organizzato anche il Salone del vino, più altre esposizioni come la fiera d'arte moderna e contemporanea Artissima e molte altre mostre a livello nazionale e internazionale. La struttura di Lingotto Fiere ha una superficie di oltre 70.000 metri quadrati, organizzata in maniera modulare. Lo spazio coperto è suddiviso in cinque padiglioni complanari, collegati tra loro, che comprendono anche sale conferenze e un sistema di parcheggi da oltre cinquemila posti. Il centro fiere ospita circa cinquanta manifestazioni all'anno. Nel 2007 la proprietà del Lingotto Fiere passò all'imprenditore Alfredo Cazzola, del gruppo francese GL Events. Nel 1994, sul tetto della palazzina centrale, fu costruita, sempre su progetto di Renzo Piano, la cosiddetta Bolla, ovvero una sala riunioni semi-sferica e trasparente, attrezzata e panoramica da 25 posti, realizzata in acciaio e vetro-cristallo, con vista sulle Alpi e sulla pista parabolica di collaudo. Sulla stessa struttura portante della Bolla, che sembra quasi sospesa, fu costruito anche un disco di atterraggio da eliporto, per permettere il veloce atterraggio di elicotteri. Nel Lingotto è presente anche un cinema multisala con 11 sale, l'attuale UCI Cinemas Lingotto, che per alcuni anni ha ospitato il Torino Film Festival. Infine nella palazzina uffici, restaurata dagli architetti Roberto Gabetti e Aimaro Isola, furono insediati gli uffici direzionali di alcune aziende, tra cui la stessa FIAT, tornata al Lingotto nel 1997. Nel 1993, sotto la parte sud, fu realizzato un centro congressi, con 12 sale permanenti di varie capienze, tra cui la più grande detta "Sala Cinquecento", collegate tutte tra di loro, per una disponibilità totale di 3500 posti, più altre sale temporanee negli adiacenti padiglioni. Accanto alla Sala Congressi troviamo l'Auditorium Giovanni Agnelli, che fu inaugurato nel 1994 con un concerto dei Berliner Philharmoniker, diretti da Claudio Abbado. Insieme all'Auditorium Rai di Via Rossini, l'Auditorium Gianni Agnelli, è la principale struttura dove si suole rappresentare concerti di musica classica a Torino. Progettato sempre da Renzo Piano nel contesto di ristrutturazione dell'intero complesso del Lingotto, è parzialmente scavato fino a circa 10 metri di profondità, ha un sistema automatico di parti in movimento che può variare la capienza da meno di cinquecento posti a circa duemila. Anche l'acustica è variabile: da un tempo di riverberazione di circa due secondi per la musica sinfonica è possibile ottenere una rifrangenza acustica di un secondo e mezzo, ideale per i congressi. Mentre a partire dal 1997 la sede manageriale del gruppo Fiat tornò nella palazzina storica degli uffici, nel 2002 fu inaugurata la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, un museo d'arte permanente che ospita la collezione privata della celebre famiglia, e che si trova collocata dentro lo Scrigno, una piccola costruzione di Renzo Piano sopra la pista sul tetto, così chiamata in quanto votata a contenere una sorta di tesoro artistico: lo stile architettonico infatti, rappresenta un'astronave di cristalli che riprende simbolicamente lo stile futuristico della fabbrica originaria. La collezione d'arte comprende venticinque opere scelte da Giovanni e Marella Agnelli, più alcune esposizioni temporanee. Sono inoltre presenti, tra gli altri, dei dipinti di Canaletto, Matisse, Balla, Picasso, Bellotto e due opere scultoree del Canova. Nel 2003, all'interno dell'hotel Le Meridien, fu creato un giardino tropicale, e lo stesso hotel è stato collegato al centro congressi tramite un percorso pedonale sopraelevato. Nel 2004, a fianco della palazzina delle fiere, fu allargata un'area per ospitare eventi all'aperto, una piccola pista di go-kart, più un'altra palazzina distaccata, chiamata Oval Lingotto. Nel 2006 furono collocati qui anche alcuni uffici del TOROC, il comitato organizzatore dei XX Giochi olimpici invernali. Nel 2007, al primo piano della palazzina nord, fu istituita la clinica odontoiatrica universitaria distaccata delle Molinette (Dental School). Nello stesso anno, al IV piano della Rampa Nord, fu allestita una sede distaccata del Politecnico di Torino (corsi di Ingegneria dell'Autoveicolo), dove già nel 1998 fu attivato un corso di laurea in ingegneria dell'autoveicolo. Piano disse di aver voluto ricreare nel Lingotto «un genuino pezzo di città». La storica pista per il collaudo delle automobili sul tetto fu ristrutturata e usata per le presentazioni di nuove automobili, ed è periodicamente aperta al pubblico. Nel 2010, a seguito del prolungamento della linea 1 della metropolitana di Torino, con la realizzazione di una fermata in via Nizza denominata stazione Lingotto, del comprensorio sono state oggetto di restauro la parte muraria e le cancellate del muro perimetrale, situato in prossimità del centro direzionale FIAT, con lo scopo di essere inserito nel contesto del progetto di miglioramento urbano dopo le lavorazioni in interrato della stazione Lingotto stessa, localizzata in prossimità dell'area. Il tratto in esame, già negli anni '90 aveva subito un intervento di restauro, ma nonostante ciò esso presentava delle cadute del tono del colore, alcune lesioni e in alcune zone l'intonaco si era staccato dalla sottostante muratura. Per quanto concerne la parte delle cancellate la superficie metallica si presentava in buone condizioni, pertanto il principale intervento di recupero si è concentrato nella parte del basamento lapideo, che presentava fenomeni di patina, di croste nere dovute allo smog e alla presenza ferrosa dei residui delle frenate dei tram. Nel 2011 nasce il Centro direzionale Exor, nella palazzina prospiciente il complesso. Sempre nello stesso anno, nella palazzina nord fu allestito l'albergo NH Torino Lingotto Congress (4 stelle) e l'albergo Doubletree by Hilton Turin Lingotto (4 stelle). Nello stesso anno viene trasferita qui la sede nazionale dell'Autorità di regolazione dei trasporti. Dal 2007 al 2018, i locali del centro commerciale hanno ospitato ogni anno la Festa della Matematica, evento organizzato nel mese di marzo in occasione della gara locale a squadre miste delle Olimpiadi italiane della matematica. L'evento includeva il "Mercatino delle idee", esposizione di progetti, lavori ed esperimenti legati al mondo della matematica e della scienza realizzati dagli studenti delle scuole partecipanti, conferenze tenute nelle sale cinematografiche e la gara ufficiale a squadre, svolta sulla rampa elicoidale nord del comprensorio, oltre a una "gara del pubblico", gara matematica amichevole aperta a tutti nell'area ristorazione. Dal 2019, l'evento si svolge all'Arsenale della Pace, sede del Sermig. Nel 2020 viene deciso di ampliare il primo piano dedicato a centro commerciale, cambiando nome da 8-Gallery a Centro Commerciale Lingotto. Ospita diversi negozi, tra cui Media World, McDonald, un supermercato PAM all'ingresso nord e un supermercato Conad City all'ingresso del padiglione 5, più un cinema UCI con 14 sale. Nel centro sono presenti circa 90 negozi e 14 ristoranti di varia caratterizzazione (Italiano tipico, pizzerie, tipico Viennese, steak-house Western, Giapponese, Take-Away, paninoteche, ecc.). Dalla galleria si può accedere ai piani superiori, dove sono collocati uffici di diverse aziende. Nella parte centrale sono situati giochi per bambini, uno spazio ampio dedicato alle manifestazioni che di norma quando vuoto è usato dai bambini per pattinare, andare sul monopattino o rincorrere un pallone. Completano poi le tipologie, negozi di abbigliamento, profumerie, di giocattoli, tabaccherie, fotografi. Nel 2022 viene realizzato il giardino pensile La Pista 500 su inziativa della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli. Il progetto è stato realizzato dall'architetto Benedetto Camerana e si sviluppa lungo l'anello del Lingotto. Il nuovo giardino, che si trova a un'altezza di circa 28 metri, è composto da 28 isole verdi che ospitano circa 40.000 piante. A tutt'oggi è il più grande giardino pensile d'Europa. Quello stesso anno la pista 500 ha ricevuto il secondo premio, nella categoria Progettazione o elaborazione di un parco o giardino contemporaneo dal European Garden Heritage Network. Il Lingotto è raggiungibile dalla stazione Lingotto della metropolitana di Torino e dalle linee autobus 17, 18 e 34. In occasione dei XX Giochi olimpici invernali ospitati dalla città di Torino del 2006, è stata costruito un arco olimpico con passerella ciclopedonale che collega il Villaggio Olimpico (ingresso da piazza Galimberti) e il quartiere circostante con via Nizza e il centro commerciale Lingotto, offrendo un collegamento rapido tra due aree attraversate dal passante ferroviario. Arco olimpico di Torino Fiat Mirafiori Storia di Torino Wikizionario contiene il lemma di dizionario «lingotto» Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul lingotto Lingotto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Lingotto Fiere, su lingottofiere.it. Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, su pinacoteca-agnelli.it. Centro Congressi Lingotto, su expo2000.it. URL consultato il 14 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2007). Foto dell'Oval Lingotto, su fotogian.com. URL consultato il 14 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2007). Foto Pinacoteca Agnelli, su it.geocities.com (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2006). Progetto del Lingotto Exhibition Center, su focchi.it. URL consultato il 14 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007). logica dei flussi produttivi della fabbrica Lingotto (animazione 3D), su studiodim.it. URL consultato il 12 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2009). Luoghi della Memoria - Storia Fiat Lingotto. istoreto.it, su istoreto.it.

Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli

La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, anche nota semplicemente come Pinacoteca Agnelli, è un museo d'arte con sede a Torino. Inaugurata nel 2002 all'ultimo piano del Lingotto, la pinacoteca raccoglie una selezione di opere provenienti dalla collezione privata di Gianni e Marella Agnelli. La collezione è ospitata nello Scrigno, un corpo di acciaio con una superficie di 450 metri quadrati sollevato a 34 metri dalla pista di collaudo sul tetto dello stabilimento. La struttura è opera dell'architetto Renzo Piano. Lo stile architettonico rappresenta un'astronave di cristalli che riprende simbolicamente lo stile futurista della fabbrica originaria. Oltre alla collezione permanente, il museo ospita periodicamente mostre temporanee d'arte contemporanea. Il museo espone ventitré dipinti e due sculture. Tra gli artisti del Settecento spicca Canaletto, di cui il museo conserva un gruppo di sei vedute di Venezia. A queste si aggiungono due dipinti di Bernardo Bellotto, nipote di Canaletto, che raffigurano scorci di Dresda rispettivamente con la Frauenkirche e la Hofkirche. Completa la collezione settecentesca il dipinto Alabardiere in un paesaggio di Giovan Battista Tiepolo. Per quanto riguarda l'arte dell'Ottocento la pinacoteca conserva due sculture chiamate Le danzatrici di Antonio Canova nonché La bagnante bionda di Pierre-Auguste Renoir e La Négresse di Édouard Manet. Ad aprire la sezione sul Novecento è Pablo Picasso con L'Hétaire risalente al periodo blu. Ancora di Picasso è il dipinto cubista Uomo appoggiato a un tavolo degli anni 1915-16. Agli stessi anni risale lo splendido nudo femminile di Amedeo Modigliani. Sette pregevoli dipinti di Henri Matisse costituiscono il nucleo più corposo di opere posseduto dalla pinacoteca. Infine il museo vanta due lavori futuristi; rispettivamente Lanciers italiens au galop di Gino Severini e Velocità astratta di Giacomo Balla. AA.VV. , Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli al Lingotto , Bompiani, 2002, ISBN 88-7423-059-1 , (Catalogo della Pinacoteca). Musei di Torino Luoghi d'interesse a Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli Sito ufficiale, su pinacoteca-agnelli.it.

Piazza Bengasi
Piazza Bengasi

Piazza Bengasi è una grande piazza della periferia meridionale di Torino. È situata nel quartiere Nizza Millefonti e segna il confine col Borgo San Pietro del Comune di Moncalieri. Prende il nome dalla città libica di Bengasi, in ricordo del passato coloniale italiano. È uno snodo molto trafficato, dove confluiscono le arterie di via Nizza da corso Vittorio Emanuele II, corso Piero Maroncelli che porta al parco delle Vallere e alla direttrice radiale di corso Unità d'Italia, corso Traiano che punta verso Fiat Mirafiori percorrendo il confine sud del quartiere Lingotto, via Onorato Vigliani che percorre il quartiere di Mirafiori Sud, via Sestriere di Moncalieri che dopo un paio di chilometri porta a Nichelino e corso Roma di Moncalieri, che porta al parco delle Vallere, sempre a Moncalieri. Nel 1911 nella piazza, estremo sud-est del sistema viario cittadino, nacquero due nuovi casotti che ospitavano alloggi e uffici delle guardie daziarie, in quanto la nuova Cinta daziaria di Torino passava proprio per la piazza, sulla via che porta a Moncalieri e Nichelino. Tra il 1929 e il 1931, a seguito dell'incremento della popolazione della zona, venne eretta la scuola elementare Re Umberto I (in onore del re Umberto I di Savoia), che fu inaugurata dal nipote Umberto II di Savoia. La scuola era all'epoca molto moderna, con sistema di riscaldamento centralizzato e servizi igienici rivestiti in ceramica; inizialmente contava diciotto aule, che però in brevissimo tempo furono portate a trentadue. A partire dal 1º gennaio 1973, le imposte daziarie furono abolite con l'istituzione dell'IVA e il casotto superstite, di proprietà comunale, perse la sua funzione e venne venduto. La piazza, attualmente in via di riorganizzazione a seguito dell'apertura del nuovo capolinea della metropolitana, vedrà accompagnare l'intervento infrastrutturale dalla risistemazione del mercato rionale, temporaneamente trasferito sulla sede centrale di via Onorato Vigliani, dalla creazione di un parcheggio d'interscambio. La fine dei lavori della metropolitana, prevista inizialmmente per il secondo semestre del 2019, é inizialmente slittata a fine anno 2020, slittando ulteriormente a febbraio 2021. Il 10 di questo stesso mese è avvenuta l'inaugurazione ufficiale da parte delle autorità e il prolungamento della metropolitana è stato aperto al pubblico il 23 aprile 2021. È inoltre allo studio l'ipotesi di dotare la piazza di una fermata del servizio ferroviario metropolitano di Torino. La pronuncia corretta è piazza "Bengàsi", con l'accento sulla "a", tuttavia i torinesi la pronunciano "Bèngasi", un uso talmente invalso da rendere in città l'esatta pronuncia pressoché assente.Curiosamente, un'altra piazza cittadina, sita all'estremo opposto di Torino, nel quartiere Regio Parco, ha subìto lo stesso destino: si tratta di piazza Sofia, la cui corretta pronuncia di piazza "Sòfia" è generalmente sostituita da quella di "Sofìa". Bengasi (metropolitana di Torino) Luoghi d'interesse a Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su piazza Bengasi