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Marconi (zona di Roma)

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Tevere ponte Industria 1030875
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Marconi (in antico Piana di Pietra Papa) è la zona urbanistica 15A del Municipio Roma XI di Roma Capitale. Si estende sul quartiere Q. XI Portuense, sulla piana delimitata dalla ferrovia Roma-Pisa e il tratto di fiume Tevere tra Ponte dell'Industria e Ponte Guglielmo Marconi. La zona confina: a nord con la zona urbanistica 16D Gianicolense a est con la zona urbanistica 11A Ostiense a sud con la zona urbanistica 11B Valco San Paolo e 15C Pian due Torri a ovest con le zone urbanistiche 15B Portuense e 16A Colli Portuensi L'urbanizzazione della zona, formalizzata già nel Piano regolatore del 1931 prevedeva di proseguire, nella destinazione industriale dei terreni a sud di Roma compresi nelle due anse del Tevere fra Testaccio e la Magliana, la linea di sviluppo urbano già identificata e avviata dallo Stato Pontificio, e particolarmente da papa Pio IX. Dopo l'Unità d'Italia si stabilirono così in riva destra del Tevere i grandi stabilimenti Mira Lanza, Molini Biondi, Società anonima Oliere, la raffineria della Purfina, favoriti dalla vicinanza della ferrovia e del Tevere (grande arteria di smaltimento rifiuti, prima della costruzione del sistema dei depuratori negli anni 60-70). Gli impianti furono tutti dismessi tra gli anni 50 e i primi 60, lasciando terreni lungamente abbandonati e lo spazio per un'edilizia residenziale intensiva e spesso abusiva, che creò grandi problemi di risanamento urbanistico. L'abitato moderno si sviluppa lungo l'asse stradale di viale Guglielmo Marconi e lungo l'asse secondario di via Quirino Majorana (cosiddetto Nuovo Trastevere). Benché l'urbanizzazione moderna non lo lasci neppure sospettare, la zona fu abitata, economicamente attiva ed intensamente frequentata fin dall'epoca romana, sia come area agricola, che come scalo fluviale, che come sede della via Campana con adiacenti aree sepolcrali, e presenta quindi vari siti di interesse archeologico, tra cui: una necropoli dell'età repubblicana e un deposito-magazzino a via Pierantoni; mausoleo convertito in cisterna, basolato della via Campana e Terme di età imperiale a Pozzo Pantaleo (ex Purfina); nella zona di Pietra Papa resti di una villa romana agricola e di darsene. I siti di interesse storico sono: Casa Vittoria; Asilo nido Fantasia; Case operaie di via dei Papareschi; Società Colle e concimi; Scuola Pascoli; Mira Lanza (edifici vari); Autoparco della Croce Rossa; Teatro India; Molini Biondi. La zona è collegata tramite il ponte dell'Industria, o ponte di ferro, e il ponte Guglielmo Marconi, con la zona urbanistica 11A Ostiense, nel quartiere omonimo. Un terzo ponte ciclo-pedonale, ponte della Scienza, la cui costruzione è stata terminata nel 2013, è stato dichiarato agibile il 29 maggio 2014. Chiesa di Gesù Divino Lavoratore, su via Oderisi da Gubbio. Chiesa dei Santi Aquila e Priscilla, su via Pietro Blaserna.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Marconi (zona di Roma) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Marconi (zona di Roma)
Via Francesco Grimaldi, Roma Municipio Roma XI

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Via Francesco Grimaldi 149
00146 Roma, Municipio Roma XI
Lazio, Italia
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Tevere ponte Industria 1030875
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Luoghi vicini

Nuovo Trastevere

Il Nuovo Trastevere è un'area urbana del Municipio Roma XI di Roma Capitale. Fa parte della zona urbanistica 15A Marconi, nel quartiere Q. XII Gianicolense. Si estende fra la via Portuense, via Quirino Majorana e la ferrovia FL1. La denominazione attuale risale al 2002. In passato veniva generalmente chiamato "Ex-Purfina", in riferimento alla dismessa raffineria petrolifera. L'area risiede a valle della collina tufacea di Monteverde ed i primi insediamenti risalgono all'epoca romana, tra il I ed il IV secolo. Nonostante la mancata valorizzazione diversi reperti sono meritevoli di menzione. In particolare sono ancora visibili resti di due edifici (uno, mosaicato, probabilmente adibito a stazione termale, il secondo con finalità funerarie), un tratto di una strada, generalmente identificato con l'antica via Campana. Ma i reperti più interessanti sono i sepolcri di via Giuseppe Ravizza, con dipinti ben conservati e urne cinerarie. Questi sepolcri sono stati completamente inseriti negli edifici moderni. L'ingresso è stato chiuso. Il quartiere si connotò come zona popolare nel secondo dopoguerra con la costruzione della raffineria petrolifera di Roma (la cui ciminiera, ormai distrutta, faceva il paio con quella, ancora visibile della camera mortuaria dell'Ospedale San Camillo). Il suo essere limitata dalla ferrovia da un lato e da due grosse arterie stradali (via Portuense e via Quirino Majorana) dall'altro, rendeva il quartiere "isolato" dalle zone limitrofe. Da qui il soprannome "Isola" spesso utilizzato. Alcune scene di Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini, ambientate nella zona, descrivono il popolarsi di questo strano quartiere, stretto fra la borgata "Magliana" (tristemente nota per l'omonima banda) e lo storico "Monteverde".

Chiesa della Sacra Famiglia (Roma)
Chiesa della Sacra Famiglia (Roma)

La chiesa della Sacra Famiglia è un luogo di culto cattolico di Roma, nel quartiere Portuense, in via Filippo Tajani. È stata costruita nel XX secolo su progetto degli architetti Mario Paniconi e Giulio Pediconi, ed inaugurata nel 1978. La chiesa, visitata da Giovanni Paolo II il 14 febbraio 1994, è sede della parrocchia omonima “a via Portuense”, istituita dal cardinale vicario Francesco Marchetti Selvaggiani il 14 agosto 1932 con il decreto Cum sanctissimus dominus. La cura della chiesa è affidata alla Congregazione della Sacra Famiglia di Bergamo. La chiesa è a pianta circolare ed è affiancata da un curioso campanile progettato dall'architetto Gian Franco Filacchione (1987) in struttura metallica sotto il quale vi è una porta in ferro che introduce al giardino giochi. Nel lato sud è stato costruito nel 2009 un piccolo orologio solare a ore astronomiche, dipinto con colori per esterno da Marco Agrillo. All'interno l'ampio presbiterio è dominato da un grande crocifisso su pannello rosso, ove sono raffigurati i simboli dei quattro evangelisti ed episodi dell'ultima cena e della passione di Gesù realizzato dall'artista Ennio Tesei (1979). Al lato destro del suddetto crocifisso vi è una pala d'altare raffigurante la Sacra Famiglia di Nazareth di Gian Franco Filacchione (2009). Sul lato opposto dell'altare maggiore, dietro lo spazio del fonte battesimale, si trova un pannello polimaterico di soggetto astratto realizzato dall'artista Fernanda Tollemeto (1992) e intitolato Ogni giorno rinasco ed è sempre la prima volta, e alla sua sinistra vi è un bel dipinto di Maria con Gesù bambino in braccio di attribuzione incerta (XIX secolo). La via Crucis, in formelle quadrate di bronzo, attorno all'aula circolare della chiesa è opera dell'artista Paola Di Gregorio (2000). Nella parte opposta del presbiterio vi è la cappella feriale decorata con icone di stile bizantino ad opera di padre Cesar Hernandez della Congregazione della Sacra Famiglia.

Istituto nazionale per le malattie infettive
Istituto nazionale per le malattie infettive

L'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani (INMI "Lazzaro Spallanzani" IRCCS) è un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, sito a Roma in via Portuense, 292. L'ospedale Lazzaro Spallanzani fu fondato nel 1936 e fu destinato alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie infettive, occupando con i suoi 15 padiglioni un'area di 134000 m² all'interno dell'ospedale San Camillo, fondato nel 1929. Nel corso degli anni '30 fu aperta una sezione dedicata alla cura e alla riabilitazione per i malati di poliomielite, mentre negli anni '70 l'Istituto si concentrò sul contrasto all'epatite B, che rappresentò un punto di partenza verso una maggiore competenza nel campo dell'epatite virale acuta e cronica. A partire dal 1980 rappresenta uno dei maggiori centri per l'assistenza e la ricerca sulle infezioni causate dal virus HIV. Un'espansione del complesso si ebbe nel 1991 mentre nel 1996 il Ministero della salute ha riconosciuto lo Spallanzani come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). Nei primi anni 2000 il Ministero identificò l'ospedale come polo nazionale contro il bioterrorismo e specializzato nel trattamento di malattie infettive ad elevato impatto, ossia SARS, FEV e MERS. Con deliberazione della Giunta Regionale del Lazio nº 157/2007 è stato istituito il Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti (POIT), una struttura deputata ai trapianti di fegato, reni e pancreas partecipata sia dallo Spallanzani che dal San Camillo-Forlanini. L'Istituto possiede uno dei due laboratori con livello di biosicurezza 4 presenti in Italia (l'altro è presso l'ospedale Luigi Sacco di Milano). Il 25 novembre 2014 è stato ricoverato presso l'istituto Fabrizio Pulvirenti, un medico italiano di Emergency infettato dal virus Ebola mentre si trovava ad operare in Sierra Leone, poi dimesso il 2 gennaio 2015. Nell'ambito della pandemia di COVID-19 l'Istituto, a partire dal 30 gennaio 2020, ha ospitato i primi due infettati identificati in Italia: due turisti cinesi, originari della provincia di Hubei, di 66 e 67 anni. Il 2 febbraio, durante una conferenza stampa, il Ministro della salute Roberto Speranza ha annunciato che un gruppo di ricercatori dell'INMI ha isolato il coronavirus SARS-CoV-2. Il team era composto da Maria Rosaria Capobianchi, Francesca Colavita, e Concetta Castilletti. Le sequenze parziali sono state tempestivamente pubblicate sul portale GenBank a disposizione della comunità scientifica internazionale. A partire dal 6 febbraio 2020 il nosocomio ospita anche il primo italiano risultato positivo al coronavirus, si tratta di uno dei 56 italiani rimpatriati da Wuhan con un volo speciale. Linee autobus ATAC: 228, 718, 774; Roma TPL: 710. Lazzaro Spallanzani GRAd-Cov-2 Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Istituto nazionale per le malattie infettive Sito ufficiale, su inmi.it.