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Laboratorio pirotecnico San Bernardino

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Laboratorio Pirotecnico San Bernardino planimetria
Laboratorio Pirotecnico San Bernardino planimetria

Il laboratorio pirotecnico San Bernardino, originariamente chiamato artillerie laboratorium San Bernardino, è stata una struttura militare adibita al confezionamento di munizioni per l'esercito imperiale austriaco, situata ai limiti del centro storico di Verona, in prossimità della cinta magistrale. Dell'impianto originario è sopravvissuta solamente l'alta cortina di sicurezza, mentre i padiglioni sono stati sostituiti nel corso degli anni.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Laboratorio pirotecnico San Bernardino (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Laboratorio pirotecnico San Bernardino
Via Mura San Bernardino, Verona San Zeno

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Via Mura San Bernardino 1
37123 Verona, San Zeno
Veneto, Italia
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Laboratorio Pirotecnico San Bernardino planimetria
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Luoghi vicini

Basilica di San Zeno
Basilica di San Zeno

La basilica di San Zeno, conosciuta anche con il nome di chiesa di San Zeno Maggiore o chiesa di San Zenone, è un importante luogo di culto cattolico che sorge nel cuore del quartiere di San Zeno a Verona; si tratta di uno dei capolavori dell'architettura medievale. L'attuale chiesa venne realizzata sul luogo dove almeno altri cinque edifici religiosi erano stati edificati in precedenza. Sembra che la sua origine sia da ricercarsi in una chiesa edificata sulla tomba di san Zeno di Verona, morto tra il 372 e il 380. L'edificio venne comunque riedificato all'inizio del IX secolo per volere del vescovo Ratoldo e del re d'Italia Pipino che giudicarono sconveniente che il corpo del santo patrono riposasse in una povera chiesa. La tradizione vuole che l'arcidiacono Pacifico contribuisse alla fabbrica; la consacrazione avvenne l'8 dicembre 806 mentre il 21 maggio dell'anno successivo il corpo di san Zeno fu traslato nella cripta. In occasione delle invasioni degli Ungari, che imperversarono tra l'899 e il 933, la chiesa riportò notevoli danni tanto che nel 967 il vescovo Raterio dovette promuovere una nuova ricostruzione. Intorno alla fine dell'XI secolo e al principio del XII, si diede così mano a un grandissimo progetto di rinnovamento della chiesa in stile romanico. I lavori subirono una battuta di arresto per via del devastante terremoto di Verona del 1117, tuttavia intorno al 1138 gran parte di quella che è la chiesa attuale era stata completata. Nel corso dei secoli successivi l'edificio andò incontro a ulteriori modifiche e trasformazioni che però non ne modificarono l'impianto, mantenendo sostanzialmente inalterata la sua origine medievale. Tra le numerose opere d'arte, ospita un capolavoro di Andrea Mantegna, la pala di San Zeno. Celebri sono anche le formelle bronzee del portale e il grande rosone della facciata, chiamato "Ruota della Fortuna", opera del lapicida Brioloto de Balneo. Nel corso della sua storia, la basilica ispirò numerosi poeti tra cui Dante Alighieri, Giosuè Carducci, Heinrich Heine, Gabriele D'Annunzio e Berto Barbarani.La chiesa, che nel 1973 fu elevata alla dignità di basilica minore, è sede di una parrocchia inserita nel vicariato di Verona Centro.

Abbazia di San Zeno (Verona)
Abbazia di San Zeno (Verona)

L'abbazia di San Zeno fu eretta nel IX secolo sui resti di un monastero preesistente, le cui origini risalgono al secolo IV. Dell'abbazia sopravvivono la torre abbaziale di San Zeno ed alcuni chiostri che ora fanno parte della basilica di San Zeno. Essa fu molto importante sia per la storia di Verona sia per i rapporti che gli imperatori tedeschi ebbero con l'Italia. Gli storici hanno accertato la presenza di un sacello paleocristiano del IV secolo nel chiostro, attualmente denominato sacello di San Benedetto, tuttavia la costruzione dell'abbazia vera e propria ha avuto impulso nel IX secolo in età carolingia ed ha avuto sviluppo per volontà dell'arcidiacono veronese Pacifico, del vescovo Rotaldo e del re franco Pipino, figlio di Carlo Magno. Secondo immagini dell'epoca e ritrovamenti recenti, erano presenti una seconda torre situata a nord est e il palazzo dell'Abate, adiacente alla torre abbaziale. Prima dell'ampliamento della cerchia muraria operata dagli Scaligeri, la zona di San Zeno era esterna alle mura e pertanto le costruzioni del rione erano spesso ubicate in modo da essere sicure e ottenere difesa anche se posizionate fuori città: in quella fase storica si sviluppò così il rione protetto proprio dalla presenza dell'abbazia stessa. Fu distrutta in epoca napoleonica e per questo non seguì la sorte delle proprietà abbaziali veronesi che al sostituirsi dei francesi con gli austriaci entrarono a far parte del demanio austriaco, a volte riscattato come nel caso di Santa Maria in Organo. Dall'inizio dell'Ottocento iniziò un periodo di dismissione dell'antica abbazia benedettina che si concluse a metà del Novecento. Dal dopoguerra in poi furono eseguiti numerosi restauri e ripristini della torre e di parte dell'abbazia originaria, che attualmente sono visitabili e ben mantenute.