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Cappella Pellegrini (San Bernardino)

Cappelle di VeronaMichele SanmicheliVoci di qualità - architetturaVoci di qualità su it.wikiVoci di qualità valutate nel mese di febbraio 2022
Chiesa di San Bernardino Cappella Pellegrini 06
Chiesa di San Bernardino Cappella Pellegrini 06

La cappella Pellegrini, inizialmente denominata "Guaresco", è un'architettura religiosa commissionata dalla contessa Margherita Pellegrini al celebre architetto Michele Sanmicheli ed edificata tra il 1528 e il 1559. Occupa un posto di rilievo nell'ambito dell'architettura rinascimentale.Si trova all'interno del complesso francescano di San Bernardino a Verona, costituito da una chiesa in stile gotico e da una serie di pregevoli chiostri e divenuto un luogo ambito dalle famiglie nobili veronesi per l'edificazione di cappelle gentilizie tra il XV e il XVI secolo.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Cappella Pellegrini (San Bernardino) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Cappella Pellegrini (San Bernardino)
Via Antonio Rosmini, Verona San Zeno

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.4389 ° E 10.9814 °
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Indirizzo

San Bernardino

Via Antonio Rosmini
37123 Verona, San Zeno
Veneto, Italia
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Chiesa di San Bernardino Cappella Pellegrini 06
Chiesa di San Bernardino Cappella Pellegrini 06
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Luoghi vicini

Basilica di San Zeno
Basilica di San Zeno

La basilica di San Zeno, conosciuta anche con il nome di chiesa di San Zeno Maggiore o chiesa di San Zenone, è un importante luogo di culto cattolico che sorge nel cuore del quartiere di San Zeno a Verona; si tratta di uno dei capolavori dell'architettura medievale. L'attuale chiesa venne realizzata sul luogo dove almeno altri cinque edifici religiosi erano stati edificati in precedenza. Sembra che la sua origine sia da ricercarsi in una chiesa edificata sulla tomba di san Zeno di Verona, morto tra il 372 e il 380. L'edificio venne comunque riedificato all'inizio del IX secolo per volere del vescovo Ratoldo e del re d'Italia Pipino che giudicarono sconveniente che il corpo del santo patrono riposasse in una povera chiesa. La tradizione vuole che l'arcidiacono Pacifico contribuisse alla fabbrica; la consacrazione avvenne l'8 dicembre 806 mentre il 21 maggio dell'anno successivo il corpo di san Zeno fu traslato nella cripta. In occasione delle invasioni degli Ungari, che imperversarono tra l'899 e il 933, la chiesa riportò notevoli danni tanto che nel 967 il vescovo Raterio dovette promuovere una nuova ricostruzione. Intorno alla fine dell'XI secolo e al principio del XII, si diede così mano a un grandissimo progetto di rinnovamento della chiesa in stile romanico. I lavori subirono una battuta di arresto per via del devastante terremoto di Verona del 1117, tuttavia intorno al 1138 gran parte di quella che è la chiesa attuale era stata completata. Nel corso dei secoli successivi l'edificio andò incontro a ulteriori modifiche e trasformazioni che però non ne modificarono l'impianto, mantenendo sostanzialmente inalterata la sua origine medievale. Tra le numerose opere d'arte, ospita un capolavoro di Andrea Mantegna, la pala di San Zeno. Celebri sono anche le formelle bronzee del portale e il grande rosone della facciata, chiamato "Ruota della Fortuna", opera del lapicida Brioloto de Balneo. Nel corso della sua storia, la basilica ispirò numerosi poeti tra cui Dante Alighieri, Giosuè Carducci, Heinrich Heine, Gabriele D'Annunzio e Berto Barbarani.La chiesa, che nel 1973 fu elevata alla dignità di basilica minore, è sede di una parrocchia inserita nel vicariato di Verona Centro.