place

Mesiano

Divisioni amministrative senza abitantiFrazioni di TrentoPagine con mappe
Mesiano facoltà di ingegneria
Mesiano facoltà di ingegneria

Mesiano è una frazione del comune di Trento. Sorge sulla collina ad est della città. Assieme a Celva, Cimirlo, Gabbiolo, Oltrecastello e Povo, è parte della circoscrizione amministrativa numero 7 del comune di Trento.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Mesiano (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Mesiano
Via Mesiano, Trento Bolghera

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: MesianoContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 46.066202 ° E 11.140744 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Via Mesiano 34
38100 Trento, Bolghera
Trentino-Alto Adige, Italia
mapAprire su Google Maps

Mesiano facoltà di ingegneria
Mesiano facoltà di ingegneria
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Cappella di Sant'Adalberto
Cappella di Sant'Adalberto

La cappella di Sant'Adalberto è una cappella sconsacrata situata nel parco Gocciadoro, il maggior parco urbano della città di Trento. La costruzione della cappella fu voluta dall'avvocato trentino Pietro Bernardelli (1803-1868), deputato al parlamento di Vienna e all'epoca proprietario del terreno del parco; essa doveva commemorare un nipote del committente di nome appunto Adalberto, figlio di suo fratello Giovanni Antonio Bernardelli e di Teresa Ravelli, nato il 5 febbraio 1838 e morto il 17 febbraio 1857, appena diciannovenne. La progettazione dell'edificio venne affidata a Francesco Saverio Tamanini, che si stava occupando anche del restauro di un'edicola votiva nella Bolghera, ai piedi del colle, fondata da Bartolomeo Bernardelli, padre di Pietro; la costruzione avvenne però solo dopo la morte di Bernardelli, nel 1872, seguita dalla benedizione nel 1873. L'autore delle decorazioni della cappella è ignoto; è stato ipotizzato il coinvolgimento di Giuseppe Lona (che lavorò con Tamanini all'edicola della Bolghera, e operò anche nel duomo di Trento) o di Luigi Spreafico (che lavorò anch'egli nel duomo). Sconsacrata nel 1975, la cappella è rimasta in stato d'abbandono e soggetta a vandalismi per decenni, fino al restauro nel 2010-2011 commissionato dal comune di Trento (che l'aveva acquistata già nel 1995). L'edificio è architettonicamente ispirato al duomo di Trento, ed è infatti di gusto romanico. Il corpo principale è costituito da un'aula a pianta ottagonale, le cui pareti esterne, rivestite in pietra, terminano in alto con piccole gallerie ad archi; la facciata è preceduta da un piccolo protiro a colonne binate, con frontone profilato da archetti rampanti, mentre sul retro emerge il volume dell'abside poligonale. In cima al tetto di lastre in porfido si erge una lanterna con campana. All'interno, la cappella è decorata da fasce agli angoli, e dalle figure dei quattro evangelisti nella cupola. L'altare, realizzato in marmo bianco, ospita un pannello raffigurante due angeli con simboli eucaristici, realizzati a graffito, e sopra ad esso una copia dell'originale pala d'altare rappresentante il santo titolare, opera di Eugenio Prati. Armando Costa (a cura di), La Chiesa di Dio che vive in Trento, Edizioni diocesane, 1986. Chiara Radice, La cappella di Sant'Adalberto a Gocciadoro, in Studi trentini, 2013, pp. 303-320. Chiese di Trento Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla cappella di Sant'Adalberto

Cognola
Cognola

Cognola è una frazione del comune di Trento situata sulla collina ad Est del capoluogo trentino, alle pendici del monte Calisio. Cognola è stato comune autonomo dal 1850 fino al 1926, quando è stato accorpato a quello di Trento (in base al R.D. del 16 settembre 1926, n. 1798). Assieme a Bergamini, Maderno, Martignano, Moià, Montevaccino, San Donà di Cognola, San Vito di Cognola, Tavernaro, Villamontagna e Zell forma la circoscrizione amministrativa numero 6 (Argentario) di Trento. Cognola si trova sulle pendici del monte Calisio, in destra idraulica del torrente Fersina, con esposizione prevalentemente sud sud-ovest. L'area è composta soprattutto da rocce sedimentarie calcaree con affioramenti di tufi basaltici di colore rossiccio. Il clima e la vegetazione sono caratteristici del limite settentrionale della zona prealpina. La collina est di Trento è stata interessata da attività antropica in tempi preistorici, a partire dal periodo mesolitico ed in particolare nel periodo neolitico, come testimoniato dall'importante sito archeologico del Riparo del Gabàn nella vicina Martignano. Durante l'Età del bronzo nella zona sono state attive fonderie, che lavoravano i metalli provenienti dalla zona mineraria di Pergine Valsugana; nello stesso periodo sono cominciati i disboscamenti e le prime coltivazioni di cereali e della vite. Come nelle altre zone attorno a Trento, anche a Cognola era presente un Castelér, luogo di rifugio e difesa comune, che corrisponde all'attuale Dos Castion. In epoca romana la zona di Cognola è organizzata in piccoli gruppi sparsi di case e case coloniche, localizzate secondo le necessità di sfruttamento agricolo della zona, caratteristica di organizzazione del territorio rimasta fino al diciannovesimo secolo. Cognola era attraversata da un ramo minore della Via Claudia Augusta, in corrispondenza delle attuali Via alla Veduta, Via alla Pellegrina e Via alle Coste. In epoca medioevale la zona subisce l'influenza dei signori di Povo (de Pao); è documentata nel Codex Vangianus la restituzione del Castello di Povo da parte di Federico Vanga durante un'assemblea solenne "nel prato di Cognola" nel 1210. Della fine del XIII secolo la prima menzione della chiesa intitolata a San Vito, San Modesto e Santa Crescenzia, fino al 1907 dipendente dalla Pieve di S. Pietro di Trento (proprietà del Capitolo della Cattedrale) e poi parrocchia autonoma. Dalla sua costruzione l'edificio sacro costituisce luogo di aggregazione religioso, sociale ed amministrativo. Nel XVI secolo Cognola è considerata alla stregua di un quartiere di Trento (Colondiello di Cognola) e nel 1672 viene concesso lo statuto comunale di Cognola, che regola la gestione del territorio ed i rapporti della popolazione con le autorità. Il magistrato consolare di Trento mantiene la competenza urbanistica. Il comune di Cognola è stato accorpato a quello di Trento il 16 settembre 1926. Storicamente Cognola comprende due nuclei distinti. Costruita sul tracciato della Via Claudia Augusta ai piedi del Dos del Oseléra, si sviluppa attorno alla piazza storica del paese, all'incrocio tra le attuali via alla Veduta e via Grezoni. È costituita da tre nuclei storici con corti interne a cui si accede attraverso portali in pietra del XVI e XVII secolo. Ha ospitato in passato i servizi della frazione (ufficio postale e negozi). Si trova ad est del Dos Castion (castelliere preistorico) tra la via omonima e Via alle Campanelle ed è costituita da un insieme compatto di edifici di epoche diverse, costruiti attorno ad un nucleo medioevale. Il complesso è detto el convent (il convento). L'origine del nome è incerta: si ipotizza derivi dall'essere stato confinante con una proprietà dei frati francescani nel XVIII secolo, oppure dall'aver ospitato per alcune settimane nel 1810 suore dell'Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo a seguito della soppressione dell'ordine. La casa torre centrale è nella sua configurazione attuale databile al XVI secolo, epoca a cui risalgono gli affreschi interni ed esterni, ma le origini sono di epoca medioevale e si ipotizza sia costruita su una torre di guardia di epoca romana. Il complesso è appartenuto in origine ai conti Lodron, il cui stemma è stato rimosso negli anni quaranta del secolo scorso dall'arco all'ingresso del cortile est per essere sottoposto a restauro (attualmente è conservato presso il lapidario del Museo Provinciale del Castello del Buonconsiglio a Trento). Il complesso passò poi ai Ferrari ed infine ai de' Lupis, a cui si dovrebbe riferire lo stemma affrescato sulla parete esterna che si affaccia sul cortile sud-est. Gli altri edifici sono costruiti in epoche successive, a partire dalla torre di guardia all'estremità dell'edificio lungo Via alle Campanelle. Questo edificio ha ospitato la sede del Comune di Cognola fino al 1922 ed un'aula della scuola elementare. Una lapide a fianco dell'ingresso del cortile nord-est ricorda la morte di due bambini, Maria Fedrizzi di 10 anni e Iginio Dorigatti di 5 anni, uccisi da un proiettile durante la Prima Guerra Mondiale, il 9 giugno 1918. Lungo il perimetro sud è presente l'unica fontana in funzione a Cognola all'inizio del XXI secolo, sulla quale in periodo natalizio viene allestito un suggestivo presepe. Nell'ultimo cinquantennio, soprattutto dopo l'edificazione del villaggio di case popolari di San Donà subito a valle di Cognola all'inizio degli anni sessanta del secolo scorso, vi è stata una grande espansione edilizia soprattutto nella zona verso la frazione di Martignano, da cui comunque Cognola rimane di fatto urbanisticamente distinta, pur facendo parte della stessa zona urbanistica denominata "Circoscrizione Argentario" (dal secondo nome del monte Calisio che sovrasta sia Martignano che Cognola e da cui nel Medioevo si estraevano minerali di argento). La chiesa di Cognola, intitolata ai santi patroni del paese, i santi Vito, Modesto e Crescenzia, risale all'inizio del XVII secolo. Cognola ospita diverse ville costruite soprattutto durante il Concilio di Trento, la più famosa è Villa Madruzzo, ora albergo ristorante. Altri edifici notevoli sono: Villa Fontanasanta, Villa Giupponi, Villa Mirabel, Villa Spath - Poli, Villa Travaglia, Casa Bernardi e Maso Bergamini. A Cognola si trova l'Orrido di Ponte Alto, la cui parte iniziale è accessibile con visite guidate. Come altri paesi circostanti, Cognola è teatro dell'Argentario Day, una giornata annuale di volontariato collettivo promossa dal Comune di Trento e dalla Circoscrizione Argentario. Negli anni '10 del XXI secolo la manifestazione è stata insignita di un'onorificenza da parte della Presidenza della Repubblica. Presso il centro civico ha inoltre sede il CCC, il Circolo Culturale Cognola. La squadra di calcio con base a Cognola è il Calisio, che trae il nome dal monte sovrastante il paese, militante in una delle più basse divisioni dell'agonismo sportivo locale. Come tutte quelle del Comune di Trento, la Circoscrizione Argentario possiede il proprio Corpo di Vigili del Fuoco volontari, con sede nei pressi della scuola media dell'Argentario, fondato nel 1896 quando l'abitato di Cognola era ancora comune autonomo. La circoscrizione Argentario, e quindi anche Cognola, è gemellata dal 2009 con il Comune di Schwaz in Austria. Già nel 1999 era stato firmato un Protocollo di Amicizia. La associazione Amici di Schwaz per il Gemellaggio, con sede a Cognola, coordina i progetti di collaborazione e scambi culturali ed economici. Quella di Cognola è la zattera più vincente del Palio dell'Oca con ben cinque successi, oltre ad un secondo e ad un terzo posto. Il simbolo di Cognola è il Muflone ed i colori degli zatterieri sono il rosso ed il giallo. Inoltre, altra partecipante alla zatterata è San Vito di Cognola (che gareggia con il simbolo della vipera) che però non ha mai ottenuto grandi risultati. Giuseppe Gorfer e Aldo Gorfer, La collina di Trento, Arti Grafiche Saturnia, Trento, 1986, ISBN 88-85013-35-X. Sergio Casetti e Claudio Tonina, Dentro l'inverno per leggere la natura del Trentino, Erre Edizioni, Trento, 1992. Enrica Buratti Rossi, Tante immagini, una storia. Cognola ed il Novecento, Bertelli Editori, Trento, 2008, ISBN 978-88-95841-03-8. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cognola Circoscrizione n. 6 - Argentario, su comune.trento.it.