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Bovisa

BovisaQuartieri di Milano
ATM 961
ATM 961

La Bovisa (La Bovisa in dialetto milanese, AFI: [buˈ(w)iːza]) è un quartiere di Milano, situato nella parte settentrionale della città. Appartiene al Municipio 9 ed è delimitato fisicamente dai binari della ferrovia di gronda nord, che cinge il quartiere per buona parte della sua estensione.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Bovisa (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Bovisa
Via Ercole Ricotti, Milano Municipio 9

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.501389 ° E 9.163889 °
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Indirizzo

Chiesa parrocchiale di Santa Maria del Buon Consiglio

Via Ercole Ricotti
20158 Milano, Municipio 9
Lombardia, Italia
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ATM 961
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Luoghi vicini

Ghisolfa
Ghisolfa

La Ghisolfa è un quartiere di Milano, situato nella zona nord-ovest della città di Milano, appartenente al Municipio 8. L'area non è ben definita, ma con questo nome si indica solitamente la zona adiacente al cavalcavia Bacula, più noto ai milanesi come Ponte della Ghisolfa, che inizia dall'imbocco di viale Luigi Bodio e piazzale Lugano. Una parte del quartiere è nota anche come zona Mac Mahon: essa comprende sia la zona immediatamente prima del ponte in direzione del centro cittadino, sia quella verso sud, che confina a ovest con la vecchia zona di Villapizzone e la sua stazione, e a nord ovest, separata dalla ferrovia, con il quartiere della Bovisa.L'area prende il nome da un'antica cascina, facente parte del comune dei Corpi Santi. La Ghisolfa è un piccolo quartiere a prevalenza di edifici popolari, per larga parte successivamente integrati con case moderne della piccola e media borghesia. Il quartiere si sviluppò nei due dopoguerra lungo la massicciata ferroviaria delle Ferrovie dello Stato e delle Ferrovie Nord, derivando il suo nome dal preesistente toponimo longobardo Ghisulf, che dava il nome alle cascine Ghisolfa e Ghisolfetta collocate in prossimità del terrapieno della ferrovia. Il ponte della Ghisolfa fu terminato nel 1941 (e allargato negli anni novanta), e all'inizio degli anni sessanta venne idealmente prolungato lungo viale Monteceneri con la costruzione di una strada sopraelevata a quattro corsie che arriva fino a piazzale Stuparich. La zona circostante piazza Prealpi, con i suoi palazzi ALER, è un emblema della Milano popolare, tristemente famosa per le vicende criminali che ne hanno caratterizzato la storia negli anni novanta, con l'egemonia della cosca 'ndranghetista dei Di Giovine. La zona è oggi caratterizzata da un'accentuata multietnicità. L'area della Ghisolfa, compresa tra Via Mac Mahon, Viale Monte Ceneri, Via Grigna e Via Campo dei Fiori, è nota come Quartiere Mac Mahon. Questa zona è un complesso di case popolari, realizzate all'inizio del XX secolo. Il quartiere della Ghisolfa è attraversato da sud-ovest a nord-est dalla circonvallazione esterna (della 90/91); il Cavalcavia Bacula, più noto ai milanesi come "Ponte della Ghisolfa", che collega Piazzale Lugano a Viale Monte Ceneri, è anch'esso parte della circonvallazione. Lungo il Viale Monte Ceneri, tra gli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, è stata costruita la Sopraelevata Monte Ceneri per snellire il traffico lungo la circonvallazione; di questa si è, più volte, proposto l'abbattimento, per sostituirla con una galleria sotterranea. Nonostante il quartiere sia sorto attorno alla massicciata ferroviaria e delle Ferrovie dello Stato e delle Ferrovie Nord, nel quartiere non si trovano stazioni ferroviarie. Nel quartiere non si trovano neanche stazioni della metropolitana. Varie linee di autobus, di filobus e di tram, gestite da ATM, collegano la Ghisolfa ai quartieri limitrofi, al centro di Milano e a tutti i quartieri che sorgono lungo la circonvallazione. Nel 1911 venne costruita, a lato del ponte, la scuola elementare Rinnovata, a cura di Giuseppina Pizzigoni: si trattava di una scuola sperimentale, ancora oggi esistente, con piscina e fattoria. Costituì uno di quegli esperimenti che animarono la ricerca didattica nell'area milanese nei primi decenni del XX secolo. Alla Rinnovata insegnò anche Pierina Boranga, scrittrice bellunese dei primi del '900. Il quartiere ha fornito l'ambientazione per molti racconti scritti da Giovanni Testori, tra cui La Gilda del Mac Mahon e Il Ponte della Ghisolfa, quest'ultimo è una famosa raccolta di racconti brevi. Il film Rocco e i suoi fratelli (Luchino Visconti, 1960), è tratto da Il Ponte della Ghisolfa di Testori. Il quartiere è conosciuto anche fuori Milano per l'omonimo circolo anarchico frequentato da Giuseppe Pinelli e Pietro Valpreda. Sebbene la sua denominazione mantenga ancor oggi il riferimento al quartiere di origine, fin dagli anni '70 il circolo ha stabilito la sua sede in una villetta di viale Monza, fra i quartieri di Precotto e Gorla. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ghisolfa

Chiesa di San Gaetano (Milano)
Chiesa di San Gaetano (Milano)

La chiesa di San Gaetano è una chiesa parrocchiale di moderna costruzione che si trova a Milano in via Mac Mahon, alla Ghisolfa, nel territorio del Decanato Cagnola. La prima pietra fu posta il 1º maggio nel 1940 su disegno dell'architetto Giuseppe Martinenghi (1894-1970) risalente al 1928 ma la costruzione venne subito sospesa per subentrati motivi bellici e lo sviluppo dell'edificio ebbe vita travagliata anche dopo la seconda guerra mondiale, tanto che i lavori ripresero solo nel 1954 e l'elevazione a sede parrocchiale fu concessa l'anno successivo, il 13 ottobre 1955, dall'allora arcivescovo di Milano Montini, futuro papa Paolo VI. Nel 1976 il soffitto crollò interamente e dovette essere ricostruito. Altre migliorie e abbellimenti furono apportati nel 1981. La chiesa è dedicata al cofondatore dei Chierici regolari teatini Gaetano Thiene (1480-1547), proclamato Santo nel 1671 da papa Clemente X e detto il Santo della Provvidenza ed è affidata ai Servi della Carità di san Luigi Guanella. La chiesa offre una facciata a capanna a ordine unico in mattoni rossi a vista, attraversata da due colonne monumentali in travertino interrotte da tre bassorilievi in pietra di Aurisina opera dello scultore Eros Pellini con scene dalla vita di san Luigi Guanella. L'interno della chiesa risulta maestoso, a tre navate contrassegnate da colonne in cemento armato alte 14 metri sopra le quali, su una cornice perimetrale dei muri, appoggiano otto grandi statue alte 3 metri sempre del Pellini e raffiguranti alcuni santi.