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Pezzan (Carbonera)

Frazioni di CarboneraPagine con mappeStub - centri abitati del Veneto
Italy provincial location map 2016
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Pezzan è una frazione del comune di Carbonera, in provincia di Treviso. Si trova a circa due chilometri a nord del capoluogo comunale, presso il confine con Lancenigo di Villorba. Il fiume principale è il Melma, che lambisce il centro abitato scorrendo da nord a sud. Più a est, con il medesimo orientamento, si trova il canale di Carbonera, corso d'acqua artificiale per l'approvvigionamento idrico della zona derivato dal canale della Vittoria, a sua volta alimentato dal Piave. Specialmente in ambito ecclesiastico, fu nota in passato come "Pezzan di Melma" (Petianum Melmae) per distinguerla dall'omonima "Pezzan di Campagna", l'odierna Pezzan di Istrana. Viene citata per la prima volta nel 1231 nella bolla Religiosam Vitam di papa Gregorio IX come cappella dipendente dall'abbazia di Sant'Eustachio di Nervesa. Inizialmente era dedicata al solo san Giacomo, ma dal 1344 risulta titolare anche san Filippo. Più volte rimaneggiata, nel 1875 fu gravemente danneggiata dal crollo del campanile. Venne quindi decisa la ricostruzione dell'intero complesso, avvenuta nel 1892 su progetto dell'ingegner Pietro Saccardo. Riaperta al culto già nel novembre dello stesso anno, i lavori si protrassero però nei decenni successivi. Tra il 1922 e il 1925, in particolare, fu ampliato il lato sud-est spostandovi la facciata, che da allora si rivolge alla strada; il coro, ricostruito sul lato opposto, fu concluso con le decorazioni di Antonio Beni. Nuovi lavori si svolsero tra il 1957 e il 1960, con la costruzione della nuova facciata, la realizzazione del battistero e l'inaugurazione dell'organo. A navata unica, con l'abside orientato a nord-ovest, presenta una facciata a capanna con quattro paraste di ordine corinzio. Al centro si trova il portale ligneo, sormontato dal frontone triangolare e dal rosone.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Pezzan (Carbonera) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Pezzan (Carbonera)
Via Grande di Pezzan,

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Luoghi vicini

Parco dello Storga
Parco dello Storga

Il parco dello Storga è un'area protetta gestita dalla provincia di Treviso istituita con lo scopo di tutelare il patrimonio naturalistico ed etnografico locale. Si estende tra i comuni di Treviso e Carbonera su un'area di 67 ettari nei quali sono proibite la caccia e la pesca. Parte dei terreni era annessa all'ex ospedale psichiatrico Sant'Artemio. Il parco è costituito da aree in rimboschimento, campi chiusi, uno stagno artificiale circondato da canneto, siepi perimetrali, e, soprattutto, dalle risorgive del fiume Storga, immerse in un ambiente ancora naturale di boschetti ripariali (Alnus glutinosa e Salix alba) e polle risorgive. Entro i confini del parco è visitabile il Museo Etnografico "Case Piavone", dove oggetti e utensili folcloristici del Veneto rurale sono raccolti ed esposti al pubblico grazie alla cogestione della Provincia di Treviso e il Gruppo Folcloristico Trevigiano. Numerosi sentieri naturalistici, alcuni dei quali creati di recente, si snodano nel parco permettendo di passeggiare e toccare i punti più interessanti. Nel parere n. 27 del 16 aprile 2009 sul Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio Intercomunale del Comune di Carbonera (TV) si legge che: «il Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) della Provincia di Treviso individua l'area del Parco Storga, in parte ricadente in comune di Carbonera, come ambito di tutela per la formazione di parchi e riserve naturali di competenza provinciale. L'area compresa tra la nuova sede della Provincia a Sant'Artemio, la riserva di Fontane Bianche di Lancenigo e il fiume Sile a sud viene individuata come ambito per la realizzazione di un parco metropolitano, incentrato sulla connessione delle aree di interesse ambientale, paesaggistico, storico – culturale e agroforestale». La vegetazione arborea un tempo circoscritta alle sole zone limitrofe al corso d'acqua dello Storga e ai fossi, sul finire degli anni novanta e primi anni duemila è stata oggetto di un intenso programma di rimboschimento che ha interessato aree utilizzate fino agli anni ottanta come terreni agricoli seminativi, poi inutilizzati e divenuti prati. Decine di migliaia di alberi appartenenti alle sole specie autoctone della zona sono stati piantati sulla maggior parte del terreno del parco, lasciando solo ristrette radure erbose.Si possono osservare le seguenti piante arboree: pioppo nero, pioppo bianco, salice bianco, salicone, salice fragile, carpino bianco, frassino, ontano, nocciolo, olmo campestre, rovere, farnia, platano comune, melo selvatico, ciliegio selvatico, acero campestre, acero di monte e sambuco. Tra la flora erbacea, si segnalano alcune specie di fiori ormai divenute rare in pianura, tra le quali Scilla bifolia, Anemone trifolia, Anemone nemorosa, Anemone ranunculoides, Ruscus aculeatus e Vinca minor. Più diffuse sono invece Primula vulgaris, Ficaria verna, Campanula trachelium, Myosotis scorpioides, Lamium orvala, Glechoma hederacea, Agrimonia eupatoria, Lysimachia vulgaris, Silene latifolia,Viola reichenbachiana, Viola odorata, Viola alba, Epilobium hirsutum, Cirsium oleraceum e Centaurea nigrescens. Il parco conserva una fauna abbastanza interessante a livello provinciale, considerando che la distanza dalle mura di Treviso è di non più di due chilometri. Tra i mammiferi sono stati osservati il riccio europeo, il toporagno di Miller, il topo selvatico, lo scoiattolo, la volpe, la lepre comune, la donnola e la faina. Sono stati fatti, negli anni, studi più approfonditi sugli uccelli presenti, arrivando a censirne oltre 120 specie; tra le nidificanti si annoverano: tuffetto, sparviere, folaga, tortora selvatica, martin pescatore, allocco, picchio rosso maggiore, picchio verde, usignolo, codirosso, cannaiola verdognola, canapino, luì piccolo, rigogolo e fringuello; tra gli svernanti notevole è il numero di tordi (tordo sassello, tordo bottaccio e cesena), fringillidi (fringuello, peppola, frosone) e migliarini di palude. Tra gli anfibi ed i rettili, invece, sono annoverate il tritone punteggiato, la rana di Lataste, la rana verde, il rospo comune, il rospo smeraldino, la natrice dal collare, la lucertola muraiola e la tartaruga palustre europea. Da tre anni la Provincia sta attuando un censimento della specie "scolopax rusticola" , meglio nota come beccaccia , all'interno del Parco con l'ausilio dei cani da caccia , importanti i risultati che hanno permesso di confermare la presenza durante il periodo invernale di questa specie particolarmente elusiva , che si nutre nelle zone umide dei vermi che trova nel sottosuolo , la sua costante presenza nel periodo di svernamento sta ad indicare l'ottimo stato di salute dell'habitat naturale del Parco. Dal punto di vista entomologico, poi, si citano tra le farfalle Gonepteryx rhamni, Pieris mannii, Lycaena dispar, Lycaena phlaeas, Cupido argiades, Plebejus argus, Vanessa atalanta, Polygonia c-album, Pararge aegeria, Apatura ilia, Melitaea didyma, Pyrgus malvoides e Ochlodes sylvanus, mentre tra le libellule Calopteryx virgo, Calopteryx splendens, Sympecma fusca, Ceriagrion tenellum, Aeshna isoceles e Orthetrum coerulescens. Infine, per quanto riguarda la fauna ittica, notevole è la presenza di trota fario, sanguinerola, panzarolo, spinarello e scazzone, ma, soprattutto, del gambero di fiume, ancora presente nel 2019. Le Case Piavone, situate all'interno del parco naturale del fiume Storga alla periferia nord di Treviso, sono state adibite a sede del Museo etnografico provinciale e del Gruppo Folcloristico Trevigiano per volere della Provincia di Treviso. Lo scopo di questa struttura è quella di mantenere vivo l'interesse per quei mestieri antichi e per quelle tradizioni agricole che oggi sono diventate sempre più rare o addirittura scomparse. Il centro dispone anche di una vasta area scoperta di oltre 2.000 m² di cui un terzo attrezzato per la riabilitazione dei pennuti ricoverati, con voliere e tunnel di volo. Museo etnografico Casa Piavone. URL consultato il 31 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2006). (contiene anche immagini del parco). Progetto di conversione. del parco in uno zoo. Case Piavone, su trevisoinfo.it. Progetti Speciali provincia TV, su provincia.treviso.it (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2007). Sito ufficiale del Gruppo Folcloristico Trevigiano, su gruppofolcloristicotrevigiano.com. Informazioni sulla fauna e sul birdwatching nel Parco, su ebnitalia.it. Il Parco della Storga per Tutti, ma con Rispetto e Metodo (PDF), su Provincia di Treviso, 31 luglio 2009. URL consultato il 5 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2022). Parco delle Risorgive dello Storga. URL consultato il 2 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013) sul sito dell'ARPA Veneto Il parco dello Storga. URL consultato il 31 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2012). sul sito della Provincia di Treviso

Villa Giovannina
Villa Giovannina

Villa Giovannina è una villa situata a Villorba in provincia di Treviso. Si trova all'angolo sud-est del trafficato incrocio fra la Pontebbana, via Marconi e via della Libertà, di fronte alla ottocentesca Villa Zoppetti. La villa è stata edificata in stile neorinascimentale; è finemente decorata all'interno, con dipinti e affreschi ricchi di sfarzo e dettagli, in particolare il salone del primo piano. Annessa alla villa è presente una barchessa neogotica, originariamente adibita a scuderie e rimesse, che include una piccola cappella a est, oggi sconsacrata e usata per matrimoni; tra le bifore del lato ovest compare l'incisione "L. Zabeo Arch. eresse." Attorno alla villa v'è un parco all’italiana di 15 000 metri quadrati, che ospita una certa varietà di specie arboree (lecci, ligustro del Giappone, platani), tra le quali dei secolari cedri dell'Himalaya. La villa deve il suo nome a Giovanna Minto (1839-1912), moglie del nobile triestino cavalier Giovanni Uccelli (1842-1913), che la commissionarono all’architetto Luigi Zabeo nel 1881. Nel tempo è stata tenuta da molteplici proprietari che la utilizzarono principalmente come casa di villeggiatura, tra cui gli Olivotti che nel 1928 ne promossero un primo restauro. Dal 2006 l'immobile è stato acquisito al patrimonio del Comune di Villorba, che ha affidato il restauro e successivamente l'ampliamento all'architetto Dario Frosi con Mariapia Bellis, sotto il diretto controllo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali del Veneto Orientale. Ospita alcuni uffici comunali. Dal 15 dicembre 2018 il primo piano della barchessa della Villa ospita la Biblioteca Comunale, che raccoglie circa 21 000 volumi, mentre il piano terra è occupato da una sala polifunzionale per mostre ed eventi e da un bistrot. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Giovannina Biblioteca Comunale di Villorba, su tvb.bibliotechetrevigiane.it. URL consultato il 5 aprile 2021. Comune di Villorba, su comune.villorba.tv.it. URL consultato il 5 aprile 2021.

PalaVerde
PalaVerde

Il PalaVerde è il palazzetto dello sport dove giocava la squadra di pallacanestro Benetton Basket fino al 2012. Vi ha giocato anche la squadra di pallavolo Sisley Volley fino al 2011, anno in cui la società si è trasferita da Treviso a Belluno. Attualmente ospita le partite casalinghe dell'Universo Treviso Basket e dell'Imoco Volley. Situato a Carità di Villorba, in provincia di Treviso, a circa 3 km dall'uscita autostradale A27 di Treviso Nord. È interrato per metà della sua altezza e contiene 5 344 posti a sedere, che aumentano di circa mille unità durante i concerti, nei quali gli spettatori possono occupare anche l'area di gioco. È formato, internamente, da tre anelli: uno al piano inferiore, l'altro al pian terreno ed il terzo al piano superiore. È un palazzetto polivalente, poiché, oltre ad incontri a carattere sportivo, può ospitare concerti, partite di tennis, saggi di danza e manifestazioni di altro tipo. È dotato di sei spogliatoi per atleti, oltre a quelli per giudici, arbitri e tre camerini. Inoltre, all'interno della struttura, si possono trovare un'infermeria, una sala di muscolazione, una sala per il controllo antidoping, una segreteria e una regia segnapunti; quest'ultima si occupa, in particolare, della gestione del tabellone segnapunti che sovrasta il campo e dei quattro maxi-schermi posti ai vertici degli angoli della struttura. Non mancano infine una sala stampa, dotata di linee telefoniche, fax, telescrivente e televisione, e una sala per le interviste. All'esterno è presente un ampio parcheggio che può ospitare oltre tremila automobili. È stato uno dei primi impianti privati in Italia. Fu costruito nel 1983 dal Gruppo Benetton, che ha nel verde il colore predominante del proprio logo aziendale. Dal 1983 al 2012 è stato l'impianto di casa della Benetton Treviso, squadra che durante questo periodo si è imposta come una delle squadre più importanti d'Italia con un palmarès che include, tra gli altri trofei, 5 scudetti, 8 Coppe Italia e 2 Coppe Saporta. La prima squadra cessò di esistere al termine della stagione 2011-2012, continuando a lavorare solo a livello giovanile. Tra il 1987 e il 2011 il PalaVerde fu inoltre l'impianto casalingo del Volley Treviso, altra squadra in grado di imporsi a protagonista nel panorama nazionale. Nel periodo trascorso al PalaVerde, vinse infatti 9 scudetti, 5 Coppe Italia, 4 Champions League, oltre ad altri trofei. Il 1º febbraio 2011 è stato scelto dall'ULEB per ospitare le Final Four della Eurocup 2010-2011, tenutesi il 16 e 17 aprile. Nella stagione 2011-2012 il palazzetto ha ospitato temporaneamente anche la Reyer Venezia, nell'attesa della messa a norma del Palasport Taliercio rispetto agli standard richiesti dalla Serie A. Dalla stagione 2012-2013 ospita le partite dell'Imoco Volley Conegliano di Lega Pallavolo Serie A femminile. A partite dalla stagione 2014-2015 è diventato l'impianto di casa dell'Universo Treviso Basket, nuova realtà cestistica cittadina fondata a seguito della mancata iscrizione della Benetton ai campionati professionistici. Dopo cinque campionati di Serie A2, dalla stagione 2019-2020 partecipa alla Serie A. Nell'aprile 2017 il palazzetto è stato sede della Final Four della Champions League di pallavolo femminile organizzata dall'Imoco Volley. Nel settembre 2021 al PalaVerde si è tenuto il girone unico di qualificazione per la Basketball Champions League con 6 squadre europee partecipanti, tra cui Treviso Basket, al primo ritorno europeo. Zoppas Arena Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su PalaVerde Pianta del PalaVerde (dal sito Benetton Basket) (JPG), su benettonbasket.it. URL consultato il 29-04-2009 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2006).