place

Fontana del Piermarini

Architetture neoclassiche di MilanoFontane di MilanoPagine con mappePiazza Fontana
La fontana di milano
La fontana di milano

La fontana del Piermarini è una fontana in stile neoclassico, opera dell'architetto Giuseppe Piermarini, collocata a Milano presso l'omonima piazza (alla quale la stessa opera dà il nome). Inaugurata il 15 agosto 1782, è considerata la prima fontana costruita nella città meneghina.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Fontana del Piermarini (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Fontana del Piermarini
Piazza Fontana, Milano Municipio 1

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Collegamenti esterni Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Fontana del PiermariniContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.46357 ° E 9.19385 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Fontana del Piermarini

Piazza Fontana
20122 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
mapAprire su Google Maps

linkWikiData (Q32009493)
linkOpenStreetMap (438108545)

La fontana di milano
La fontana di milano
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Strage di piazza Fontana
Strage di piazza Fontana

La strage di piazza Fontana fu conseguenza di un grave attentato terroristico compiuto il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano presso la Banca Nazionale dell'Agricoltura che causò 17 morti e 88 feriti. È considerata «la madre di tutte le stragi», il «primo e più dirompente atto terroristico dal dopoguerra», «il momento più incandescente della strategia della tensione» e da alcuni è ritenuta l'inizio del periodo passato alla storia in Italia come anni di piombo, ma è da ritenersi apice di azioni precedenti come gli attentati alla Fiera Campionaria di Milano nell'aprile 1969 e i falliti attentati coevi in piazza Scala e a Roma. La gravità dell'attentato e gli attentati che seguirono negli anni a venire lo resero un evento spartiacque nella storia della Repubblica, tanto da parlare di un prima e dopo piazza Fontana. Quello di piazza Fontana fu uno dei cinque attentati avvenuti in un lasso di tempo di appena 53 minuti e che colpirono contemporaneamente Roma e Milano, le due maggiori città d'Italia. A Roma ci furono tre attentati che provocarono 16 feriti, uno alla Banca Nazionale del Lavoro in via San Basilio, uno in piazza Venezia e un altro all'Altare della Patria; a Milano, una seconda bomba venne ritrovata inesplosa in piazza della Scala. Oltre a quelli menzionati, obiettivi degli attentati furono diversi edifici giudiziari a Torino, la Corte di Cassazione e la Procura Generale a Roma e il Tribunale di Milano, dove però, a causa di difetti tecnici, i dispositivi non esplosero. La strage della Banca dell'Agricoltura non fu la più atroce tra quelle che hanno insanguinato l'Italia, ma diede avvio al periodo stragista della "strategia della tensione", che vide realizzarsi numerosi attentati, come la strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 (8 morti), la strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e la più sanguinosa strage di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti). Le lunghe, e innumerevoli indagini hanno rivelato che la strage fu compiuta da terroristi dell'estrema destra, probabilmente collegati a settori deviati degli apparati di sicurezza dello Stato con complicità e legami internazionali, i quali però non sono mai stati perseguiti. Nel giugno 2005 la Corte di Cassazione stabilì che la strage fu opera di «un gruppo eversivo costituito a Padova nell'alveo di Ordine nuovo» e «capitanato da Franco Freda e Giovanni Ventura», non più perseguibili in quanto precedentemente assolti con giudizio definitivo (ne bis in idem) dalla Corte d'assise d'appello di Bari nel 1987; non è mai stata emessa una sentenza per gli esecutori materiali, coloro che cioè portarono la valigia con la bomba, che restano ignoti. A causa del ricorso al segreto di Stato durante le indagini, la storia giudiziaria della strage di Piazza Fontana rappresenta sul versante terrorismo quello che il golpe Borghese rappresenta sul versante dell'eversione.