place

Basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio

Basiliche di NapoliChiese dedicate a santa Maria del Buon ConsiglioChiese dell'arcidiocesi di NapoliChiese neobarocche d'ItaliaPagine con collegamenti non funzionanti
Pagine con mappe
Facciata Incoro
Facciata Incoro

La basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio e Regina della Cattolica Chiesa è una delle basiliche di Napoli. Si erge in zona Capodimonte ed è stata realizzata su modello della basilica di San Pietro a Roma sia negli esterni (compresa la cupola) che negli interni, tanto da essere anche conosciuta come "La piccola San Pietro". Nel piazzale della basilica vi è l'entrata monumentale alle catacombe di San Gennaro, rappresentata da un grande busto del santo alto più di 4 metri, per quindici quintali di peso; l'opera, la più grande del suo genere presente in città, è stata realizzata da Lello Esposito. Accanto al busto, a destra, la fontana della Duchessa, detta così perché voluta dalla duchessa Elena d'Aosta.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio
Piazzale Madre Landi, Napoli Municipalità 3

Coordinate geografiche (GPS) Indirizzo Collegamenti esterni Luoghi vicini
placeMostra sulla mappa

Wikipedia: Basilica dell'Incoronata Madre del Buon ConsiglioContinua a leggere su Wikipedia

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 40.86448 ° E 14.24695 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio

Piazzale Madre Landi
80136 Napoli, Municipalità 3
Campania, Italia
mapAprire su Google Maps

linkWikiData (Q677362)
linkOpenStreetMap (209119070)

Facciata Incoro
Facciata Incoro
Condividere l'esperienza

Luoghi vicini

Ospedale di San Gennaro dei Poveri
Ospedale di San Gennaro dei Poveri

L'ospedale di San Gennaro dei Poveri è una struttura ospedaliera di interesse storico-artistico di Napoli; è situata nel centro storico, nel Rione Sanità. La storia dell'ospedale è strettamente intrecciata a quella della basilica che sorge al suo interno, quella di San Gennaro fuori le mura. La chiesa, del V secolo d.C., dopo la traslazione delle reliquie di San Gennaro a Benevento (817-832), cadde in rovina. Tale condizione perdurò fino all'872, anno in cui, il vescovo Atanasio di Napoli, la fece restaurare e annettere al monastero benedettino dei Santi Gennaro e Agrippino. Nel XV secolo, l'intero monastero cadde in abbandono, ma nel 1468 venne riutilizzato dal cardinale Oliviero Carafa che lo trasformò in ospedale per gli appestati. Dopo la peste del 1656, l'ospedale fu ulteriormente ampliato e fu dotato anche di un ospizio dedicato ai Santi Pietro e Gennaro, le cui statue, opera di Cosimo Fanzago, furono esposte all'esterno. In seguito il complesso subì varie sciagure economiche, fino al generoso intervento del re Gioacchino Murat. Sul fondo del cortile, sulla verticale di un campanile a vela, si apre una scala a doppia rampa, che precede un vestibolo con affreschi cinquecenteschi di Agostino Tesauro, stemmi della città di Napoli, ed altre particolarità artistiche-architettoniche. Palazzi di Napoli Basilica di San Gennaro fuori le mura Storia degli ospedali Rione Sanità Monumenti di Napoli Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'Ospedale di San Gennaro dei Poveri

Chiesa dell'Immacolata e San Vincenzo
Chiesa dell'Immacolata e San Vincenzo

La chiesa dell'Immacolata e San Vincenzo e l'annesso convento, sono stati fondati a Napoli nel XVIII secolo. La struttura si erge in piazzetta San Vincenzo, nel Rione Sanità. Fu chiusa al culto nel 1861 e fu riaperta solo nel 1975 per poi essere definitivamente sconsacrata nel 1984. Dal 2013 è sede del Nuovo Teatro Sanità. Il tempio venne fondato allorquando padre Gregorio Maria Rocco, da Chiaia, si trasferì in questa zona; quindì inaugurò la costruzione del nuovo complesso che avrebbe potuto ospitare fino 250 fanciulle. La chiesa fu edificata dopo la distruzione di quella precedente (intitolata Santa Maria di Nazareth); per opera di Bartolomeo Vecchione (che fu l'artefice anche delle abitazioni poste sul lato sinistro della via San Vincenzo) nel 1758. Nell'ipogeo della chiesa vi è uno spazio in cui sono stati raccolti i corpi della peste del 1656; il luogo è grande quanto l'interna pianta della chiesa. Il principale tesoro che custodisce la chiesa è un dipinto di Pietro Bardellino, rappresentante San Vincenzo Ferreri intercede presso l'Immacolata, datato 1754. Nel presbiterio, rivestito di stucchi di epoca settecentesca, vi è il sepolcro e la lapide sepolcrale di Sabato Manso (1747). Sulla destra della chiesa è visibile la facciata dell'ex-convento di San Vincenzo Ferreri. Nella chiesa sono esposti anche il monumento di Francesco Pagano (1741) e la lapide sepolcrale (1750) del benefattore Sabato Manzo che destinò i fondi alla costruzione della chiesa. All'interno della chiesa dal 2013 ha sede il Nuovo Teatro Sanità, un teatro di circa 100 posti nato da un sodalizio tra Mario Gelardi, l'associazione culturale "Sott'o Ponte" e un gruppo di privati del Rione Sanità. Questo teatro, proprio per la posizione in cui si trova, ricopre un rilevante ruolo culturale e sociale, come evidenziato, tra gli altri, da Roberto Saviano: "Il Nuovo Teatro Sanità è la speranza dove ormai tutti credono che non ce ne sia più, anche e soprattutto chi ci vive.". Napoli Chiese di Napoli Rione Sanità Wikimedia Commons contiene immagini sulla chiesa dell'Immacolata e San Vincenzo