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Istituto di moda Burgo

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L'Istituto di moda Burgo è una scuola privata di moda, con la sede principale a Milano, una sede secondaria a Roma e sedi in numerosi paesi esteri. La scuola è stata fondata nel 1961 dall'imprenditore milanese Fernando Burgo e dispone di un centro studi nell'ambito della moda. Sito dell'Istituto di moda Burgo.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Istituto di moda Burgo (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Istituto di moda Burgo
Via Carlo Darwin, Milano Municipio 6

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20143 Milano, Municipio 6
Lombardia, Italia
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Luoghi vicini

Nuova accademia di belle arti

La Nuova accademia di belle arti, acronimo NABA, è un'accademia di belle arti privata legalmente riconosciuta dal MUR fondata a Milano e con un secondo campus a Roma. La Nuova accademia di belle arti è compresa nel comparto universitario, nel settore dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e rilascia diplomi accademici legalmente riconosciuti di primo livello (laurea) e di secondo livello (laurea magistrale). Mantiene collegamenti e scambi di studenti e docenti con altri paesi europei attraverso il progetto Erasmus. L'accademia venne fondata a Milano nel 1980 su impulso di Guido Ballo, Tito Varisco e Ausonio Zappa. Nel 1995, l'accademia riceve dal sindaco di Milano un attestato di benemerenza civica. Nel 2002 entra a far parte del Gruppo Bastogi e integra Futurarium, scuola post universitaria di estetica fondata da Alessandro Guerriero. Nel 2004 si insedia nella sede di via Darwin a Milano. Nel 2009 l'accademia entra a far parte di "Laureate Education", un network internazionale di oltre 54 istituzioni accreditate che offrono corsi di laurea di primo e secondo livello. Successivamente nel 2017 l'accademia è rilevata dal network europeo Galileo Global Education. Tra le sue attività anche la partecipazione attraverso campagne pubblicitarie ad eventi sociali, come il Festival dei beni confiscati alle Mafie della quale ha realizzato attraverso suoi studenti la campagna dell'edizione 2012. Nel 2019, è stata inaugurata la sede di Roma. Il campus comprende laboratori per computer grafica, editing video, modellazione 2D e 3D, sound design, oltre a laboratori sartoriali, di incisione, modellistica, pittura e illuminotecnica. Per la lavorazione delle plastiche, del gioiello, del ferro e del legno è a disposizione degli studenti un atelier nella sede distaccata di via Col di Lana. La sede del NABA Campus è in via C. Darwin, 20 a Milano, in una parte dell'isolato che precedentemente ospitava l'Istituto sieroterapico milanese. Accademia di belle arti Sito ufficiale, su naba.it.

Auditorium di Milano

L'Auditorium di Milano è una sala da concerto situata in largo Gustav Mahler a Milano. L'Auditorium di Milano è stato inaugurato il 6 ottobre 1999. Ospita l'Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. All'inaugurazione Riccardo Chailly diresse l'orchestra eseguendo la Sinfonia n. 2 di Gustav Mahler. L'Auditorium è di proprietà dell'Auditorium di Milano Fondazione Cariplo S.r.l. L'attività dell'Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi è promossa e sostenuta dalla Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, istituita nell'Aprile 2002 e succeduta alla Associazione Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, costituita il 12 ottobre 1992. L'auditorium ospita la stagione sinfonica dell'Orchestra Verdi, una orchestra amatoriale (laVerdi per tutti), iniziative culturali, concerti e lezioni per le scuole. Nel 1920 è in funzione all'angolo tra via Torricelli e via Conchetta il grande cineteatro La Montagnetta con 2000 posti tra platea e galleria. Nel 1932 il cinema Montagnetta diventa il cinema San Gottardo, dal corso omonimo ed è gestito da Giordano Rota. Nel 1933 la gestione passa alla società Cinetea-Negri & C. che ristruttura la sala, i posti a sedere vengono ridotti a 1700. Intorno al 1937 la sala viene ristrutturata su progetto dell'arch. Alessandro Rimini e prende il nome di cinema Massimo. Il locale riapre il 20 ottobre 1938. Durante la seconda guerra mondiale il cinema Massimo è danneggiato dai bombardamenti: la sala chiude nella primavera 1945 ma riapre già nell'autunno dello stesso anno. Dalla prima metà degli anni settanta il Massimo viene utilizzato anche come teatro e sede di concerti. La difficoltà di gestire una sala così grande che non riesce ad avere film importanti portano il cinema Massimo alla chiusura nel 1979. In seguito il locale viene affittato dalla al gruppo Bargawam che lo utilizza per alcuni anni come studio di registrazione di programmi televisivi. Dopo un periodo di abbandono viene acquisita dall'imprenditore Agostino Liuni che decide di trasformarlo, dopo opportuni lavori di ristrutturazione a cura dello Studio Marzorati, nell'Auditorium di Milano, inaugurato il 6 ottobre 1999 alla presenza del Sindaco Albertini, che ribattezza successivamente lo slargo antistante col nome di Largo Gustav Mahler il 28 novembre 2001. La sala è stata pensata come uno spazio multifunzionale utilizzabile per diverse attività: concerti di musica sinfonica, corale e da camera, jazz e musica leggera; registrazioni con tecniche digitali di sonorizzazione, diffusione degli spettacoli attraverso TV satellitare e proiezioni di film su grande schermo. L'acustica della sala, apprezzata a livello internazionale, è stata progettata da Enrico Moretti (Ceo della Biobyte s.r.l.) ed è stata oggetto di numerosi studi e pubblicazioni a cura dell'ing. Maria Cairoli. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Auditorium di Milano Sito dell’Orchestra Verdi, su laverdi.org.

Quartiere Spaventa
Quartiere Spaventa

Il quartiere Spaventa è un complesso di edilizia popolare di Milano, sito nella zona meridionale della città, lungo il Naviglio Pavese; prende il nome dalla via Silvio Spaventa, su cui prospetta. La costruzione del quartiere venne decisa dal Comune di Milano nell'ambito di un piano di case popolari, elaborato nel 1906-07 per contribuire a lenire l'emergenza abitativa dettata dalla forte crescita demografica. Il piano prevedeva la costruzione di 3 800 locali divisi in quattro quartieri (oltre allo Spaventa, il Lulli, il Mac Mahon, il Tibaldi), non in grado di incidere sull’espansione urbana complessiva, per la loro limitata estensione. La costruzione del quartiere Spaventa iniziò nel 1909 ad opera del Comune di Milano, che attraverso il proprio Ufficio Tecnico progettò due fabbricati di quattro piani a corte aperta, posti in fregio a via Spaventa, separati da un edificio di villette a schiera antistante un fabbricato dei servizi, contenente i bagni, i lavatoi e un asilo infantile. Nello stesso anno si costituì l'Istituto Autonomo Case Popolari (ICP), che subitò acquisì un lotto di terreno immediatamente a nord degli edifici già costruiti, aggiungendo al quartiere ulteriori fabbricati, su progetto di Innocenzo Costantini, compiuti nel 1910. Per il collegamento del quartiere al centro cittadino si provvide nel 1909 a prolungare la linea Ticinese delle tranvie urbane, dal capolinea esistente di via Tibaldi a via Spaventa, costeggiando il Naviglio Pavese. Il quartiere, similmente ad altri realizzati a Milano negli stessi anni, si compone di fabbricati di tipologia diversa, così da poter confrontare diverse soluzioni e la loro rispondenza alle esigenze. I fabbricati costruiti dal Comune sono posti in fregio a via Spaventa. Si tratta di due edifici a cortile aperto, di quattro piani, i cui appartamenti sono disimpegnati da pianerottoli o da brevi ballatoi; fra questi due edifici sorge un fabbricato di due piani, adibito a villette a schiera. I fabbricati costruiti dall'ICP, posti all'interno del lotto, sono edifici a blocco, disposti in maniera frammentata a seconda degli spazi disponibili, ma approssimativamente disposti in file parallele con orientamento nord-sud, separati da fasce ad orto-giardino. Complessivamente il quartiere conta 397 alloggi. Maurizio Grandi e Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1998 [1980], ISBN 88-08-05210-9. Raffaele Pugliese (a cura di), La casa popolare in Lombardia. 1903-2003, Milano, Unicopli, 2005, ISBN 88-400-1068-8. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul quartiere Spaventa

Chiesa di Santa Maria di Caravaggio (Milano)
Chiesa di Santa Maria di Caravaggio (Milano)

La chiesa di Santa Maria di Caravaggio è un santuario di Milano ubicato in via Francesco Borromini n.5, nel quartiere di Porta Ticinese. Fu eretta fra il 1906 e il 1911 su disegno dell'architetto Cecilio Arpesani (1853-1924) ed è sede parrocchiale dal 1927. Fu elevata al rango di basilica minore nel 1979 da papa Giovanni Paolo II. Il santuario è caratterizzato ad un'ampia cripta decorata a mosaico che ospita la statua della Madonna di Caravaggio e della giovane Giannetta, testimone dell'apparizione della Vergine. La chiesa venne edificata su prati e terreni coltivati a orti nell'allora estrema cintura del popoloso quartiere di Porta Ticinese per soddisfare le necessità spirituali di una popolazione sempre più crescente. Una prima costruzione provvisoria venne realizzata in legno su disegno dell'architetto Alfredo Campanini ed era dotata di una cripta in muratura somigliante a quella esistente al santuario di Caravaggio. La chiesa in legno venne inaugurata domenica 7 settembre 1902 al termine di una solenne processione condotta dal cardinale Andrea Carlo Ferrari: nell'occasione la statua della Madonna di Caravaggio con la beata Giannetta, la giovane a cui apparve la Vergine, venne traslata dalla chiesa prepositurale di San Gottardo nel nuovo santuario provvisorio allora posto in via Meda. Diventata la nuova chiesa insufficiente ad accogliere il numero di fedeli ed essendo la struttura in legno facilmente deteriorabile perché costruita in economia, don Giuseppe Cappelletti, parroco di San Gottardo, ottenne di potere erigere un santuario in muratura il cui progetto venne affidato al noto architetto Cecilio Arpesani, già autore di diversi progetti di chiese realizzate a Milano. Il 24 giugno 1906 il cardinale Andrea Carlo Ferrari diede l'avvio ai lavori con la posa della prima pietra e lo stesso cardinale consacrava il nuovo tempio il 1º maggio 1911. Il campanile fu aggiunto fra il 1929 e il 1930 su progetto dell'ingegnere architetto milanese Ugo Zanchetta. Oggi ospita un concerto di 6 campane in scala diatonica di Do3 maggiore fuse nel 1949 dalla fonderia Carlo Ottolina e figli Enrico e Secondo a Seregno Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Maria di Caravaggio Sito ufficiale, su parrocchie.it. Chiesa di Santa Maria di Caravaggio, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Riccardo Tammaro, Santa Maria di Caravaggio, su Milano policroma, Fondazione Milano Policroma.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio
Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio

La chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio è un luogo di culto cattolico di Milano. Si trova lungo il Naviglio Grande, in Alzaia Naviglio Grande 34, nel quartiere Porta Genova, all'interno del Municipio 6. Una prima chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie era presente, sulla sponda sinistra del Naviglio Grande già nel XVI secolo: nell'anno 1556, infatti, era stata costruita una cappella per accogliere un'immagine della Madonna considerata miracolosa. La primitiva cappella venne in seguito demolita e al suo posto fu costruita una chiesa più grande in stile barocco: questa fu devastata da un incendio nel 1719 ed in seguito restaurata. Nel 1849 fu elevata al rango di parrocchia. Alla fine del XIX secolo, volendo demolire la vecchia chiesa, ormai troppo piccola per la comunità in crescita, e sostituirla con una nuova più grande, l'architetto milanese Gaetano Moretti presentò il suo progetto; questo prevedeva una chiesa a tre navate in stile liberty, con alto campanile a più ordini e sormontato da cuspide piramidale e pronao sulla facciata principale. Il progetto definitivo, però, fu quello dell'architetto anch'egli milanese Cesare Nava, del 1900. La costruzione della nuova chiesa ebbe inizio l'anno successivo, nel 1901, a partire dall'abside e dalla crociera. Nel 1908, venne demolita l'ultima parte rimanente della chiesa barocca, ovvero le prime campate della navata, e, nell'anno successivo, terminata la nuova chiesa, pur restando incompiuta la facciata. Il tempio è stato consacrato il 1º maggio 1909 dal cardinale arcivescovo di Milano Andrea Carlo Ferrari. Tra il 1988 e il 1996, sono state realizzate le nuove vetrate policrome; nel 2003 sono terminati i lavori di restauro del campanile, del tiburio e delle coperture interne ed esterne, mentre nel 2009 è terminato il restauro dell'abside. La chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio sorge sulla riva sinistra del tratto terminale del Naviglio Grande, a circa 300 metri dalla confluenza di quest'ultimo nella Darsena. L'esterno della chiesa è rimasto quasi completamente incompiuto. La facciata, a salienti, presenta un paramento murario in mattoni grezzi. La sua conformazione attuale permette di ricostruire il progetto non realizzato: esso prevedeva tre portali lunettati ognuno dei quali doveva essere sormontato da un'alta polifora (bifore sopra i portali laterali, trifora sopra il portale centrale), ed un coronamento con guglie angolari contenenti statue; una guglia più grande doveva stare al centro sopra il timpano ed accogliere la statua della Madonna. Allo stato attuale (2012), appaiono terminati soltanto il tiburio e il campanile. Il primo, posto sopra la crociera, è a pianta ottagonale e presenta su ciascuno dei lati una lunetta ogivale che dà luce all'interno; è sormontato da un lanterna, anch'essa a pianta ottagonale. La torre campanaria si trova sul retro dell'abside. Alta 59 metri, ospita, all'interno della cella campanaria, un concerto di 5 campane, dei Fratelli Barigozzi; le tre campane più piccole sono del 1892, e provengono dalla chiesa barocca; le due più grandi, invece, sono del 1950 ripristinate dopo la requisizione bellica sempre dai fratelli barigozzi L'interno della chiesa, in stile neoromanico con elementi neogotici, è a croce latina, con tre navate, transetto sporgente e profonda abside. La navata centrale è separata dalle laterali tramite due file di colonne marmoree corinzie sulle quali poggiano archi a tutto sesto. La copertura è tramite volta a botte lunettata che raggiunge i 25 metri di altezza, con piccoli rosoni, sei per lato, che danno luce all'interno. Le navate laterali, invece, sono coperte con volta a vela e sono illuminate da alte bifore chiuse dalle artistiche vetrate policrome realizzate tra il 1988 e il 1996 su progetto di don Domenico Sguaitamatti. Il transetto è coperto con volta a botte ed è della medesima altezza della navata centrale. Addossati alle due pareti di fondo vi sono due altari, ognuno dei quali è sormontato da una grande trifora; le vetrate delle due trifore del transetto sono state realizzate nel 1996 in occasione del 50º anniversario di sacerdozio del parroco mons. Carlo Sironi e raffigurano la Croce (transetto di destra) e la Madonna (transetto di sinistra). L'altare del transetto di sinistra, già altare maggiore, ospita la statua della Pietà, proveniente dalla chiesa precedente; quello del transetto di destra, invece, è dedicato a Sant'Antonio da Padova, protettore dei lavandai. Questi ultimi, riuniti in una confraternita, si radunavano nel vicino Vicolo dei Lavandai e si recavano poi in chiesa per pregare il Santo. In corrispondenza della navata centrale, oltre la crociera, coperta dal tiburio ottagonale, si trova l'abside, costituita da due campate a pianta quadrata ed una, quella fondale, a pianta poligonale; a differenza del resto dell'interno della chiesa, l'abside è interamente affrescata ed è in stile neogotico. Il presbiterio è delimitato da una balaustra marmorea, affiancata dai due pulpiti in bronzo, realizzati nel 1913. Al centro del presbiterio, vi è l'altare maggiore neogotico in marmi policromi, sormontato da un tempietto con, nel timpano, il bassorilievo Dio Padre benedicente. Arcidiocesi di Milano Naviglio Grande Madonna delle Grazie Cesare Nava Architettura neoromanica Architettura neogotica Wikibooks contiene testi o manuali sulle disposizioni foniche degli organi a canne Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio Sito ufficiale, su parrocchie.it. Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia. El presepi de la Riva, su elpresepidelariva.it. URL consultato il 2 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2012).

Romolo (metropolitana di Milano)
Romolo (metropolitana di Milano)

Romolo è una stazione della linea M2 della metropolitana di Milano. La stazione venne inaugurata il 13 aprile 1985, come capolinea del prolungamento proveniente da Porta Genova FS. Rimase capolinea fino al 1º novembre 1994, quando venne attivato il prolungamento per Famagosta. Si tratta di una stazione sotterranea a due binari, uno per ogni senso di marcia, serviti da due banchine laterali. La stazione è situata all'interno del territorio del comune di Milano. Nelle sue vicinanze si registra la presenza di alcuni istituti universitari: la IULM, la Domus Academy e la NABA. La stazione si trova in corrispondenza della cintura sud di Milano. Nel giugno 2006, è stata inaugurata sulla linea di cintura sud la stazione di Milano Romolo, servita dalla linea S9 del servizio ferroviario suburbano di Milano. Inoltre, da largo Ascari, transita la linea filoviaria circolare 90/91; due apposite rampe di scale consentono l'accesso diretto al mezzanino della stazione dalle pensiline di fermata della linea filoviaria. La fermata costituisce un importante interscambio con la stazione di Milano Romolo. Nelle vicinanze della stazione effettuano fermata alcune linee urbane di superficie, filoviarie ed automobilistiche, gestite da ATM. Presso l'impianto effettuano inoltre capolinea alcune linee automobilistiche interurbane, gestite da ATM e Autoguidovie. Stazione ferroviaria (Milano Romolo) Fermata filobus (Romolo M2, linee 90 e 91) Fermata autobus La stazione dispone di: Accessibilità per portatori di handicap Ascensori Scale mobili Emettitrice automatica biglietti Stazione video sorvegliata Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Romolo Foto di Romolo nel sito SottoMilano, su sottomilano.it.

Parco Robert Baden-Powell
Parco Robert Baden-Powell

Il Parco Robert Baden-Powell è un parco della città di Milano dedicato a Robert Baden-Powell, fondatore dei movimenti mondiali dello scautismo e del guidismo. Collocato poco esternamente al centro storico, non lontano (sponda destra) dal Naviglio Grande, si inserisce in un'area che ha sempre sofferto per la carenza di spazi verdi pubblici. È stato realizzato nel 2005, liberando un'area prima caratterizzata e frammentata dall'occupazione di baracche, depositi, magazzini e attività spontanee. Nell'area non esisteva in precedenza popolazione arborea e le piante messe a dimora sono ancora giovani e talune di specie a dimensioni contenute, per cui prevale l'impressione visiva del prato. Tra le essenze, ricordiamo: l'acero campestre, l'acero riccio, l'acero di monte, il liquidambar, la magnolia, il pero da fiore, il ciliegio a grappoli, la quercia rossa, la sofora giapponese, il tiglio, il cedro dell'Himalaya, il pioppo bianco e il frassino maggiore; tra le specie arbustive, il glicine. La superficie del parco è ondulata, più bassa al centro (dove è collocata una vasta area giochi), con una lunga gradinata che la collega alle residenze; i percorsi pedonali sono sinuosi, articolati e, in parte, coperti da un pergolato. Vi sono due campi da bocce in erba sintetica e due modeste aree cintate riservate ai cani (settecento metri quadrati in totale). AA.VV., Enciclopedia di Milano, a cura di Guido Aghina, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1997, ISBN 88-216-0933-2. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini - ed. 2010/2011, Comune di Milano / Paysage. Parchi di Milano Naviglio Grande Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco Robert Baden Powell Scheda del Giardino Baden Powell, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 13 gennaio 2011.