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Stazione di Bari Zona Industriale (FAL)

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Location map Bari
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La stazione di Bari Zona Industriale è una stazione ferroviaria posta sulla linea Bari-Matera, a servizio del comune di Bari. La stazione è una fermata su richiesta, dotata di una pensilina simile a quelle utilizzate per gli autobus. Inoltre è molto difficile accedervi, in quanto l'ingresso della fermata è posto direttamente sulla statale 96, che è sprovvista sia di parcheggi che di marciapiedi. Inoltre, il percorso dalla statale alla fermata altro non è che un sentiero di terra e sassi. La fermata nacque con l'intento di servire i lavoratori dell'azienda Calabrese, e più in generale tutti quei lavoratori della zona industriale di Bari-Modugno. La stazione non dispone di alcun servizio.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Bari Zona Industriale (FAL) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di Bari Zona Industriale (FAL)
ss96 Altamura- Bari, Bari Municipio 3

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 41.10287 ° E 16.81287 °
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Indirizzo

ss96 Altamura- Bari
70132 Bari, Municipio 3
Puglia, Italia
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Location map Bari
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Luoghi vicini

Stanic (Bari)
Stanic (Bari)

Stanic - Villaggio del Lavoratore è un quartiere di Bari, appartenente dal 2014 al III municipio (ex II circoscrizione). Il quartiere si trova nella periferia nord-ovest della città a 8 km dal centro della città e confina: a nord-ovest con il quartiere San Paolo; a nord con il quartiere Marconi - San Girolamo - Fesca; a nord-est con il quartiere Libertà; a est con il quartiere Picone; a sud-est con il quartiere Carbonara di Bari; a sud-ovest con il comune di Modugno. Il Quartiere Stanic, inoltre, confina a nord con l'inizio del Canale Lamasinata, a est con una vasta zona agricola seguita da un centro commerciale, a sud con la ferrovia che la chiude in un ideale quadrato con la tangenziale di Bari e la conseguente zona industriale a ovest. Nel 1951, a seguito del nono censimento generale della popolazione italiana, il Consiglio comunale di Bari si adoperò a individuare e a nominare i quartieri della città sulla base delle consuetudini dell'epoca. In quella occasione fu ufficialmente riconosciuta la formazione di un nuovo quartiere, comunemente chiamato Stanic per la presenza, in quella zona, di una raffineria di carburanti costruita verso la fine degli anni trenta, denominata a quei tempi "Anic" (Azienda Nazionale Idrogenizzazione Combustibili, del gruppo Eni). Il quartiere conta poche migliaia di abitanti in quanto è in prevalenza occupato da insediamenti industriali. Principalmente si sviluppa sulla via intitolata a Bruno Buozzi, la principale arteria stradale, che collega il centro di Bari con lo stesso Stanic, la zona industriale e per finire il comune di Modugno, dove la strada cambia denominazione in Strada Statale 96. Il quartiere Stanic, sarà dotato della stazione "Bari Villaggio del Lavoratore" di RFI che verrà aperta al pubblico a breve e in futuro anche dalle FAL. Il quartiere, è servito dall'azienda di trasporto cittadino AMTAB; è presente anche una diramazione per raggiungere velocemente il quartiere San Paolo poco distante. Stanic è tristemente associato dai baresi all'industria e ai danni ambientali che ne derivano, infatti, proprio accanto alle zone residenziali, sorgevano grossi stabilimenti (molti dei quali sono causa anche di un pesante inquinamento atmosferico) le cui emissioni dannose in alcuni giorni rendevano l'aria pressappoco irrespirabile. La carenza di strutture sociali è invece parzialmente compensata dalla presenza a Stanic del Teatro Kismet. Sono infine da ricordare alcuni antichi insediamenti rupestri che si trovano nel quartiere: tra i più importanti vi sono le tracce di un basolato antico della famosa via Traiana, nei pressi di Contrada Prete, e la rurale chiesetta romanica di San Giorgio Martire, situata nell'omonima strada e appartenente all'XI secolo, al di sotto della quale è presente un esteso ipogeo. Purtroppo entrambi i siti versano in uno stato di totale abbandono. È possibile raggiungere il quartiere Stanic - Villaggio del Lavoratore con i seguenti mezzi pubblici: Linee di autobus dell'AMTAB: 3, 7, 13, 14, 16, 71; Tangenziale di Bari SS 16, uscite 7 e 7B; Stazione "Villaggio del lavoratore"

Centrale termoelettrica Bari

La centrale termoelettrica di Bari è stato il primo grande impianto termoelettrico costruito in Puglia, destinato a sostituire la miriade di piccole aziende produttrici presenti sul territorio e soddisfare l'incremento della richiesta di energia elettrica, in quel periodo sempre crescente, in modo da favorire il processo di industrializzazione del Mezzogiorno. La Società Generale Pugliese di Elettricità individuò il sito per la sua costruzione ai limiti della zona industriale della città di Bari ed in prossimità della sottostazione elettrica Bari-Nord della Società Meridionale Elettrica servita da linee elettriche a 150 kV. La sua costruzione fu autorizzata nell'agosto del 1955 per due gruppi da 60.000 kW di potenza, poi passati a tre da 68.500 kW per un totale di 205.500 kW con decreto nº63 del Ministero dell'industria il 18 gennaio 1957. La prima sezione entrò in servizio il 9 luglio 1958, la seconda il 31 gennaio 1959 e la terza il 25 novembre 1959. In quel tempo era considerata una delle centrali più avanzate per tecnologie costruttive e aspetto architettonico. Nel 1958 la produzione di energia della SGPE arrivò a più di 700 milioni di kWh con il contributo del solo gruppo uno della nuova Centrale, coprendo il 24% del mercato energetico pugliese. Nel 1962 con la nazionalizzazione dell'elettricità la Società Pugliese diventò Enel e con essa la Centrale che continuò a produrre energia per la Puglia. La centrale con i suoi generatori di vapore policombustibile, era alimentata a olio combustibile denso anche se progettualmente poteva essere alimentata anche a carbon fossile. Una recente conversione delle Unità Produttive uno e due hanno consentito dal 2008 l'alimentazione a metano al posto del combustibile fossile con enormi vantaggi sotto il profilo ambientale, abbattendo le emissioni di ossidi di azoto e di zolfo, permettendo il rispetto dei limiti di legge della che richiedeva la autorizzazione integrata ambientale. A causa dell’incendio del 4 agosto 2013, l'impianto è stato messo fuori servizio con l'allontanamento di tutti i combustibili e risulta attualmente in dismissione. Lista delle centrali elettriche presenti in Italia

Picone (Bari)
Picone (Bari)

Picone è un quartiere di Bari, appartenente dal 2014 al II municipio (ex III circoscrizione). Il quartiere si trova nelle immediate vicinanze del centro cittadino murattiano. a nord con i quartieri Libertà e Murat; a est con il quartiere Carrassi; a sud con il quartiere Poggiofranco; a ovest con il quartiere Stanic. I suoi confini sono rappresentati da via Cifarelli e il precedente passaggio a livello della linea ferroviaria Bari-Taranto (il prolungamento di via Capruzzi verso Stanic), strada Santa Caterina, via Giulio Petroni e via Bitritto, il proseguimento di viale papa Giovanni XXIII, strada che lo divide proprio da Poggiofranco, che a sua volta si spinge sino alla circonvallazione a ridosso di Carbonara tra via Camillo Rosalba e via Giulio Petroni. Il quartiere Picone è costituito dalla zona abitativa sorta in prossimità del Policlinico, la più grande struttura ospedaliera di Bari, e prende il nome dal torrente Picone, oggi scomparso, che nel secolo scorso lambiva parte del quartiere. La sua formazione è il risultato della forte crescita cittadina iniziata negli anni cinquanta oltre i binari della stazione ferroviaria che separano il quartiere Picone dal Murat, dove l'unico collegamento stradale diretto tra i due quartieri è rappresentato dal Sottovia Quintino Sella, costruito nel 1929. Uno dei punti di maggiore afflusso di Picone, sia per la posizione che per la vicinanza al Policlinico, è Piazza Giulio Cesare, dal 2005 soggetta a lavori per l'ampliamento delle funzionalità, è stata riaperta nel dicembre 2006 dotata di un parcheggio interrato e completamente rimodernata. Degna di nota è la presenza, all'interno quartiere, del Conservatorio di Musica Niccolò Piccinni sito in Via Cifarelli, che insieme all'Auditorium Nino Rota, ubicato a fianco di esso, rappresentano due luoghi storici della cultura musicale barese. Alle spalle del Conservatorio si estende inoltre la zona abitativa più isolata di Picone, denominata comunemente Quartierino. Picone è collegato al servizio metropolitano cittadino, essendo presente all'interno del quartiere la fermata Bari Policlinico. Bari Quartieri di Bari Poggiofranco (Bari) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Picone

Chiesa di San Giorgio degli Armeni

La chiesa di San Giorgio dei Martiri è una chiesa medievale che sorge nella via omonima della zona industriale di Bari. Anticamente sorgeva al centro di uno snodo viario che conduceva a Bitetto e al casale di Lucignano dove oggi sorge la Masseria Madia Diana (anticamente detta Due Torri). La via costeggiava anche Lama Lamasinata. Sembra sia stata eretta dall'armeno Mosese, secondo quanto si legge nel Codice Diplomatico Barese del 1005 e del 1210 (citata come S. Giorgio dei Martiri, o degli Armeni). Secondo la datazione proposta da Melchiorre la chiesa risalirebbe all'XI secolo. Da non confondersi con la chiesa di San Giorgio degli Armeni che era ubicata nella Corte del Catapano, nella zona ove sorge la Basilica di San Nicola. Alcuni studiosi, tra cui Lavermicocca, ritengono che la chiesa eretta da Mosese armeno sia quest'ultima e non quella fuori Bari in contrada San Giorgio. Anche Licinio e Porsia in Storia di Bari. Dalle Origini al Mille tengono distinte le due chiese: quella extra moenia era denominata San Giorgio martire, mentre quella intra moenia è ricordata nel Codice diplomatico barese come San Giorgio degli armeni o San Giorgio al porto. Tale denominazione dovrebbe togliere ogni dubbio circa l'ubicazione della chiesa nella corte del Catapano. Una lapide posta all'interno ci informa di alcuni rimaneggiamenti risalenti al 1920, opera di Nicola Scattarelli, che ne hanno compromesso l'aspetto originario come descritto da Mongiello, con l'aggiunta di stucchi decorativi. Forse è da identificare con una chiesa riportata nel Codice diplomatico barese denominata S. Giorgio di Pappacilizio (1290, 1314). Dal maggio 1977 la chiesa è tutelata da un vincolo architettonico e dal 2014 per proteggerla da ulteriori atti vandalici è stato murato l'ingresso. L'edificio della chiesa è pianta centrale a croce greca contratta coperta da cupola e segue l'orientamento classico. Paragonabile per la planimetria alla chiesa di Torre San Croce in territorio di Bitonto e ad altre chiese costruite secondo una tipologia diffusa in terra di Bari, come ad esempio la Chiesa di San Vito a Corato. Due nicchie ai lati dell'abside, l'accomunano alla chiesa dedicata a San Basilio, un altro esemplare a croce greca contratta che si trova in agro di Giovinazzo, dove però le nicchie sono molto più grandi e allungate, al punto da dare l'impressione di essere due absidiole affiancate al principale. Marcello Petrignani, Franco Porsia, Bari, pp. 18–19; Codice Diplomatico Barese, IV, n. 9, a. 1005, a. 1210; Vito Antonio Melchiorre, Bari, 1987 p. 286; Luigi Mongiello, Chiese di Puglia. Il fenomeno delle chiese a cupola, Mario Adda Editore, p. 103, 1988; Nino Lavermicocca, Bari bizantina, Edizioni di Pagina, 2004; AA. VV., Storia di Bari, I. Dalle origini al Mille, a cura di G. Musca, Laterza, 1989.

Stazione di Fesca-San Girolamo
Stazione di Fesca-San Girolamo

La stazione di Fesca-San Girolamo è una stazione ferroviaria di Bari, posta sulla linea Bari–Barletta gestita dalla Ferrotramviaria quale località di diramazione delle linee gestite da tale società. Inaugurata con il nome di Lamasinata, la stazione fu aperta al traffico contestualmente alla ferrovia Bari-Barletta nel 1965, con ciò sostituendo la precedente linea tranviaria. Nel 1999 fu bandita la gara di appalto per la realizzazione di una nuova linea a doppio binario fra Bari e il quartiere San Paolo; consegnata nel 2008, tale opera comportò il parziale spostamento dell'impianto, situato alla progressiva chilometrica 4+125. La stazione di Fesca-San Girolamo ha assunto importanza come località di diramazione, in quanto dopo di essa termina il doppio binario; la Bari-Barletta e la ferrovia per il San Paolo confluiscono dunque in un unico binario che arriva a Bari Centrale della Ferrotramviaria. È in fase di realizzazione un parcheggio di interscambio di circa 260 posti per auto ed autobus, nonché in fase di progettazione un sottopassaggio di interconnessione con la stazione di Bari Zona Industriale di Rete Ferroviaria Italiana. A livello della stazione vi è anche l'interconnessione con la stessa rete RFI, che, secondo il progetto regionale, dovrebbe consentire ai treni della Ferrotramviaria di arrivare sul Binario 5 Ovest di Bari Centrale RFI, consentendo una migliore gestione del traffico. La fermata è servita da tutte le linee delle Ferrovie del Nord Barese: la FR1, la FR2 e, del servizio metropolitano, la FM1 e la FM2. Non tutti i treni, pur passandovi, vi fermano. Bari Marconi - San Girolamo - Fesca Ferrovia Bari-Barletta Ferrovie del Nord Barese Ferrotramviaria Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Fesca-San Girolamo