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Casa Moneta

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Casa Moneta è un edificio storico di Milano situato in via Ausonio al civico 3.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Casa Moneta (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Casa Moneta
Via Ausonio, Milano Municipio 1

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N 45.4597473 ° E 9.1743265 °
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Indirizzo

Via Ausonio 3
20123 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
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Colonna del Diavolo
Colonna del Diavolo

La colonna del Diavolo, o colonna imperiale, è una colonna di epoca romana posta in piazza Sant'Ambrogio a Milano nei pressi della basilica di Sant'Ambrogio. Il suo nome è legato a una leggenda secondo la quale la colonna fu testimone di una lotta tra sant'Ambrogio e il diavolo. La colonna, che è in marmo cipollino con capitello corinzio, originariamente apparteneva al palazzo imperiale romano di Milano, costruito dall'imperatore Massimiano alla fine del III secolo, nell'epoca in cui la città romana di Mediolanum (la moderna Milano) diventò capitale dell'Impero romano d'Occidente. La colonna è in marmo cipollino con capitello corinzio. Si trova in piazza Sant'Ambrogio a Milano nei pressi della basilica di Sant'Ambrogio. Secondi gli studiosi, la colonna originariamente apparteneva al palazzo imperiale romano di Milano, costruito dall'imperatore Massimiano alla fine del III secolo nell'epoca in cui la città romana di Mediolanum (la moderna Milano) diventò capitale dell'Impero romano d'Occidente, ruolo che ebbe dal 286 al 402. Secondo notizie riportate da Galvano Fiamma all'inizio del XIV secolo gli imperatori del Sacro Romano Impero, in occasione dell'incoronazione a re d'Italia, avrebbero dovuto abbracciare la colonna. Secondo quanto narra Galvano Fiamma essi giuravano sul messale, ricevevano la corona ferrea e poi abbracciavano questa colonna: In un documento del 1507 invece si indicava che erano i pretori a doversi recare presso la colonna in occasione della loro nomina. Nel 1883 venne eseguito uno scavo in corrispondenza della colonna e furono ritrovate sepolture di una dozzina di persone: Questa era infatti una zona in cui erano stati anche sepolti i cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane. Queste sepolture diedero origine a un cimitero ad martyres (non lontano sorgeva anche il mausoleo imperiale di San Vittore al Corpo, il cui nome richiama questo cimitero). Poco distante venne costruita la basilica di Sant'Ambrogio, che venne dedicata ai martiri, da cui il nome originario paleocristiano basilica martyrum. La basilica cambiò poi nome assumendo l'attuale tra il IX e il XI secolo. La colonna fu scoperta durante altri scavi archeologici effettuati nel XIX secolo (il palazzo imperiale romano di Milano, da cui proveniva originariamente, fu infatti gradualmente demolito e spogliato dai suoi arredi tra la fine del dominio longobardo e la prima metà del X secolo), e precedenti a quelli sopra menzionati, nell'area del citato cimitero ad martyres. La colonna era posizionata in corrispondenza di una tomba, reclinata verso ovest e per metà sepolta. Molto probabilmente faceva da segnacolo per la tomba in questione. Il nome di colonna del Diavolo è dovuto a due leggende legate alla presenza di due fori sulla colonna stessa. Secondo queste due leggende la colonna fu testimone di una lotta tra sant'Ambrogio e il diavolo, che causò i due fori. La prima leggenda narra di un incontro avvenuto una mattina nel cortile della basilica di Sant'Ambrogio tra il santo milanese e il diavolo. In questo incontro il diavolo tentò di convincere sant'Ambrogio di passare al maligno, ma senza successo. Il santo milanese, spazientito dalla continua insistenza del diavolo, gli diede un calcio per cacciarlo dalla basilica. Il maligno si sbilanciò e colpì la colonna con le corna, che si conficcarono producendo i due buchi. Il diavolo restò conficcato nella colonna per un giorno, poi sparì utilizzando i due buchi creando così un varco per l'inferno. Seconda l'altra leggenda, il maligno, cercando di trafiggere il santo con le corna, finì invece per conficcarle nella colonna. Dopo aver tentato a lungo di divincolarsi, il demonio riuscì a liberarsi e, spaventato, fuggì. La tradizione popolare, come già accennato, vuole che i fori della colonna odorino di zolfo e che appoggiando l'orecchio alla pietra si possano sentire i suoni dell'inferno, in particolare il gorgogliare dello Stige, uno dei cinque fiumi presenti dell'inferno secondo la mitologia greca e romana. Michele Petrantoni (a cura di), Memorie nel bronzo e nel marmo. Monumenti celebrativi e targhe nelle piazze e nelle vie di Milano, Milano, 1997, p. 215. Basilica di Sant'Ambrogio Palazzo imperiale romano di Milano Piazza Sant'Ambrogio Sant'Ambrogio Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla colonna del Diavolo

Basilica di Sant'Ambrogio
Basilica di Sant'Ambrogio

La basilica di Sant'Ambrogio (basilega de Sant Ambroeus in dialetto milanese), il cui nome completo è basilica romana minore collegiata abbaziale prepositurale di Sant'Ambrogio (nome originario paleocristiano basilica martyrum), è una delle più antiche chiese di Milano. Si trova in piazza Sant'Ambrogio e rappresenta non solo un monumento dell'epoca paleocristiana e romanica, ma anche un punto fondamentale della storia milanese e della Chiesa ambrosiana. È tradizionalmente considerata la seconda chiesa per importanza della città dopo il Duomo di Milano. Insieme alla basilica prophetarum, alla basilica apostolorum ed alla basilica virginum, la basilica martyrum è annoverata tra le quattro basiliche ambrosiane, ovvero quelle fatte costruire da sant'Ambrogio. Edificata tra il 379 e il 386 in epoca romana tardoimperiale per volere del vescovo di Milano Ambrogio, nell'epoca in cui la città romana di Mediolanum (la moderna Milano) fu capitale dell'Impero romano d'Occidente (ruolo che ricoprì dal 286 al 402), venne quasi totalmente ricostruita assumendo l'aspetto definitivo tra il 1088 e inizio XII secolo. Della chiesa originale paleocristiana del IV secolo la nuova basilica dell'XI secolo ereditò scrupolosamente la pianta: tre navate absidate senza transetto con quadriportico antistante. Il suo complesso architettonico è composto dal monastero di Sant'Ambrogio, dalla canonica di Sant'Ambrogio, dalla chiesa di San Sigismondo e dalla basilica. È una delle basiliche paleocristiane di Milano. Notevoli, da un punto di vista artistico, sono il portale dell'ingresso principale della basilica, che è caratterizzato da una minuziosa decorazione a rilievo, l'altare di Sant'Ambrogio, realizzato tra l'824 e l'859 da Vuolvino su commissione dell'arcivescovo di Milano Angilberto II e avente un prezioso paliotto aureo in rilievo con pietre incastonate su tutti e quattro i lati, il ciborio di epoca ottoniana, che si poggia su quattro colonne in porfido rosso e che presenta, sulle quattro facce, altorilievi in stucco, nonché il catino absidale, che è decorato da un mosaico che risale all'XI secolo, e il sacello paleocristiano di San Vittore in ciel d'oro, che risale al V secolo e che ha una volta completamente decorata da foglia d'oro. Il sacello di San Vittore in ciel d'oro ha le pareti laterali ricoperte da un mosaico dove sono raffigurati sei santi, tra cui sant'Ambrogio; quest'ultima è la più antica raffigurazione conosciuta del santo milanese.