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Chiesa dell'Immacolata Concezione (Torino, Centro)

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La chiesa dell'Immacolata Concezione si trova a Torino, prospettante sulla via Arsenale all'angolo con via Lascaris.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa dell'Immacolata Concezione (Torino, Centro) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa dell'Immacolata Concezione (Torino, Centro)
Via Lascaris, Torino Centro

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Chiesa dell'Immacolata Concezione

Via Lascaris
10121 Torino, Centro
Piemonte, Italia
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Luoghi vicini

Chiesa di San Giuseppe (Torino)
Chiesa di San Giuseppe (Torino)

La chiesa di San Giuseppe è una delle chiese di Torino, sita in via Santa Teresa 22, fra via dei Mercanti e via San Francesco di Assisi. Non va confusa con la chiesa del Patrocinio di San Giuseppe di via Biglieri 7 nel quartiere Nizza Millefonti. La chiesa venne costruita ristrutturando la vecchia chiesa del Monastero delle Madri del Santissimo Crocifisso. La nuova chiesa fu opera dell'architetto Carlo Emanuele Lanfranchi ed i lavori ebbero inizio verso il 1681, dopo che i Ministri degli Infermi si erano stabiliti in città. Ha pianta a croce latina e stile barocco. Sul transetto cupola con lanternino cilindrico. Gli affreschi originali di Giovanni Battista Alberoni sulla facciata, simulanti finte architetture, vennero cancellati nel 1854 e la facciata venne rifatta nel 1909 dall'architetto Giuseppe Ferrari d'Orsara. All'interno si possono ammirare la pala dell'altar maggiore di Sebastiano Taricco Transito di San Giuseppe e la tela San Camillo con la Vergine del Milocco. Da notare due belle statue, La Maddalena e San Giovanni Battista. L'altare maggiore, voluto da Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi, risale al 1696. Roberto Dinucci, Guida di Torino, Edizioni D'Aponte, Torino Marziano Bernardi, Torino - Storia e Arte, Edizioni d'Arte Fratelli Pozzo, Torino, 1975 Edifici di culto a Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Giuseppe Piemontesacro-Chiesa di San Giuseppe –Torino, su piemontesacro.it. Comunità Madia, su sites.google.com. URL consultato l'8 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2016).

Palazzo della Banca Commerciale Italiana (Torino)
Palazzo della Banca Commerciale Italiana (Torino)

Il Palazzo della Banca Commerciale Italiana è un edificio storico di Torino che occupa l'angolo fra la via dell'Arsenale e la via Santa Teresa. Fu completato nel 1901 su progetto dell'ingegner architetto Angelo Santonè (1852-1908) come sede delle filiale torinese della Banca Commerciale Italiana. La via dell'Arsenale nasce nel 1659 quando Carlo Emanuele II ordina di trasferire le fonderie dei cannoni e le relative dipendenze dalla zona del Castello intorno alla strada che si prolungava oltre la via San Tommaso: il nuovo tratto prese quindi il nome di via dell'Arsenale. L'edificio viene poi sostituito sotto Carlo Emanuele III da una piccola cittadella militare dedicata alla produzione di armi il cui progetto viene approvato nel 1736. La via rimane chiusa da una cancellata di ferro che viene rimossa nel 1847; nonostante l'apertura la via rimane però isolata dal tessuto cittadino per molti anni e risulta occupata da residenze di famiglie aristocratiche a cui si aggiungono i primi palazzi degli istituti bancari (Banca Nazionale del Regno, 1858, poi Banca d'Italia dal 1893) e di imprese di servizi (Società Elettrica Alta Italia, Poste e Telegrafo, Società Italiana per il Gaz, Unione tipografica editrice). Si venne quindi a creare una sorta di quartiere finanziario esteso fino alla parallela via XX Settembre nel quale la Banca Commerciale Italiana (fondata a Milano nel 1894) decide di insediare la propria filiale torinese dopo avere rilevato nel 1897 il torinese Credito Industriale; gli spazi del Credito Industriale si rivelano però insufficienti e nel 1898 la direzione della Banca Commerciale procede quindi all'acquisto di due edifici di proprietà degli eredi Caramagna e di uno di proprietà dei marchesi Pallavicino Mossi al numero 9 di via Santa Teresa. Acquisiti i terreni, la proprietà della Banca affida all'architetto Angelo Santonè la progettazione di un unico edificio a tre piani fuori terra che prenderà il posto degli edifici che vengono demoliti. Santonè progetta un edificio a due ordini che mantiene la signorilità degli antichi palazzi gentilizi della zona e dispone l'ingresso principale a smusso sull'angolo delle due vie coronandolo con un balcone d'onore sorretto da due cariatidi opera dello scultore torinese Cesare Reduzzi (1857-1911). I due piani principali seguono l'ordine corinzio architravato e sono ricchi di colonne e lesene. Palazzo del Credito Italiano in Torino, in L'Architettura Italiana, Anno III, n. 6, Torino, C. Crudo & C., Marzo 1908, pp. 21-22. Commemorazione dell'Ingegnere-Architetto Angelo Santonè, in L'Architettura Italiana, Anno IV, n. 1, Torino, C. Crudo & C., Ottobre 1908, pp. 1-7. Grosso, Roberto, Via dell'Arsenale e la sede torinese della Banca Commerciale Italiana (PDF), n. 1, Milano, Banca commerciale italiana, 1995, pp. 1-7. Ville e palazzi di Torino Eclettismo (arte) Palazzo della Banca Commerciale Italiana (Messina) Palazzo della Banca Commerciale Italiana (Milano) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo della Banca Commerciale Italiana

Chiesa di Santa Teresa (Torino)
Chiesa di Santa Teresa (Torino)

La chiesa di Santa Teresa è un edificio religioso di Torino, in stile barocco, sito in Via Santa Teresa, perpendicolarmente e non lontano da Piazza San Carlo. La chiesa fu costruita per i padri carmelitani su iniziativa della Madama Reale Cristina di Francia nel 1642, nell'ambito del nuovo ampliamento della città; sembra infatti che nel cantiere venissero utilizzate le pietre dell'adiacente Porta Marmorea, una delle quattro porte di epoca romana. Il progetto viene tradizionalmente attribuito ad Andrea Costaguta, anch'egli carmelitano, molto legato alla casa regnante sabauda, che portò la fabbrica quasi a completamento, sostituito dal confratello Alessandro Valperga. La facciata è del 1764 e fu donata dall’Arcivescovo di Torino Cardinale Giambattista Roero di Pralormo, il cui stemma adorna la facciata e il cui monumento funebre si trova all’interno. Il cardinale è menzionato nella dedicata sulla facciata. La chiesa subì rilevanti danni dai bombardamenti del 1943, la facciata rischiò di staccarsi e parte del tetto venne distrutto provocando danni all'interno tra cui una delle due porte intarsiate dal celebre ebanista Pietro Piffetti. Gli eventi bellici sono inoltre responsabili della distruzione degli edifici attigui, poi ricostruiti nel secondo dopoguerra. La facciata fu realizzata nel 1764 su progetto di CARLO FILIPPO ALIBERTI. L’ordine inferiore è scandito da paraste laterali e quattro colonne con capitelli compositi ai lati del portale d’ingresso con timpano a lunetta ornato da festoni. Nell’ordine superiore prosegue la ripartizione per mezzo di colonne e paraste e tra le colonne ai lati del finestrone sono inserite le statue della Religione a sinistra e della Carità a destra. L'interno è a croce latina con un’unica navata e sei cappelle laterali scandite da paraste scanalate con capitelli corinzi dorati, intercomunicanti tra loro per mezzo di porte con battenti in legno intarsiato e sormontate da cupolette con oculo centrale, quasi tutte decorate ad affresco. Le pareti laterali delle arcate delle cappelle presentano attualmente decorazioni a finto marmo su cui sono applicate decorazioni floreali. Addossati alle paraste che separano le Cappelle sono collocati dei magnifici confessionali in legno intagliato. È in legno intagliato anche il pulpito con baldacchino, posto sulla destra, al fondo della navata. In controfacciata, sopra al portale è collocato l’organo a canne all’interno di una magnifica cassa intagliata in stile tardo-barocco con ornati dorati su fondo bianco. La prima a sinistra è la Cappella di Sant’Anna, già di San Giusto, riedificata nel 1769 su progetto di GIOVANNI TOMMASO PRUNOTTO da FRANCESCO VANOGLIO e modificata nel 1939. Sull'altare in marmo, tra le colonne con capitelli compositi che sostengono un timpano arcuato interrotto, è collocata la tela settecentesca di VITTORIO AMEDEO RAPOUS raffigurante i Santi Anna e Gioacchino con Maria Bambina. Nella nicchia sulla parete sinistra è collocato il fonte battesimale in marmo del 1744. La successiva è la Cappella intitolata dal 1826 alle Anime Purganti e alla Madonna del Carmine, già di San Giuseppe. Eretta tra il 1685-’88 su progetto di ALESSANDRO VALPERGA, fu decorata da pitture non più esistenti di GIOVANNI ANTONIO BURRINI per quanto riguarda le figure e di TOMMASO ALDROVANDINI per le quadrature e da marmi e sculture di GIUSEPPE CARLONE e GIACOMO VIANELLO. Sull'altare in marmo del 1688 vi è la statua in legno dorato del 1726 che rappresenta la Madonna col Bambino, collocata in una teca. Sulla parete destra è la tela seicentesca di BARTOLOMEO CARAVOGLIA raffigurante Santa Teresa d’Avila. La terza Cappella a sinistra è quella del Crocifisso, edificata nel 1677 su progetto di ALESSANDRO VALPERGA, realizzata da GIUSEPPE SALA e affrescata da GIOVANNI PAOLO RECCHI. Il Crocifisso sull'altare in marmo del XVII secolo è attribuito a STEFANO MARIA CLEMENTE. Ai lati, nelle nicchie tra le colonne tortili, sono presenti le statue della Madonna e di San Giovanni Battista. Sulle pareti laterali sono presenti gli episodi della Flagellazione e della Caduta di Gesù. Nel transetto sinistro è la Cappella di San Giuseppe progettata tra il 1733-’35 da FILIPPO JUVARRA per volere di Carlo Emanuele III. Lo stesso altare fu ideato da F. JUVARRA e realizzato da suo nipote, SIMONE MARTINEZ MARTINEZ che realizzò il gruppo in marmo bianco che raffigura San Giuseppe in gloria con Gesù Bambino (1736), coronato dalle statue allegoriche della Fede a destra e della Carità a sinistra, in asse con le sottostanti colonne più esterne (sei in totale con capitelli compositi). La volta a botte fu decorata ad affresco da CORRADO GIAQUINTO con la Gloria di San Giuseppe. Sulle pareti laterali sono presenti due pale di C. GIAQUINTO che illustrano il Riposo durante la Fuga in Egitto ed il Transito di Giuseppe (1735-’39) e due porte intarsiate da PIETRO PIFFETTI nel 1745 con legni pregiati, avorio e madreperla. Accanto ad esse sono due grandiosi ceri intagliati e dorati. La cupola, all’incrocio con il transetto, fu decorata nel 1820 da LUIGI VACCA che vi raffigurò la Gloria di Santa Teresa e di San Giovanni della Croce e gli Evangelisti nei pennacchi. Al centro del presbiterio si trova l'altare maggiore del 1681, ma rimaneggiato nel 1844; il paliotto in stucco raffigura l'Immacolata entro estrosi ornati ad intreccio. Tra le colonne a spirale dell’altare è la pala con la Trasverberazione di Santa Teresa d’Avila, opera del 1640 attribuita a GUGLIELMO CACCIA detto il MONCALVO. RODOLFO MORGARI nel 1878 dipinse ad affresco sulla volta a botte del coro, divisa in due campate, la Transverberazione e la Morte di Santa Teresa. Sulle pareti laterali sono collocate tele raffiguranti la Visione mistica di San Giovanni della Croce di anonimo del 1675 ca., Elia rapito sul carro di fuoco di CHARLES DAUPHIN (1675 ca.), l'Adorazione dei pastori e l'Adorazione dei Magi di GIOVANNI ANTONIO MARI (1716). Nel transetto destro è l'Altare della Sacra Famiglia, realizzato fra il 1715-’18 su progetto di FILIPPO JUVARRA. Il basamento dell’altare segue l’andamento sinusoidale della balaustra. Sui gradini poggia la mensa costituita da un'urna bronzea ottocentesca con ai lati due Putti in marmo bianco e verso l’esterno partiture in marmi rossi e verdi profilati di giallo. Il secondo ordine di basamento in marmo porta due tronchi di colonnine scanalate, supporto per i due Angeli adoranti in marmo bianco. Due colonne in marmo per parte fiancheggiano la pala centinata raffigurante la Sacra Famiglia di SEBASTIANO CONCA. L’architrave incompleto consta nel frontone triangolare spezzato; sugli spioventi divergenti stanno le statue della Fede a sinistra e della Carità a destra, opera di CARLO ANTONIO TANTARDINI. Gli spioventi convessi incorniciano lo Stemma dei Tana contornato da quattro Putti. L’affresco della volta a botte fu eseguito nel 1878 da RODOLFO MORGARI e rappresenta l'Apparizione dell’Angelo a San Giuseppe; sulle pareti laterali sono disposte le tele che rappresentano la Disputa di Gesù con i dottori e la Fuga in Egitto. La terza Cappella a destra è quella di San Giovanni della Croce, costruita nel 1677 su progetto di A. VALPERGA. Sulla volta della cupoletta sono dipinte illusionistiche architetture abitate da Putti. Sull'altare in marmo di CARLO BUSSO con Stemma gentilizio al centro del timpano è la pala seicentesca raffigurante San Michele che sostiene la Croce di San Giovanni di GIOVANNI BATTISTA PERUZZINI. Sulle pareti vi sono affreschi del PERUZZINI con Storie del Santo titolare e le statue dei Santi Elia e Teresa provenienti dall’altare maggiore e qui trasferite nel 1844. Segue la Cappella di Santa Teresa del Bambino Gesù, già dell'Addolorata, realizzata a fine Seicento e rimaneggiata nel 1767, con pala sull’altare della Pietà di IGNAZIO NEPOTE, autore anche delle figure degli affreschi con quadrature a motivi architettonici e Putti di GAETANO PEREGO. Nel 1936 furono eseguiti lavori diretti dall’ing. GALLO, con volte, lesene e sott’archi di ENRICO TAGLIAFERRO, un affresco raffigurante la Morte della Santa titolare di NICOLA ARDUINO sulla parete sinistra che ha coperto le quadrature di G. Perego, stucchi lucidi delle pareti di PIETRO PIATTARELLI ed EUSEBIO ALBERTINO, pala in marmo a rilievo di VIRGILIO AUDAGNA, tabernacolo e portali in marmo di ALBINO BOSCO. La prima a destra è la cappella di Sant’Erasmo. Nella nicchia sulla parete destra è collocata la Tomba della Madama Reale Cristina di Francia con semplice lastra in marmo bianco, proveniente dalla Chiesa gemella di Santa Cristina e qui collocata il 1º dicembre 1855. Sull'altare, tra le colonne tortili, è la tela raffigurante il Martirio di Sant’Erasmo di TARQUINIO GRASSI (1720 ca.). Il monumento funebre di Ambrogio Fassetto d’Alba è opera di CARLO ANTONIO TANTARDINI. La Cappella è priva di affreschi su pareti e cupola. Luca Mana, Giuseppe Sala da Lugano. 'Scultore in pietra' e commerciante di marmi nella Torino di secondo Seicento, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Roma nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi, «Arte&Storia», anno 11, numero 52, ottobre 2011, Edizioni Ticino Management, Lugano 2011, 246-259. Arabella Cifani, Franco Monetti, L'altare di San Giovanni della Croce a Santa Teresa; Il Theatrum doloris e l'altare maggiore di santa Teresa, Note di scultura, in: A. Cifani e F. Monetti, Arte e artisti nel Piemonte del '600. Nuove scoperte e nuovi orientamenti, Torino 1990. Amedeo di Castellamonte Edifici di culto in Torino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Teresa

Torre XX Settembre
Torre XX Settembre

La Torre XX Settembre (anche conosciuta come Torre o Grattacielo Santa Teresa) è uno dei principali edifici residenziali multipiano del centro storico di Torino. L'edificio fu progettato dall'architetto Gino Salvestrini e dall'ingegner Gabriello Gabrielli di Quercita, e rappresenta oggi uno dei primi esempi emblematici di inserimento postbellico all'interno del contesto storico-architettonico di Torino. Posta all'incrocio di due storici assi viari della città: via XX Settembre e via Santa Teresa, con ingresso principale al numero 3 di quest'ultima, la costruzione trova la sua origine in un progetto della fine degli anni '30, concepito nell'ambito della ristrutturazione di via Roma. La configurazione attuale risale al 1947 (progetto presentato per conto della società IRAS) mentre, nella versione primigenia, l'edificio doveva contare un'altezza di ben 21 piani: la vicinanza con piazza San Carlo, tuttavia, contribuì alla correzione del progetto e alla riduzione dell'altezza e dei volumi complessivi. Iniziato nel 1947 e completato nel 1951, l'edificio è collocato a filo di via Santa Teresa, ma in posizione arretrata rispetto all'asse di via XX Settembre. La sua imponenza, seppur sgravata dalla tonalità chiara del rivestimento in tessere di pietra calcarea, è percepibile anche dalla vicina piazza San Carlo. L'edificio si compone di un corpo verticale (torre), posto in corrispondenza dell'incrocio viario, di quattordici piani fuori terra più attico, e di un corpo orizzontale posto lungo via Santa Teresa, di cinque piani fuori terra. Il basamento di entrambi i corpi, avvolgente i due piani inferiori degli stessi, presenta un rivestimento in pietra verde ed elementi metallici. Il corpo verticale dell'edificio è impostato al di sopra di una sorta di pensilina a sbalzo dove ampie finestre quadrangolari e file di balconi incassati caratterizzano i prospetti principali fino al tetto pensile con attico (già studio dell'ingegner Gabrielli) e giardino, mentre il corpo orizzontale presenta gli ultimi piani loggiati, a costituire un modulo di altezza inferiore che consente l'ideale raccordo visivo con la vicina chiesa barocca che dà nome alla via. Lo sviluppo delle facciate (ad esempio il rapporto dimensionale tra finestre e volume costruito), così come la decorazione dell'androne e degli spazi interni risentono ancora degli influssi del Razionalismo italiano, di cui l'edificio, nel suo complesso, costituisce un tardo esempio. A. Grelli, Torino e la ricostruzione post-bellica: i grattacieli, Tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, 1977-78, relatore G. Varaldo Gli edifici alti nell'area centrale, in Agostino Magnaghi, Mariolina Monge, Luciano Re, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995, pp. 136–137 Razionalismo italiano Torre Solferino Casa Saiba Costruzioni di Torino più alte Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Torre XX Settembre