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Casa Bellotti

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20170520 Casa Bellotti
20170520 Casa Bellotti

Casa Bellotti è un edificio storico di Milano, situato in via Brera al civico 10. Il palazzo fu costruito tra il 1819 e il 1821 su progetto di Gioacchino Crivelli in uno stile tardo neoclassico seppur sobrio. Il fronte è distribuito su tre livelli: al piano terra delle semplici lesene in pietra reggono degli archi a tutto sesto decorati con semplici cornici, mentre il primo piano, diviso dal pian terreno da una fascia marcapiano decorata con triglifi, presenta finestre decorate con parapetto a balaustrata e coronate con una cimasa su un altro fregio su mensole. Il secondo piano riprende la decorazione del piano nobile in maniera più sobria. Ville e palazzi di Milano

Estratto dall'articolo di Wikipedia Casa Bellotti (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Casa Bellotti
Via Brera, Milano Municipio 1

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N 45.4702278 ° E 9.187812 °
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Indirizzo

Via Brera 10
20121 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
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20170520 Casa Bellotti
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Luoghi vicini

Palazzo Cusani (Milano)
Palazzo Cusani (Milano)

Palazzo Cusani è un palazzo seicentesco di Milano, rimaneggiato una prima volta fra il 1712 ed il 1719 ed una seconda fra il 1775 ed il 1779. Storicamente appartenuto al sestiere di Porta Nuova, si trova in via Brera 13-15. La famiglia Cusani aveva acquisito nel corso del XVII secolo una proprietà presso la Chiesa di Sant'Eusebio, oggi scomparsa: lì Agostino Cusani (1592-1640), feudatario e poi marchese di Chignolo Po avrebbe fatto erigere un palazzo nel corso dei primi decenni del XVII secolo. Successivamente il palazzo venne rimaneggiato una prima volta (1694-1719) per volere di Gerolamo Cusani, che commissionò a Giovanni Ruggeri la nuova facciata esterna; un secondo rimaneggiamento (1775-1779) venne invece affidato al Piermarini da Ferdinando Cusani (1737-1815) e interessò la facciata interna, che venne realizzata in forme neoclassiche. Il palazzo venne venduto nel 1808 da suo figlio Luigi (1769-1836), rovinato dai debiti di gioco, al demanio del Regno d'Italia, che vi insediò il Ministero della Guerra. Insieme a questa proprietà vennero vendute anche quelle adiacenti. Malgrado i molteplici interventi di adattamento protrattisi sia sotto il periodo austriaco che nei primi decenni del Novecento (culminati con la realizzazione di una nuova ala affacciata sulla via del Carmine nel 1935) e i successivi bombardamenti a cui fu sottoposto l'edificio, gli interni conservano ancora oggi integre al piano nobile la maggior parte delle decorazioni settecentesche presenti in origine, riscontrabili nell'atto di vendita del palazzo (1808). Andarono quasi totalmente perduti invece gli arredi originali e gran parte del giardino, notoriamente luogo di feste e balli particolarmente cari a Ferdinando Cusani. Sede del Comando del III Corpo d'Armata fino al 2004, è attualmente sede del Comando Militare Esercito Lombardia e della rappresentanza della NATO a Milano. Dal punto di vista architettonico bisogna osservare la particolarità delle forme per così dire esuberanti della facciata esterna, un'anomalia se confrontata con gli edifici milanesi del tempo, che tradisce l'influenza romana dell'architetto Giovanni Ruggeri. Non a caso infatti la facciata ricorda il tardo-barocco romano, in cui risaltano le finestre dalle cornici mistilinee e i balconi rigonfi. Sulla facciata sono inoltre presenti due portali gemelli, che si dice voluti da due fratelli della famiglia per il reciproco desiderio di non incontrarsi. Una particolarità del palazzo è che nella facciata posteriore del palazzo sono incastonate tre palle di cannone scagliate dalle artiglierie di Radetzky durante le Cinque giornate di Milano. Nel maggio del 2021 ha ospitato la mostra d'arte contemporanea Tramestio, curata e organizzata dai giovani curatori Michael Camisa (1996) e Sophia Radici (1993) che hanno presentato sulla scena milanese tre artisti contemporanei under 30. Giacomo Carlo Bascapé, I palazzi della vecchia Milano, Hoepli, Milano, 1945 - pp. 215–217 Paolo Mezzanotte, Giacomo Carlo Bascapé, Milano, nell'arte e nella storia, Bestetti, Milano, 1968 (1948) - p. 419 Attilia Lanza, Milano e i suoi palazzi: Porta Vercellina, Comasina e Nuova, Libreria Meravigli Editrice, Vimercate, 1993 - p. 124 Livia Negri, I palazzi di Milano, Newton & Compton, Milano, 1998 - pp. 110–115 Leonida Villani, Gino Bramieri, Una Milano mai vista, Edizioni CELIP, Milano 1985 - p. 120 Giuseppe Stolfi, Aggiunte su Palazzo Cusani a Milano (e su Giovanni Ruggeri), in "Libri e documenti", 25, 1999/1-3, pp. 29–36 Marica Forni, Committenza e cantiere. Note d'archivio per palazzo Cusani a Milano, in "Arte lombarda", 160, 2010/3, pp. 20–34 Ville e palazzi di Milano Sestiere di Porta Nuova Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Cusani Comune di Milano - Sestiere di Porta Nuova (palazzi) (PDF), su comune.milano.it. LombardiaBeniCulturali - Palazzo Cusani, Milano, su lombardiabeniculturali.it.

Monumento a Francesco Hayez
Monumento a Francesco Hayez

Il monumento a Francesco Hayez è una scultura in bronzo collocata a Milano in piazzetta Brera e inaugurata il 10 febbraio 1890 a memoria del celebre pittore veneziano. Nel 1884, due anni dopo la morte di Francesco Hayez (1791-1882), fu aperta una sottoscrizione per un monumento in sua memoria. Per la realizzazione fu incaricato lo scultore Francesco Barzaghi. Il monumento riporta sul fronte l'epigrafe «FRANCESCO HAYEZ / MDCCCXC». Ai lati sono riportati due bassorilievi in bronzo con copie di due opere del pittore veneziano, Il bacio e Le veneziane (o La vendetta d'una rivale). Hayez è raffigurato a grandezza maggiore del vero all'impiedi e abbigliato con veste e copricapo da pittore; il capo è rivolto leggermente verso sinistra, come a guardare idealmente una tela che l'aratista stia dipingendo; nella mano sinistra porta tavolozza e pennelli, nella mano destra un unico pennello. La statua venne scoperta domenica 10 febbraio 1890, settimo anniversario della morte di Hayez, con una cerimonia di onoranze in cui furono ricordati contemporaneamente Hayez, i pittori Tranquillo Cremona e Luigi Bisi e il conte Francesco Sebregondi, segretario dell'Accademia di Belle Arti. Alla cerimonia partecipò anche la vedova di Hayez, Angiolina Rossi. Atti della R. Accademia di Belle Arti in Milano anno MDCCCLXXXIX, Milano, Tipografia Pietro Faverio, 1890, pp. 43-46. Francesco Hayez Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su statua a Francesco Hayez

Chiesa di Santa Maria in Brera
Chiesa di Santa Maria in Brera

La chiesa di Santa Maria in Brera era una chiesa di Milano, parzialmente demolita e stravolta fra il 1808 e il 1809 per ricavare nuove stanze della Pinacoteca, venendo di fatto inglobata nel palazzo di Brera. La chiesa di Santa Maria in Brera faceva parte del convento degli Umiliati, citata per la prima volta nella bolla con cui papa Innocenzo III nel 1201 approvava la regola del movimento. Nel 1346 venne chiamato Giovanni di Balduccio da Pisa per il rifacimento della facciata. Nel 1485 è realizzata qui la Madonna del tappeto, di Vincenzo Foppa. Nel periodo della Controriforma subentrano agli Umiliati i Gesuiti; nel 1572, anno di realizzazione del palazzo di Brera, venne ristrutturata dal Richini. La chiesa venne sconsacrata nel 1806. Nel 1808 si decise di tramezzare la chiesa, così da poter ricavare nuove sale - i cosiddetti Saloni Napoleonici - per ospitare la Pinacoteca di Brera, che stava prendendo forma proprio in quegli anni. I lavori, affidati all'architetto Pietro Gilardoni si protrassero fino all'anno successivo: il 15 agosto 1809 - in onore del compimento del quarantesimo anno di vita di Napoleone - vennero inaugurate le tre nuove sale, dominate dal grande gesso di Napoleone come Marte pacificatore, realizzato da Antonio Canova, mentre al piano terra trovava sede il nascente Museo archeologico. L'evento fu solo temporaneo; l'effettiva apertura della galleria delle statue e delle pitture avrebbe avuto luogo soltanto il 20 aprile 1810. Dopo la demolizione i bassorilievi e le sculture della facciata e frammenti del portale della chiesa di Santa Maria in Brera vengono trasferiti al Museo d'arte antica del Castello Sforzesco di Milano (dove ancora oggi sono visibili). Altre vennero reimpiegate dal Canonica per la realizzazione della facciata della cascina San Fedele, al parco di Monza. Altri frammenti si trovano nella villa Antona-Traversi di Desio. Le opere pittoriche (tele ed affreschi poi staccati) che ornavano l'interno della chiesa, di Bernardino Luini, Bernardino Zenale, Bartolomeo Suardi detto il Bramantino e Vincenzo Foppa, sono oggi conservati nella Pinacoteca di Brera e nel Museo della scienza e della tecnologia di Milano. Altre parti di affresco attribuite a Giusto dei Menabuoi, frammenti di vele, basamenti di colonne, capitelli e decorazioni murali sono ancora visibili negli spazi (esterni ed interni) adibiti alle aule di scenografia dall'attuale Dipartimento di progettazione e arti applicate dell'Accademia. Ad oggi, per quanto sia stata del tutto inglobata all'interno del palazzo di Brera, si possono ancora individuare le strutture originarie della chiesa: sono ancora visibili alcune campate di fondo, parte del presbiterio e la base del campanile. Lo spazio antistante la chiesa è conosciuto come "piazzetta di Brera", ed è dominato dalla statua di Francesco Hayez, realizzata nel 1890 da Francesco Barzaghi. Nei vecchi ambienti della chiesa è oggi ospitata l'aula di scenografia dell'Accademia di Brera. L'unica raffigurazione finora nota che raffigura la vecchia chiesa è un'incisione settecentesca di Giorgio Giulini. La chiesa si sviluppava su una pianta rettangolare, priva di transetto e terminante in tre vani absidali quadrati; gli interni erano suddivisi in tre navate, intervallate da eleganti colonne in serizzo, con basi modulate ad anelli e capitelli ascrivibili per il repertorio figurativo a decorazioni zoomorfe alla scultura lombarda del tardo Duecento. Le navate laterali contavano undici campate ciascuna; al di sopra dell'ultima campata orientale si innalzava la torre campanaria. Gli elementi strutturali e decorativi presentano una notevole affinità con San Pietro a Viboldone, appartenente anch'essa all'ordine degli Umiliati. La facciata della chiesa, particolarmente ricca e composita, risalirebbe secondo l'iscrizione posta al tempo sull'architrave del portale, al 1347 e sarebbe attribuibile a Giovanni di Balduccio da Pisa. Presentava un profilo a capanna e si caratterizzava per il grande portale a tutto sesto con profonde strombature, realizzato in marmo chiaro, coronato da un'alta ghimberga con un piccolo rosone cieco e una piccola edicola finale. La chiesa appariva fortemente slanciata verso l'alto, oltre che per il particolare portale, anche per la rapida successione dei quattro sottili contrafforti, che caratterizzavano gli interni. La facciata, interamente rivestita in lastre marmoree a bande orizzontali, si alternava con tonalità bianche e grigie, di cui è rimasto un frammento nell'esterno sud-ovest del Palazzo di Brera. Le aperture erano organizzate in tre ordini orizzontali: bifore in quello inferiore e centrale, trifore in quello superiore. Chiese di Milano Chiese scomparse di Milano Palazzo di Brera Cascina San Fedele Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Maria in Brera LombardiaBeniCulturali - Chiesa di Santa Maria in Brera, Milano, su lombardiabeniculturali.it.

Monumento a Pietro Verri
Monumento a Pietro Verri

Il monumento a Pietro Verri è un'opera scultorea realizzata da Innocenzo Fraccaroli (1805-1882) posta nel cortile d'onore del palazzo di Brera a Milano. L'idea di dedicare una statua a Pietro Verri, celebre filosofo, economista e storico milanese, venne nel 1843 in contemporanea a quella per il monumento a Bonaventura Cavalieri che doveva essere realizzato in occasione della sesta riunione degli scienziati italiani che si sarebbe tenuta a Milano proprio nel palazzo di Brera, sede dell'Istituto Lombardo di scienze, lettere e arti. Le due statue avrebbero occupato così posizioni contrapposte nel cortile. La sottoscrizione venne aperta dal 2 luglio 1843 e fu incaricato della realizzazione Innocenzo Fraccaroli. Il monumento fu inaugurato il 12 settembre 1844 (giorno successivo all'inaugurazione del monumento a Bonaventura Cavalieri). In occasione dell'inaugurazione venne anche coniata una medaglia con effigie di Pietro Verri. Dritto: CONTE PIETRO VERRI MILANESE Busto a sinistra.Esergo: F. PUTINATI Rovescio: Nel campo in dodici righe sormontate da corona di alloro: FILOSOFO ISTORIOGRAFO | CERCÒ E SCRISSE IL VERO GIOVEVOLE A TUTTI | MAGISTRATO DI RETTITUDINE E DI ZELO | CON SAPIENZA OPEROSA E CONSIGLIO MAGNANIMO | PROSPERÒ LA PATRIA E LO STATO | ITALIANI E STRANIERI | ALL'UOMO BENEMERENTE DEGLI UOMINI | ERESSERO IN MILANO PUBBLICA STATUA | L'ANNO MDCCCXLIV | PRESENTE PLAUDENTE | IL VI CONGRESSO SCIENTIFICO | DELL'ITALIA Venne inoltre realizzata un'edizione speciale delle Opere filosofiche ed economiche di Pietro Verri con inserite le riproduzioni del monumento e della medaglia. Palazzo di Brera Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su monumento a Pietro Verri

Orto botanico di Brera
Orto botanico di Brera

L'Orto Botanico di Brera, chiamato anche Hortus Botanicus Braidensis, si trova al centro di Milano nel Palazzo di Brera. L'orto botanico, che nei suoi 5000 metri quadrati conserva circa 300 specie diverse, è stato voluto dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria nel 1774, insieme all'osservatorio astronomico. Dopo un periodo di abbandono, è stato recuperato e restaurato grazie all'Università degli Studi di Milano, nel 1998 è stato aperto al pubblico e nel 2013 è stata aperta una nuova cancellata d'ingresso progettata da Ruggero Moncada di Paternò Dal 2005 fa parte del Museo Astronomico-Orto Botanico di Brera, struttura della Statale e Museo riconosciuto dalla Regione Lombardia. Oltre alle specie botaniche si possono ammirare le architetture del passato, come la serra attribuita al Giuseppe Piermarini, la vasca settecentesca in cui crescono iris e ninfee, ed un arboreto riqualificato nel 2018. Attraversando l'orto botanico si incontrano le aiole, restaurate secondo il loro aspetto originario: l'aiola delle piante officinali le aiole del genere Salvia l'orto degli ortaggi la collezione di bulbi primaverili la collezione di Peonia spp. e Aquilegia spp. Tra gli esemplari di alberi presenti nell'orto botanico ricordiamo: Acer pseudoplatanus, Magnolia grandiflora, Celtis australis, Platanus hybrida, Juglans nigra, Tilia tomentosa, Ailanthus vilmoriniana, Diospyros kaki, Ilex cornuta, Pterocarya fraxinifolia, Firmiana platanifolia, Ginkgo biloba. L'orto botanico di Brera ha collaborato con il Centro internazionale dei bulbi da fiore di Hillegom in uno studio sulla funzione estetica delle piante erbacee nell'abbellimento delle aiuole dedicate ai bulbi. Tra le specie di bulbi sono presenti varie cultivar, tra i generi ricordiamo: Hyacinthus, Narcissus, Tulipa, Leucojum. Tra le specie, sono presenti: Allium ursinum, Leucojum aestivum, Muscari comosum, Muscari armeniacum, Tulipa clusiana, Scilla sibirica, Tulipa linifolia, Tulipa turkestanica. Osservatorio astronomico di Brera Scuola superiore di Agricoltura di Milano Rete degli orti botanici della Lombardia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Orto botanico di Brera Sito ufficiale, su ortibotanici.unimi.it. (EN) Sito ufficiale, su ortibotanici.unimi.it. Orto botanico di Brera, su CulturaItalia, Istituto centrale per il catalogo unico.