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Palazzo Cagnola

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8286 Milano Palazzo Cagnola 1824 Foto Giovanni Dall'Orto 14 Apr 2007
8286 Milano Palazzo Cagnola 1824 Foto Giovanni Dall'Orto 14 Apr 2007

Palazzo Cagnola è un palazzo storico di Milano situato in via Cusani al civico 5.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Palazzo Cagnola (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Palazzo Cagnola
Via Rovello, Milano Municipio 1

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.468423 ° E 9.184466 °
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Indirizzo

Palazzo Cagnola

Via Rovello
20121 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
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8286 Milano Palazzo Cagnola 1824 Foto Giovanni Dall'Orto 14 Apr 2007
8286 Milano Palazzo Cagnola 1824 Foto Giovanni Dall'Orto 14 Apr 2007
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Luoghi vicini

Porta Comasina (romana)
Porta Comasina (romana)

Porta Comasina (lat. Porta Comacina, Porta Cumana o Porta Cumensis) era una delle aperture stradali ricavate nella cinta muraria romana della città di Mediolanum, l'odierna Milano. Fu demolita durante l'assedio di Milano del 1162. In epoca alto medievale era conosciuta anche con il nome di Porta del Cordusio. Costruita durante il periodo repubblicano dell'epoca romana, era ricavata nella cinta delle mura romane di Milano. Venne fatta presumibilmente erigere, insieme alle mura, da Cesare dopo l'assunzione di Mediolanum al rango di municipium nell'anno 49 a.C., oppure in seguito da Augusto. In epoca alto medievale era conosciuta anche con il nome di Porta del Cordusio, con un richiamo al vicino e omonimo quartiere, dove presente il palazzo del duca longobardo), che sorgeva nell'odierna piazza Cordusio, da cui l'origine di questo toponimo: da "De curte ducis" (o "Curia ducis", ossia la "corte dei duchi lombardi"), a "Cortedoxi", quindi "Corduce" e infine "Corduso" o "Cordusio". Fu demolita, insieme alle relative mura e alle altre porte romane, durante l'assedio di Milano del 1162, che fu opera di Federico Barbarossa. Altre battaglie che videro protagonista la porta furono l'assedio di Milano del 268, l'assedio di Milano del 402, l'assedio di Milano del 452 e l'assedio di Milano del 538-539. Da Porta Comasina dipartivano la via Regina, ovvero l'arteria stradale che collegava Cremona (Cremona) a Comum (Como: da cui il nome della porta), e la via Mediolanum-Bellasium, che metteva in comunicazione Mediolanum con Bellagio. Porta Comasina si trovava lungo una strada secondaria interna che dipartiva verso nord dal cardo. Nei pressi di Porta Comasina sorgevano due magazzini annonari romani di Milano. Porta Comasina era situata, considerando l'urbanistica della Milano odierna, sul moderno incrocio tra via Broletto e via Dell'Orso. Mediolanum, su romanoimpero.com. Mediolanum augustea, su storiadimilano.it.

Palazzo Silva di Biandrate
Palazzo Silva di Biandrate

Palazzo Silva di Biandrate (conosciuto anche come Palazzo Silva) è un palazzo seicentesco di Milano, totalmente stravolto nei suoi interni nel corso degli anni sessanta del Novecento. Storicamente appartenuto al sestiere di Porta Comasina, si trova in via del Lauro 9. Palazzo Silva di Biandrate - fra i più eleganti del Seicento milanese - sorgeva imponente all'imbocco dell'antica contrada del Lauro. Si contraddistingue per la facciata seicentesca, particolarmente robusta, con un portale di ceppo gentile ed archivolto a linea spezzata, sorretto nei risalti da mensole; due mensole sostengono inoltre un balcone a balaustri barocchi fra pilastrini. Particolarmente di rilievo la balconata d'angolo con parapetto in ferro battuto a disegno, sostenuta da mensole di granito. Il palazzo appartenne alla nobile famiglia dei Silva ed ebbe modo di ospitare la ricca biblioteca personale di Donato II Silva (ereditata poi dal nipote Ercole), le ricche collezioni d'arte (fra cui erano segnalate anche le tempere dell'Appiani raffiguranti Il mito di Europa) e la raccolta numismatica (che sarebbe poi finita nel Palazzo Visconti Aimi in via Filodrammatici 10). Una lapide, fatta apporre da Carlo Ghirlanda Silva (pronipote di Ercole Silva) in segno di omaggio e devozione verso i propri predecessori ricorda Donato II Silva (1690-1779), illustre letterato, e suo nipote Ercole Silva (1756-1840), anch'egli letterato, autore Dell'arte dei giardini inglesi (1801) e promotore in Italia del giardino all'inglese, assurgendo a modello il parco della propria Villa a Cinisello, primo esempio di questo tipo in Italia. Il palazzo, pur presentandosi sostanzialmente intatto esteriormente ha subito nel corso degli anni sessanta profondi interventi di riconfigurazione degli interni, che ne hanno distrutto l'originale sistemazione. Nel corso di alcuni scavi condotti nei sotterranei invece sono stati rinvenuti i resti di un'aula absidata di epoca imperiale, detta domus lauri, riconducibile a un edificio del I secolo con muri perimetrali in ciottoli e corsi di mattoni, forse dedicato al culto imperiale (così come lascerebbero intendere le statue di patrizi rinvenute non lontano). Vi sono inoltre tracce anche di un successivo edificio, risalente alla seconda metà del III secolo, facente probabilmente parte delle fortificazioni straordinarie della città allestite dall'imperatore Gallieno prima e da Aureliano poi per far fronte all'invasione degli Alamanni e dei Marcomanni. Qui, all'incrocio fra la via Broletto e la via Ponte Vetero sorgeva infatti l'antica Porta Comasina delle Mura romane di Milano. Cesare Cantù, Cesare Rovida, Donato ed Ercole Silva, Conti di Biandrate, Tipografia F.lli Borroni, Milano, 1876 Giacomo Carlo Bascapé, I palazzi della vecchia Milano, Hoepli, Milano, 1945 - pp. 183–184 Paolo Mezzanotte, Giacomo Carlo Bascapé, Milano, nell'arte e nella storia, Bestetti, Milano, 1968 (1948) - p. 152 Livia Negri, I palazzi di Milano, Newton & Compton, Milano, 1998 - pp. 298–300 Ville e palazzi di Milano Sestiere di Porta Comasina Donato II Silva Ercole Silva Comune di Milano - Sestiere di Porta Comasina (palazzi) (PDF), su comune.milano.it.

Contrada del Campo
Contrada del Campo

La Contrada del Campo è stata una contrada di Milano appartenente al sestiere di Porta Comasina. Il confine della contrada andava dall'angolo tra le vie Camperio e Cavenaghi a via Ponte Vetero, piazza del Carmine, via del Mercato fino alla Cerchia dei Navigli, e poi fino al moderno quartiere del Portello, dove confinava con il sestiere di Porta Vercellina: da cui il confine tornava all'angolo tra le vie Camperio e Cavenaghi. Tra le moderne vie Giuseppe Sacchi (all'epoca via del Foro, che richiama, nei suoi pressi, la presenza del Forum Romanum, ovvero del foro romano di Milano) e via Landolfo (all'epoca via del Castello, per la vicinanza del Castello Sforzesco) si trovava la chiesa di San Protaso al Castello. Per "campo", nel nome della contrada, si intendeva "Campo Marzio", ovvero l'area consacrata a Marte, dio della guerra, che era utilizzata per le esercitazioni militari. Qui sorgeva la Castra Praetoria, conosciuta anche con il nome di Castrum Portae Iovis, ovvero la caserma dei pretoriani, reparto militare che svolgeva compiti di guardia del corpo dell'imperatore e che sorgeva vicino a Porta Giovia romana, da cui il nome, nei pressi del moderno Castello Sforzesco. La zona più densamente popolata della contrada era quella nord-orientale, ovvero l'area compresa tra il torrente Nirone (che entrava in città dalla pusterla delle Azze), la strada per Como e la Cerchia dei Navigli: tutta questa zona era situata esternamente alle mura romane di Milano. I nomi delle vie del Mercato e delle Erbe, tuttora utilizzati a mai cambiati, testimoniano invece la presenza, in questa zona, in epoca romana, del Foro Holitorium, ovvero del mercato degli erbaggi dell'antica Mediolanum. Di questa contrada faceva parte il quartiere del Baggio (da non confondere con l'omonimo e moderno quartiere milanese, un tempo comune autonomo), di origini romane, che si sviluppava dal Rovello al Ponte Vetero e che derivava il suo nome dal latino volgare badaclum (e non, come si potrebbe credere, dall'omonima famiglia nobiliare di cui fece parte, tra gli altri, papa Alessandro II), che a sua volta aveva origine dal latino bada, vigiliae o excubie, ovvero "posto di guardia", a testimoniare la presenza, in epoca romana, di una postazione situata a difesa delle mura cittadine nei pressi di Porta Comasina romana, che sorgeva poco lontano. L'antico quartiere del Baggio è oggi attraversato da via Cusani, fino al 1865 limitata tra Foro Buonaparte e via Rovello e quindi non passante nel rione citato. Alessandro Colombo, I trentasei stendardi di Milano comunale (PDF), Milano, Famiglia Meneghina, 1935, ISBN non esistente. Milano Sestiere di Porta Comasina Contrade di Milano Nobile Contrada del Cordusio Contrada del Rovello Contrada dell'Orso (Milano) Contrada dei Fiori I sestieri e le contrade di Milano - Con le mappe delle antiche suddivisioni di Milano, su filcasaimmobili.it. URL consultato il 22 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2017).

Chiesa di San Protaso al Castello

La chiesa di San Protaso al Castello, anche chiamata San Protaso in Campo intus, era una chiesa di Milano. Situata all'incirca sull'attuale incrocio tra via Landolfo e via Giuseppe Sacchi, è stata demolita nel 1786. Una prima chiesa con questo nome esisteva dal XII secolo sull'area attuale del Castello Sforzesco, demolita da Galeazzo II Visconti per far costruire il Castello di Porta Giovia: il suo nome "in Campo intus" derivava dal fatto che l'edificio si trovava dentro alle mura dell'epoca, per distinguerla dalla vicina Chiesa di San Protaso alle Tenaglie detta al contrario "in Campo foris" in quanto fuori dalle mura. La chiesa fu dunque ricostruita nel 1388 in una nuova posizione dove rimase fino al XVIII secolo: la chiesa si trovava all'epoca all'incrocio tra la contrada di San Protaso al Foro e il vicolo di San Protaso al Foro. Della nuova chiesa si hanno testimonianza da documenti relativi agli anni 1402, oltre che nelle visite del cardinale Federico Borromeo del 1610. La chiesa fu a capo all'omonima parrocchia fino alla soppressione di quest'ultima, avvenuta nell'anno della demolizione dell'edificio. L'aspetto delle chiesa del XIV secolo può venire parzialmente dedotto dai documenti delle visite pastorali del 1610: la chiesa si presentava di forma rettangolare "con qualche cappella laterale". Serviliano Latuada, Descrizione di Milano, vol. 5, Milano, 1738. Lorenzo Sonzogno, Vicende di Milano rammentate dai nomi delle sue contrade, Milano, 1835. Paolo Rotta, Passeggiate storiche, ossia Le chiese di Milano dalla loro origine fino al presente, Milano, 1891. Chiese di Milano Chiese scomparse di Milano Chiesa di San Protaso alle Tenaglie