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Chiesa dei Santi Cosma e Damiano (Schianno)

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Chiesa dei Santi Cosma e Damiano (Schianno)
Chiesa dei Santi Cosma e Damiano (Schianno)

La chiesa dei Santi Cosma e Damiano sorge nel cuore del paese di Schianno, situato nel comune di Gazzada Schianno. L'edificio risale al X secolo e ospita al suo interno dei preziosi affreschi del XV e XVI secolo realizzati dalle botteghe varesine dei pittori della famiglia dei Campanigo. Dal punto di vista architettonico è uno dei pochi esempi di "clocher-porche" (campanile-atrio) presenti in Lombardia; l'ingresso infatti è costituito dalla torre campanaria. Il suo aspetto attuale è un po' diverso da quello che doveva avere in origine perché nel 1921-1922 la torre viene rinforzata e viene inserito al suo interno un serbatoio dell'acqua che porta acqua oltre al paese di Schianno anche a quello di Gazzada fino agli anni cinquanta. Durante questi lavori viene mantenuto l'orologio a pendolo installato nel 1899 e tutt'oggi in funzione.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa dei Santi Cosma e Damiano (Schianno) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa dei Santi Cosma e Damiano (Schianno)
Piazza Santi Cosma e Damiano, Gazzada Schianno

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Chiesa dei Santi Cosma e Damiano

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21045 Gazzada Schianno
Lombardia, Italia
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Chiesa dei Santi Cosma e Damiano (Schianno)
Chiesa dei Santi Cosma e Damiano (Schianno)
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Luoghi vicini

Schianno
Schianno

Schianno (S’ciànn in dialetto varesino) è una frazione parte del territorio comunale di Gazzada Schianno in provincia di Varese: si trova ad est del centro abitato, verso Lozza. Costituì un comune autonomo fino al 1927. Schianno è citato per la prima volta in un documento del 852 proveniente dal Monastero di Sant’Ambrogio di Milano e poi indicato come “Sgiano” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano nel 1346. Schianno fu poi compreso nel feudo della Fraccia superiore di Varese prima dei Girami (1538), poi dei Visconti (1538), feudo donato nel 1647 ai Visconti Borromeo ed infine ereditato nel 1750 dai Visconti Borromeo Arese. Registrato agli atti del 1751 come un borgo di 300 abitanti, nel 1786 Schianno entrò per un quinquennio a far parte nella Provincia di Gallarate poi divenuta Provincia di Varese. Alla proclamazione del Regno d'Italia napoleonico nel 1805 risultava avere 364 abitanti. Nel 1809 il municipio fu soppresso a seguito del decreto 4 novembre 1809 b), che lo aggregò all'allora comune di Bizzozero tornando in seguito autonomo nel 1816 con il Regno Lombardo-Veneto, al ritorno degli austriaci. L'abitato crebbe poi discretamente, tanto che nel 1853 risultò abitato da 589 anime, salite a 646 nel 1871, con un andamento positivo che continuò in tutta la seconda metà del XIX secolo, tanto che nel 1921 si registrarono 987 residenti. Nonostante ciò, però, nel 1927 il fascismo decise la definitiva soppressione del comune, unendolo a Gazzada, nel nuovo comune di Gazzada Schianno Lombardia Beni Culturali - Schianno, su lombardiabeniculturali.it.

Stazione di Gazzada-Schianno-Morazzone
Stazione di Gazzada-Schianno-Morazzone

La stazione di Gazzada Schianno-Morazzone è una fermata ferroviaria posta sulla ferrovia Gallarate-Varese, a servizio dei comuni di Gazzada Schianno e Morazzone. Fino al 1927 era denominata Gazzada-Morazzone. Il piano del ferro è costituito da due binari di corsa, serviti di banchine munite di sottopassaggio: Binario 1: fermano tutti i treni suburbani diretti a Varese; Binario 2: fermano tutti i treni suburbani diretti a Pioltello-Limito/Treviglio. Era presente un secondo binario, deviato, servito di banchina, dismesso in seguito a lavori di riqualificazione dell'impianto. Fino all'inizio degli anni 1990 era in funzione uno scalo merci, lato Varese, costituito da 2 binari di cui uno a raso e l'altro a servizio del magazzino merci e del piano caricatore con Gru di portata 6 tonnellate, successivamente disarmato, essendo cessato il servizio merci sulla linea. Erano altressì presenti altri due binari di scalo, posti all'altezza della radice scambi del secondo binario, lato Varese, a servizio del raccordo con la ditta Bianchi. Negli anni 2010, nell'ottica dei lavori di riqualifica degli impianti dell'intera linea (propedeutici alla realizzazione del tracciato Arcisate-Stabio) e volti all'eliminazione del Blocco Elettrico Manuale e al telecomando degli impianti, è stata attivata una nuova banchina dotata di ascensori e sottopasso (attivato il 15 dicembre 2013) sul sedime del terzo binario (precedentemente di linea) mentre il secondo binario è stato riattivato come binario di linea in posizione più esterna trasformando definitivamente l'impianto in fermata. L'impianto, originariamente presenziato da Dirigente di Movimento, in seguito alla soppressione di tutti i deviatoi, era presenziato da guardablocco. La stazione è servita dai treni del servizio ferroviario suburbano di Milano, linea S5 (Varese-Pioltello Limito-Treviglio), svolti da Trenord, nell'ambito di contratto stipulato con Regione Lombardia. La stazione è classificata da RFI nella categoria "Silver" e dispone di: Biglietteria automatica Sala di attesa Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Gazzada-Schianno-Morazzone

Chiesa di Sant'Antonino Martire (Lozza)
Chiesa di Sant'Antonino Martire (Lozza)

La chiesa di Sant'Antonino Martire è la parrocchiale di Lozza, in provincia di Varese ed arcidiocesi di Milano; fa parte del decanato di Azzate. La prima citazione di una chiesa a Lozza risale al 1488, mentre dagli atti relativi alle visite pastorali compiute nei secoli XVI e XVII s'apprende che essa era compresa nella pieve foraniale di Carnago. Nella relazione della visita pastorale dell'arcivescovo di Milano Giuseppe Pozzobonelli del 1747, si legge che a servizio della cura d'anime v'erano il parroco e un sacerdote cappellano mercenario, che i fedeli ammontavano a 520 e che la parrocchiale, in cui aveva sede la confraternita del Santissimo Sacramento, aveva come filiali gli oratori della Beata Vergine Maria Immacolata Concezione, di Santa Caterina in località Gornate Superiore, di San Michele e dei Santi Nazario e Celso. Nella Nota parrocchie Stato di Milano del 1781 si legge che, al censimento dell'anno precedente, i fedeli risultavano essere 296 e che il reddito ammontava a circa 658 lire. Nel 1829 venne impartita la benedizione sulle nuove campane da installare sulle torre e nel 1845, viste le pessime condizioni in cui versava, la chiesa fu sottoposta a una radicale ristrutturazione e risistemazione. Nel 1901 l'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari, compiendo la sua visita pastorale, annotò che il reddito era pari a 827 lire, che il numero dei fedeli era 886 e che la parrocchiale, compresa nel vicariato di Carnago e in cui avevano sede la confraternita del Santissimo Sacramento, la pia unione delle Figlie di Maria, la compagnia di San Luigi Gonzaga e i Terziari Francescani, aveva alle proprie dipendenze le cappelle di Santa Caterina Vergine e Martire, della Santa Croce, della Madonna Immacolata e di San Michele. In quello stesso anno iniziarono i lavori di ampliamento della chiesa, che furono poi terminati nel 1903; nel 1910 la copertura del campanile fu dotata di balaustre e di una statua come coronamento, mentre nel 1930 la facciata venne completata tramite la collocazione di quattro statue. Nel 1972, con la riorganizzazione territoriale dell'arcidiocesi, la chiesa passò dal vicariato di Carnago al decanato di Varese, per poi essere aggregata il 2 maggio 1974 al decanato di Azzate. Il 10 marzo 2022 la parrocchia entrò a far parte della comunità pastorale "Santa Teresa Benedetta della Croce", formata dalle parrocchie dei comuni di Gazzada Schianno, Lozza e Morazzone. La facciata della chiesa è suddivisa da una cornice marcapiano, dotata centralmente di un fregio con metope e triglifi, in due registri, entrambi scanditi da lesene; quello inferiore, più largo, presenta nel mezzo il portale d'ingresso, sopra il quale si legge l'iscrizione "D.O.M. SS. MARIAE V. ET B. ANTONINO M. DICATUM", e nelle due ali laterali altrettante nicchie ospitanti le statue raffiguranti Sant'Antonino e Santa Giovanna d'Arco; quello superiore, coronato dal timpano triangolare a sua volta sormontato da una croce di ferro, è caratterizzato da una serliana e da due nicchie in cui trovano posto le statue di San Pietro e di San Paolo. L'interno della chiesa, abbellito da diverse decorazioni, è composto da un'unica navata, sulla quale s'aprono le due cappelle laterali; al termine del presbiterio si sviluppa l'abside di forma semicircolare. Opere di pregio qui conservate sono le statue raffiguranti San Giuseppe e San Luigi Gonzaga, la rappresentazione di Sant'Antonino martirizzato, un lacerto d'affresco con la Madonna in trono con Gesù Bambino, gli stucchi dell'abside ritraenti i Quattro Evangelisti, l'affresco avente come soggetto il Battesimo di Cristo e quelli raffiguranti i Santi Agostino, Ambrogio, Gregorio Magno e Gerolamo e l'altare laterale della Madonna della Cintura. Lozza Arcidiocesi di Milano Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano Regione ecclesiastica Lombardia Pieve di Brebbia Parrocchia di S. ANTONINO M., su parrocchiemap.it. URL consultato il 2 marzo 2021.

Stazione di Bizzozero-Gurone
Stazione di Bizzozero-Gurone

La stazione di Bizzozero-Gurone era posta lungo la ferrovia Castellanza-Mendrisio, fu dismessa nel 1977 e serviva le località di Bizzozero e Gurone. L'impianto sorgeva a circa cinquecento metri dal capolinea della tranvia Varese-Bizzozero, attiva fra il 1907 e il 1950 ed il tragitto per i passeggeri prevedeva una camminata di circa quattrocento metri ed una ripida scalinata per raggiungere il paese di Bizzozero. L'impianto venne attivato il 31 dicembre 1915 contestualmente all'inaugurazione della tratta da Cairate-Lonate a Valmorea, avvenuta a cura della Società Anonima per la Ferrovia Novara-Seregno (FNS). L'11 dicembre 1938 il capolinea della ferrovia fu arretrato alla stazione di Malnate Olona in conseguenza degli eventi correlati con la seconda guerra mondiale e l'anno successivo lo stesso capolinea venne nuovamente arretrato fino alla Stazione di Castiglione Olona. In conseguenza di ciò il traffico passeggeri diminuì, per essere definitivamente soppresso nel 1952, lasciando alla stazione la sola funzione di scalo per le merci. Il 16 luglio 1977 la linea, e con essa la stazione di Bizzozero-Gurone, venne definitivamente soppressa. Il fabbricato viaggiatori, ormai fatiscente, fu demolito nel 1992 e ad oggi rimane integro il casello che negli anni 2010 fu gestito da Legambiente. Giovanni Cornolò, Cento anni di storia... delle Ferrovie Nord Milano, Trento, Globo Edizioni, 1979. FENIT 1946 1996, FENIT - Roma, 1996. Franco Castiglioni, Il treno in Valmorea, in I Treni, n. 101, febbraio 1990, p. 28. Giorgio Gazzola, Marco Baroni, La ferrovia della Valmorea, Regione Lombardia, 2008. Scaricabile gratuitamente su www.lavoro.regione.lombardia.it. Paolo Ladavas, Fabio Mentesana, Valle Olona Valmorea. Due nomi, una storia. La ferrovia Castellanza-Mendrisio. Editoriale del Garda, 2000. ISBN 88-85105-08-4 Bizzozero Ferrovia di Valmorea Gurone Fotografia aerea della stazione risalente al 1953 sul sito dell'Ufficio federale di topografia, su api3.geo.admin.ch.