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Giardino AIDO

Baggio (Milano)Giardini di MilanoPagine che utilizzano l'estensione Kartographer
Zona forze armate, Milano (43)
Zona forze armate, Milano (43)

Il giardino AIDO, precedentemente denominato giardino Viterbo Nikolajevka, è un parco urbano di Milano, sito nel quartiere di Baggio, alla periferia occidentale della città.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Giardino AIDO (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Giardino AIDO
Via Viterbo, Milano Municipio 7

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.4572 ° E 9.10837 °
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Indirizzo

Via Viterbo
20152 Milano, Municipio 7
Lombardia, Italia
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Zona forze armate, Milano (43)
Zona forze armate, Milano (43)
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Luoghi vicini

Chiesa della Madonna dei Poveri (Milano)
Chiesa della Madonna dei Poveri (Milano)

La chiesa della Madonna dei Poveri è una chiesa parrocchiale di Milano, situata a metà tra il centro di Baggio e Sella Nuova, nel quartiere popolare denominato Baggio II. Si tratta di una delle opere più importanti dell'architettura milanese del secondo dopoguerra. Fu costruita tra il 1952 e il 1956 come parte di un ampio progetto diocesano per dotare le nuove zone popolari periferiche di chiese. Fu progettata da Figini e Pollini, in principio con uno sfarzoso progetto, poi ridimensionato per le ristrettezze economiche che portarono a tralasciare elementi come il campanile, l'ingresso trionfale e il battistero. Fu elevata a parrocchia il 1º febbraio 1954. Si tratta di una chiesa povera, istituita in classico stile ambrosiano, con illuminazione naturale e stile brutale. Le tre navate sono divise da quattro pilastri. All'interno vi è una croce aurea e un tabernacolo in rame. Giulia Veronesi, Chiese nuove: la situazione a Milano, in Comunità, anno XIII, n. 68, Milano, Edizioni di Comunità, marzo 1959, pp. 48-65. Maurizio Grandi e Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1998 [1980], ISBN 88-08-05210-9. Ernesto Nathan Rogers, La chiesa del quartiere Ina-Casa di Baggio, in Casabella - Continuità, n. 208, Milano, Editoriale Domus, novembre-dicembre 1955, pp. 49-57, ISSN 0008-7181. C. Monotti, Chiesa della Madonna dei Poveri a Milano, in L'architettura. Cronache e storia, novembre 1957, pp. 452-457, ISSN 0003-8830. Roberto Aloi, Nuove architetture a Milano, Milano, Hoepli, 1959, pp. 49-54, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\SBL\0503122. Arturo Faccioli (a cura di), Le nuove chiese di Milano 1950-1960, Milano, Comitato per le Nuove Chiese, 1962, pp. 111-114, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\MIL\0184068. Vittorio Savi (a cura di), Luigi Figini e Gino Pollini architetti, Milano, Electa, 1980, pp. 68-71, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\SBL\0327256. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa della Madonna dei Poveri Sito ufficiale, su parrocchiamadonnadeipoveri.it. Chiesa della Madonna dei Poveri, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Chiesa della Madonna dei Poveri, su lombardiabeniculturali.it. Chiesa della Madonna dei Poveri, su ordinearchitetti.mi.it. URL consultato il 21 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2019). Chiesa della Madonna dei Poveri, su ordinearchitetti.mi.it. URL consultato il 22 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2019). Parrocchia della Madonna dei Poveri, su lombardiabeniculturali.it.

Via delle Forze Armate
Via delle Forze Armate

Via delle Forze Armate (chiamata storicamente Strada Baggina o via Baggina) è una strada di Milano, storicamente la principale via di collegamento tra il capoluogo e Baggio, fino al 1923 comune autonomo. La strada per Baggio, presente da tempo immemore, nasceva da via Marghera nel borgo della Maddalena, odierna piazza de Angelis, e giungeva sino alla cittadina: nel 1913 viene coperta da una linea tranviaria, che successivamente verrà numerata 34, e che collegava il quartiere con porta Magenta e, successivamente, con piazza Cairoli. Successivamente verrà rinumerata in 18 e collegherà via Bagarotti a Città Studi, per poi venir limitata a Gambara e infine soppressa nel 1979. Poiché, seppur in territorio milanese, la nuova sede del Pio Albergo Trivulzio venne costruita sulla strada per Baggio, assunse il nome popolare di Baggina: questa parte, che corrispondeva alla parte iniziale della strada, è oggi chiamata via Trivulzio. Al civico 175 si trovano tre pietre d'inciampo in ricordo della famiglia Varon, deportata ad Auschwitz. Oggi la strada nasce dalla rotatoria di largo Carlo Alberto Dalla Chiesa: attraversa viale Pisa, passa per la scuola primaria Cabrini e tocca poi il Deposito ATM Baggio, arriva poi nel territorio del fu comune di Baggio in corrispondenza della Caserma Santa Barbara. Lambisce la Piazza d'Armi e l'Ospedale Militare di Baggio, oltre ai resti della Cascina Creta, per poi incrociarsi con le strade che, poco più a Sud, danno vita a via Bisceglie: arriva poi vicino al Parco delle Cave, dove si trova il complesso della Viridiana, progettato da Luigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti. Si abbandona così il territorio di Sella Nuova giungendo nel nucleo storico baggese e la strada si biforca, dando origine a via Cividale del Friuli, che conduce al Quartiere degli Olmi e al Quartiere Valsesia. Entrata nel cuore di Baggio tocca prima la Chiesa Evangelica ADI e poi la Chiesa di Sant'Apollinare e diviene a senso unico in corrispondenza della biforcazione con via Rismondo, arriva poi in Piazza Cesare Stovani, dopo poche centinaia di metri termina: l'ultimo numero civico corrisponde al Palazziètt ed esce direttamente sulla Chiesa Vecchia, con la viabilità che obbliga a proseguire in via Ceriani e infine verso la piazzetta del Moronasc. La principale linea di trasporto pubblico di superficie a toccare la via è l'autobus 67, che collega piazzale Baracca a via Scanini: essa serve la via dal suo principio sino alla diramazione tra via delle Forze Armate e via Rismondo, dove continua per la parte nord del quartiere. Le linee 49, 63 e 78 utilizzano parzialmente la strada. La linea di bus notturna sostitutiva della metropolitana NM1 la percorre quasi totalmente per collegare la stazione di Bisceglie al Quartiere degli Olmi. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su via delle Forze Armate

Parco Antonio Annarumma
Parco Antonio Annarumma

Il parco Antonio Annarumma è un parco di Milano, dedicato alla memoria dell'agente Antonio Annarumma, morto nella città lombarda nel 1969 e prima vittima degli anni di piombo. Il parco, di forma irregolare, nasce nel 2000 dal recupero di aree dismesse, in concomitanza con nuove edificazioni nel quartiere periferico di via delle Forze Armate. Caratteristica del parco sono tre archi di metallo, supporto di rampicanti, ai quali l'illuminazione notturna dona un gradevole effetto. La collinetta e i salti di quota creano un diversivo nel paesaggio e la ricca vegetazione si fonde con quella del vicino fontanile. Il parco rappresenta il punto iniziale di un percorso verde esteso fino al quartiere Valsesia. All'interno è presente la Cascina Creta Nuova del 1937, che è stata l'ultima a essere costruita a Milano: una moderna azienda agricola con bestiame da carne e da latte, dedicata soprattutto alle coltivazioni da orto per il mercato cittadino. Era stata ricavata recuperando una cava di sabbia e ghiaia e sia i fabbricati rustici sia quelli civili erano dotati di acqua corrente e sistemi meccanici per l'ottimizzazione del lavoro. Tra le specie arboree ad alto fusto presenti, ricordiamo la robinia, l'acero argentato, il carpino bianco, il faggio, il liquidambar, il ciliegio, l'olmo bianco e la quercia rossa, assieme al nocciolo comune; tra gli arbusti, diverse varietà di ortensia e di rosa, la spirea, la fotinia, il cotogno da fiore, la mahonia, il viburno, l'evonimo alato e i cornioli, oltre ai diversi rampicanti da fiore che decorano gli archi. Ridotte le attrezzature: un campo per la pratica del basket e tre aree recintate per i cani. Liliana Casieri, Lina Lepera, Anna Sanchioni, Itinerari nel verde a Milano, Comune di Milano, settore ecologia, GAV, 1989. AA. VV., Enciclopedia di Milano, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1997. Comune di Milano - Arredo, Decoro Urbano e Verde - Settore Tecnico Arredo Urbano e Verde, 50+ parchi giardini - ed. 2010/2011, Comune di Milano / Paysage. AA.VV., Ad Ovest di Milano-Le cascine di Porta Vercellina, associazione Amici Cascina Linterno. AA.VV., Cascine a Milano, Ufficio editoriale del Comune di Milano, 1987. Parchi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco Antonio Annarumma Scheda del Parco Annarumma, su comune.milano.it, Comune di Milano. URL consultato il 12 gennaio 2011.

Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta
Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta

La chiesa di San Giovanni Battista alla Creta è una chiesa parrocchiale di Milano, posta alla periferia sud-occidentale della città, nel quartiere Assisi; fa parte del decanato di Giambellino. Fu costruita su progetto di Giovanni Muzio e consacrata nel 1958 dall’allora Arcivescovo cardinale Montini, divenuto in seguito papa Paolo VI. Intorno alla metà degli anni cinquanta del XX secolo, il forte sviluppo demografico ed edilizio della città di Milano richiese la costruzione di un grande numero di nuove chiese. L'Arcivescovo, cardinale Montini, pensò di appellarsi alla generosità dei milanesi benestanti, invitandoli a contribuire con corpose donazioni. All'appello rispose fra gli altri la vedova dell'industriale Giovanni Cabassi, signora Luisa Farina, che finanziò personalmente la costruzione di una nuova chiesa in località cascina Creta, su un terreno di proprietà della famiglia, intorno al quale stava nascendo un nuovo quartiere residenziale. Per la progettazione della chiesa fu padre Enrico Zucca, fondatore dell'Angelicum, a suggerire l'architetto Giovanni Muzio, già apprezzato progettista di svariati edifici di culto. Muzio elaborò il progetto fra il 1956 e il 1957; la costruzione venne ultimata rapidamente, e la chiesa, denominata "San Giovanni Battista alla Creta", fu consacrata il 19 ottobre 1958 alla presenza dell'arcivescovo Montini. Pochi giorni prima era stata eretta la nuova parrocchia, con territorio ricavato dalle parrocchie del Sacro Cuore Immacolato di Maria in San Sebastiano, dei Santi Naborre e Felice e della Madonna dei Poveri; la parrocchia fu affidata alla provincia lombarda dei frati minori francescani. La chiesa, posta al centro del quartiere, occupa un lotto quadrato di 65 metri di lato, ed ha ingresso ad est ed abside ad ovest, affiancata dal campanile. La chiesa è affiancata su entrambi i lati da edifici più bassi, adibiti a spazi parrocchiali, oratorio e convento. La chiesa ha pianta longitudinale, a navata unica di larghezza crescente, affiancata da due navatelle; essa è preceduta da un atrio trasversale, che dà accesso a due spazi laterali, il battistero e la cappella funeraria della famiglia Cabassi. L'esterno si caratterizza per il contrasto fra l'atrio, basso ed orizzontale, con forme che rimandano al romanico lombardo, e il corpo della chiesa, fortemente dinamico, di altezza e larghezza crescenti; esso si protende anche verso la piazza con un'ardita mensola sospesa. I muri esterni sono rivestiti in mattoni a vista, in parte posati obliquamente, a disegnare motivi geometrici. All'interno vi è un progressivo incremento della luminosità verso il presbiterio, dovuto alla particolare forma della navata; l'altare maggiore è affiancato da quattro altari laterali. Il soffitto è di forma spezzata, con vele ornate da decorazioni pittoriche (autori Mario Zappettini e Giacomo Manzù), che sembrano sospese sulla struttura. Muzio, Milano, Abitare Segesta, 1994, pp. 233-235, ISBN 88-86116-10-1. Cecilia De Carli (a cura di), Le nuove chiese della diocesi di Milano. 1945-1993, Milano, Edizioni Vita e Pensiero, 1994, ISBN 88-343-3666-6. Chiese di Milano Parrocchie dell'arcidiocesi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Giovanni Battista alla Creta

Piazza d'Armi (Milano)
Piazza d'Armi (Milano)

La Piazza d'Armi è una vasta area verde di Milano, compresa tra la Caserma Santa Barbara, i magazzini militari di Baggio, quasi completamente demoliti nel giugno 2020, l'ospedale San Carlo Borromeo e via delle Forze Armate. Il nome piazza d'armi deriva dalla destinazione aeronautica e militare che le fu assegnata agli inizi del 1900, al posto di quella tradizionalmente agricola dei secoli precedenti. Nel XIV secolo in quest'area si estendevano i campi coltivati dalle cascine Moretto (demolita attorno al 1930), Barocco, Linterno e Torrette di Trenno. L'attività agricola prosegue ancora presso cascina Linterno, mentre cessò sull'area considerata all'inizio del 1900, prima per le attività dell'Aerodromo di Forlanini, poi per la trasformazione in Piazza d'Armi di Milano. Nel 1906 Enrico Forlanini, inventore dei dirigibili semirigidi, che si contrapponevano ai dirigibili rigidi tedeschi, fondò le "Officine Leonardo da Vinci". Il 17 agosto 1913 prese il volo il dirigibile F2 Città di Milano, il cui nome è un tributo alla città perché Forlanini poté costruirlo anche grazie ad una sottoscrizione popolare con la quale i milanesi parteciparono al finanziamento dell'impresa. Nel 1917 l'aerodromo venne intitolato al comandante Remo La Valle, che quell'anno perse la vita nell'abbattimento della sua aeronave. Il 15 aprile 1928 Umberto Nobile decollò con l'aeronave Italia per la seconda esplorazione del Polo Nord (la prima fu condotta con il dirigibile Norge). Anche questa impresa fu finanziata dai milanesi e fu anche per questo motivo che la nave di appoggio ebbe il nome "Città di Milano". Sul finire degli anni '20 la piazza d'armi fu spostata in quest'area dalla sua precedente collocazione, che sarà convertita ad un utilizzo civile per ospitare la Fiera Campionaria. Ancora prima la piazza d'armi era collocata dove oggi si trova il Parco Sempione. Negli anni '30 nell'area vennero eretti la Caserma Santa Barbara e l'Ospedale Militare di Baggio realizzando così uno dei più estesi complessi militari cittadini esistenti in Italia. Per quasi 50 anni l'area verde è stata usata per l'addestramento dei militari e per manovre con carri armati. Dopo la cessazione della leva militare obbligatoria, l'area non fu più utilizzata. Già dal primo dopoguerra l'area nord est della PdA divenne sede di orti abusivi e di un'apicoltura, tuttora esistenti. Tuttavia la più grande porzione dell'area verde si è trasformata in un bosco spontaneo con flora e fauna selvatica,anche protetta; nelle sere d'estate attraverso i cancelli su via Forze armate si possono osservare le lucciole. L'8 agosto 2014, Ministero della Difesa, Agenzia del Demanio e il Comune di Milano hanno siglato un "Protocollo d'Intesa finalizzato alla riqualificazione e razionalizzazione di alcuni siti militari presenti sul territorio cittadino". Tra questi la Piazza d'Armi. Nel 2015 Investimenti Immobiliari Italiani Sgr S.p.A. (Invimit Sgr), una società di gestione del risparmio del Ministero dell'Economia e delle Finanze, è stata incaricata del recupero e della valorizzazione dell'area. Il 31 gennaio 2023 il Consiglio di amministrazione di Invimit Sgr ha approvato l’avvio delle attività funzionali alla pre-commercializzazione dell'area. Cascina Torrette di Trenno Parco delle Cave Cascina Linterno Ospedale Militare di Baggio Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Piazza d'Armi L'aeroporto di Baggio e il dirigibile - Archivio storico del Corriere della Sera, su archiviostorico.corriere.it. Documentario "Un'oasi segreta a Milano" video 17 min, su youtube.com. Le Giardiniere Milano, su legiardinieremilano.it.