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Torre al Parco in via Revere

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Paolo Monti Servizio fotografico BEIC 6340520
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La Torre al parco è un edificio di ventuno piani, a destinazione residenziale, progettato da Vico Magistretti e Franco Longoni e costruito su un lotto adiacente al parco Sempione, in via Revere a Milano. La torre al parco fu progettata nel 1953, quando la società Liquigas propose al Comune di Milano di realizzare un edificio sviluppato in altezza, da sostituire a quello a corte ipotizzato dal piano regolatore per quell'area, mantenendo però inalterata la cubatura già approvata. In questo modo l'edificio effettivamente realizzato copre un terzo circa del lotto a disposizione (450 m² su 1200 m² totali), che per il resto è occupato da un giardino e da un parcheggio privato pavimentato in porfido, sotto cui si sviluppano i tre piani interrati della torre. La realizzazione, affidata all'impresa Gadola, si concluse nel 1956. L'edificio è caratterizzato da un alto grado di flessibilità distributiva, grazie a un'ossatura in calcestruzzo armato che consentì ai progettisti non solo di variare le piante dei vari alloggi, ma anche un'inedita libertà compositiva per i prospetti. Ciascun appartamento, infatti, è dotato di un soggiorno la cui ampiezza è inversamente proporzionale a quella delle aperture e dei terrazzi e quindi determina le dimensioni delle superfici finestrate, dotate di serramenti in legno di pino e ghisa. L'impianto planimetrico è costituito da due bracci tra loro perpendicolari - coincidenti con la giacitura degli alloggi, che possono essere a sei o nove locali - al cui incrocio si trova la scala poligonale, posta nell'atrio al piano terra. L'atrio è dominato dalla presenza di una parete vetrata continua, affacciata sul giardino, che contrasta con il rivestimento delle pareti interne in pannelli in faggio e con la pavimentazione in serizzo grigio. Al primo piano della torre era prevista la realizzazione di alcuni uffici, mentre la copertura al piano ventunesimo ospita due terrazze private, una delle quali raggiungibile tramite una scala esterna poligonale in aggetto rispetto alla prospetto e coperta da una plastica pensilina a T. Al piano ventiduesimo c'è una piccola terrazza ad uso condominiale e accesso tramite una piccola scala esterna con vista a 360° sulla città. Per le facciate, il progetto di Magistretti e Longoni prevedeva una finitura in graniglia di porfido nelle tonalità del rosso e del bruno scuro, però sostituita da un più comune intonaco grigio che, nelle intenzioni della committenza, avrebbe dovuto addolcire l'immagine dell'inedita torre residenziale. Foto di Paolo Monti Nel 1963 al progetto venne assegnato il Premio di Architettura per la Lombardia, assegnato dall'Istituto Nazionale di Architettura. Una torre per abitazioni al Parco di Milano, in "Casabella-Continuità", 1957, pp. 37–41. Roberto Aloi, Nuove architetture a Milano, Hoepli, Milano, 1959, pp. 19–25. Agnoldomenico Pica, Architettura italiana ultima, Edizioni del Milione, Milano, 1959, pp. 112–113. Vanni Pasca, Vico Magistretti. L'eleganza della ragione, Idea Books, Milano, 1991, pp. 8–9. Fulvio Irace, Vanni Pasca, Vico Magistretti architetto e designer, Electa, Milano, 1999, pp. 43–44. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Torre al Parco Fondazione Vico Magistretti, su vicomagistretti.it.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Torre al Parco in via Revere (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Torre al Parco in via Revere
Via Giuseppe Revere, Milano Municipio 1

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Torre al Parco

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Paolo Monti Servizio fotografico BEIC 6340520
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Luoghi vicini

Villino Hoepli
Villino Hoepli

Il Villino Hoepli era un villino signorile in stile neorinascimentale di Milano, realizzato su progetto dell'architetto Carlo Formenti fra il 1894 e il 1896 e sostituito nel 1938 dalla Villa Falck, tuttora esistente. Si trovava in via XX Settembre al civico 2, all'angolo con via Tamburini. Col Piano Beruto (1884-1889) si andò a risolvere la controversia legata alla lottizzazione delle aree retrostanti il Castello Sforzesco (la ex piazza d'armi), dando al contempo alla città di Milano un adeguato piano di ampliamento. Sull'area dell'ex piazza d'armi sarebbe stato infatti realizzato il Parco Sempione, mentre le aree comprese fra il Castello e Porta Magenta vennero destinate alla lottizzazione, per la realizzazione di edifici residenziali destinati alla borghesia. Nello specifico, la via XX Settembre venne suddivisa in piccoli appezzamenti, destinati ad ospitare villini signorili. Agli inizi degli anni Novanta vennero finalmente messi in vendita i primi lotti edificabili su via XX Settembre e Ulrico Hoepli ne acquistò uno di 1.248 m² (circa 39 x 32 m), a ridosso del Parco Sempione. Il Villino Hoepli fu uno dei primi ad essere edificato, fra il 1894 ed il 1896, su progetto dell'architetto Carlo Formenti. Realizzato in uno stile neorinascimentale, si estendeva su 330 m², per un totale di ventotto stanze. Tra queste, si ricordano la sala da pranzo, lunga 9 metri e larga 4,5, una sala cinese, una sala rinascimentale e la sala da biliardo. Il villino era inoltre dotato di un ampio giardino all'interno del quale si trovava anche un'apposita pista coperta da due tettoie ellittiche per giocare a Kegelbahn (gioco di birilli). Al di sopra dell'ingresso principale, al primo piano, si sviluppava una terrazza esterna rialzata con sottostante porticato; esisteva inoltre un secondo accesso laterale per i fornitori e la servitù, che conduceva direttamente al piano interrato. Al centro dell'edificio era invece collocata una grande scalinata, in legno, mentre una seconda scala conduceva invece al piano immediatamente superiore. Dalla sala da pranzo si poteva avere accesso alla loggia, caratterizzata dalla presenza di una vetrata decorata dall'artista svizzero Richard Arthur Nüscheler; al di sopra della loggia si estendeva invece la terrazza. La villa, malgrado l'imponenza e la sontuosità, non servì mai ad esibire od ostentare la propria posizione e ricchezza, né fu teatro di feste o ricevimenti. Venne impiegata con funzione di rappresentanza soltanto nel 1906, quando ospitò il presidente federale Ludwig Forrer, venuto a Milano per incontrare il re Vittorio Emanuele III in occasione della cerimonia per l'inaugurazione del Traforo del Sempione. Il villino Hoepli - Milano via XX Settembre, in L'Edilizia moderna, V, Milano, 1896, pp. 33-34. Enrico Decleva (a cura di), Ulrico Hoepli, 1847-1935: editore e libraio, Hoepli, Milano, 2001 - p. 174 Ville e palazzi di Milano Via XX Settembre (Milano) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villino Hoepli

Via XX Settembre (Milano)
Via XX Settembre (Milano)

Via XX Settembre è un'elegante strada residenziale della città di Milano, tematizzata dal Piano Beruto del 1884-1889 e realizzata fra il finire del XIX secolo e i primi anni del XX. Venne intitolata al 20 settembre 1870, giorno in cui si svolse la Breccia di Porta Pia a Roma che sancì sia la fine dello Stato Pontificio che l'ingresso di Roma nel Regno d'Italia. Via XX Settembre venne concepita nell'ambito dell'urbanizzazione delle aree poste tra il Castello Sforzesco e Porta Magenta, negli stessi anni che videro la sistemazione definitiva dell'ex piazza d'armi, alle spalle del Castello con la realizzazione del nuovo Parco Sempione. Tematizzata dal Piano Beruto (1884-1889), la via - perfettamente in asse con l'Arena Civica - venne concepita per essere lottizzata in piccoli appezzamenti destinati ad ospitare i villini signorili dell'alta borghesia, la nuova classe dominante sulla scena politica milanese. Fu così che fin dalla fine dell'Ottocento cominciarono a sorgere i primi villini in stile neorinascimentale prima e in sitle liberty successivamente, che ancora oggi la caratterizzano in larga parte, in un quartiere fortemente connotato dalla presenza di verde (tenendo anche conto l'estrema vicinanza del Parco Sempione). Due fra i villini più noti furono: il Villino Hoepli (1894-1896), di proprietà dell'editore svizzero Ulrico Hoepli, demolito nel dopoguerra e il Villino Francetti Frova (1895-1896). Quest'ultimo si distingueva per la caratteristica torre ottagonale d'angolo, coronata da una loggetta a cupolino. Conciliazione Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su via XX Settembre Via XX Settembre, su vecchiamilano.wordpress.com.

Chiesa del Corpus Domini (Milano)
Chiesa del Corpus Domini (Milano)

La chiesa del Corpus Domini si trova a Milano, in via Canova n. 4, a brevissima distanza dall'Arco della Pace. È parte del decanato Sempione dell'arcidiocesi di Milano e fu elevata al rango di basilica minore da papa Pio XII per volontà dell'arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, poi papa Paolo VI. La chiesa è divisa in una basilica inferiore, consacrata il 31 dicembre 1900, e in una basilica superiore, eretta successivamente. L'edificio è parte di un vasto complesso religioso voluto da padre Gerardo Beccaro (1846-1912), superiore della provincia lombarda carmelitana: comprendeva, oltre alla basilica, il convento dei carmelitani scalzi, la biblioteca provinciale, la tipografia Santa Lega Eucaristica e l'Ospizio Nazionale pei piccoli Derelitti, inaugurato il 4 novembre 1904. L'idea di innalzare a Milano un tempio monumentale alla Santa Eucaristia (il Corpus Domini) fu proposta durante il secondo Congresso eucaristico di Torino (2-6 settembre 1894) dal Carmelitano Scalzo padre Gerardo Beccaro, già noto in Italia per altre numerose imprese caritatevoli. Il frate era reduce dalle missioni nelle Indie orientali e da qualche anno si dedicava all'espansione dell'ordine dei Carmelitani in Italia fabbricando chiese e conventi a Piacenza e a Cherasco. Per il finanziamento della nuova chiesa il religioso fondò la Santa Lega Eucaristica, che si diffuse in tutta Italia con lo scopo di riunire fedeli che aiutassero a sostenere le spese necessarie alla costruzione dell'opera. La prima sede provvisoria fu consacrata nel settembre 1895 ed era ospitata in un padiglione in legno recuperato dalle Esposizioni riunite che si erano tenute all'interno del Parco Sempione nel 1894. Cronaca contemporanea - 5, in La Civiltà Cattolica, Anno LII, Serie XVIII, vol. I, fasc. 1213, Roma, Tip. A. Befani, 1901, pp. 363-364. Virginio Muzio, La chiesa del Corpus Domini per i padri Carmelitani al Sempione, in L'Edilizia Moderna, Anno IX, fasc, I, Milano, gennaio 1900, p. 1. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa del Corpus Domini