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Chiesa di Santa Maria della Sanità (Milano)

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Santa Maria della Sanità (Milan) Facade 02
Santa Maria della Sanità (Milan) Facade 02

La chiesa di Santa Maria della Sanità è un luogo di culto cattolico situato a Milano, in via Durini.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di Santa Maria della Sanità (Milano) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di Santa Maria della Sanità (Milano)
Via Durini, Milano Municipio 1

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.46453 ° E 9.19837 °
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Indirizzo

Chiesa di Santa Maria della Sanità (Chiesa di Santa Maria dei Crociferi)

Via Durini
20122 Milano, Municipio 1
Lombardia, Italia
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Santa Maria della Sanità (Milan) Facade 02
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Luoghi vicini

Casa della Cultura (associazione)

La Casa della Cultura è un'associazione culturale con sede in Milano, via Borgogna n.3. Fondata nel 1946 da Antonio Banfi e da un gruppo di intellettuali di estrazione antifascista (Elio Vittorini, Alberto Mondadori, Giulio Einaudi, Ernesto Nathan Rogers, Mario Borsa, Raffaele Mattioli e altri) venne inaugurata il 16 marzo 1946 da Ferruccio Parri. Primo presidente fu Cesare Musatti. Rossana Rossanda, che la diresse per oltre dieci anni, vi diede negli anni cinquanta uno straordinario impulso. La Casa della Cultura si affermò nell'immediato dopoguerra come il punto di riferimento della Milano colta e progressista: Elio Vittorini, che aveva fondato la rivista Il Politecnico era solito dire: "La Casa della Cultura è Il Politecnico parlato, Il Politecnico è la Casa della Cultura scritta". Il centro culturale di via Borgogna si avvaleva della collaborazione di Enzo Paci, Giulio Preti, Remo Cantoni, Dino Formaggio, Luciano Anceschi, tutti allievi di Banfi, e di altri prestigiosi studiosi come Ludovico Geymonat e Cesare Musatti, il padre della psicoanalisi italiana. Nella sala di via Borgogna, affettuosamente definita “il più famoso scantinato di Milano”, a due passi dal Duomo e dalla Scala, si discute di attualità politica e sociale, si ascoltano i protagonisti della vita culturale milanese, italiana e internazionale. Agli incontri in Casa della Cultura hanno partecipato i più famosi studiosi, scrittori e giornalisti italiani ed europei, da Norberto Bobbio a Massimo Cacciari, da Ugo Stille a Giorgio Bocca e Enzo Biagi, da Alberto Moravia a Sibilla Aleramo e Dacia Maraini, da Jean-Paul Sartre, a György Lukács, da Henri Lefebvre a Bertolt Brecht, Christopher Hill, Jürgen Habermas, Jacques Le Goff, Hans Küng, Zygmunt Bauman, Cvetan Todorov, Alain Touraine, Amira Hass, Serge Latouche, Yves Mény, Richard Sennet, Agnes Heller, e tanti altri. Negli ultimi quindici anni, con la direzione di Ferruccio Capelli, la Casa della Cultura si è mossa nell'obiettivo di stimolare e indirizzare le energie degli intellettuali milanesi verso il dialogo interculturale e di sollecitare la ricostruzione del pensiero critico e della cultura politica delle forze laiche e progressiste. Nel 2010 è stata fondata la Scuola di Cultura politica. Nel 2012 è stata fondata la casa editrice Edizioni Casa della Cultura. Nel 2015 è stato fondato il bimestrale viaBorgogna3 il magazine della casa della Cultura condiretto da Annamaria Abbate e Ferruccio Capelli.

Porta Tosa (medievale)
Porta Tosa (medievale)

Porta Tosa era una delle porte minori (chiamate anche "pusterle") poste sul tracciato medievale delle mura di Milano.. Demolita nel XVIII secolo, non deve essere confusa con l'omonima porta delle mura spagnole di Milano, che ha cambiato nome nel 1861 in Porta Vittoria. Nel Museo d'arte antica del Castello sforzesco è conservato un bassorilievo medioevale del XII secolo che fino al 1848 si trovava sopra l'arcata della distrutta Porta Tosa medievale raffigurante una donna che si "tosa" il pelo del pube. La leggenda vuole che rappresenti con scherno la moglie dell'imperatore Federico Barbarossa (che aveva raso al suolo Milano) da cui, per tradizione popolare, il nome della porta; un'altra leggenda racconta che una delegazione milanese si recò a Costantinopoli chiedendo aiuto per la ricostruzione della città distrutta dal Barbarossa, ma l'imperatrice Leobissa negò gli aiuti e i milanesi la raffigurarono come una prostituta nell'atto di radersi e la posero sulla porta più orientale. Una diversa interpretazione che spiega l'origine del nome di Porta Tosa è collegata alla presunta presenza nei suoi pressi di sculture apotropaiche dell'area celtica che mostrano donne che esibiscono la vulva. L'ipotesi sostenuta dagli storici vuole che Porta Tosa medievale prenda il nome da Porta Tosa romana (lat. Porta Tonsa): quest'ultima era situata lungo le mura romane di Milano nella moderna via Rastrelli, poco prima del suo incrocio con via Larga, nei pressi quindi del porto fluviale romano di Milano, da cui il nome della porta (tonsa in latino significa "remo"). . Porta Tosa medievale fu demolita intorno all'anno 1790. Anasyrma Porta Vittoria (Milano)