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PalaArcidiacono

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PalaArcidiacono (Catania)
PalaArcidiacono (Catania)

Il Pala Cus Angelo Arcidiacono è un palazzetto dello sport di Catania, di proprietà del Centro Universitario Sportivo locale, conosciuto anche come PalaCus2 o PalaArcidiacono. È stato battezzato il 26 giugno 2008 in onore dello schermidore morto nel 2007. È stato al centro di polemiche nel 2010 per problemi di infiltrazioni d'acqua sul parquet. Durante la finale play-off di Serie C regionale tra Gravina e Paternò ha registrato mille spettatori. Dal 2013-2014 è il campo di casa della prima società di pallacanestro in carrozzina etnea, il CUS CUS Catania.

Estratto dall'articolo di Wikipedia PalaArcidiacono (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

PalaArcidiacono
Via San Zenone, Catania San Giovanni Galermo-Trappeto-Cibali

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 37.5349 ° E 15.0667 °
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Indirizzo

Impianti Via Santa Sofia 111

Via San Zenone
95123 Catania, San Giovanni Galermo-Trappeto-Cibali
Sicilia, Italia
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PalaArcidiacono (Catania)
PalaArcidiacono (Catania)
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Luoghi vicini

Parco Gioeni
Parco Gioeni

Il parco Gioeni è un parco cittadino ubicato nella parte nord della città di Catania, al termine della via Etnea oltre il Tondo Gioeni, quindi a nord del quartiere Borgo e della Circonvallazione (che in questo tratto prende il nome di viale Andrea Doria), e tra i quartieri di Barriera del Bosco e Canalicchio. La prima volta che si parlò della costruzione di un parco cittadino nella zona del Tondo Gioeni fu nel 1931 quando il progetto venne incluso in un piano regolatore della città redatto dall'architetto Michelangelo Mancini. Il progetto venne approvato nel 1942 ma rimase sulla carta in seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale. Il progetto venne più volte ripreso nel dopoguerra ma non riuscì mai a essere realizzato. Sotto il sindaco Ignazio Marcoccio, nel 1972, si arrivò finalmente all'approvazione del progetto esecutivo e quindi all'inizio dei lavori che vennero realizzati, molto a rilento, usufruendo di tre finanziamenti successivi della Regione Siciliana. Il parco fu completato a metà degli anni novanta del XX secolo e inaugurato nel corso del secondo mandato del sindaco Enzo Bianco, dopo oltre sessant'anni dal primo progetto. Il parco ha una superficie di 0,08 km² (86 411 m², 8,6 ha) ed è quindi più esteso del giardino Bellini. Esso è il più grande parco di Catania ed è realizzato su di un terreno di natura vulcanica. Realizzato su di un contrafforte lavico, ha una vegetazione essenzialmente a macchia mediterranea con inframmezzate essenze quali l'ulivo, la buganvillea, l'oleandro e cactacee quali l'agave e il fico d'india. I vialetti e i manufatti sono realizzati in pietra lavica etnea. Il parco è attrezzato con aree giochi per i bambini, panchine e vialetti. L'area ingloba parte dei ruderi dell'antico acquedotto romano di Catania (quello che diede il nome al quartiere Canalicchio). Pur trovandosi al termine di via Etnea, la storica arteria urbana, il parco ha scarsa accessibilità in quanto isolato da essa dal tondo Gioeni, nodo viario molto trafficato. I notevoli dislivelli al suo interno non ne facilitano l'uso e insufficiente è l'ombreggiatura arborea. Nel 2013 l'aspetto complessivo ne denota la scarsa manutenzione oltre alla presenza di un uso improprio da parte di senzatetto. Sono molti gli eventi che mirano alla rivalutazione del parco. Tra questi Zanne Festival, il Teatro di Paglia e il Catania Bike Festival. La creazione di parco giochi decorosamente manutenute, di uno skate park frequentato a ogni ora, e di aree di sgambamento per cani (e il successivo affidamento delle stesse a privati) ha reso il parco frequentato anche in assenza di manifestazioni musicali e sportive. Vedute del Parco Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Parco Gioeni