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Villa Abegg

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Villa Abegg Torino
Villa Abegg Torino

Villa Abegg, così denominata dal cognome di uno dei proprietari privati più recenti, ma nota anche come Vigna di Madama Reale, è un edificio residenziale barocco sito sulla collina di Torino (Strada comunale San Vito Revigliasco, 65).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Villa Abegg (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Villa Abegg
Strada San Vito Revigliasco, Torino Circoscrizione 8

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Strada San Vito Revigliasco
10125 Torino, Circoscrizione 8
Piemonte, Italia
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Villa Abegg Torino
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Luoghi vicini

Torino Esposizioni
Torino Esposizioni

Torino Esposizioni è un complesso fieristico della città di Torino. Nato con il nome di Palazzo della Moda, fu progettato da Ettore Sottsass senior nel 1938, con la collaborazione di Pier Luigi Nervi. Si trova in Corso Massimo d'Azeglio, nel quartiere San Salvario, ai margini dello storico Parco del Valentino. Voluto dall'amministrazione comunale nel 1936 per dotare la città di una sede per le sfilate di moda, il progetto vincitore dell'appalto fu quello dell'architetto Ettore Sottsass senior. Nel 1940 venne inaugurato come sede dell'Ente Nazionale della Moda, voluto dal governo fascista e in seguito ospitò alcune edizioni del Salone dell'Autarchia. Tra il 1950 e il 1960, la struttura subì ulteriori trasformazioni come la sostituzione del grande padiglione centrale con un salone absidato, su impianto planimetrico dell'architetto Roberto Biscaretti di Ruffia, una nuova copertura progettata dall'ingegner Pier Luigi Nervi e le successive trasformazioni con la creazione di un nuovo salone ipogeo su progetto di Riccardo Morandi. Intensamente utilizzato nel corso degli anni sessanta e settanta, divenne il polo fieristico di Torino, nonché sede di svariate edizioni del Salone dell'automobile di Torino. Dal 1989 l'attività fieristica venne trasferita al Lingotto e parte della struttura fu utilizzata come sede didattica dell'Università degli Studi di Torino, mentre una parte dell'ampio Padiglione Giovanni Agnelli fu usata fino al 2001 come palaghiaccio; in occasione dei XX Giochi olimpici invernali ha ospitato un impianto di hockey su ghiaccio, che era stato utilizzato l'anno precedente per Torino Ice 2005 (prove generali del grande evento). Dal novembre del 2014 ha ospitato varie edizioni di Paratissima, festival d'arte contemporanea che si svolge in autunno con cadenza annuale. Il complesso si compone da quattro edifici disposti attorno ad un giardino rettangolare. Sul lato nord è presente l'ingresso principale con un ampio porticato a tutta altezza, mentre accanto trova posto un volume cilindrico che ospita un ristorante. Le prime modifiche del dopoguerra interessano il padiglione centrale e contemplano l'allungamento del padiglione rettangolare centrale con una copertura autoportante di voltini prefabbricati progettata da Pier Luigi Nervi. Sempre a Nervi si deve l'aggiunta di un nuovo, grande padiglione che si sviluppa sul lato destro di via Petrarca, caratterizzato da una volta a vela nervata, poggiante su quattro arconi. A livello sotterraneo invece si trova il vasto salone a volta tesa progettata da Riccardo Morandi. Nella manica affacciata su corso Massimo d'Azeglio trova posto il Teatro Nuovo, abituale sede di balletti di danza contemporanea. Il Padiglione Giovanni Agnelli è stato ristrutturato nel 2006 in occasione dei XX Giochi olimpici invernali, realizzando anche una pista per allenamenti; la sua capienza è di 4 320 posti. Il Padiglione 2 ospiterà la nuova Biblioteca Civica Centrale. Il Padiglione Morandi (V Padiglione) ospiterà il campus di architettura del Politecnico di Torino. Palazzo della Moda e Torino Esposizioni (Centro Fiere), in Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all'Architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Umberto Allemandi & C., Torino 2008, pp. 279–280 Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino 1984 , p. 350 Padiglione interrato di Torino Esposizioni al Valentino, in Agostino Magnaghi, Mariolina Monge, Luciano Re, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995, p. 209 Palazzo della Moda e Torino Esposizioni, in Agostino Magnaghi, Mariolina Monge, Luciano Re, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino 1995, p. 161 Luca Gibello, Palazzo della Moda e Torino Esposizioni, in Vera Comoli, Carlo Olmo (a cura di), Guida di Torino. Architettura, Allemandi, Torino 1999, p. 191 Mario Alberto Chiorino, Nervi, Pier Luigi, in Carlo Olmo (a cura di), Dizionario dell'architettura del XX secolo, Vol. III, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma 2003 Mario Alberto Chiorino, Morandi, Riccardo, in Carlo Olmo (a cura di), Dizionario dell'architettura del XX secolo, Vol. III, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma 2003 Gabriella D'Amato, Sottsass, Ettore Sr., in Carlo Olmo (a cura di), Dizionario dell'architettura del XX secolo, Vol. IV, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma 2003 Marco Filippi, Franco Mellano, Agenzia per lo svolgimento dei XX giochi olimpici invernali Torino 2006. 1. I progetti, Electa, Milano 2004 Marco Filippi, Franco Mellano, Agenzia per lo svolgimento dei XX giochi olimpici invernali Torino 2006. 2. Cantieri e opere, Electa, Milano 2006 Torino 2006, numero monografico di Il Giornale dell'Architettura, n. 36, gennaio, 2006 Giulietta Fassino, Torino Esposizioni, in Michele Bonino, Giulietta Fassino, Davide Tommaso Ferrando, Carlo Spinelli (a cura di), Torino 1984-2008. Atlante di architettura, Urban Center Metropolitano, Umberto Allemandi & C., Torino 2008, scheda n. 44 Carlo Olmo, Cristiana Chiorino (a cura di), Pier Luigi Nervi. L'architettura come sfida, Silvana Editoriale, Milano 2010 Politecnico di Torino. Dipartimento casa città, Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Vol. 1, Società degli ingegneri e degli architetti in Torino, Torino 1984, p. 351 Palavela Palazzo del Lavoro Lingotto Parco del Valentino Pier Luigi Nervi Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Torino Esposizioni Scheda di Torino Esposizioni sul sito ufficiale di Torino 2006 , su torino2006.it.

Palazzo Gualino
Palazzo Gualino

Palazzo Gualino, o Palazzo Novecento, è uno storico edificio di Torino, ubicato al civico 8 di corso Vittorio Emanuele II, che rappresenta uno dei più evidenti esempi di razionalismo italiano. Sorto sul terreno occupato precedentemente da Villa Gallenga compreso tra corso Vittorio Emanuele II e via della Rocca, l'edificio fu progettato nel 1927 dagli architetti Gino Levi-Montalcini e Giuseppe Pagano, su commissione del noto finanziere e mecenate biellese Riccardo Gualino per farne la nuova sede delle sue imprese. Fu realizzato tra il 1928 e il 1930 e secondo quanto riportato dalla stampa di settore dell'epoca, l'edificio fu il primo d'Italia a essere concepito appositamente per ospitare esclusivamente uffici. Al suo completamento, fu acclamato dalla stampa di settore come simbolo della nascente corrente del Razionalismo italiano. Fu sede delle molteplici aziende di Gualino tra cui la SNIA fino al 1932, quando Gualino venne arrestato, costretto al confino e le sue aziende sequestrate e messe all'asta. Dapprima l'intero immobile fu acquisito dalla Fiat e divenne sede dell'ufficio personale del Sen. Agnelli e in seguito fu sede degli uffici dei nipoti Giovanni Agnelli e Umberto Agnelli. Negli anni novanta del Novecento venne acquisito dal Comune di Torino che vi dislocò la sede di alcuni uffici pubblici. A partire dagli anni Duemila divenne parte del Fondo Città di Torino che eseguì un primo, necessario restauro variandone anche la destinazione d'uso da commerciale a misto residenziale. Nel marzo 2012 il Comune di Torino decise di alienare l'edificio, permettendo ai nuovi proprietari di convertirlo, non senza polemiche, a uso esclusivamente abitativo, suddividendolo in unità immobiliari residenziali di prestigio. Nell'estate del 2012 la nuova proprietà aveva svelato l'intento di ristrutturare l'intero edificio, destinandolo prevalentemente a uso residenziale. Questa decisione non tardò a far insorgere polemiche anche tra gli eredi stessi dell'architetto Levi-Montalcini, poiché l'originale natura dell'edificio fu celebre per essere appositamente concepita per ospitare uffici. Tuttavia, l'ambizioso progetto firmato dall'architetto torinese Armando Baietto prevedeva la suddivisione delle superfici in unità immobiliari di prestigio, nonché la realizzazione di una grande autorimessa sotterranea mediante una complessa tecnica edilizia. Nonostante l'avvio dei lavori in pompa magna, il cantiere si interruppe nel 2013 per il fallimento della società che operò la ristrutturazione. L'interruzione dei lavori perdurò fino all'ottobre 2016 quando l'IPI ha rilevato la proprietà dell'edificio. Nel marzo del 2017 sono proseguiti i lavori di recupero che sono stati completati nel 2019, ribattezzando l'edificio Palazzo Novecento. L'edificio coniuga l'avanguardia tecnica e funzionale alla volontà di realizzare un'opera austera ma "antimonumentale". La struttura è caratterizzata dalla simmetria della facciata nettamente suddivisa nei diversi ordini: sette piani sul corso e cinque affacciati sulla via laterale. A scandire ulteriormente questa suddivisione contribuiva la cromìa originale delle facciate che prevedeva un accostamento di giallo chiaro e verde acqua ma la vera innovazione, oltre all'impiego di materiali d'avanguardia, era nella rivoluzionaria disposizione degli spazi. Gli uffici dirigenziali, concentrati agli ultimi piani anziché al consueto piano nobile, furono infatti l'evidente elemento di novità nel contesto architettonico torinese dell'epoca. Nella veranda dell'ultimo piano, caratterizzata dall'ampia vetrata con affaccio sull'antistante Parco del Valentino, aveva sede l'ufficio presidenziale di Riccardo Gualino; inoltre le ampie finestre, il largo uso del cemento armato, la copertura con un tetto pensile e la progettazione contestuale di tutti gli arredi completavano l'opera nella sua interezza. Inizialmente, il primo progetto di ristrutturazione dell'architetto Baietto disegnava una suddivisione delle superfici in 30 unità immobiliari, insieme a un'ampia autorimessa sotterranea da 75 posti auto da realizzarsi con la tecnica "top-down", che avrebbe consentito di effettuare i necessari lavori di scavo per la realizzazione di nuove fondazioni. La variante al progetto dell'ultima ristrutturazione portò Palazzo Novecento a ospitare un totale di 47 unità abitative di varia metratura, accessibili da tre diverse scale indipendenti e la nuova autorimessa di tre piani interrati accessibile da un'ampia rampa d’accesso coperta che contiene oltre 40 box, tutti serviti da presa elettrica per l'eventuale ricarica di un’automobile elettrica. Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città (a cura di), Beni culturali ambientali nel Comune di Torino, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, Torino, 1984. Giuseppe Pagano, Architettura e città durante il fascismo, (a cura di Cesare De Seta), Laterza, Bari, 1976. Luigi Ferrario, Andrea Mazzoli (a cura di), Riccardo Gualino. Architetture da collezione, Istituto Mides/Trau, Roma, 1984. Antonino Saggio, L'opera di Giuseppe Pagano tra politica e architettura, Edizioni Dedalo, Bari, 1984. Giorgio Ciucci, Gli architetti e il fascismo. Architettura e città 1922-1944, Einaudi, Torino, 1989 , pp. 42–43 Alberto Bassi, Laura Castagno, Giuseppe Pagano, Laterza, Roma, 1994. Palazzo Gualino, in Agostino Magnaghi, Mariolina Monge, Luciano Re, Guida all'architettura moderna di Torino, Lindau, Torino, 1995, pp. 118-119. Alessandro Martini, Riccardo Gualino. Cultura, industria e architetture a Torino negli anni Venti, tesi di laurea, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, a.a. 1998-1999, relatore Vera Comoli. Michela Rosso, Palazzo Gualino, in Vera Comoli Mandracci, Carlo Olmo (a cura di), Guida di Torino. Architettura, Allemandi, Torino, 1999, p. 184. Emanuele Levi-Montalcini, Anna Maritano, Levi Montalcini e Torino, in «Domus», n. 824, marzo, 2000, pp. 113-120. Fulvio Irace, voce Giuseppe Pagano, in Carlo Olmo (a cura di), Dizionario dell'architettura del XX secolo, Vol. III, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma, 2003. Gino Levi-Montalcini. Architetture, disegni e scritti, numero monografico di «Atti e Rassegna tecnica della Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino», n. 2, 2003. Patrizia Bonifazio, voce Gino Levi Montalcini, in Carlo Olmo (a cura di), Dizionario dell'architettura del XX secolo, Vol. II, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma, 2003. Alessandro Martini, Architetture per Gualino, in Vera Comoli, Giuseppe Bracco (a cura di), Torino da capitale politica a capitale dell'industria, Tomo I, Il disegno della città (1850-1940), Archivio Storico della Città di Torino, Torino, 2004, pp. 337-344. Palazzo Gualino (ora uffici pubblici), in Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all'Architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Umberto Allemandi & C., Torino, 2008, pp. 250–251. Ville e palazzi di Torino Razionalismo Riccardo Gualino Villa Gualino Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su palazzo Gualino Palazzo Novecento, su palazzonovecento.com.