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Monte Cornaggia

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MonteCornaggia Falo
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Il monte Cornaggia (922 m s.l.m.) è una montagna appartenente al gruppo del Mergozzolo nelle Alpi Pennine.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Monte Cornaggia (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Monte Cornaggia
Case Sparse Poggio Radioso B,

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.8275 ° E 8.5067 °
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Indirizzo

Case Sparse Poggio Radioso B
28010
Piemonte, Italia
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MonteCornaggia Falo
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Luoghi vicini

Fosseno
Fosseno

Fosseno è una frazione di Nebbiuno. Fino al 1928 fu un comune autonomo. Il centro abitato sorge a 596 metri sul livello del mare. È collocato nella zona montana del Vergante e viene bagnato dal Rio Strolo. Le origini del centro abitato sono molto antiche e vengono fatte risalire all'XI secolo. Presumibilmente i suoi primi abitanti furono di origine Walser, provenienti dall'alta Valsesia e specializzati nella produzione e nella tintura di tessuti in lana. Il territorio comunale era collocato in una zona montana che, nell'Ottocento, era nota per la sua ricchezza di boschi cedui e per le notevoli dimensioni dei castagni da frutto. Le principali produzioni del comune erano fieno, legname noci e latri prodotti ortofrutticoli. Con regio decreto del 18 marzo 1928 il comune di Fosseno, fino ad allora autonomo, venne soppresso ed il suo territorio fu aggregato al comune di Nebbiuno. Nel mese di giugno a Fosseno si svolge la Sagra della fragola. Parrocchiale di Sant'Agata, di antica origine. La prima descrizione dell'edificio risale però al 1618. Si presenta a navata unica, con un vestibolo a volta antistante alla facciata, ornato da un dipinto di inizio settecentesco e sorretto da due colonne in granito. All'interno ospita quattro cappelle laterali dedicate a San Giusto, alla Madonna del Rosario, al Santo Crocifisso e a Santa Lucia (in precedenza dedicata a San Giuseppe). Inoltre sono presenti affreschi di inizio Novecento realizzati da Giuseppe De Giorgi. Vecchio lavatoio, poco a monte del centro abitato, con annessa una area pic-nic. Sasso del Pizzo, un punto panoramico che domina da nord il paese e offre una vista completa sul Lago Maggiore. Cartografia Cartografia ufficiale italiana in scala 1:25.000 e 1:100.000, Istituto Geografico Militare. URL consultato il 24 febbraio 2018. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fosseno

Chiesa di San Salvatore (Massino Visconti)
Chiesa di San Salvatore (Massino Visconti)

La chiesa di San Salvatore è un edificio religioso del comune di Massino Visconti, in provincia di Novara. Sorge su un colle denominato monte San Salvatore e la sua costruzione iniziò intorno all'anno 1000 per volontà dei monaci benedettini dell'abbazia di Massino. Nel corso dei secoli la chiesa subì diverse trasformazioni. Quella che oggi è la cappella laterale orientale, in antichità era l'abside della chiesa: durante alcuni restauri novecenteschi sono stati riportate alla luce delle pitture risalenti al XV secolo, fatte realizzare al pittore Giovanni de Campo per volere di Lancillotto Visconti, feudatario di Massino, e raffiguranti un Cristo pantocratore circondato dai simboli degli evangelisti, gli apostoli e le sante Caterina da Siena e Maria Maddalena. Intorno alla fine del XV secolo l'abbazia andò in declino e giunsero sul monte San Salvatore i monaci eremiti di Sant'Agostino, i quali ampliarono il complesso e vi rimasero fino al 1660. Vennero successivamente costruiti il campanile e la sacrestia, mentre nel XVII secolo la chiesa cambiò il suo orientamento, spostando l'altare a sud e trasformando l'antico abside in una cappella laterale. Accanto alla chiesa, sul lato orientale, ad un livello inferiore rispetto al pavimento dell'edificio, venne fatta realizzare nel XII secolo una cappella dedicata a San Quirico. A questa si aggiunsero, nei due secoli successivi, le cappelle di Santa Margherita (affiancata a quella di San Quirico), e quella di Santa Maria Maddalena, posta a un livello intermedio, successivamente intitolata a San Gioacchino e Sant'Anna. Alle cappelle inferiori si accedeva percorrendo la cosiddetta "scala santa", che i devoti salivano in ginocchio pregando. Gli affreschi, oggi pesantemente degradati a causa dell'umidità, sono opera di Andrea Francinetti. Davanti all'ingresso della chiesa, nel piazzale intitolato a don Eugenio Salsa, restauratore della chiesa nel 1914, si trovano due piccole cappelle: quella più antica, della Crocifissione, ha forma a capanna e presenta affreschi quattrocenteschi (antecedenti al 1456), mentre quella più recente, di Sant'Uguccione, è circolare e in stile barocco. Nel corso del XIX e XX secolo vennero edificate altre due cappelle. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Salvatore Chiesa e Complesso di San Salvatore (Sec. X), su comune.massinovisconti.no.it. URL consultato il 30 ottobre 2016. Santuario di San Salvatore, su illagomaggiore.it. URL consultato il 30 ottobre 2016.

Chiesa della Purificazione di Maria Vergine (Massino Visconti)
Chiesa della Purificazione di Maria Vergine (Massino Visconti)

La chiesa della Purificazione di Maria Vergine è la parrocchiale di Massino Visconti, in provincia e diocesi di Novara; fa parte dell'unità pastorale del Vergante. La prima citazione di un luogo di culto cattolico a Massino risale all'887 La nuova chiesa fu costruita a tre navate nella seconda metà del Cinquecento e nello stesso periodo la venne assegnato il titolo di parrocchiale, dopo che la chiesa di San Michele era stata gravemente danneggiata da una frana. Nella prima metà del XIX secolo l'antico campanile in stile romanico fu demolito e sostituito da una nuova torre. La facciata a salienti della chiesa, rivolta a occidente, si compone di tre corpi, scanditi da lesene: quello principale, caratterizzato dal portale maggiore, è preceduto da una portichetto che si apre centralmente su una serliana, mentre le due ali laterali presentano gli ingressi secondari. Annesso alla parrocchiale è il campanile in pietra a pianta quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora protetta da balaustra ed è coronata dalla guglia piramidale poggiante sul tamburo a base ottagonale. L'interno dell'edificio è suddiviso in tre navate, su cui si affacciano le cappelle laterali, da pilastri e colonne, sorreggenti degli archi a tutto sesto sopra cui corre la trabeazione modanata e aggettante sulla quale su impostano le volte; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, delimitato da balaustre e ospitante l'altare maggiore. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali gli affreschi raffiguranti Santa Maria Assunta e l'Incoronazione di Maria, risalenti al XVI secolo, e i dipinti delle volte, che rappresentano i Dottori della Chiesa e i simboli degli Evangelisti. Massino Visconti Regione ecclesiastica Piemonte Diocesi di Novara Parrocchie della diocesi di Novara Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa della Beata Vergine della Purificazione Parrocchia della PURIFICAZIONE DI MARIA VERGINE, su parrocchiemap.it. URL consultato il 18 dicembre 2022. Parrocchiale di Santa Maria Della Purificazione - Massino Visconti (NO), su chieseromaniche.it. URL consultato il 18 dicembre 2022.

Castello di Massino Visconti
Castello di Massino Visconti

Il castello Visconti di San Vito di Massino Visconti è un complesso fortificato eretto nell'XI secolo, all'entrata dell'omonimo comune, sopra un declivio terrazzato. La costruzione del castello ebbe inizio attorno all'XI secolo con l'originaria funzione di convento dei monaci di San Gallo. Nel giro di poco più di un secolo, il castello diventerà la residenza signorile di campagna della famiglia Visconti, insediatisi nel 1139 come feudatari. Il castello di Massino Visconti venne in parte demolito nel 1358 da Galeazzo II Visconti, in guerra col marchese del Monferrato. Nel 1721, vi nacque Filippo Maria Visconti, futuro arcivescovo di Milano. Nel 1863 viene acquistato dai Visconti di Aragona da Pietro Pallestrini,di Villa Biscossi. erudito e autore di una rassegna industriale del Verbano nonché sindaco di Massino, che lo abitò e lo restaurò per poi trasmetterlo ad un altro ramo dei Visconti, i Visconti di San Vito, proprietari del castello fino al 2022 . Il castello oggi si presenta come un maniero in buono stato di conservazione. L'odierna costruzione è il risultato di una serie di considerevoli ricostruzioni apportante nel XVI secolo: oggi si presenta come un edificio che si sviluppa su tre livelli, con una sola torre (il mastio centrale) stretta tra edifici del XVII e XVIII secolo in cui si può notare un balconcino vicino al cortile dal quale i Visconti parlavano agli abitanti del paese. Le altre tre torri furono abbattute per poter far posto alla lavanderia, alla cucina, alle scuderie, alle stalle ed al giardino. In passato, inoltre, vi era anche un fossato, un ponte levatoio, delle prigioni e i trabocchetti per le torture, come quello sull'orlo di un profondo pozzo in cui erano state collocate delle lame di acciaio, ancor oggi visibile. Massino Visconti Visconti Lago Maggiore Vergante Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Castello Visconteo

Chiesa di Sant'Eusebio (Pisano)
Chiesa di Sant'Eusebio (Pisano)

La chiesa di sant'Eusebio è la parrocchiale di Pisano, in provincia e diocesi di Novara; fa parte del unità pastorale del Vergante. L'originaria chiesetta pisanese era di piccole dimensioni; fu ampliata nel 1567, anno in cui venne eretta a parrocchiale da Carlo Borromeo, che la rese autonoma dalla matrice di San Giorgio Martire di Nebbiuno. L'edificio fu interessato da un intervento di rifacimento nel XVII secolo, allorché si provvide a trasformarlo in stile barocco; il protiro venne invece aggiunto nel 1767. La facciata a capanna della chiesa, rivolta a nordovest e preceduta dal protiro caratterizzato da due colonne tuscaniche sorreggenti archi a tutto sesto, è tripartita da quattro lesene, anch'esse di ordine tuscanico, ed è coronata dal timpano di forma triangolare. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, suddiviso in più registri da cornici marcapiano; la cella presenta una monofora su ogni lato ed è coronata dalla guglia piramidale. L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti la trabeazione; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, a sua volta chiuso dall'abside quadrata. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali l'affresco ritraente le Virtù Teologali, risalente al XVII secolo, l'altare di Sant'Eusebio, costruito nel 1839, l'affresco con soggetto Sant'Eusebio, dipinto nel 1762, i due affreschi raffiguranti l'Immacolata Concezione e il Sacro Cuore di Gesù, eseguiti da Luigi Morgari, l'altare della Madonna del Rosario e le decorazioni della volta, realizzati tra il 1856 e il 1859 da Luigi Mazzucchelli. Pisano (Italia) Diocesi di Novara Regione ecclesiastica Piemonte Parrocchie della diocesi di Novara Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Sant'Eusebio Parrocchia di SANT'EUSEBIO, su parrocchiemap.it. URL consultato il 22 ottobre 2021. Brochure sulla chiesa di Sant'Eusebio (PDF), su upmvergante.it. URL consultato il 22 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2021).

Museo dell'ombrello e del parasole

Il Museo dell'ombrello e del parasole è un museo situato a Gignese, provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Il museo, unico al mondo dedicato a questi oggetti, è stato fondato nel 1939 su iniziativa dell'agronomo Igino Ambrosini (1883 - 1955) originario di una famiglia di ombrellai e che nel 1934 aveva già fondato, sempre a Gignese, il giardino botanico Alpinia. La prima sede fu presso l'edificio delle scuole elementari, nel 1976 avvenne il trasferimento nella sede attuale, un edificio dalla pianta particolare che ricorda tre ombrelli aperti affiancati. La collezione comprende oltre 1500 pezzi, tra di essi non solo ombrelli e parasole ma anche impugnature e bastoni da passeggio che coprono un arco storico dall'800 ai tempi moderni. Fanno parte della raccolta alcuni pezzi appartenuti a personaggi celebri tra i quali un parasole della regina Margherita di Savoia, che era solita villeggiare nella vicina Stresa. Il piano superiore è dedicato alla vita dei lusciat, gli ombrellai, vi sono esposte attrezzature per la riparazione, foto d'epoca e oggetti legati alla vita di questi artigiani ambulanti. Questo mestiere particolarmente diffuso nel Vergante trova altri riconoscimenti in alcuni monumenti dedicati agli ombrellai presenti nei comuni limitrofi come Brovello-Carpugnino e Nebbiuno. Particolare il pannello dedicato al gergo specifico, chiamato tarùsc, con il quale gli ombrellai comunicavano tra di loro.