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Discarica di Cava Sari

Discariche di rifiuti in CampaniaPagine con mappe

La discarica di Cava Sari è un sito di raccolta della frazione secca non riciclabile dei rifiuti solidi urbani in località “Pozzelle” presso Terzigno (NA).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Discarica di Cava Sari (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Discarica di Cava Sari
via Nespole della Monica,

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Luoghi vicini

Boscoreale
Boscoreale

Boscoreale (Vuosk'riàlë in napoletano) è un comune italiano di 25 939 abitanti della città metropolitana di Napoli in Campania. Nel territorio di Boscoreale erano sorte già a partire dall'epoca sannitica numerose ville rustiche che sfruttavano la fertilità del suolo. Con il tempo molte di esse si trasformarono in residenze lussuose e in età augustea, insieme all'attuale Boscotrecase, era divenuto un sobborgo della vicina Pompei con il probabile nome di Pagus Augustus Felix Suburbanus. Le ville del territorio vennero distrutte dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., ma in seguito il territorio venne probabilmente rioccupato, come sembra testimoniare il ritrovamento di lucerne con simboli cristiani del IV secolo. Nell'Ottocento Boscoreale assurse all'onore della cronaca per la scoperta nel suo territorio di numerose ville rustiche di età romana (I secolo d.C.), portate alla luce da scavi di privati cittadini, sotto la sorveglianza della Soprintendenza Archeologica. Tali ville diedero splendidi reperti archeologici, un tesoro di argenterie, affreschi, bronzi, pavimenti a mosaico, sistematicamente asportati dallo scavo e messi in vendita a miglior offerente dai proprietari dei fondi, poiché le leggi del tempo lo permettevano. I maggiori Musei del mondo (Archeologico Nazionale di Napoli, Louvre di Parigi, Metropolitan Museum di New York, British Museum di Londra, Musee Royal di Mariemont in Belgio, Field Museum di Chicago, Getty Museum di Malibu, Walters Art Museum di Baltimora, Altes Museum di Berlino ecc.) acquisirono nelle loro collezioni oggetti provenienti dagli scavi archeologici di Boscoreale. In epoca moderna il comune è stato un importante centro agricolo, famoso per la sua frutta e soprattutto per vini tra cui il più celebre è senz'altro il Lacryma Christi del Vesuvio. Oggi Boscoreale è uno dei comuni che fanno parte del territorio del Parco Nazionale del Vesuvio e dal paese si può raggiungere, grazie al collegamento della Via Matrone, il percorso naturalistico che porta al cratere del Vesuvio. Chiesa parrocchiale Immacolata Concezione Chiesa di Santa Maria Salòme Cappella di Maria SS. di Montevergine Congrega del SS. Rosario Cappella Sant'Antonio da Padova in località S. Francesco Chiesa parrocchiale Sant'Anna in contrada Pellegrini Chiesa parrocchiale San Giuseppe in contrada Marchesa Chiesa parrocchia Maria SS. del Suffragio in contrada Marra Cappella Santa Candida in località Passanti Santuario-chiesa parrocchiale Madonna Liberatrice dai Flagelli in contrada Gesuiti Palazzo De Prisco-Albano Palazzo Zurlo Cine Teatro Minerva Monumento ai Caduti Antiquarium di Boscoreale Villa Regina. Alcune opere rinvenute successivamente agli scavi sono custodite in numerosi musei come il Museo del Louvre di Parigi, il Metropolitan Museum of Art e il Museo archeologico di Napoli. Abitanti censiti Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 i cittadini stranieri residenti a Boscoreale erano 1 178, corrispondenti al 4,2% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano: Romania, 330 1,1% Cina,167 0,5% Ucraina, 154 0,5% Marocco, 124 0,4% Bangladesh, 60 0,2% Gambia, 55 0,1% Bulgaria, 42 0,1% Senegal, 39 0,1% Nigeria 38 0,1% Polonia, 32 0,1% Stati Uniti d'America, 1 0.01% Il comune è servito dalla stazione di Boscoreale, stazione interrata inaugurata nel 2009 sulla ferrovia Napoli-Pompei-Poggiomarino della Circumvesuviana, e dalla stazione di Cangiani, sulla stessa linea, per l'omonima frazione del comune. Inoltre, è presente l'uscita di Torre Annunziata Sud - Boscoreale dell'autostrada A3 Napoli - Salerno. Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. A Boscoreale è presente un palazzetto dello sport adibito sia alla pallacanestro che alla pallavolo. La squadra locale, l'Associazione Dilettantistica Pallacanestro Boscoreale, costituita nel 1975, milita nel campionato regionale di Promozione. La squadra di calcio, GIAC Boschese partecipa al campionato di terza categoria girone B 2023/2024 e gioca nello stadio V. Pozzo in via Passanti. Presenti altre squadre di calcio sul territorio come la Marchesa e il Victoria Marra. Avvisati, Il tesoro di Boscoreale e lo scandalo della vendita all'estero, 2016 Canale Conte di Sarno Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Boscoreale Sito ufficiale, su comune.boscoreale.na.it. Boscoreale, su sapere.it, De Agostini. Sito del Centro Studi Archeologici di Boscoreale, Boscotrecase e Trecase, su centrostudiarc.altervista.org.

Scavi archeologici di Boscoreale
Scavi archeologici di Boscoreale

Gli scavi archeologici di Boscoreale hanno riportato alla luce una serie di ville romane, per lo più rustiche, concentrate in quella zona che secondo alcuni ricondurrebbe al Pagus Augustus Felix Suburbanus, ossia un sobborgo pompeiano, compreso oggi nel territorio comunale di Boscoreale e limitatamente in quello di Boscotrecase e Terzigno: in questi luoghi si concentravano attività legate alla pastorizia e alle coltivazioni, soprattutto di viti e cereali. Le prime frammentarie opere di scavo che si tennero a Boscoreale risalgono alla metà del 1700, come testimoniato da una relazione di Karl Jakob Weber, che parlava di un'esplorazione nella zona, dopo alcuni ritrovamenti di oggetti e mura romane durante la costruzione di una strada per Torre Annunziata: questo primo scavo va avanti per poco più di un mese, per poi essere abbandonato a causa della mancanza di reperti ritrovati. Un secondo scavo viene eseguito il 29 dicembre 1760 a seguito della scoperta di alcune stanze e monete d'oro e d'argento; altra indagine archeologica venne fatta dal 14 maggio 1774, quando durante dei lavori per la raccolta di lapilli fu rinvenuta una statua in bronzo e delle iscrizioni: questo scavo durò diversi mesi, precisamente fino al 2 luglio 1774, durante i quali furono rinvenuti una grossa quantità di reperti. Dopo questo primo periodo, per oltre un secolo Boscoreale non fu interessata da importanti ritrovamenti archeologici, fino al 1876 quando iniziò una seconda fase di scavi che portò alla luce una trentina di ville rustiche, costruzioni di piccole dimensioni con zone dedicate alle attività agricole e alcuni vani per la residenza del proprietario che invece erano finemente decorati: si trattava per lo più di esplorazioni atte a recuperare suppellettili e decorazioni sia parietali che pavimentali da trasportare poi in musei come il Louvre, il Metropolitan di New York, l'Art Institute di Chicago o l'Archeologico Nazionale di Napoli, oppure per essere oggetto di collezioni private. Il 9 novembre 1876, durante lo scavo per le fondamenta di una casa, riaffiorarono alcune mura della zona rustica di una villa, poi battezzata "di Cecilio Giocondo": i lavori di scavo furono però immediatamente sospesi, per essere ripresi solamente il 10 settembre 1894; da questa villa proviene il famoso Tesoro di Boscoreale. Altre piccole ville vennero esplorate e spogliate delle loro decorazioni e suppellettili fino al 1928 quando la zona di Boscoreale cadde nuovamente nel dimenticatoio: tutte le costruzioni furono nuovamente seppellite. Nel corso del XX secolo sono state rinvenute diverse ville, sempre per motivi casuali, ma dopo una prima, approssimativa, indagine sono state nuovamente coperte. Oggi l'unica villa visitabile è Villa Regina, che risulta essere anche completamente ricostruita e restaurata, anche a seguito della costruzione, nel 1991, dell'Antiquarium di Boscoreale, posto a suo ridosso e di cui è parte integrante nel percorso di visita; proprio l'antiquarium accoglie ciò che rimane dei pochi reperti rimasti, rinvenuti nella zona della Pagus Augustus Felix Suburbanus. La Villa della Pisanella fu scavata ed esplorata tra il 1894 ed il 1899 ed in seguito nuovamente sepolta: la villa fu in principio scoperta nel 1868 durante dei lavori per lo scavo di fondamenta di un muro, portando alla luce alcune strutture murarie di epoca romana: dopo una breve esplorazione mediante cunicoli sotterranei i lavori furono interrotti poiché la villa continuava nel fondo di un altro proprietario. L'esplorazione riprese nel 1894 e la struttura fu portata alla luce nella sua interezza: si trattava di una villa rustica, completamente circondata da un muro per evitare la fuga degli schiavi, risalente al I secolo a.C., con una parte riservata al proprietario, secondo alcuni il banchiere pompeiano Lucius Caecilius Iucundus, e che presentava quindi maggiori opere decorative, come gli affreschi in terzo stile nel quartiere termale ed una zona dedicata alle attività produttive con un panificio, una stalla, un frantoio, una pressa per il vino, una cella vinaria con 84 dolia e diversi ambienti adibiti a dormitori per la servitù; erano inoltre presenti un secondo piano, crollato in seguito all'eruzione, costituito da cubicola, deposti e un solarium. Intorno alla villa dovevano estendersi terreni coltivati per un'ampiezza di circa 24 ettari. Il reperto più importante ritrovato fu sicuramente il cosiddetto Tesoro di Boscoreale, in parte conservato oggi al Louvre: si tratta di pezzi di argenteria, tra cui le due coppe chiamate Trionfo di Tiberio e Augusto in trono, ma anche bicchieri, brocche e phialai tutti finemente decorati, oltre a 1037 monete d'oro. La Villa di Publio Fannio Sinistore fu esplorata nel 1894-1895 e venne così chiamata per la presenza di questo nome su un vaso, anche se con molta probabilità era di proprietà di Lucius Herius Florus, come testimoniato dal ritrovamento di un sigillo: si tratta di una piccola struttura con un ambiente rustico di modeste dimensioni e una zona residenziale. Gli affreschi presenti, tutti risalenti al 40-30 a.C. e oggi conservati in diversi musei come il Metropolitan Museum di New York, il Museo archeologico nazionale di Napoli, il Louvre di Parigi e il Musée Royal de Mariemont a Morlanwelz, in Belgio, erano tutti in secondo stile pompeiano: tra quelli più rappresentativi una veduta di una città, presente in un cubicolo, una Venere con Eros con alla destra Dioniso ed Arianna e sulla sinistra le Tre Grazie, raffigurati invece sulla parete di un oecus, e ancora nello stesso ambiente sovrani macedoni ed ellenistici, oltre a figure alate: le opere di maggiori importanza sono rappresentate però da diverse megalografie, ossia affreschi a grandezza naturale. La Villa Regina è l'unica di Boscoreale ad essere visitabile e completamente ricostruita e restaurata: si tratta di una villa rustica, su due livelli, risalente al I secolo a.C. ma che successivamente ha subito diversi ampliamenti sia in età augustea che in quella giulio-claudia. La costruzione, di modeste dimensioni, si sviluppa intorno ad un cortile, che ospitava anche una cella vinaria con 18 dolia, delimitato da un portico nel quale, durante lo scavo, fu ritrovato un plaustrum, ossia un carro da trasporto. Intorno al cortile si aprono diversi ambienti: un torcularium che ospitava il torchio di cui oggi rimane il calco, una stanza utilizzata sia come deposito che come cucina, una vasca per la premitura dell'uva e un contenitore dove raccogliere il mosto, un granaio, una cisterna per l'acqua e un'aia scoperta delimitata da un bordo in pietra; l'unica stanza di maggior rilievo è il triclinio con decorazioni in III e IV stile pompeiano. Intorno alla villa sorgeva la zona agricola, soprattutto viti, come testimoniato dai calchi delle radici delle piante. Altre ville di piccole dimensioni sono state scoperte ed esplorate negli anni: una villa nel fondo di Vito Antonio Cirillo, scavata nel 1897-1898, nella quale venne rinvenuto un torchio da vino e un larario con affreschi oggi conservati nel Field Museum di Chicago, una villa rustica sempre in località Pisanella, scavata tra il 1906 e il 1908, con affreschi di terzo stile pompeiano, la villa di Numerio Popidio Floro scavata negli stessi anni e di cui è tuttora visibile la sezione relativa all'impianto termale: furono ritrovati affreschi di secondo e quarto stile pompeiano, oggi conservati presso l'Antiquarium di Boscoreale e presso il Getty Museum di Malibù. Ed ancora la villa di Marco Livio Marcello, rinvenuta nel 1928 nel centro di Boscoreale, la villa rustica in via Casone Grotta, rinvenuta nel 1986, di cui sono stati riportati in luce ambienti su due piani pertinenti a diverse fasi costruttive, la villa in località Cangiani, rinvenuta nel corso di lavori di drenaggio di un canale nel 1993 ed una caupona nel fondo Acunzo, parzialmente scavata agli inizi del XX secolo le cui statuette in bronzo, rinvenute nel larario, sono oggi conservate presso la Walters Art Museum di Baltimora. Altre ville, facenti sempre parte della Pagus Augustus Felix Suburbanus, ma che oggi si trovano nel territorio comunale di Boscotrecase, sono: la villa di Lucio Arellio Successo, scavata nel biennio 1898-1899 con affreschi in primo stile pompeiano e ambienti rustici, e la villa di Agrippa Postumo, parzialmente scavata nel 1903 e 1905 di cui si erano rinvenuti un peristilio e ambienti decorati con affreschi in terzo stile, poi staccati e conservati al Museo archeologico nazionale di Napoli e al Metropolitan Museum di New York; gli scavi di questa villa vennero nuovamente ricoperti dalla lava nel 1906. Nella località Boccia al Mauro di Terzigno furono rinvenuti nel 1981 i resti di diverse ville, solo parzialmente scavate per la loro parte rustica. Paola Poli Capri, Pompei, i tesori di Boscoreale, Van der Poel, 2001. ISBN non esistente Antonio Cirillo, Angelandrea Casale, Il Tesoro di Boscoreale, Pompei, Associazione Amici di Pompei, 2004. ISBN non esistente Chiara Dezzi Bardeschi, Archeologia e conservazione, Santarcangelo di Romagna, Maggioli Editore, 2008, ISBN 88-387-4108-5. Boscoreale Antiquarium di Boscoreale Tesoro di Boscoreale Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su scavi archeologici di Boscoreale (IT, EN) Sito della Soprintendenza archeologica di Pompei, su pompeiisites.org. Sito del comune di Boscoreale, su comune.boscoreale.na.it. URL consultato il 4 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2008).