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Torre Solaria

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Torre Solaria143m
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La Torre Solaria è un edificio situato nel quartiere Centro Direzionale di Milano, realizzata nell'ambito del Progetto Porta Nuova. Con i suoi 143 metri è l'edificio residenziale più alto d'Italia e in generale uno dei grattacieli più elevati del Paese. Si innalza all'incrocio tra via Melchiorre Gioia e viale della Liberazione, sopra la piazza Alvar Aalto, affiancandosi alla Torre Aria e alla Torre Solea. Questo complesso di tre torri residenziali sorge sull'area una volta occupata dalla Stazione di Milano Porta Nuova. L'ideazione della Torre Solaria è stata sviluppata dallo Studio Arquitectonica di Miami fondato dall'architetto peruviano Bernardo Fort-Brescia. Lo studio Dolce Vita Homes, insieme ai partner Antonio Citterio, Patricia Viel and Partners e COIMA Image, ha invece curato la realizzazione delle aree comuni e degli interni. L'edificio è composto da tre ali ben distinte, ognuna con un'altezza differente, che convergono in un nucleo centrale da dove arriva la luce naturale. La torre ospita 102 appartamenti tra cui anche duplex e triplex (appartamenti su due o tre piani). Ogni appartamento è studiato per avere la massima esposizione alla luce naturale, affacciandosi su ampie vetrate. Le terrazze sono state progettate per essere una continuazione dell'interno e sono disposte in modo irregolare. Inoltre, i parapetti sono in vetro acidato con trasparenza progressiva. Gli effetti del vento sono stati studiati in galleria, dopo aver riprodotto un modello in scala dell'edificio, in modo da verificare preliminarmente il comfort sulle terrazze e individuare la migliore conformazione dei parapetti tale da evitare turbolenze. Gli ascensori sono stati progettati in modo da minimizzare i tempi di attesa e accogliere fino a 13 persone. La Torre Solaria è dotata di un sistema pneumatico di raccolta dei rifiuti Envac. La costruzione della Torre Solaria è cominciata a gennaio 2010 con lo scavo per le fondazioni. Durante l'autunno e l'inverno 2010 sono stati completati i piani interrati. A marzo 2011 la torre ha superato il livello della strada. A settembre 2011 il nucleo ha raggiunto il 9º piano e le tre ali sono diventate visibili dalla strada. A luglio 2012 il nucleo in cemento ha raggiunto il 29º piano (su 34 sopra il podio) e le ali il 25°. Infine, il 22 ottobre 2012 la torre ha raggiunto la cima, diventando con i suoi 143 metri l'edificio residenziale più alto d'Italia. Per la costruzione della torre sono stati utilizzati calcestruzzi ad altissima resistenza (Rck 85) con formula studiata ad hoc per mantenere l’omogeneità e la lavorabilità ad alta quota. I solai sono realizzati con un sistema di post-tensionamento che ha consentito di ridurre le sezioni e realizzare balconi in aggetto per circa 3 metri. Quest'opera architettonica è collocata in una zona centrale di Milano, affacciata su una vasta area pedonale, situata vicino a Piazza Alvar Aalto, intorno alla quale si ergono, oltre alla Torre Solaria, altri due palazzi residenziali del medesimo progettista aventi caratteristiche simili: Torre Aria: alta circa 80 metri per 17 piani, avente due ali distinte che convergono in un solo corpo centrale. È stata inaugurata nel maggio 2014. Torre Solea (identificata come Torre K nel primo masterplan): alta 69 metri per 15 piani. Lo studio Land ha curato la progettazione paesaggistico-ambientale. Nel 2015 la proprietà è stata acquisita dal fondo sovrano del Qatar. Repubblica e Garibaldi Gioia e Garibaldi Repubblica Garibaldi Milano Progetto Porta Nuova Centro Direzionale di Milano Grattacieli in Italia Grattacieli di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Torre Solaria http://www.porta-nuova.com/pdf/SOLARIA.pdf&ved Torre Solaria, su residenzeportanuova.com. URL consultato il 23 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2018).

Estratto dall'articolo di Wikipedia Torre Solaria (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Torre Solaria
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Torre Solaria143m
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Luoghi vicini

The Corner (palazzo)
The Corner (palazzo)

The Corner, chiamato precedentemente Palazzo Stipel, è un palazzo costruito tra il 1960 e il 1964 e ristrutturato nel suo aspetto tra il 2014 e il 2019. Il palazzo è situato a Milano, all'angolo tra via Melchiorre Gioia e Viale della Liberazione; proprio la posizione all'angolo tra le due vie ha dato l'odierno nome all'edificio. Progettato dall'architetto Melchiorre Bega e completato nel 1964, fu precedentemente concepito per ospitare gli uffici della Stipel e si trovava vicino alla Torre dei Servizi Tecnici Comunali, all'epoca nel nuovo centro direzionale di Milano. Il palazzo, dalla sua costruzione in poi, ha ospitato uffici dell'Inps, della Telecom e infine della Generali. Sotto la gestione Generali, dal 2014 al 2019 l'edificio ha subito una profonda ristrutturazione e riqualificazione ad opera dell'architetto Alfonso Femia. Il palazzo dopo il rifacimento è stato inaugurato il 13 giugno 2019. All'epoca della sua costruzione, presentava gli stessi elementi estetici caratteristici della Torre Galfa e tipici dello stile architettonico di Bega, caratterizzato da un'estetica minimale e da una facciata razionale, con finestre disposte in griglie simmetriche. Dal 18 giugno 2019 gli ultimi 5 piani dell'edificio ospitano la sede ufficiale del club calcistico Inter. Progetto Porta Nuova Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su The Corner Sito ufficiale, su thecornermilano.it. URL consultato il 27 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2019).

Torre Unipol (Milano)
Torre Unipol (Milano)

La Torre Unipol, quartier generale milanese del gruppo, è un grattacielo in costruzione nel quartiere di Porta Nuova all'incrocio tra via Melchiorre Gioia e via Fratelli Castiglioni, dove un tempo doveva nascere l’Hotel Gilli. I lavori sono iniziati nel 2017 con le palificazioni delle fondamenta. La posa della prima pietra è avvenuta a primavera 2019. Il completamento della torre è previsto entro il primo semestre del 2023. La torre comprenderà 23 piani fuori terra e 3 piani interrati, una superficie totale di 33.000 m² e una altezza complessiva di 125 metri. Il grattacielo avrà un rivestimento a struttura a X, che ricorda un nido; i materiali utilizzati per la costruzione saranno vetro e acciaio. Completano l'opera un auditorium da oltre 270 posti e sul tetto una serra-giardino panoramica dedicata a eventi pubblici e culturali. Il rivestimento della struttura in acciaio è realizzato dall'azienda trevigiana Maeg costruzioni. L'edificio è stato progettato per massimizzare l'efficienza energetica grazie alla presenza, lungo le pareti esterne, di una doppia intercapedine che mitiga il caldo estivo e isola dal freddo invernale. Sono anche presenti pannelli solari per la produzione di energia elettrica. Sulle terrazze lungo i perimetrali esterni e sulla terrazza posta sulla sommità dell'edificio sono presenti giardini d'inverno che aiutano a regolare la temperatura interna dell'edificio riducendo l'ausilio di impianti di aerazione artificiali in prossimità dell'atrio. La terrazza panoramica situata in cima all'edificio sarà destinata anche a ospitare eventi culturali, come mostre. Progetto Porta Nuova Centro Direzionale di Milano Grattacieli in Italia Grattacieli di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Torre Unipol Sito ufficiale, su urbanupunipol.com.

Parco Biblioteca degli Alberi
Parco Biblioteca degli Alberi

Il Parco Biblioteca degli Alberi (noto più semplicemente come la Biblioteca degli Alberi) è un parco pubblico situato a Milano tra via M. Gioia, via De Castillia e via Sassetti, nella zona tra Piazza Gae Aulenti e il quartiere Isola. Inaugurato il 27 ottobre 2018 e realizzato dalla designer paesaggistica olandese Petra Blaisse e da Piet Oudolf, insieme allo Studio Inside-Outside. Il progetto del parco è stato approvato il 20 luglio 2004, attraverso un concorso noto come "Concorso internazionale di progettazione Giardini di Porta Nuova - area Garibaldi Repubblica", vinto dallo studio di progettazione Inside-Outside con il progetto “La biblioteca degli alberi”. Il costo del parco si aggira sui 14 milioni di euro. Esso si estende su 9 ettari e rappresenta la terza area verde del centro milanese per estensione, dopo il Parco Sempione e i Giardini pubblici Indro Montanelli. È paragonato ad una biblioteca per la vegetazione che ospita, tra più di 100 specie diverse, 500 alberi disposti in 22 anelli e 135.000 piante. Il parco è poi arricchito da delle frasi poetiche disposte lungo i sentieri, area giochi per bambini, area fitness, un’area relax con chaise longue in legno e luci soffuse, aree per pic-nic attrezzate con panchine, labirinto di cespugli, un laghetto e una fontana scenografica attiva da maggio a settembre. Porta Nuova (Milano) Progetto Porta Nuova Giardini di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Parco Biblioteca degli Alberi Sito della Biblioteca degli Alberi, su bam.milano.it. Parco Biblioteca degli Alberi, su comune.milano.it. Milano, la Biblioteca degli alberi vista dall'alto: lavori in corso a Porta Nuova, su milano.repubblica.it.

Stazione di Milano Porta Nuova (1850)
Stazione di Milano Porta Nuova (1850)

La stazione di Milano Porta Nuova era la stazione ferroviaria di testa da cui partiva la linea ferroviaria per Como. La stazione, inaugurata nel 1850, sostituì la precedente eretta nel 1840 da cui si irradiava la linea Milano-Monza. Il fabbricato viaggiatori, dismesso dal 1864, sorge tuttora sulla via Melchiorre Gioia, lungo quella che era l'alzaia del Naviglio della Martesana, poi coperto. Oggi è sede della Guardia di Finanza. La stazione fu inaugurata nel 1850 durante l'amministrazione del Lombardo-Veneto in sostituzione della omonima e adiacente stazione originaria del 1840 della linea Milano-Monza, divenuta insufficiente a smistare l'aumentato traffico creatosi dopo il prolungamento della linea fino a Como. Progettista del complesso fu inizialmente il francese Alfredo Lecointe, ingegnere capo della linea Milano-Como, che nel 1846 disegnò uno scalo a 5 binari sormontati da un'ampia tettoia in legno lunga 120 metri e larga 27. L'area scelta per il nuovo scalo era una vasta striscia di terreno fra la già esistente strada ferrata e il naviglio della Martesana. Verso la fine del 1847 venivano terminate le fondazioni del fabbricato viaggiatori. Sempre nel 1847 un secondo architetto, il milanese Stabili, abbozzava il disegno della facciata verso la Martesana. Nel 1848 l'ingegnere in capo Lacointe si ritirò e al suo posto fu nominato l'ingegner Canzio Canzi che affidò all'ingegner Achille Jodani il progetto definitivo, che si sviluppava sul lavoro di Stabili con alcune modifiche nelle decorazioni e la sostituzione delle capriate progettate da Lacointe. Le opere di costruzione ripresero dopo i fatti del '48 nella primavera del 1849 e il 24 giugno 1850 la nuova stazione venne inaugurata. Scriveva il milanese Ignazio Cantù nel 1853 che «[la stazione] arresta soprattutto per la straordinaria vastità del suo portico murato ai fianchi, e sopraccoperto da arditissimo tetto». Nel 1858 divenne capolinea anche della linea per Magenta. La stazione restò in servizio pochi anni: infatti nel 1864 il nodo ferroviario milanese fu concentrato per tutte le linee ferroviarie in un'unica grande stazione centrale, rendendo superflui i due vecchi capilinea passeggeri. La stazione di Porta Nuova venne utilizzata per il traffico merci fino al 1º gennaio 1873, quindi fu dismessa e l'edificio adibito a sede della dogana ferroviaria. Attualmente ospita un comando della Guardia di Finanza. Ferdinando Cassina (a cura di), Stazione della Priviliegiata Stazione Strada Ferrata fra Milano e Como, in Le fabbriche più cospicue di Milano, Milano, Ferdinando Cassina, 1840 (1859). Giovanna D'Amia, Il collegamento ferroviario tra Milano e Como nell'età della restaurazione e le prime stazioni milanesi, in Enzo Godoli, Mauro Cozzi (a cura di), Architettura ferroviaria in Italia. Ottocento. Dario Flaccovio editore, 2004, pp. 83-102. ISBN 8877585994. Ferrovia Milano-Monza Stazione di Milano Porta Nuova (1840) Stazione di Milano Porta Nuova (1931) Stazione di Milano Porta Garibaldi Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Milano Porta Nuova

Porta Nuova (Milano)
Porta Nuova (Milano)

Porta Nuova (Porta Noeuva in dialetto milanese, AFI: [ˈpɔrta ˈnøːa]) è una delle sei porte principali di Milano, ricavata lungo i bastioni spagnoli, oggi demoliti. Posta a nord della città in piazzale Principessa Clotilde, si apre lungo la strada per Monza. Caratterizzata oggi dalla presenza dell'arco neoclassico dello Zanoia (1810-1813) e degli annessi caselli daziari, sorge al centro di piazzale Principessa Clotilde, allo sbocco di corso di Porta Nuova. In passato Porta Nuova identificava inoltre uno dei sei sestieri storici in cui era divisa la città, il Sestiere di Porta Nuova. La Porta Nuova attuale che si apre nei Bastioni di Milano sorse decentrata a occidente rispetto all'asse viario (oggi via Manzoni) su cui erano sorte in precedenza le omonime porte di epoca romana (sul tracciato delle Mura romane) e di epoca medievale (sul tracciato delle mura medievali di Milano). Il medesimo sestiere era servito, in epoca romana, dalla porta Aurea, collocata lungo le mura Massimianee del tracciato romano, sull'odierna via Manzoni all'incrocio con via Monte Napoleone. Nella cinta medievale si collocava allo sbocco in piazza Cavour dove ancora oggi è presente, perfettamente integra. Se, come era avvenuto per le altre porte, con la costruzione delle mura spagnole essa fosse stata semplicemente spostata più all'esterno lungo la medesima direttrice, sarebbe collocata al termine dell'attuale via Daniele Manin. Tale porta, invece, fu ricavata parecchio più a occidente, tra il Seveso e la Martesana. La porta spagnola venne demolita in epoca napoleonica, quando si avviò un progetto per convertire le principali porte dei bastioni ad una funzione daziaria e ornamentale, visto il superamento della loro funzione militare: l'edificazione di una porta monumentale contribuiva al nuovo riassetto urbanistico anulare attorno all'area dei bastioni, favorendo lo sviluppo urbano a nord della città. L'attuale porta, presente ancora oggi in piazzale Principessa Clotilde (stessa collocazione della precedente porta spagnola demolita), venne costruita su progetto dell'architetto Giuseppe Zanoia e si apriva sul tracciato dell'antica via romana che collegava la città con la Brianza. La costruzione avvenne tra il 1810 e il 1813. Il suo valore commerciale derivava dalla prossimità al naviglio della Martesana, allora navigabile. Per entrare in città, il naviglio dapprima sottopassava il ponte delle Gabelle e i bastioni, quindi superava la leonardesca conca dell'Incoronata per aprirsi nel laghetto di San Marco, da cui proseguiva lungo una seconda conca omonima e si immetteva nella fossa navigabile all'inizio di via Fatebenefratelli. Lungo i bastioni, dal Ponte delle Gabelle, scorreva il Redefossi che riceveva prima le acque in eccessi della Martesana e, appena oltre Porta Nuova, il Seveso. Seppure interrato, il Redefossi segue ancora oggi il medesimo percorso. Al momento della costruzione di questa nuova porta si prevedeva che la città si espandesse verso l’esterno, secondo la direttiva della strada che ne usciva (oggi dedicata ad Amerigo Vespucci - delibera comunale del 7 giugno 1878). Tale sviluppo non avvenne perché nel periodo successivo la via venne sbarrata dalla costruzione della stazione ferroviaria di Porta Nuova. Oggi la via Vespucci termina, in pratica, con una ripida scalinata pedonale da cui si accede all’attuale Piazza Alvar Aalto, costruita, ad un livello più alto, sull’ex terrapieno delle ferrovie Varesine. Quindi Porta Nuova ha perso quasi subito la sua originaria funzione. Infatti nel 1840 venne inaugurata, appena al di là della Martesana, la stazione di Porta Nuova, prima stazione ferroviaria della città, al servizio della Milano-Monza. L'edificio principale si è conservato ed è stato trasformato nell'albergo di lusso Maison Moschino nel 2010. La porta dello Zanoja presenta un doppio ordine, che definisce un'importanza gerarchica sia funzionale sia estetica: corinzio nella parte centrale e dorico nei caselli laterali. Presenta un unico fornice costruito in blocchi di arenaria giallastra ed ornato da bassorilievi, alla quale sono collegati due caselli daziari porticati, anch'essi in arenaria, collocati simmetricamente ai due lati. L'arenaria utilizzata è molto friabile, per cui le decorazioni di cui il monumento è ornato esteriormente sono soggette ad erosione nel tempo, aggravata dall'inquinamento, e parte delle sue ornamentazioni originarie oggi sono scomparse o scarsamente visibili. Nel 2002 l'associazione "Castelli e Ville Aperte in Lombardia" ha ricevuto dal comune di Milano l'assegnazione dell'opera per il suo uso e restauro conservativo. Giuseppe Banfi, Vocabolario Milanese-Italiano: ad uso della gioventù, presso la Libreria di educazione di Andrea Ubicini, Milano, 1857 (da Google Libri) Ferdinando Cassina (a cura di), Descrizione del dazio di Porta Nuova, in Le fabbriche più cospicue di Milano, Milano, Fernando Cassina e Domenico Pedrinelli, 1840, pp. non numerate. Bonvesin da La Riva, De magnalibus Mediolani, testo critico, traduzione e note a cura di Paolo Chiesa, Libri Scheiwiller, Milano, 1998 Francesco Cherubini, Vocabolario milanese-italiano, Stamperia Reale, Milano, 1814 Bruno Pellegrino, Così era Milano – Porta Nuova, Edizioni Meneghine, Milano, 2011 Piazzale Principessa Clotilde Naviglio della Martesana Mura di Milano Progetto Porta Nuova Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su porta Nuova Scheda su Agenda Milano, su agendamilano.com. URL consultato il 29 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2005).

Torre Diamante
Torre Diamante

La Torre Diamante (detta anche Diamantone) è un grattacielo che sorge nel Centro Direzionale di Milano, tra viale della Liberazione e via Galilei ed è attualmente sede delle società italiane del Gruppo BNP Paribas. Costruito nell'ambito del progetto di riqualificazione urbana denominato Progetto Porta Nuova, è una struttura dalla forma sfaccettata, simile a quella di un diamante, dall'altezza complessiva di 142 metri. Tale dato lo qualifica come settimo grattacielo più alto di Milano e l'edificio in acciaio più alto d'Italia. La Torre Diamante è correlata da due corpi bassi chiamati Diamantini che si pongono come elemento di continuità del grattacielo stesso, formando complessivamente il vasto complesso affaristico. Il masterplan dell'intera area è stato affidato all'architetto italo americano Lee Polisano, dello studio di architettura Kohn Pedersen Fox, a seguito di un concorso internazionale. Polisano è stato affiancato dall'architetto Paolo Caputo e dalla società di ingegneria Jacobs per la progettazione architettonica esecutiva mentre la progettazione strutturale è stata affidata ad Arup. La caratteristica principale della torre è la sua geometria irregolare, le colonne perimetrali dell'edificio sono inclinate rispetto alla verticale. Inoltre il singolare taglio della struttura permette al grattacielo di generare riflessi cangianti, proprio come un diamante. Il layout interno è caratterizzato da un nucleo centrale attorno al quale si sviluppa lo spazio, soluzione utilizzata per massimizzare l'ingresso della luce naturale e consentire la vista sulla città. Uno degli obiettivi chiave del Progetto Porta Nuova è stato ridurre drasticamente il consumo di energia da parte degli edifici, dotati per questo scopo dei più recenti sistemi di approvvigionamento energetico basati sull'impiego delle fonti rinnovabili. La Torre Diamante ha ottenuto infatti la certificazione LEED GOLD, uno dei più alti livelli riconosciuti dal Green Building Council per edifici costruiti secondo i principi di sostenibilità ambientale. La costruzione è iniziata ufficialmente il 28 gennaio 2010 con il montaggio delle gru sul posto, a seguito della bonifica del terreno una volta occupato dalla stazione di Milano Porta Nuova. Il primo agosto è cominciata l'installazione della struttura esterna e del nucleo in cemento. Dopo circa nove mesi dall'inizio della costruzione la torre ha raggiunto il 6º piano e all'inizio dell'anno nuovo la torre ha raggiunto il 10º piano ed è iniziata l'installazione dei pannelli di vetro. La costruzione è continuata spedita e verso marzo 2011 la torre ha raggiunto il 18º piano. Il 5 giugno il nucleo in cemento ha raggiunto l'altezza massima dell'edificio (140 m), traguardo sottolineato dal posizionamento sulla cima del Tricolore Italiano. Dopo circa cinque mesi , a novembre, anche la struttura esterna in acciaio ha raggiunto la massima altezza e la posa dei pannelli di vetro ha raggiunto l'ottavo piano. Il 10 febbraio 2012 i pannelli di vetro hanno raggiunto il 18º piano, il 30 marzo il 22° e a metà aprile il 26°-27°. Durante il resto di aprile è continuata la posa dei pannelli in modo da completare la posa verso la fine del mese. La torre è stata completata il 14 settembre 2012. Una particolarità del rivestimento sta nell'uso del vetro stratificato e non di quello temprato per avere una maggior uniformità di facciata e minori difetti come le ondulazioni dei vetri temprati termicamente. Un'altra particolarità è l'illuminazione della punta, che può comprendere vari colori, per esempio blu o rosso. La Torre Diamante è il fulcro della zona denominata business district, una porzione del Centro Direzionale di circa 61 500 m² che comprende anche due corpi bassi, i cosiddetti Diamantini. In modo analogo al Diamantone, questo paio di edifici è stato progettato dallo studio Kohn Pederson Fox Associates e ha avuto origine dal Progetto Porta Nuova. Si affacciano su viale della Liberazione e ponendosi come elemento di continuità con la torre principale. Essendo due edifici gemelli occupano approssimativamente la medesima area di 11464 m². Ad aprile 2015 Samsung ha preso possesso di un intero Diamantino, dando così origine al proprio Samsung District (situato in via Mike Bongiorno). Il Diamantone ha ospitato alcuni eventi del Fuorisalone 2013. La torre è stata la sede principale della seconda stagione del programma televisivo The Apprentice. Una parte del videoclip Io fra tanti di Giorgia è stata girata agli ultimi piani del grattacielo. La scena finale del film Italiano Medio è stata girata sia in esterni che in interni nella torre. Stazione di Milano Repubblica Repubblica Gioia Milano Grattacieli in Italia Grattacieli di Milano Progetto Porta Nuova Centro Direzionale di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Torre Diamante Pagina dedicata nel sito Urbanfile, su urbanfile.it (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2011). Pagina dedicata nel sito Edilizianews, su edilizianews.it. URL consultato il 13 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).

Stazione di Milano Porta Nuova (1931)
Stazione di Milano Porta Nuova (1931)

La stazione di Milano Porta Nuova, indicata anche a livello informale come stazione delle Varesine, fu la denominazione assunta nel 1931 da una parte della vecchia stazione Centrale di Milano che non fu dismessa in occasione dell'apertura della nuova stazione Centrale. Quando nel 1901 fu elettrificata la linea per Varese e Porto Ceresio, un fascio di binari situati nel piazzale ovest della stazione Centrale esistente all'epoca furono attrezzati con alimentazione elettrica a terza rotaia a corrente continua da 650 volt. Nel 1931, con la dismissione della vecchia stazione Centrale e l'inaugurazione di quella attuale, si decise di mantenere provvisoriamente in funzione questa sezione, che fu ridenominata Milano Porta Nuova, riprendendo il nome di due precedenti stazioni milanesi: quella del 1840 e quella del 1850. Poiché veniva utilizzata soprattutto dai convogli da e per la provincia di Varese, la stazione fu conosciuta informalmente con il nome di Varesine. In epoca successiva l'elettrificazione della linea venne convertita a 3000 volt in corrente continua tramite linea aerea. L'arretramento della stazione di Porta Nuova nell'area della stazione merci PV fu previsto nel Piano milanese del 1953 e fu dettato dalla necessità di liberare una vasta area centrale per la città, che si sarebbe raccordata a quelle già designate per ospitare il nuovo Centro Direzionale. La stazione di Porta Nuova fu dismessa il 5 novembre 1961 in favore del nuovo impianto di Porta Garibaldi, aperto lo stesso giorno. L'assenza di provvedimenti concreti volti a frenare la terziarizzazione del centro, avvantaggiando l'insediamento sulle nuove aree, sancì il fallimento del progetto relativo al Centro Direzionale di Milano, al punto che l'intera superficie in precedenza occupata dallo scalo rimase incolta ed inedificata fino al 1978, quando fu formalmente bloccata dal comune e dichiarata di interesse generale. Parte dell'area, rimasta a terra battuta, occupata in concessione nel 1964 da un luna park permanente (ideato e gestito da Cesare Pelucchi, che nel decennio successivo sarà anche uno dei gestori del famoso parco divertimenti Gardaland), chiamato anch'esso "Le Varesine", conservando la tradizione del nome, e per anni fu anche l'area di attendamento dei circhi che si fermavano in città per gli spettacoli durante la stagione invernale. Nel 2004 fu approvato un progetto di urbanizzazione, denominato Progetto Porta Nuova, che eliminò il luna park ed avviò un programma di riqualificazione urbana per l'area. Elettrificazioni a terza rotaia delle Ferrovie dello Stato Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Milano Porta Nuova

Hotel Principe di Savoia
Hotel Principe di Savoia

L'Hotel Principe di Savoia, conosciuto più semplicemente come Principe, nel centro di Milano è uno storico albergo milanese che si affaccia sui giardini di piazza della Repubblica. Inaugurato nel 1896 come Hotel du Nord et des Anglais, con lo slogan “perfettamente posizionato a meno di dieci minuti in carrozza dal famoso Teatro alla Scala", mercoledì 6 aprile 1927 ha cambiato nome in Hotel Principe di Savoia, ristrutturato secondo il progetto dell'architetto Cesare Tenca nell'allora piazza Fiume; successivamente ampliato nel '56 e '57 con l'aggiunta di due ali, l'albergo si sviluppa su un totale di dieci piani. L'ingresso ha una struttura esterna in ferro battuto e vetrate, che si estende in verande laterali lungo tutta la facciata e che evoca l'architettura della galleria Vittorio Emanuele. Il vasto piazzale antistante l'ingresso è circondato da giardini all'italiana, con alberi e aiuole fiorite. Fa parte dei Locali storici d'Italia. L'albergo fu battezzato inizialmente con il nome di Hotel du Nord et des Anglais. Al momento della sua progettazione e costruzione, l'albergo era posizionato sulla piazza della vecchia stazione centrale. La scelta del luogo obbediva a un criterio ragionato in cui entrava una discreta presenza del verde, la vicinanza della stazione ferroviaria, la facilità e i tempi brevi in cui si poteva raggiungere il centro, ma anche la prossimità delle aree produttive: i primi destinatari della struttura erano infatti gli uomini d'affari. Nelle stanze dell'hotel il 16 dicembre 1899 nacque il Milan Football & Cricket Club grazie all'iniziativa di un gruppo di inglesi e italiani, tra i quali Alfred Edwards, il primo presidente, Edward Nathan Berra, il vicepresidente e capitano della squadra di cricket, il segretario Samuel Richard Davies. Fra i soci fondatori si ricordano David Allison (capitano della squadra), Daniele Angeloni, Giannino Camperio, Antonio Dubini, Guido Valerio e Herbert Kilpin. Della riunione diede notizia La Gazzetta dello Sport in un trafiletto del 18 dicembre. Negli anni prima e dopo la seconda guerra mondiale furono ospiti dell'albergo il duca di Windsor, Erich Maria Remarque, Charlie Chaplin, Joséphine Baker, l'Aga Khan, Aristotele Onassis, Evita Perón, Maria Callas, Tyrone Power. Il 2 ottobre 1950 qui venne presentata per la prima volta l'Alfa Romeo 1900. Due nuove ali, chiamate "Principe rosso" e "Metallico", furono aperte tra il 1956 e il 1957, mentre nella Milano della ricostruzione, a cavallo degli anni cinquanta, si riedificava, dall'altra parte della piazza, l'hotel Palace, il cui vecchio edificio, datato primi anni del secolo, era stato completamente distrutto dalle bombe nell'agosto 1943. Nel 2003 l'hotel fu acquisito dalla Dorchester Collection, compagnia con sede a Londra interamente controllata dalla Brunei Investment Agency. La posizione predominante del Principe di Savoia è stata confermata da ampi lavori di ristrutturazione delle camere, delle suite, del bar e della lobby; dalla creazione del business center e del centro fitness più alto della città, con vista sulla skyline di Milano. L'hotel ha ospitato molte star internazionali tra cui Paolo Rossi, Michael Jackson, Madonna, Ronaldo con Susana Werner, Marco Branca, la regina Elisabetta II del Regno Unito con il principe consorte Filippo di Edimburgo, The Rolling Stones, Amy Winehouse, Anastacia, David Beckham con Victoria Beckham, Leona Lewis, George Clooney con Elisabetta Canalis, Ana Hickmann, gli One Direction, Demi Lovato, Lady Gaga, Selena Gomez il duo hip hop Macklemore & Ryan Lewis, Geoffrey Kondogbia, Aurelio De Laurentiis, 50 Cent, Eminem, Wilbur Smith, Ianis Zicu Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hotel Principe di Savoia Sito ufficiale, su dorchestercollection.com.