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Rivazzurra

Frazioni di RiminiPagine con mappe
47924 Rivazzurra RN, Italy panoramio (1)
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Rivazzurra è una frazione di Rimini situata tra le altre frazioni di Bellariva e Miramare. Si trovano diverse località molto vicine fra loro, tanto che il confine è quasi inesistente: Villaggio del Sole, Villaggio Fiorito, Villaggio Nuovo, Ghetto Turco, Marebello, Marebello Alta, Alba Adriatica. Ad eccezione del Ghetto Turco esistente fin dal 1700 come zona marittima della Valconca, questo tratto di costa facente parte del litoraneo a sud di Rimini, che va appunto da Bellariva a Miramare, fu totalmente edificato nel corso del potente sviluppo turistico degli anni sessanta. In questi anni, in realtà senza l'esistenza di un piano regolatore, vennero in maniera massiccia edificati, uno accanto all'altro, numerosi hotel e pensioni estive. Poco distante da Rivazzurra, nella frazione di Miramare, è collocato l'Aeroporto internazionale Federico Fellini di Rimini.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Rivazzurra (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Rivazzurra
Viale Catania, Rimini

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N 44.03833 ° E 12.61167 °
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47924 Rimini
Emilia-Romagna, Italia
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Luoghi vicini

Fiabilandia
Fiabilandia

Fiabilandia è un parco divertimenti italiano, situato a Rivazzurra (frazione di Rimini), a poca distanza dalla strada statale Adriatica tra Rimini e Riccione. La superficie del parco è di circa 150.000 m². Il territorio del parco è attraversato da una strada statale, la cui costruzione ha portato al rischio di chiusura a causa delle tensioni tra il comune di Rimini e la proprietà del parco. Nonostante fosse stata annunciata, alla fine del settembre 2006, la sua chiusura, il parco ha completato la stagione e ha normalmente riaperto nel 2007. Ora il Comune e la proprietà sono giunti a un accordo soddisfacente. Il parcheggio è riparato da pensiline in acciaio, le quali fungono da sostegni per un grosso impianto fotovoltaico. Il Parco, generalmente, apre la sua stagione il primo weekend di marzo e chiude il secondo weekend di novembre Fiabilandia è uno dei parchi a tema più antichi d'Italia (assieme a Città della Domenica a Perugia e Edenlandia a Napoli). Il primato spetta al parco di Perugia, aperto nel 1963, mentre Edenlandia e Fiabilandia aprirono nel 1965. L'attuale direzione di Fiabilandia ha scelto di considerare il 1966 quale anno di inaugurazione ufficiale, poiché nel 1965 la struttura era aperta solo in forma sperimentale e provvisoria: solo in seguito furono operati dei lavori per creare un vero e proprio parco tematico. Di forma grossomodo circolare, il parco si sviluppa intorno a un lago, il lago Bernardo, una ex cava di ghiaia riempitasi per le numerose falde. Il lago ospita molte specie di uccelli migratori.Fiabilandia si sviluppa in tre aree tematiche principali, i quali temi sono quello medioevale, quello orientale e quello western, ma l'unica area sviluppata completamente è quella western. La struttura, inaugurata nel 1965, era inizialmente concentrata nella zona che attualmente è la zona western. Non era un parco ben definito, ma presentava numerose forme di intrattenimento, soprattutto per i più piccoli (barchette, pista per go-kart, ecc.) Il parco è cresciuto e ha raggiunto il suo apice negli anni ottanta. La direzione all'epoca era di Oriano Bizzocchi (direttore del parco dal 1974 al 1983), il quale, unitamente all'amministratore Bruno Ravaioli, prese spunto dalle attrazioni dei parchi Disney americani per adattare il parco riminese a essi; l'esempio più evidente è il roller coaster nella miniera d'oro, che pare una versione rimpicciolita del Big Thunder Mountain disneyano. Nel 1975 viene pubblicato su etichetta Cetra il 45 giri "Sono Puck Lo Scoiattolo Verde" cantato da Franco Latini e il Piccolo Coro del Maffei di Torino, con la presenza di due brani scritti da Romano Bertola intitolati "Caro Puck" e "Dove Sei Stato Puck?". L'attrazione più celebre era il King Kong di Carlo Rambaldi utilizzato nel celebre remake del 1976. Sotto una tensostruttura, venne collocato sdraiato in tutta la sua imponente grandezza. L'ingombro di King Kong era di circa 40 metri per 20. Questa attrazione fu smantellata nei primi anni novanta. Nel periodo Bizzocchi/Ravaioli furono installate o sostituite molte attrazioni: Il "Galeone" fu sostituito da un altro "Galeone Pirata" e fu costruita la "Grotta del Teschio" (poi crollata in seguito a un'alluvione e ricostruita); la "Show boat" fu sostituita dal "Battello" (ora Fiaby boat); il treno a vapore fu sostituito da un treno a Gasolio (ora chiamato Fiabilandia express). Vengono, negli anni, installate: Il Brucomela (oggi, con nuove scenografie, è la "Valle degli Gnomi"); il Castello di Mago Merlino; il Labirinto cinese (non più presente); il Lago dei Sogni; il ristorante Saloon; la Miniera d'oro del West; le Fontane danzanti (show al centro del lago); l'area spettacoli tensostruttura (ora Palagiallo). All'interno del parco furono inseriti vari spettacoli di foggia circense. Dopo l'apice nel 1987 (circa 500.000 presenze) e l'abbandono della direzione da parte di Bizzocchi, il parco iniziò un lento declino, che proseguì per buona parte degli anni novanta. A causa di scelte organizzative tra cui l'abolizione della mascotte del parco (Puck, un simpatico animale verde vestito elegante con un cilindro), il mancato inserimento di nuove attrazioni e la scarsissima comunicazione pubblicitaria, il parco subisce una forte flessione. Nel frattempo i parchi concorrenti, con i quali Fiabilandia era alla pari negli anni ottanta, l'avevano inesorabilmente superata. Strutture degne di nota costruite in questi anni sono la piscina per bambini Mar dei Ranocchi e la Cacca disco (all'epoca una discoteca per bambini). Nel 1998 cambia la direzione del parco e viene introdotto Roller boom, uno spinning coaster fabbricato dall'impresa francese Reverchon. Il parco, nel 1999, cambia proprietà passando alla società che controlla anche lo Zoo Safari Fasanolandia. Questa svolta porta il reinserimento degli spettacoli circensi e non, tra i quali La fiaba di Aladino, Pinocchio on ice, La Bella e la Bestia on ice e Biancaneve e i sette nani. Sono installate anche alcune attrazioni per innalzare il target (un ranger, una zattera e un nuovo Power sourge della ditta Zamperla, ma le novità durano poche stagioni, in quanto non gradite dal pubblico). Una grande novità in termini d'immagine fu la creazione di una nuova mascotte: il Babau, mostriciattolo peloso blu a macchie gialle amico dei bambini, sbucato fuori per magia dal pentolone di mago Merlino. La nuova gestione, possedendo uno zoosafari, decide di adibire una zona del parco inutilizzata a "Zoo", visitabile con un trenino; anche questa iniziativa ha però vita breve. Nonostante il comune e l'ASL avessero rilasciato i necessari permessi, il parco fu oggetto di proteste da parte di numerose associazioni animaliste. Durante la nuova gestione tutte le attrazioni del parco hanno subito rimodernamenti: Nel 2000 il Brucomela viene modificato: viene aggiunta una galleria nella quale sono visibili 7 gnomi minatori, numerose formiche si affacciano alle Mele e vengono aggiunti anche alcuni soggetti nella prima grotta, oltre ad altri oggetti scenografici; il Brucomela viene quindi ribattezzato Valle degli Gnomi Nel 2001 il Labirinto Orientale (o Cinese) viene modificato: è aggiunto un pre-labirinto con tanto di statua del Buddha in meditazione, con un grazioso giardino esterno; il Labirinto prende quindi il nome di Labirinto di Fu-Ming (ora non più presente). Nel 2003/2004 la Nave Pirata (che negli anni novanta era diventata l'Astronave di Capitan Rottame) viene ripristinata come Nave Pirata, e viene costruita una scenografia intorno a questa; la zona diventa la Baia di Peter Pan (un percorso a piedi tematizzato). Viene ritematizzata tutta la via principale che attraversa la Zona Far-West. Vengono eseguiti lavori di manutenzione negli anni anche a tutte le altre attrazioni. 2005/2006/2007/2008 i recenti rinnovamenti eseguiti nel parco possono far parlare di un vero "rilancio", ma in particolare si va delineando una vera specializzazione verso il target bambino 2/10 anni, qui le famiglie possono addentrarsi indisturbate nel tanto verde del parco, e tra le nuove aree tematizzate e giostre e percorsi dedicati. Durante la stagione 2012 iniziano altri problemi finanziari. La Direzione, a causa di un lungo periodo di crisi, propone come piano di rivoluzione: taglio netto dei dipendenti, smantellamento di alcune attrazioni, giorni ed orari di apertura ridotti a 3 mesi l'anno per sole poco più di 7 ore al giorno. I dipendenti contrari a queste scelte, si ritrovano Venerdì 31 agosto 2012 a manifestare all'esterno del parco, ritardando così l'apertura prevista per le 10:00 alle ore 12:30. Il direttore generale Osvaldo Paci aveva dichiarato che erano "pronti a chiudere da un giorno all'altro" se la situazione di crisi non cambiava. Successivamente agli anni di crisi il parco sembra aver trovato una piccola strada verso la "crescita". Nel 2019 viene installato un nuovo Junior Coaster ovvero "Red Mountain" situato davanti a Castoria. Nel 2020 Il Mar dei Ranocchi, viene sostituito dall'Isola Maui, un playground acquatico. Nel 2022 viene installata una nuova attrazione al posto del Labirinto di Fui-Ming, un mini disk'o coaster, mobile da luna park, a tema Basket il cui nome è NBA Live (smantellato al termine della stessa stagione). Inoltre sempre nella stagione 2022 viene introdotta la Mascotte BaBau dal vivo, per la prima volta dopo tantissimi anni, la mascotte animata torna in giro per il parco con un look tutto nuovo, insieme a lui sono stati aggiunti altri personaggi, amici del BaBau e nuovi eventi dedicati ai più piccoli con le famiglie. In alcune stagioni (tra cui il 2020) il parco aprì anche nel periodo invernale. Solitamente le domeniche di novembre, il ponte dell'8 dicembre e da Capodanno fino al primo weekend di gennaio dalle 10:30 al tramonto, mentre il giorno 31 dicembre era prevista l'apertura del parco dalle 10:30 di mattina fino tarda notte per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo al parco. Nel 2020 il parco doveva aprire esclusivamente il weekend di Capodanno dalle 10:30 al tramonto e il 31 dicembre dalle 10:30 a mezzanotte, in seguito l'evento fu annullato a causa del dpcm imposto dal governo per evitare contagi da Covid-19. Nella stagione 2020 il parco, che inizialmente doveva aprire l'8 marzo, rimanda l'apertura a data da destinarsi a causa della pandemia da Covid-19. Fiabilandia aprirà i suoi cancelli dal 29 maggio dello stesso anno, con misure di sicurezza ed igiene. Il 26 ottobre, anziché il 1 novembre, chiude improvvisamente le porte al pubblico, a causa del dpcm che imponeva la chiusura immediata di tutti i parchi a tema, a causa di un aumento dei contagi da coronavirus. L'11 maggio 2021 si unisce, anche se non fisicamente, alla manifestazione svolta da Parchi Permanenti Italiani a Roma in Piazza del Popolo con gli altri parchi divertimento italiani, per dire no all'apertura imposta dal governo solamente dal 1 di luglio per i parchi tematici. Il parco riuscì così ad aprire martedì 15 giugno 2021 chiudendo la stagione il 1 novembre come inizialmente previsto. Dal 6 agosto 2021 per accedere al parco servirà il possesso del Green Pass o un tampone rapido con risultato dell'esito negativo. Nel 2022 riapre il 6 marzo, chiudendo la stagione il 6 novembre 2022 senza restrizioni per l'ingresso. Nel 2023 vengono effettuati vari lavori di Restyling alle attrazioni: Mago Merlino, Cinema 4D, La Baia di Peter Pan e La Valle degli Gnomi. Vengono inoltre aggiunti nuovi spettacoli ed eventi. Durante la stagione 2024 vengono effettuati lavori di restauro all'attrazione Capitan Nemo e al Palaverde. Il parco è diviso principalmente in 4 aree tematiche più alcune zone senza tema specifico. Il Parco, presenta varie attrazioni, con temi vari principalmente inerenti a fiabe o fantasy. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fiabilandia Sito ufficiale, su fiabilandia.net. Sito Ufficiale del Parco, su fiabilandia.it. Commenti, foto e video dei visitatori, su parchi-divertimento.it. Parksmania - notizie utili, news e filmati sul parco. [1] - "Banconote" del parco divertimenti Fiabilandia

Miramare (Rimini)
Miramare (Rimini)

Miramare di Rimini o più semplicemente Miramare è la frazione più meridionale del comune di Rimini, posta al confine con quello di Riccione, da cui è divisa solo da un piccolo fiume chiamato Rio dell'Asse. A ovest di Miramare è collocato l'Aeroporto internazionale Federico Fellini di Rimini. Il luogo dove oggi sorge Miramare era noto fin dall'età romana col nome di Terzo perché posto al terzo miglio della strada consolare Flaminia, partendo da Rimini. Sul ciglio della strada Flaminia, oggi semicoperta da due pini domestici, nei pressi dell'ex Ostello, è ancora visibile l'antica pietra miliare (ribattezzata nel linguaggio popolare "e stronz d'Urland"). L'afflusso dei forestieri a Rimini era iniziato attorno al 1830, in coincidenza con il diffondersi della pratica dei bagni marini, mentre a Riccione all'incirca nel 1880 aveva iniziato a prendere consistenza la sua futura vita turistica. Nel 1889 Sebastiano Amati affermò che Rimini e Riccione erano destinate a darsi la mano attraverso le dune marittime, formando un'unica stazione balneare: in questa zona iniziò, nel 1904-05, l'insediamento che diede vita al paese di Miramare. Miramare è divisa in due parti dalla ferrovia (di cui ha anche una stazione servita principalmente nella stagione estiva). La parte a ovest della stazione è una zona quasi completamente residenziale mentre la parte est è prevalentemente una zona ricca di alberghi, negozi, ristoranti, bar e stabilimenti balneari. La presenza numerosa di strutture alberghiere a 2 o 3 stelle fa sì che d'estate Miramare sia una meta molto visitata dai turisti, grazie soprattutto ai costi contenuti delle strutture. La stazione di Rimini Miramare, posta lungo la ferrovia Bologna-Ancona, è servita da treni regionali effettuati da Trenitalia Tper nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Emilia-Romagna. Miramare di Rimini è servito dalla rete di trasporto pubblico su gomma esercita da Start Romagna mediante alcune autolinee e la filovia Rimini-Riccione, che nel 1939 aveva sostituito la preesistente tranvia extraurbana. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Miramare

Stazione meteorologica di Rimini Miramare
Stazione meteorologica di Rimini Miramare

La stazione meteorologica di Rimini Miramare è la stazione meteorologica di riferimento per il servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare e per l'Organizzazione Mondiale della Meteorologia, relativa alla città di Rimini. La stazione meteorologica, gestita dall'ENAV, si trova nell'Italia nord-orientale, in Emilia-Romagna, nel comune di Rimini, presso l'area aeroportuale di Miramare, a 13 metri s.l.m. e alle coordinate geografiche 44°01′27.57″N 12°36′45.89″E44°01′27.57″N, 12°36′45.89″E. Inizialmente ubicata presso la Villa Mulazzani lungo viale Rimembranze, risultava già in attività nella prima metà del Novecento, venendo riattivata il 16 maggio 1945 dopo un'interruzione biennale durante la seconda guerra mondiale. L'osservatorio meteorologico presso l'Aeroporto di Rimini-Miramare aveva inizialmente come ubicazione la palazzina Comando; in seguito la stazione meteorologica venne spostata nei pressi della pista aeroportuale il 23 marzo 1963. L'attuale ubicazione della stazione è nei pressi di un più moderno fabbricato che venne costruito a lato della pista per ospitare l'osservatorio: la sua definitiva sistemazione risale al 13 marzo 1975. Dal 16 luglio 1956 l'osservatorio meteorologico ha iniziato l'attività di assistenza alla navigazione aerea, parallelamente all'analisi climatologica della zona in cui si trova. Dal 10 novembre 2016 la gestione della stazione meteorologica è passata dall'Aeronautica militare all'Ente Nazionale per l'Assistenza al Volo. Dal 26 febbraio 2022 la stazione non trasmette più i dati nel circuito internazionale, probabilmente è stata dismessa. In base alle medie climatiche del periodo 1971-2000, le più recenti in uso, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +4,1 °C, mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +23,1 °C; mediamente si contano 43 giorni di gelo all'anno e 20 giorni con temperatura massima uguale o superiore ai +30 °C. I valori estremi di temperatura registrati nel medesimo trentennio sono i -17,2 °C del gennaio 1985 e i +38,9 °C dell'agosto 2000. Le precipitazioni medie annue si attestano a 655 mm, mediamente distribuite in 77 giorni di pioggia, con minimo relativo in inverno, picco massimo in autunno e massimo secondario in estate per gli accumuli. L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 77,6 % con minimi di 72 % a giugno e a luglio e massimi di 84 % a novembre e a dicembre; mediamente si contano 57 giorni di nebbia all'anno. Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trantennio 1971-2000 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al medesimo trentennio. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, ancora in uso per l'Organizzazione meteorologica mondiale e definita Climate Normal (CLINO), la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +3,3 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +22,6 °C; si contano, mediamente, 46 giorni di gelo all'anno. Nel medesimo trentennio, la temperatura minima assoluta ha toccato i -17,2 °C nel gennaio 1985 (media delle minime assolute annue di -7,3 °C), mentre la massima assoluta ha fatto registrare i +37,9 °C nell'agosto 1988 (media delle massime assolute annue di +35,1 °C). La nuvolosità media annua si attesta a 4 okta giornalieri, con un minimo di 2,2 okta giornalieri in luglio e massimi di 5,4 okta giornalieri a dicembre e a gennaio. Le precipitazioni medie annue, attorno ai 700 mm e distribuite mediamente in 82 giorni, presentano un minimo relativo in inverno e un picco molto contenuto in autunno, in un contesto di una distribuzione quantitativa annuale piuttosto regolare. L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 77,9% con minimo di 72% a luglio e massimi di 84% a novembre e a dicembre. La pressione atmosferica media annua normalizzata al livello del mare si attesta a 1015,2 hPa, con massimo di 1018 hPa ad ottobre e minimo di 1013 hPa ad aprile. In base alle medie climatiche del trentennio 1951-1980, la temperatura media del mese più caldo, luglio, si attesta a +22,2 °C, mentre la temperatura media del mese più freddo, gennaio, fa registrare il valore di +3,5 °C. Nel trentennio esaminato, la temperatura massima più elevata di +37,6 °C risale al luglio 1968, mentre la temperatura minima più bassa di -14,2 °C fu registrata nel febbraio 1956. Nella tabella sottostante sono riportate le temperature massime e minime assolute mensili, stagionali ed annuali dal 1946 ad oggi, con il relativo anno in cui si queste si sono registrate. La massima assoluta del quarantennio esaminato di +39,5 °C risale all'agosto 1947, mentre la minima assoluta di -17,2 °C è del gennaio 1985. Rimini Stazione meteorologica Clima italiano Dati in tempo reale, medie climatiche e previsioni del tempo per la stazione meteorologica di Rimini Miramare, su meteoam.it.

Volo Deutsche Flugdienst Francoforte-Rimini
Volo Deutsche Flugdienst Francoforte-Rimini

Il volo Deutsche Flugdienst Francoforte-Rimini era un volo di linea della Deutsche Flugdienst che il 31 luglio 1960, a causa di problemi ad entrambi i motori l'aereo, un Convair CV-240, fu costretto ad un atterraggio d'emergenza a solo 1 km dall'aeroporto di Rimini-Miramare, sua destinazione. Nell'atterraggio un passeggero rimase ucciso. Il CV-240-4 era un bimotore ad elica prodotto dalla statunitense Convair. Il velivolo in questione aveva effettuato il primo volo nel 1948. L'aereo, partito dall'Aeroporto di Düsseldorf, aveva fatto scalo a Francoforte e doveva arrivare all'aeroporto di Rimini-Miramare. Mentre l'aereo era in fase di discesa, a circa 5.000 piedi il motore n° 1., quello di sinistra, iniziò a dare problemi e il pilota lo portò alla potenza minima ma, quando si trovava a poca distanza dall'Aeroporto di Rimini, il motore si bloccò. A 1.500 piedi. anche il motore n° 2, quello di destra, si bloccò, e l'aereo fu costretto ad un atterraggio d'emergenza a circa 1 km dall'aeroporto. Il pilota, il trentaseienne Heinz Radke, che aveva prestato servizio nella Luftwaffe sui Me 262 durante l'ultima guerra, riesce nella manovra e l'aereo atterra in una zona agricola. Nell'impatto, l'ala destra urtò contro un albero ed un ramo dello stesso colpì, rompendolo, un finestrino, uccidendo uno dei passeggeri. Si trattava di Inge Mueller, una turista tedesca di 24 anni. Vi furono anche tre feriti, ovvero il secondo pilota Herbert Masser, la hostess Hilde Tiedt e la passeggera Maria Hanna Schitz. I passeggeri affermarono di non essersi accorti di nulla, e scambiarono l'atterraggio sui campi, arati di fresco, per un normale atterraggio su pista.

Aeroporto di Rimini
Aeroporto di Rimini

L'Aeroporto di Rimini (IATA: RMI, ICAO: LIPR), conosciuto con il nome commerciale di Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino "Federico Fellini", è un aeroporto italiano situato a 8 km dal centro della città di Rimini, più precisamente nella frazione Miramare, la parte più meridionale del comune di Rimini. La struttura è dotata di una pista lunga 3340 m e larga 45, la più lunga in Emilia-Romagna, e di una via di rullaggio parallela di 2440 x 22,50 m. L'aeroporto nasce come aeroporto militare e per decenni fu base del 5º Stormo intitolato a Giuseppe Cenni. Per la parte civile era gestito da Aeradria (fallita nel 2013) alla quale è subentrata la società AiRiminum 2014. Offre collegamenti di linea sia annuali, che stagionali, oltre ad un notevole numero di voli charter. Il sito fu sede della Sezione Difesa Rimini-Riccione dal 19 luglio 1916 fino al 18 novembre 1918. Inizia ad operare nel 1929 come impianto militare e aerostatico, intitolato al sergente Giannetto Vassura, medaglia al valor militare, caduto in combattimento aereo nel 1918. La parte di aeroporto aperta al traffico civile fu successivamente intitolata al regista riminese Federico Fellini, scomparso nel 1993. Nel 1956 l'aeroporto venne riaperto con l’insediamento della 5ª Aerobrigata militare (poi 5º Stormo cacciabombardieri, intitolato a Giuseppe Cenni); base NATO ospitante la Allied Forces Italy statunitense, da fine anni cinquanta erano operativi circa duemila militari. Nel 1958 l'aeroporto venne riaperto anche al traffico civile con un volo Rimini–Londra a cadenza quindicinale. Negli anni sessanta si assistette a un ragguardevole sviluppo del traffico passeggeri proveniente dal nord Europa, grazie al boom turistico della Riviera romagnola, nonché alla presenza delle infrastrutture dello scalo dovute al suo uso militare (soprattutto alla pista di 3.300 m per gli aerei cargo militari ad alta capienza), in un periodo in cui l'Italia era scarsa di infrastrutture (Rimini fu raggiunta dall'autostrada A14 nel 1966). Nel 1966 lo scalo di Rimini, con 392.594 passeggeri e 7.450 voli raggiunse il quarto posto tra gli aeroporti di Italia in base al movimento passeggeri. Tra gli anni ‘60/’70, con una solenne cerimonia, il piazzale antistante la palazzina Comando dello Stormo fu intitolato a Giuseppe Cenni, asso dell’Aeronautica e Medaglia d’Oro al Valor Militare, a cui era intitolato lo stesso 5º Stormo. Nel 1977 si ebbe un notevole calo del traffico con solo 1.800 aerei durante l’anno. I tour operator stranieri scelgono altre mete: è la Spagna la maggior concorrente della riviera. Nel 1993, due anni dopo l'ultima massiccia apparizione del fenomeno delle mucillagini sulla costa, sbarcano solo 42.311 passeggeri. A partire dalla fine degli anni ottanta si ebbe un progressivo ridimensionamento dell'impegno militare sullo scalo di Rimini. Nel 1991 vengono smantellate le postazioni di lancio e i bunker che custodivano una trentina di bombe nucleari B61, nel 1995 la Allied Force statunitense abbandona lo scalo romagnolo che rimane solo dell’Aeronautica Militare Italiana, la quale trasferisce il 5º Stormo cacciabombardieri all'aeroporto di Cervia-Pisignano per dislocare a Rimini l'83° SAR - elicotteristi. Negli anni novanta l'Aeradria strinse accordi con la vicina Repubblica di San Marino (l'aeroporto dista pochi chilometri dal confine sammarinese). La Repubblica di San Marino ne acquista il 3% della quota societaria e lo scalo romagnolo venne ridenominato "Aeroporto Internazionale di Rimini - San Marino". Nel 2014 era prevista la realizzazione di un'ala sammarinese che si doveva concentrare su aviazione privata e business con voli charter. Nell'anno 2000 il traffico si attestò a 251.139 passeggeri. Per tutti gli anni 2000, grazie al crescente traffico dall'Est europeo ed in seguito ad una politica commerciale molto aggressiva, si assistette ad una fase di continuo incremento, conclusasi nel 2011 con il raggiungimento del record assoluto dello scalo romagnolo: 11.856 voli per 920.641 passeggeri. Nel 2010 fu trasferito alla base di Cervia anche l'83° SAR e allo scalo di Rimini rimangono gli elicotteristi del 7º Reggimento Aviazione dell'Esercito "VEGA". insediatosi in loco nel 1 settembre 1998, e del Servizio Aereo della Guardia di Finanza. L'Aeronautica Militare continua a gestire i servizi di controllo del traffico aereo nella torre di controllo e i servizi meteorologici, poi passati in consegna all'ENAV il 10 novembre 2016. Ad ottobre 2014, in seguito il fallimento dell'Aeradria avvenuto l'anno precedente, l'Enac e il prefetto di Rimini comunicarono la chiusura ai voli commerciali dello scalo romagnolo. L'ultimo volo in partenza dallo scalo di Rimini fu il AH2721 della Air Algérie, partito con destinazione Algeri il 30 ottobre 2014. Successivamente, i voli furono spostati all'aeroporto di Ancona-Falconara. Negli ultimi giorni del 2014 subentra AIRiminum 2014 come nuovo gestore. I voli sono ripresi il 1º aprile 2015 con un volo charter Transaero Airlines proveniente da Mosca. Il 21 luglio 2017 Ryanair, che aveva lasciato lo scalo romagnolo nel settembre 2012 a seguito di mancati pagamenti sul marketing da parte di Aeradria, annuncia di aver siglato un nuovo piano di crescita pluriennale con AIRiminum 2014, la società di gestione dell’Aeroporto di Rimini, che offrirà nuovi collegamenti verso l’Europa a partire già dalla primavera 2018 Il 21 novembre 2017 Ryanair annuncia le tre destinazioni che lancerà dal Fellini: Londra e Varsavia con una frequenza di due voli a settimana, e Kaunas, con una frequenza di un volo a settimana. Il 26 marzo 2018 atterra alle 8.55 il volo Ryanair FR6039 proveniente da Varsavia Modlin, che segna ufficialmente il ritorno della compagnia irlandese al Fellini. In occasione del BIT – Borsa Internazionale del Turismo, lunedì 13 febbraio 2023 è stato annunciato il rinnovo della partnership tra il vettore aereo Ryanair e l’Aeroporto di Rimini fino al 2028. Contestualmente è stata annunciata anche la relativa programmazione voli della stagione estiva 2023 con il vettore irlandese che prevede collegamenti con 9 destinazioni: Praga, Cracovia, Kaunas e Vienna (con due voli settimanali,) Palermo, Budapest, Cagliari e Varsavia (con tre collegamenti settimanali) e Londra Stansted (con un volo a settimana fino a maggio per arrivare a quattro frequenze settimanali da giugno a settembre 2023 per tornare con un volo a settimana nel mese di ottobre). Le altre certezze del Fellini per la summer season 2023 sono Luxair e Wizzair. La prima conferma da giugno a settembre i due collegamenti settimanali col Lussemburgo mentre la seconda (l’unica attiva tutto l’anno da Rimini) propone due voli a settimana per Bucarest (che risultano però sospesi da fine aprile) e l’ampliamento da due a tre di quelli per Tirana. Nell'aprile 2023 viene annunciato il ritorno del vettore albanese Albawings che collegherà l'aeroporto romagnolo con Tirana dal 2 luglio e fino al 10 settembre con due frequenze settimanali. Nel maggio 2023 il vettore Ryanair annuncia che la tratta per Cagliari verrà confermata anche per la stagione invernale 2023/2024 con due frequenze settimanali che affiancherà la tratta con Tirana operata da Wizzair, le uniche confermate per la stagione invernale. Si tratta del secondo aeroporto della regione, per numero annuo di passeggeri, dopo quello di Bologna, tra i primi in Italia per il quasi totale traffico russo. Nei primi nove mesi del 2011 incrementò, rispetto allo stesso periodo del 2010, di oltre 60% il numero di passeggeri a causa dell'apertura di Rimini come base della compagnia siciliana Wind Jet (poi fallita) e a seguito della chiusura su Forlì. Successivamente la compagnia è stata sostituita dalla Livingston che operava voli su Mosca Domodedovo. Nel 2011 vi transitarono 920.549 passeggeri, nel 2012 795.872, nel 2013 558.335 e nel 2014 473.103. Dal 1º aprile 2015, i voli sono ripresi dopo 5 mesi di stop. Nel 2015 (primo anno della gestione AIRiminum) sono transitati 158.688 passeggeri, nel 2016 239.709 con un aumento del 51,05% e nel 2017 305.576 unità, con un aumento del 26.60% rispetto all’anno precedente. Vedi la query Wikidata di origine. L'aeroporto di Rimini-Miramare si può raggiungere nei seguenti modi: Da Bologna e Ancona: autostrada A14, uscita Rimini sud o Riccione. Da Ravenna: attraverso la strada statale 16 Adriatica. Da Perugia: con la strada europea E45. Da San Marino: con la strada statale 72 di San Marino. Le stazioni ferroviarie più vicine sono la stazione di Rimini, la fermata di Miramare e quella di Riccione. L'aeroporto è collegato alla città di Rimini con la linea autobus numero 9 e ramo 9B sulla tratta Santarcangelo di Romagna/San Vito-Rimini Ospedale-Aeroporto esercitata da START Romagna e con frequenza abbastanza regolare: 15 min nei giorni feriali e 30 nei festivi (invernale), 20 min nei giorni feriali e 30 nei festivi durante le giornate estive. Relativamente vicino all'aeroporto passa la linea 124 (Morciano-Riccione-Rimini e VV) con frequenza di 30 minuti nei giorni feriali invernali e ogni 60 minuti nei giorni estivi; durante tutto l'anno invece la frequenza festiva è di 4 ore. Solo nel periodo invernale invece è servito dalla linea 171 (Monte Colombo-Coriano-Riccione-Rimini e VV) negli orari scolastici, così come per la linea 174 (Montegridolfo-Morciano-Riccione-Rimini). È altresì servito dal 20B (Casalecchio-Rimini) con frequenza irregolare ma continua nei giorni feriali sia invernali che estivi. Dal 23 novembre 2019, lo scalo riminese è servito dalla Linea Metromare, un servizio di trasporto filoviario rapido che lo collega con Rimini e Riccione con una frequenza di 20 minuti, tramite la fermata Miramare Airport Stazione meteorologica di Rimini Miramare Trasporti a San Marino Volo Deutsche Flugdienst Francoforte-Rimini Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aeroporto di Rimini Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Aeroporto di Rimini (IT, EN, RU) Sito ufficiale, su riminiairport.com.

Colonia marina Bolognese
Colonia marina Bolognese

La Colonia Marina Bolognese, conosciuta semplicemente come Colonia Bolognese a Miramare di Rimini, è un imponente complesso architettonico situato sul lungomare tra Rimini e Riccione. Costruita tra il 1931 e il 1932 su progetto dell'ingegner Ildebrando Tabarroni, la colonia era in origine destinata a ospitare fino a 1 200 bambini provenienti dalla provincia di Bologna. La colonia è inaugurata il 1º agosto 1932. Nel 1941 è adibita a ospedale militare per i reduci dalla Russia. Nel 1943 vi è il passaggio di gestione dalla GIL all'Opera nazionale balilla di Bologna. Tra il 1945 e il 1983 torna a essere utilizzata come colonia estiva per bambini. Nel 1983 avviene la chiusura definitiva, dalla quale data inizia il degrado e dell'abbandono del complesso. Nel 2017 nasce il progetto "RiutilizzasiColoniaBolognese" per il recupero e la riqualificazione dell'area. La Colonia Bolognese, in stile eclettico, è costituita di 4 padiglioni disposti perpendicolarmente alla spiaggia, che ospitavano dormitori e refettori al piano seminterrato, intervallati da 3 corpi di fabbrica più piccoli, adibiti a uffici, servizi e camere per il personale. Un corridoio di collegamento lungo 169 metri attraversa i padiglioni e permette l'accesso alle aree esterne tramite 6 rampe di scale. Il disegno dei prospetti dei dormitori non riflette la distribuzione interna, creando una dissimulazione strutturale. L'utilizzo del cemento armato permise di ottenere due grandi camerate a pianta libera per ogni piano, separate dal corridoio passante. Vi sono anche 2 corpi di fabbrica verso sud, separati dalla struttura, principale che servivano da lavanderie e isolamento. Lo stile eclettico è ispirato all'architettura tardo ottocentesca bolognese, con fasce marcapiano, cornici decorative in cotto e decorazioni pittoriche. Le facciate sono rivestite in laterizio con basamento intonacato. Aperture rettangolari al primo piano, centinate al secondo piano e binate sui lati corti dei dormitori. Il corridoio presenta un doppio ordine di archi separati da paraste al piano superiore. L'ingresso principale è nel corpo centrale del complesso con un portale d'entrata sopraelevato, scalea, parte centrale aggettante, balcone e cornici in cotto. Imita la tipologia del palazzo urbano. La colonia fu un certo elioterapico per bambini, a parte durante la seconda guerra mondiale quando fu ospedale militare. Alessandro MARELLA e Nicolò SCAVELLO, Second Earth bit: progetto di riconversione della colonia marina Decima Legio (PDF), pp. 102. Laura Basini, UNA PAUSA FRA RIMINI E RICCIONE. PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE DELLA COSTA ADRIATICA: LA COLONIA REGGIANA E VISERBA (PDF), pp. 53. Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (a cura di), Colonie a mare: il patrimonio delle colonie sulla costa romagnola quale risorsa urbana e ambientale, Casalecchio di Reno, Grafis, 1986. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Colonia Marina Bolognese

Ospedale Infermi di Rimini
Ospedale Infermi di Rimini

L'ospedale Infermi è l'ospedale pubblico della città di Rimini, situato a sud della città, ma non lontano dal centro cittadino. A partire dal XIII secolo, a Rimini esistevano numerosi ospedali. Tra questi vanno citati quello di S. Spirito (fuori Porta Romana), dei "Battuti e Scoriati" (Borgo Sant'Andrea), di S. Bartolomeo (nei pressi dell'Arco d'Augusto), di S. Caterina (Borgo San Giuliano), dei SS. Pietro e Biagio (contrada San Biagio), di S. Giovanni Battista (Borgo San Giovanni), di S. Antonio (Santa Maria a Mare), di S. Maria in Argumine (in centro, contrada Sant'Agnese), di S. Maria della Misericordia (in centro). Il 26 giugno 1486 fu decretata l'unificazione di gran parte di questi ospedali in un'unica struttura, l'Ospedale di S. Maria della Misericordia. Lo stabile era stato donato nel 1368 dal Capitolo Lateranense alla Confraternita riminese della Beata Vergine, ed era situato sul corso d'Augusto, a breve distanza dal Ponte di Tiberio. Va specificato che il termine "ospedale" all'epoca non aveva ancora l'attuale accezione, era bensì un luogo per accogliere i forestieri. Solo successivamente gli ospedali si trasformeranno in un luogo di cura per i bisognosi. Nel settembre 1800, quando già si svolgevano funzioni sanitarie, si decise di trasferire l'ospedale cittadino all'ex Collegio dei Padri Gesuiti, oggi sede del Museo cittadino presso Palazzo Tonini. Questa rimarrà la sede dell'ospedale di Rimini fino al 1974, ad eccezione del periodo bellico della Seconda guerra mondiale quando i bombardamenti costrinsero uno spostamento temporaneo prima a San Fortunato (sul colle di Covignano) e poi sul territorio della Repubblica di San Marino. Al termine della guerra, con la sede di quel tempo rimasta gravemente danneggiata, si iniziò a pensare a una nuova struttura, ma si scelse comunque di ristrutturare lo stesso stabile. Il 14 giugno 1976 è la data che segnò l'inaugurazione della sede attuale di viale Settembrini, presso la zona della Colonnella. Prima che ospitasse il nosocomio, l'area era adibita a coltivazione agricola. Oreste Delucca, Per una storia degli ospedali riminesi nel Medioevo, Quaderni ASRI - AUSL di Rimini, 2009. Vio Cornacchia, L'ospedale dè Battuti e Scoriati in Rimini. Vio Cornacchia, L'ospedale Santo Spirito di Rimini. Vio Cornacchia, L'ospedale di Santa Maria della Misericordia di Borgo San Giuliano In Rimini. Vio Cornacchia, L'ospedale di San Lazzaro al terzo in Rimini. Giorgio Cosmacini, La medicina e la sua storia, Milano, Rizzoli, 1989. Jacques Le Goff e Jean-Charles Sournia, Per una storia delle malattie, Bari, Dedalo, 1986. Viterbo Tamburini, Pietà e Liberalità a Rimini, Rimini, Il Ponte, 1994. Anna Tonelli, L'ospedale Infermi (1800-1940) in AAVV Economia e Società a Rimini tra 800 e 900, Rimini. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ospedale Infermi di Rimini Sito ufficiale, su auslromagna.it.

RDS Stadium
RDS Stadium

L'RDS Stadium, noto fino all'agosto 2017 come 105 Stadium, è un impianto sportivo polivalente situato a Rimini. La sua capienza ufficiale per le partite di pallacanestro è di 4 703 posti, ampliabili all'occorrenza fino a 5 001 posti in assetto sportivo e fino a 7 500 posti in assetto concerti in piedi. Facendo seguito a un iter iniziato nel settembre del 1998 con la prima delibera di approvazione del piano integrato, l'edificazione effettiva dell'impianto iniziò nell'aprile 2000. All'epoca il Basket Rimini militava in Serie A1 al Palasport Flaminio, ma la Lega Basket prevedeva di eliminare la concessione di deroghe alla norma che prevedeva una capienza minima di 5 000 posti per la massima serie. Durante la sua costruzione, il nuovo palasport era convenzionalmente denominato PalaMulazzani, nome derivante dalla ditta costruttrice Mulazzani Italino S.p.A.. Denominato 105 Stadium per motivi di sponsorizzazione sin dall'apertura, la sua inaugurazione è avvenuta il 14 dicembre 2002 in occasione del concerto di Biagio Antonacci. Per quanto riguarda la pallacanestro, il battesimo risale al 23 gennaio 2003 con un'amichevole tra i Crabs e la Montepaschi Siena, mentre il primo incontro ufficiale è stato disputato qualche giorno più tardi, ovvero il successivo 2 febbraio, con la vittoria in campionato dei Crabs su Scafati. Nel 2010 ha ospitato le final four di Coppa Italia di pallavolo femminile, vinte per la prima volta da Villa Cortese. Sempre nel 2010, l'amministrazione comunale ha affidato per 50 anni il controllo della struttura alla ditta costruttrice, appunto la Mulazzani Italino S.p.A., che si è affiancata a Stadium S.r.l.. Quattro anni dopo, tuttavia, a seguito del fallimento dell'azienda edile in questione, il Comune di Rimini ha emanato un provvedimento di risoluzione anticipata della convezione con la stessa Mulazzani Italino S.p.A.. Complice la discesa dei Crabs nel dilettantismo per ragioni economiche, la squadra ha lasciato la struttura all'inizio del campionato di Divisione Nazionale B 2011-2012 per tornare a giocare al meno dispersivo Palasport Flaminio. Nonostante l'addio dei Crabs, il 105 Stadium è rimasto frequentemente utilizzato dai concerti di importanti artisti nazionali ed internazionali, oltre che, saltuariamente, da alcuni eventi sportivi. Dal 12 al 14 agosto 2011, ad esempio, si è tenuto qui il Trofeo Tassoni, un torneo amichevole di pallacanestro fra le nazionali maschili di Italia, Grecia, Polonia e Bosnia ed Erzegovina, impegnate nella preparazione agli Europei 2011. Il 22 settembre 2012 ha ospitato la finale di Supercoppa italiana di basket tra la Montepaschi Siena e la Pallacanestro Cantù, terminata 73-80 in favore dei brianzoli. Nel febbraio 2013, la nazionale femminile italiana di tennis ha eliminato quella degli Stati Uniti (privi delle sorelle Williams) dai quarti di finale della Fed Cup 2013. Nell'agosto del 2017 l'impianto ha cambiato denominazione passando da 105 Stadium a RDS Stadium, assumendo di fatto la sponsorizzazione di un'emittente radiofonica concorrente. Nell'aprile 2021 l'RDS Stadium ha ospitato le final eight della Coppa Italia 2020-2021 di calcio a 5. Nel febbraio 2023 l'arena è stata invece sede della final eight della Coppa Italia maschile e femminile di pallamano. Nell'aprile 2022 è stato reso noto che l'RDS Stadium sarebbe diventato il primo centro federale italiano della danza sportiva attraverso la creazione di due diverse aree: un'arena "on the floor" dedicata alle danze di coppia e un'altra "on stage" per le discipline artistiche, a fronte di una riqualificazione da 4 milioni di euro provenienti dal PNRR. Il concerto del duo composto da Antonello Venditti e Francesco De Gregori, svoltosi il 15 dicembre 2023, è stato l'ultimo qui organizzato sotto la gestione ventennale da parte della società Stadium S.r.l., durante la quale si è organizzato un totale di 1 400 eventi di vario tipo. I già menzionati lavori per trasformare l'impianto nella nuova casa nazionale della danza, con inizio programmato per l'8 gennaio 2024, comporteranno l'impossibilità di realizzare concerti per circa due anni. Sito ufficiale, su stadiumrimini.net.