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Dosso di Costalta

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Il Dosso di Costalta (1955 m) (Costàlta, Dòs de Costalta o Cima de Costàlta in dialetto pinetano; Costàlta o Costàlta Pèrg in mocheno), è, praticamente, l'unica cima significativa della piccola catena boscosa di Costalta che sovrasta gran parte del comune di Baselga di Piné (versante ovest) e della valle dei Mocheni (versante est - versante mocheno italiano). Questo monte appartiene alla catena del Lagorai. Sul versante pinetano ci sono due sorgenti di acqua ferruginosa-arsenicale: l'acqua forte. Sull'altro versante, invece, sorgono le più note sorgenti minerali di Sant'Orsola. Il passo Redebus la divide dal Gruppo (o Massiccio) del monte Croce. La dorsale di Costalta, della quale l'omonimo Dosso di Costalta ne costituisce la maggiore elevazione, è una modesta catena montuosa che fa parte del Lagorai Occidentale. Nello specifico, questa dorsale corrisponde al ramo più a Sud-Ovest dell'intero Lagorai. È inoltre la continuazione di una delle catene che si propagano dalla vetta del monte Croce (2490 m). Ed è il passo del Redebus (1455 m) che la separa nettamente dalla prima parte (che va dal monte Croce 2490 m al monte Lemperpech 2008 m). La prominenza del Dosso di Costalta, risulta quindi di 500 m. Dal Dosso di Costalta, la dorsale si dirama in direzione sud/sud-ovest, fino a raggiungere la conca di Pergine Valsugana, dove termina con dei modesti colli boscosi. Dalla dorsale principale, si propagano due dorsali minori, rivolte verso la val dei Mocheni. Sulla prima di queste, si trovano i pascoli di malga Camboncoi (1705 m) e malga Pez (1583 m). Nei pressi di queste malghe si trovano il Sass di Sant'Orsola (1641 m) e il Doss Moroi (1591 m). La seconda dorsale minore, più corta della prima, si propaga dai pascoli della cima del Dosso di Costalta. Su questa dorsale si trova la modesta elevazione del Col de Sporcela (1724 m). Anticima Nord (1910 m) Dosso di Costalta (1955 m) Cadinel Bass (1828 m) Dosso dei Pini (1540 m) La Brada o Cros de Mala (1583 m) Doss dei Fonghi (1503 m) Doss de la Perina (1455 m) Monte Calvo (2 cime: 1411 m e 1441 m) Doss del Pratond (1134 m) La Predoccia (981 m) Casteller (853 m) Montesei di Serso (620 m) Negli anni '50 del 1900, furono aperte due attività estrattive sulla parte sommitale del Dosso di Costalta, distanti poche centinaia di metri tra loro: la cava di Costalta di Miola (nel territorio comunale di Baselga di Piné, sul versante pinetano) e la cava di Costalta di Sant'Orsola (nel territorio dell'omonimo comune, sul versante mocheno). In queste cave si estraeva il porfido e furono costruite nei pressi delle baracche per i cavatori, ora ridotte a ruderi. Queste due attività estrattive si servivano di teleferiche per il trasporto a valle del porfido. Vista la vicinanza alle ben più note e redditizie cave di porfido di Piné e della Val di Cembra, vista la difficile accessibilità alle cave: si trovano in quota e non ci sono strade percorribili con veicoli per raggiungerle (quindi si doveva per forza andarci a piedi da valle) e vista la scarsa qualità del porfido, furono abbandonate dopo circa 10 anni dall'apertura. Aldo Gorfer, Le valli del Trentino - Trentino Orientale, MANFRINI ed., Calliano, 1977 Tempesta Vaia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dosso di Costalta (EN) Dosso di Costalta, su Peakware.com.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Dosso di Costalta (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Dosso di Costalta
Sentiero delle scalette, Comunità Alta Valsugana e Bersntol

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38042 Comunità Alta Valsugana e Bersntol
Trentino-Alto Adige, Italia
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Luoghi vicini

Biotopo Paludi di Sternigo
Biotopo Paludi di Sternigo

Il Biotopo Paludi di Sternigo è un'area naturale protetta del Trentino-Alto Adige istituita nel 1993; è situata a Sternigo, frazione del comune di Baselga di Piné (TN). Il biotopo è situato sulla sponda settentrionale del lago di Serraia; include, oltre a una piccola porzione del lago, l'ampia fascia di canneto che occupa la riva e la conca paludosa che si trova oltre ad essa; il diverso grado di umidità delle varie zone del biotopo ha permesso un variegato sviluppo ambientale. Il canneto, composto da cannucce d'acqua (Phragmites australis), è zona di nidificazione per varie specie di uccelli, tra cui il germano reale (Anas platyrhynchos), la folaga (Fulica atra) e lo svasso maggiore (Podiceps cristatus) e tappa intermedia per altre specie migratorie. Il resto del biotopo è formato da prati paludosi, in parte occupati anch'essi dalla cannuccia d'acqua e dalle carici, in parte da vari arbusti del genere dei salici, in parte da sparuti boschetti di ontano nero e bianco (Alnus glutinosa e Alnus incana). Il biotopo è inoltre attraversato da alcuni corsi d'acqua, che fanno da casa a varie specie vegetali, come la mazzasorda (Typha latifolia), e animali, come il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), oltre che il rospo (Bufo bufo) e la rana di montagna (Rana temporaria), che giungono dai boschi vicini per accoppiarsi e deporre le uova in primavera. Nei decenni passati, parte dei prati umidi oggi inclusi nel biotopo erano coltivata, principalmente a cavoli e patate; tracce dei vecchi appezzamenti possono ancora essere notate sul terreno, per via delle linee regolari. Il biotopo è stato istituito con una delibera presentata alla giunta provinciale di Trento il 5 novembre 1993. Aree naturali protette del Trentino-Alto Adige Biotopo Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Biotopo Paludi di Sternigo Il Biotopo Paludi di Sternigo su Parks.it, il portale dei parchi italiani I biotopi del Trentino sul sito della Provincia autonoma di Trento, su areeprotette.provincia.tn.it. URL consultato il 4 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2010).

Lago della Serraia
Lago della Serraia

Il lago della Serraia si trova nell'altopiano di Piné, esattamente nel comune di Baselga di Piné in provincia di Trento. Il lago si trova su una conca creata da ghiacciai in un'epoca risalente a 15 000 anni fa. Le sue dimensioni sono: 1250 × 525 m, con una profondità massima di 15 metri. Ha una forma simile a quella di una goccia d'acqua, disposto da sud ovest a nord est. Durante l'ultima glaciazione, 15 000 anni fa, un ghiacciaio per millenni avanzò lentamente sopra questi luoghi, limando il suolo. Al termine della glaciazione, le acque si raccolsero qui e formarono un vasto lago, che occupava tutto l'altopiano di Piné; in seguito esso si divise in due laghi: il lago della Serraia ed il lago di Piazze. Dal 1987 l'estremità nord del lago è zona protetta come biotopo, cioè come oasi naturale tutelata dalla Provincia Autonoma di Trento. Dal 2005 fino al 2009 intorno al lago si è svolta una gara podistica sulla distanza delle 24 ore. Dalla fine del Novecento, si svolge nel lago, ogni anno, uno stage internazionale di immersioni subacquee sotto ghiaccio organizzato dall'Archeo Sub Trento, mentre dal 2006 si svolge annualmente lo stage di apnea sotto le acque ghiacciate nel lago. Da alcuni anni c'è un problema di eutrofizzazione: le acque impoverite di ossigeno hanno favorito la comparsa delle alghe (in particolare l'alga azzurra). Dal 2006 è stato installato un impianto di ossigenazione sperimentale, i cui frutti concreti sono attesi per i prossimi anni. Gino Tomasi, I trecento laghi del Trentino, Trento, Artimedia-Temi, 2004, ISBN 978-88-85114-83-8. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su lago della Serraia

Chiesa di Santa Giuliana (Baselga di Piné)
Chiesa di Santa Giuliana (Baselga di Piné)

La chiesa di Santa Giuliana è una chiesa sussidiaria a Sternigo, frazione di Baselga di Piné, in Trentino. Risale al XVI secolo. Nella località di Sternigo la chiesa dedicata a Santa Giuliana è presente almeno dal 1673, poiché in tale data venne citata in documenti storici conservati. Verso la fine del XVIII secolo fu oggetto di importanti interventi che portarono al suo ampliamento con una cappella laterale ed una sacrestia. Nella prima metà del XX secolo venne abbattuta la prima abside e ne venne costruita una più recente e in seguito, nel 1932, la chiesa in parte ricostruita venne benedetta. Seguirono interventi decorativi all'interno, usando la tecnica del graffito, e subito dopo il secondo conflitto mondiale venne elevata la torre campanaria. Nella seconda metà del secolo sono continuati gli interventi per la sua decorazione, e tra il 1956 e il 1972 è stata dipinta una grande meridiana sulla facciata, e nella cappella laterale sono state inserite le immagini di due angeli. Il luogo di culto presenta orientamento verso nord e si trova nella frazione di Sternigo. La facciata a capanna con due spioventi ha il portale protetto da una piccola tettoia con coppi. Sul lato sinistro della struttura si trova la sagrestia e, in posizione arretrata, la torre campanaria. La navata interna è unica e divisa in due campate. L'arco santo permette l'accesso alla parte del presbiterio, che ha le pareti affrescate. Baselga di Piné Regione ecclesiastica Triveneto Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Giuliana Chiesa di Santa Giuliana, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in web. URL consultato l'8 dicembre 2019.

Miola
Miola

Miola (Miöla o La Miòla in dialetto trentino), è una frazione del comune di Baselga di Piné, in provincia di Trento, sull'Altopiano di Piné. Il nome Miola deriva da Meola o Medola, che significa metà. Un'altra ipotesi dell'etimologia, tuttavia, potrebbe risalire al tardo latino col termine madulla, ossia roccia, data l'orografia prevalentemente rocciosa sul colle dove sorge l'abitato. Miola è la frazione più popolosa del comune di Baselga di Piné (la frazione di Baselga è al secondo posto). La prima traccia storica dell'abitato risale a cavallo tra l'alto ed il basso medioevo, nel primo periodo dopo l'anno 1000: il castel de La Mot, costruito in posizione strategica sulla cima dell'omonimo dosso, dominava il villaggio. Secondo la leggenda, il castello venne distrutto da un incendio provocato dalla ribellione degli abitanti locali, oppressi dalla tirannia del Signore Jacopino. Della struttura, oggi, restano solo alcuni ruderi. La chiesa di San Rocco, edificio che comprende parte dell'antica chiesa precedente, fu costruita nei primi del '900 e benedetta nel 1914. L'ala laterale della Chiesa, adibita oggi a sacrestia, fu consacrata dal cattolico svedese e arcivescovo di Uppsala Olao Magno nel 1546, negli anni della sua presenza al Concilio di Trento. Dalla dissoluzione della Magnifica Comunità Pinetana (1875) al 1928, Miola costituiva un comune separato da Baselga, formato dalle frazioni di Miola capoluogo, Faida, Vigo e Montagnaga. Fino all'ultima metà del XIX secolo, in località "Palustella" (o "Palù de Miola"), esattamente nella zona in cui ora sorge lo stadio del ghiaccio, risiedeva un piccolo lago palustre (presente anche nelle antiche cartografie asburgiche e napoleoniche realizzate a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo). Questo stagno, tramite il "Rio de Grauno", suo emissario (presente ancora ma quasi totalmente interrato e intubato), immetteva le proprie acque nel vicino lago della Serraia. Vari geologi locali ipotizzano che prima della glaciazione il lago della Serraia fosse molto più alto e coprisse interamente l'ex laghetto torboso di Miola e non solo: in seguito al ritiro dei ghiacciai ci fu però, probabilmente tramite tramite processi erosivi probabilmente durati secoli o millenni, lo spostamento dell'emissario del "grande lago antico" della Serraia da quello che è l'attuale Rio Negro a quello che è l'attuale Rio Silla. Il nuovo tratto del Rio Silla nel nuovo solco di collegamento con la Valle di Fornace (dove ora sorgono le frazioni di Tressilla e San Mauro di Piné) collegò l'acque in uscita dal lago della Serraia con la valle di Fornace: questo corrisponde alla situazione attuale, che si contrappone a quella antica in cui il lago della Serraia (che arrivava fino al limite sud della conca dello stadio), immetteva le proprie acque nel Rio Negro. L'attuale Rio Negro, nasce proprio subito a sud del displuvio della morena che delimita a sud la conca della Palustella (dove sorgeva il lago di Miola). Il laghetto di Miola, venne però bonificato a cavallo di Ottocento e Novecento con l'estrazione torba che vi si trovava all'interno. Durante il Novecento, in seguito alla bonifica, l'area - costituita da vari terreni divenuti privati - rimase prevalentemente paludosa e fu in seguito anche utilizzata come discarica fin verso gli anni '70. Proprio in questo periodo, con l'acquisizione dei terreni prima da parte dell'ASUC di Miola e in seguito del Comune di Baselga di Piné e in seguito ai primi utilizzi dell'area come pista di pattinaggio in inverno, nacque il progetto di realizzazione di quello che ora è l'Ice Rink Piné (inaugurato nel 1984 in seguito ad ulteriore bonifica e stabilizzazione del terreno della zona). La zona veniva già adibita a pista di pattinaggio dagli anni 70 mentre prima la pista di pattinaggio veniva allestita sul vicino lago della Serraia ghiacciato ogni inverno. Attualmente, poco a nordovest dello stadio, presso terreni privati, resiste circa mezzo ettaro scarso di canneto e bosco umido (quasi totalmente sradicato dalla tempesta Vaia), dove si trovano ancora piccole pozze acquose residue dell'antico lago e palude bonificato: qui viene captata attualmente l'acqua che va a formare (tramite percorso intubato) il "Rio di Grauno", un tempo emissario a cielo aperto del laghetto di Miola Nel 1984 sono iniziati i lavori per la costruzione dello stadio Olimpico del ghiaccio (Ice Rink Pinè), un anello per il pattinaggio di velocità con uno sviluppo lineare complessivo di 400 metri, che ha di frequente ospitato gare di dimensioni europee e mondiali. A fianco dell'anello, sorge anche un palazzetto del ghiaccio coperto per lo short track, il pattinaggio artistico, l'hockey su ghiaccio, il curling e il broomball. L'intero centro sportivo ha formato diversi campioni di pattinaggio velocità originari di Piné: l'ex medaglia d'oro di Torino 2006 Matteo Anesi, l'ex campione del mondo Roberto Sighel, oltre agli atleti olimpici Ermanno Ioriatti e Andrea Giovannini. Ancora, all'esterno della struttura uno spazio è adibito ad un importante centro di allenamento per il tiro con l'arco, capace di lanciare nel tempo l'atleta olimpica Jessica Tomasi. Il 16 agosto si festeggia il santo patrono del paese san Rocco, con la tradizionale sagra presso lo stadio del ghiaccio e la processione lungo le vie del paese. A san Rocco è dedicata la chiesa parrocchiale del paese. Nel periodo natalizio, Miola si trasforma nel "Paes dei Presepi". I presepi vengono costruiti tradizionalmente lungo le vie del paese, nei portici, nelle finestrelle da parte delle famiglie di Miola. In un portico di piazza San Rocco, è visitabile il presepe mobile della famiglia Anesin; in questa piazza è presente anche un mercatino di prodotti tipici trentini e vengono organizzati alcuni concerti natalizi. Il territorio della frazione di Miola comprende alcune località minori: Fovi (o Fovo Basso): è posta ai piedi del Dosso di Costalta Poggio dei Pini: una suggestiva zona verde in cui ci sono delle villette sparse Fiorè (1120 m): è un piccolo nucleo abitato immerso nei boschi della parte sud-occidentale del dosso di Costalta Dosso di Miola (1075 m): collina boscosa posta a metà strada fra Baselga e Miola Meie (o Meje): Area verde bonificata, ai piedi del doss de la Mot, pianeggiante, alta circa 950 metri, in cui ci sono alcune stalle e pascoli; è inoltre presente il centro di raccolta differenziata. Baselga di Piné Faida Altopiano di Piné Bedollo Brusago Laghestel di Piné Dosso di Costalta Pergine Valsugana Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Miola