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Stadio del ghiaccio (Baselga di Piné)

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Miola da Costalta 2
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Lo stadio del ghiaccio è un impianto sportivo situato a Miola, frazione di Baselga di Piné, in provincia di Trento. L'impianto ospita il Centro federale della nazionale italiana di pattinaggio di velocità.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stadio del ghiaccio (Baselga di Piné) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stadio del ghiaccio (Baselga di Piné)
Via dello Stadio, Comunità Alta Valsugana e Bersntol

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38042 Comunità Alta Valsugana e Bersntol
Trentino-Alto Adige, Italia
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Miola da Costalta 2
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Miola
Miola

Miola (Miöla o La Miòla in dialetto trentino), è una frazione del comune di Baselga di Piné, in provincia di Trento, sull'Altopiano di Piné. Il nome Miola deriva da Meola o Medola, che significa metà. Un'altra ipotesi dell'etimologia, tuttavia, potrebbe risalire al tardo latino col termine madulla, ossia roccia, data l'orografia prevalentemente rocciosa sul colle dove sorge l'abitato. Miola è la frazione più popolosa del comune di Baselga di Piné (la frazione di Baselga è al secondo posto). La prima traccia storica dell'abitato risale a cavallo tra l'alto ed il basso medioevo, nel primo periodo dopo l'anno 1000: il castel de La Mot, costruito in posizione strategica sulla cima dell'omonimo dosso, dominava il villaggio. Secondo la leggenda, il castello venne distrutto da un incendio provocato dalla ribellione degli abitanti locali, oppressi dalla tirannia del Signore Jacopino. Della struttura, oggi, restano solo alcuni ruderi. La chiesa di San Rocco, edificio che comprende parte dell'antica chiesa precedente, fu costruita nei primi del '900 e benedetta nel 1914. L'ala laterale della Chiesa, adibita oggi a sacrestia, fu consacrata dal cattolico svedese e arcivescovo di Uppsala Olao Magno nel 1546, negli anni della sua presenza al Concilio di Trento. Dalla dissoluzione della Magnifica Comunità Pinetana (1875) al 1928, Miola costituiva un comune separato da Baselga, formato dalle frazioni di Miola capoluogo, Faida, Vigo e Montagnaga. Fino all'ultima metà del XIX secolo, in località "Palustella" (o "Palù de Miola"), esattamente nella zona in cui ora sorge lo stadio del ghiaccio, risiedeva un piccolo lago palustre (presente anche nelle antiche cartografie asburgiche e napoleoniche realizzate a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo). Questo stagno, tramite il "Rio de Grauno", suo emissario (presente ancora ma quasi totalmente interrato e intubato), immetteva le proprie acque nel vicino lago della Serraia. Vari geologi locali ipotizzano che prima della glaciazione il lago della Serraia fosse molto più alto e coprisse interamente l'ex laghetto torboso di Miola e non solo: in seguito al ritiro dei ghiacciai ci fu però, probabilmente tramite tramite processi erosivi probabilmente durati secoli o millenni, lo spostamento dell'emissario del "grande lago antico" della Serraia da quello che è l'attuale Rio Negro a quello che è l'attuale Rio Silla. Il nuovo tratto del Rio Silla nel nuovo solco di collegamento con la Valle di Fornace (dove ora sorgono le frazioni di Tressilla e San Mauro di Piné) collegò l'acque in uscita dal lago della Serraia con la valle di Fornace: questo corrisponde alla situazione attuale, che si contrappone a quella antica in cui il lago della Serraia (che arrivava fino al limite sud della conca dello stadio), immetteva le proprie acque nel Rio Negro. L'attuale Rio Negro, nasce proprio subito a sud del displuvio della morena che delimita a sud la conca della Palustella (dove sorgeva il lago di Miola). Il laghetto di Miola, venne però bonificato a cavallo di Ottocento e Novecento con l'estrazione torba che vi si trovava all'interno. Durante il Novecento, in seguito alla bonifica, l'area - costituita da vari terreni divenuti privati - rimase prevalentemente paludosa e fu in seguito anche utilizzata come discarica fin verso gli anni '70. Proprio in questo periodo, con l'acquisizione dei terreni prima da parte dell'ASUC di Miola e in seguito del Comune di Baselga di Piné e in seguito ai primi utilizzi dell'area come pista di pattinaggio in inverno, nacque il progetto di realizzazione di quello che ora è l'Ice Rink Piné (inaugurato nel 1984 in seguito ad ulteriore bonifica e stabilizzazione del terreno della zona). La zona veniva già adibita a pista di pattinaggio dagli anni 70 mentre prima la pista di pattinaggio veniva allestita sul vicino lago della Serraia ghiacciato ogni inverno. Attualmente, poco a nordovest dello stadio, presso terreni privati, resiste circa mezzo ettaro scarso di canneto e bosco umido (quasi totalmente sradicato dalla tempesta Vaia), dove si trovano ancora piccole pozze acquose residue dell'antico lago e palude bonificato: qui viene captata attualmente l'acqua che va a formare (tramite percorso intubato) il "Rio di Grauno", un tempo emissario a cielo aperto del laghetto di Miola Nel 1984 sono iniziati i lavori per la costruzione dello stadio Olimpico del ghiaccio (Ice Rink Pinè), un anello per il pattinaggio di velocità con uno sviluppo lineare complessivo di 400 metri, che ha di frequente ospitato gare di dimensioni europee e mondiali. A fianco dell'anello, sorge anche un palazzetto del ghiaccio coperto per lo short track, il pattinaggio artistico, l'hockey su ghiaccio, il curling e il broomball. L'intero centro sportivo ha formato diversi campioni di pattinaggio velocità originari di Piné: l'ex medaglia d'oro di Torino 2006 Matteo Anesi, l'ex campione del mondo Roberto Sighel, oltre agli atleti olimpici Ermanno Ioriatti e Andrea Giovannini. Ancora, all'esterno della struttura uno spazio è adibito ad un importante centro di allenamento per il tiro con l'arco, capace di lanciare nel tempo l'atleta olimpica Jessica Tomasi. Il 16 agosto si festeggia il santo patrono del paese san Rocco, con la tradizionale sagra presso lo stadio del ghiaccio e la processione lungo le vie del paese. A san Rocco è dedicata la chiesa parrocchiale del paese. Nel periodo natalizio, Miola si trasforma nel "Paes dei Presepi". I presepi vengono costruiti tradizionalmente lungo le vie del paese, nei portici, nelle finestrelle da parte delle famiglie di Miola. In un portico di piazza San Rocco, è visitabile il presepe mobile della famiglia Anesin; in questa piazza è presente anche un mercatino di prodotti tipici trentini e vengono organizzati alcuni concerti natalizi. Il territorio della frazione di Miola comprende alcune località minori: Fovi (o Fovo Basso): è posta ai piedi del Dosso di Costalta Poggio dei Pini: una suggestiva zona verde in cui ci sono delle villette sparse Fiorè (1120 m): è un piccolo nucleo abitato immerso nei boschi della parte sud-occidentale del dosso di Costalta Dosso di Miola (1075 m): collina boscosa posta a metà strada fra Baselga e Miola Meie (o Meje): Area verde bonificata, ai piedi del doss de la Mot, pianeggiante, alta circa 950 metri, in cui ci sono alcune stalle e pascoli; è inoltre presente il centro di raccolta differenziata. Baselga di Piné Faida Altopiano di Piné Bedollo Brusago Laghestel di Piné Dosso di Costalta Pergine Valsugana Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Miola

Baselga di Piné
Baselga di Piné

Baselga di Piné (Basélga in dialetto trentino) è un comune italiano di 5 114 abitanti della provincia autonoma di Trento. Centro principale dell'altopiano di Piné, fa parte della comunità Alta Valsugana e Bersntol. Assieme a Miola (fusosi nel 1928 con Baselga), Bedollo e Lona-Lases è uno dei quattro comuni nati dopo la dissoluzione della Magnifica Comunità Pinetana. Oggigiorno completa l'assetto amministrativo dell'altopiano assieme solamente al comune di Bedollo. Le prime notizie di insediamenti nella zona risalgono al 1160: da esse sappiamo che il territorio pinetano aveva lo status politico di pieve e che era posseduto dai canonici della Cattedrale di Trento. Nel 1253 nacque la Magnifica Comunità Pinetana (Comunitas de Pinedo), che comprendeva i limiti della Pieve, vale a dire Fornace, Lona, Lases e, in un primo momento, anche Albiano. La Magnifica Comunità Pinetana, sciolta nel 1875 (quando vennero istituiti i comuni di Baselga, Miola e Bedollo), difese gelosamente nei secoli la sua libertà dalle oppressive istituzioni feudali. Nel XIV secolo, la zona fu poi abitata da coloni tedeschi, giunti per dissodare le pendici occidentali del monte Costalta; la colonia mantenne i propri usi, costumi, tradizioni e lingua per circa quattro secoli, per poi essere assorbita dalla popolazione originaria. Sempre nel Medioevo la zona Pinetana rivestì un'importanza notevole per la presenza del castello del Belvedere. Esso era custodito dai signori di Belvedere, un ramo dei Da Fornace, vassalli del vescovo di Trento. I castellani di Belvedere spariscono dalle fonti storiche verso la metà del XIII secolo: sembra che una ribellione dei Pinetani verso la fine del Duecento o nei primi anni del Trecento abbia completamente distrutto il castello (del quale oggi non rimangono che alcune rovine in località Dos de la Mot) e destituito i Belvedere. Lo spirito di indipendenza dei Pinetani trovò conferma anche nella loro adesione alla sollevazione dei contadini nel 1525. Nel 1796 la valle fu teatro di scontri sanguinosi tra reparti napoleonici e milizie trentino-tirolesi, gli Schützen, vicenda storica ancora oggi rievocata nel corso di uno spettacolo di intrattenimento con costumi tradizionali, che si svolge nel periodo estivo. Nel 1866 le avanguardie delle truppe italiane comandate dal generale Medici giunsero fino a Baselga. La storia recente del pinetano è caratterizzata da un radicale miglioramento economico dopo la grande diaspora migratoria verso gli altri stati europei e verso le Americhe di fine Ottocento-inizio Novecento, tanto che oggi l'altopiano rappresenta a livello regionale una delle più importanti mete turistiche. Stemma Lo stemma è stato approvato con deliberazione della Giunta provinciale del 25 marzo 1983. Gonfalone Il gonfalone è stato approvato con D.G.P. del 1° febbraio 1993 n. 572. Chiesa di Santa Maria Assunta, l'antica pieve. Chiesa di Santa Maria Assunta nuova, la parrocchiale recente di Baselga di Piné. Santuario della Comparsa con il monumento al Redentore, al cui interno si trova anche la riproduzione della Scala Santa di Roma. Esso è posto in cima al colle delle Comparsa (circa 925 m), una località nei pressi della frazione Montagnaga. Lungo la salita fino in cima al colle si celebra la "Via Crucis". La conca del Prà della Comparsa si trova 10 metri sotto il monumento al Redendore. Il santuario è stato terminato nel 2000. Chiesa degli Angeli Custodi, nella frazione di Ricaldo. Chiesa di Sant'Antonio di Padova, nella frazione di Rizzolaga. Chiesa della Santissima Trinità, nella frazione di Faida. Chiesa di San Rocco, nella frazione di Miola. Chiesa di Santa Giuliana, nella frazione di Sternigo. Forse l'unico dei monumenti di stampo non religioso è il Monumento ai Caduti, completato dal gruppo degli Alpini di Baselga nel 1957. A opera dello scultore milanese Baruzzi, il monumento è luogo di ritrovo delle annuali cerimonie di commemorazione. Abitanti censiti A Baselga di Piné è ampiamente diffuso l'uso del dialetto trentino nella versione pinetana (anche detta pinaitra). Stando al censimento del 2011, il 99,8% della popolazione è di lingua italiana e lo 0,2% di lingua mochena. Non sono presenti ladini né cimbri. La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione di territori del soppresso comune di Miola. Baselga: situata a 960 metri sul livello del mare, è il centro principale del comune: vi ha infatti sede il municipio. La popolazione di questa frazione ammonta a 954 persone (al 31/12/2016). Il nome Baselga sembra derivi dal latino basilica, secondo il significato più antico della parola, ovvero di luogo di ritrovo e di discussione di questioni pubbliche: questo testimonia chiaramente che Baselga ha costituito da sempre il nucleo centrale dell'Altopiano. All'interno del territorio di Baselga sorge il lago della Serraia. Fiore all'occhiello del paese è l'antica chiesa dedicata a Santa Maria Assunta. Miola è una frazione comunale di 1 180 abitanti (al 31/12/2016) ai piedi del monte Costalta. Il nome Miola deriva da Meola o Medola, che significa metà. Nel 1984 si sono iniziati i lavori per la costruzione dello Stadio Olimpico del Ghiaccio, un anello per il pattinaggio di velocità con uno sviluppo lineare complessivo di 400 metri, che ha di frequente ospitato gare di dimensioni europee e addirittura mondiali. Il 16 agosto si festeggia il santo patrono del paese San Rocco, con la tradizionale sagra presso lo stadio del ghiaccio e la processione lungo le vie del paese. A San Rocco è dedicata la chiesa parrocchiale del paese. A Miola sorge anche un palazzetto del ghiaccio coperto, dove si gioca a hockey su ghiaccio, curling e broomball e dove si esibiscono le ballerine di pattinaggio artistico. Vi è inoltre il Centro giovani Piné, uno dei luoghi d'incontro dei ragazzi pinetani. Tressilla, è una frazione di 537 abitanti (al 31/12/2016), che ha come patrona Santa Lucia, festeggiata il 13 dicembre di ogni anno. Ad essa è dedicata anche la chiesetta del paese. Gli abitanti vengono anche detti Aseni, proprio perché Santa Lucia viene raffigurata in groppa ad un asinello. Nella frazione è vivo anche il culto di San Rocco, festeggiato il 16 agosto nella cappella a lui dedicata. Il nome di Tressilla potrebbe significare tra le acque del Silla (torrente che scorre nel paese) o le tre diramazioni del Silla. Rizzolaga-Campolongo: la popolazione di questa frazione ammonta a 598 abitanti (al 31/12/2016). Il nome di Rizzolaga (in dialetto "Ciorlaga") risale ai vocaboli in lingua romanza ciò e aga, che significano prendere l'acqua. Questo nome è dovuto al fatto che le pendici del Monte Ceramont nella zona di Rizzolaga presentano molte sorgenti di acqua. A Rizzolaga sorge la chiesetta di Sant'Antonio da Padova. Campolongo si potrebbe dire far parte del nucleo abitativo di Rizzolaga (come conseguenza all'espansione urbanistica degli ultimi decenni), rispetto al quale è posto più in basso e da cui è diviso dalla strada provinciale. Campolongo ospita una spiaggia che si trova sulla sponda a Sud del Lago delle Piazze e che costituisce d'estate una notevole attrattiva turistica. Sternigo: secondo alcuni il nome del paese deriverebbe da strame, mentre secondo altri da sternai, che starebbe per luogo sassoso. La frazione vanta la singolare tradizione dei caradori, che in dialetto locale indica coloro che, nei tempi antichi, trasportavano merci sui carri, assicurando i collegamenti commerciali anche tra zone molto lontane tra loro. A Sternigo sorge la chiesetta di Santa Giuliana, patrona della frazione, che viene festeggiata il 15 di febbraio. A Sternigo al Lago si trova il Biotopo Paludi di Sternigo. Vigo-Ferrari: il nome di Vigo deriva da Vicus, che significa villaggio o podere. Punto di riferimento del paese è la chiesetta di San Giuseppe, costruita nel 1600. Della frazione di Vigo fa parte anche la località Ferrari che, situata in una zona pianeggiante, è attorniata da prati e campi coltivati, molti dei quali a fragole. A Ferrari si trova il Biotopo Laghestel di Piné. Ricaldo: il nome di Ricaldo significa Rio Caldo e si riferisce probabilmente a una polla d'acqua minerale che, fra le molte con acqua normale, sgorga dalle rocce del monte Roggia. Oggi il nome della frazione rimane solo un'indicazione geografica, dato che il paese è ormai praticamente indistinguibile da Baselga e Sternigo, viste le numerose abitazioni che, negli ultimi anni, hanno unito i tre abitati. Nucleo della vita religiosa del paese è la chiesetta dedicata agli Angeli Custodi. Faida comprende anche i nuclei abitati del Canè, di Rauta e di Prada. Il nome Faida sembra derivi dal latino fagum, ovvero faggio, pianta che è particolarmente abbondante nei boschi che circondano il paese. Nel paese sorge una chiesetta dedicata alla SS. Trinità. Montagnaga è luogo di pellegrinaggio grazie al "Santuario della Comparsa", la chiesa dedicata al culto della Madonna di Piné. Ogni 26 maggio (data di una delle apparizioni e giorno di festività per tutto l'altopiano) una processione di fedeli parte da Baselga e arriva a piedi al santuario, percorrendo circa 3 km. È presente un fenomeno di salita in discesa. San Mauro è la frazione più piccola dell'intero comune. La sua storia si fonde con quella della sua chiesa (la più antica del comune), dedicata a San Mauro. Il colle su cui la costruzione sorge deve aver rivestito grande importanza nei tempi antichi, come sembrano suggerire il ritrovamento di tombe e monete romane. In corsivo i toponimi ufficiali che coincidono con la forma dialettale. In corsivo e tra parentesi le versioni dialettali dei toponimi ufficiali. Baselga: Basélga [paese e frazione composto da Baselga nuova (Basélga nóva) e Baselga vecchia (Basélga vècia) - centro storico, quest'ultima costituita da vari cormèi e costituisce inoltre un continuum con la località di Serraia della frazione di Ricaldo], Marìni (agglomerato storico nei pressi di Serraia (Seràia) ormai interamente inglobato in Baselga nuova (Baselga nóva) Miola: Miòla (Mióla o Miöla) [agglomerato composto dalle aree urbane di Pontàra, Bugno (Bùgn), centro storico (composto da vari cormèi), Làita, Massalón, Cadroból, Gardizzola nuova (Gardicióla nóva o Gardiciöla növa), Gardizzola (Gardicióla o Gardiciöla; antico nucleo inglobato nell'area urbana di Gardizzola nuova), Dosso di Miola (Dòs)], Poggio dei Pini (in parte), Fòvi, Fioré, Palustèla, Parciócca [stagionale], Cospiàna, Fovo Alto (Fòo Àlt) [stagionale], Meie (Mèje o Màs del Plàncher), Màlga, Stàbio, altri edifici e baite sparse Ricaldo: Ricaldo (Ricàlt), Serraia (Seràia), Lido, Prestalla (Prestàla), Bedolpiàn, altri edifici e baite sparse Sternigo: Sternigo (Starnìch o Sternìch), Sternigo al Lago (Cagnòti), Masi di Sternigo (i Màsi), altri edifici e baite sparse Rizzolaga-Campolongo (frazione sparsa): Rizzolaga (Ciorlàga, località principale), Campolongo (Campjònch), Al Sànt, Mùra de Sóra, Màs del Mèrlo [stagionale], altri edifici e baite sparse San Mauro: Sàn Màuro (Sammàoro nella variante dialettale di Fornace) Tressilla: Tressilla (Tresìla; composta da vari cormèi), Dòs, Mas Bergàgna, Sottovigo (Sóta Vìch) Vigo-Ferrari (frazione sparsa): Vigo (Vìch, località principale), Ferrari (Feràri), Bedolé, Cadrobbi (Cadróbi), Poggio dei Pini (in parte) Faida: Fàida (in passato, quando abitata in maggioranza da germanofoni, anche Faider Hof; composta da antichi nuclei di masi tra cui Mosèri e divenuta un continuum con la località di Ràuta), Cané, Pràda, Ràuta (in continuum con Faida), Pra di Sotto (Prà de sóto) [stagionale], altri edifici e baite sparse Montagnaga (frazione a maso sparso): Èrspan [località principale; viene ormai da decenni quasi unicamente indicata per antonomasia con "Montagnaga", con il conseguente abbandono del toponimo originario. Inoltre, vista l'espansione urbana che ha unito i nuclei di Fregolotti, Bernardi, Erspàn, Erla e Simonèi in un unico agglomerato, la denominazione "Montagnaga" si è estesa ad indicare lo stesso per intero e non più solo il maso principale "Èrspan". Si nota poi anche un discreto utilizzo di "Montagnaga" per riferirsi a qualsiasi via/maso/località della frazione (inclusi quindi anche le località distaccate dall'agglomerato principale), anche se questa tendenza vale anche per tutte le altre frazioni.], Grìll, Vàlt (in passato anche Vàld o Wàld), Pùel, Bernàrdi, Érla, Fregolotti (Fregolòti o Mosèri; composto da vari cormèi), Simonèi, Valle (Feràr o La Vàl), Purga (Màs de la Pùrga) [stagionale], La Compàrsa (in parte nel comune di Pergine Valsugana) Il territorio comunale di Baselga di Piné è composto da due parti distinte e separate: la parte principale in cui risiedono tutte le frazioni e la popolazione comunale e l'exclave comunale denominata "Isola amministrativa di Fregasoga-Spruggio". La seconda è costituita interamente da territorio montano gravato di uso civico (in parte dell'ex Comune di Baselga (Spruggio), ovvero di attuale comproprietà delle frazioni dell'ex Comune di Baselga - Baselga, Tressilla, Sternigo, Ricaldo e Rizzolaga - e nella restante parte (Fregasoga) dell'ex Comune di Miola, ovvero di attuale comproprietà delle frazioni dell'ex Comune di Miola - Miola, Vigo e Montagnaga - ; Faida è esclusa perché le è stata assegnata un'ampia proprietà, in origine del Comune di Miola, presso il passo del Redebus, all'interno del territorio del Comune di Bedollo). A livello comunale, Baselga di Piné confina con i comuni di Bedollo, Fornace, Lona-Lases, Palù del Fersina, Pergine Valsugana, Sant'Orsola Terme, Segonzano, Telve, Valfloriana. A livello catastale il comune è composto da 4 comuni catastali (2 se si considerano le exclavi come parti integranti dei comuni catastali): Miola I, Miola II, Baselga di Piné I e Baselga di Piné II (Miola e Baselga di Piné se non si considerano le seconde parti). A livello di comuni catastali i confini sono i seguenti (ai comuni catastali che coincidono con gli attuali comuni, non viene indicato il comune amministrativo di appartenenza): C.C. Miola I: Baselga di Piné I (C.C. del comune di Baselga di Piné); Bedollo (spigolo); Fornace; Nogaré, Madrano, Vigalzano, Serso e Viarago (C.C. del comune di Pergine Valsugana); Mala e Sant'Orsola (C.C. del comune di Sant'Orsola Terme). C.C. Miola II: Baselga di Piné II (C.C. del comune di Baselga di Piné); Bedollo; Lona-Lases II; Valfloriana; Telve di Sotto (Comune Amministrativo di Telve); Palù (C.A. Palù del Fersina-Palai en Bersntol). C.C. Baselga di Piné I: Miola I (C.C. del comune di Baselga di Piné); Sant'Orsola (spigolo); Bedollo; Segonzano; Lona e Lases (C.C. del comune di Lona-Lases); Fornace. C.C. Baselga di Piné II: Miola II (C.C. del comune di Baselga di Piné); Bedollo; Palù (C.A. Palù del Fersina). Inoltre sono presenti alcuni terreni gravati di uso civico di alcune frazioni comunali (sia di quelle provenienti dall'ex comune di Miola che da quelle provenienti dall'ex Comune di Baselga) anche all'interno del territorio sia amministrativo che catastale del comune di Bedollo, sul versante nord-orientale del Dosso di Costalta che volge verso la val Regnana. Il comune di Baselga di Piné non ha proprietà collettive gravate d'uso civico comunale, in quanto tutti gli usi civici sul territorio comunale sono di proprietà delle varie frazioni (e gestiti dalle relative A.S.U.C.). Di origini antiche è la tradizione silvo-pastorale della zona. Ad essa si affiancano l'estrazione del porfido in località San Mauro e l'industria del legname. Una risorsa di notevole importanza è quella del turismo, sia estivo che invernale: il pittoresco lago della Serraia, la possibilità di effettuare passeggiate nei boschi ed escursioni più impegnative in montagna, lo stadio del ghiaccio, sono solo alcune delle attrattive offerte dall'altipiano. Di notevole importanza è la coltivazione dei piccoli frutti, come fragole, lamponi, more, ribes, che possono essere gustati sia al naturale sia in confetture e marmellate. La zona gode anche di un notevole patrimonio micologico. Baselga di Piné è un'importante stazione sportiva per gli sport invernali su ghiaccio. Lo stadio del ghiaccio di Piné è la struttura sportiva più importante di Baselga di Piné. Risulta composto da un palazzetto coperto munito di pista di ghiaccio attiva tutto l'anno e una pista di pattinaggio di velocità su ghiaccio considerata fra le migliori al mondo. La pista vanta il sesto posto fra le cento più veloci a livello globale ed è sede federale per i raduni della nazionale di pattinaggio di velocità su pista lunga. Nello stadio del ghiaccio può essere praticato l'hockey su ghiaccio, il broomball, il curling e il pattinaggio artistico, mentre nei pressi della struttura si possono praticare il tiro con l'arco, il pattinaggio a rotelle e il calcio a 5. Nel febbraio 2008 si sono disputati gli europei di pattinaggio velocità su ghiaccio presso lo stesso stadio del ghiaccio di Miola, mentre a dicembre 2013 i giochi della XXVI Universiade invernale, ospitando le gare di pattinaggio velocità e di curling. Nei mesi più freddi il lago di Serraia si ghiaccia: è dunque possibile, in alcuni periodi, pattinare sulla sua superficie. Per due volte Baselga di Piné è stata sede di arrivo di tappa del Giro d'Italia, la prima nel 1975, l'ultima nel 1990. Nell'edizione del Giro d'Italia 1997 fu la sede di partenza della cronometro individuale (dallo stadio del ghiaccio di Miola), con arrivo a Cavalese. Tappe del Giro d'Italia con arrivo a Baselga di Piné Il territorio è adatto per l'escursionismo e l'utilizzo della mountain bike, col giro dei Laghi di Serraia e Piazze o con la possibilità di raggiungere i 1955 metri del Dosso di Costalta. Vi sono inoltre diversi itinerari per il trekking in montagna estivo e invernale, con le ciaspole in caso di neve. Ogni anno a luglio viene ospitata la manifestazione motoristica a Miola: "Rally di San Martino". Baselga di Piné ha ospitato il ritiro estivo prima del Parma Calcio 1913 sino al 2009, poi del Piacenza Calcio 1919, del Carpi Football Club 1909 e, dal 2017, dell'Associazione Calcistica Perugia Calcio. Altopiano di Piné Biotopo Laghestel di Piné Santuario della Comparsa Castel Belvedere Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Baselga di Piné Sito ufficiale, su comune.baselgadipine.tn.it.

Chiesa di Santa Maria Assunta nuova (Baselga di Piné)
Chiesa di Santa Maria Assunta nuova (Baselga di Piné)

La chiesa di Santa Maria Assunta, anche chiamata di Santa Maria Assunta nuova per distinguerla dalla chiesa più antica, è la parrocchiale di Baselga di Piné, in Trentino. Appartiene all'ex-decanato di Civezzano e Piné dell'arcidiocesi di Trento e risale al XX secolo. I primi progetti per la costruzione di un nuovo luogo di culto in sostituzione della duecentesca pieve dell'Assunta cominciarono ad essere eleborati sin dal 1840, e vennero estesi, tra gli altri, dal geometra Visintainer, dall'ingegnere Gentili e dall'ingegnere Geppert. Sino al 1903 tuttavia non vennero iniziati i lavori, e il cantiere fu aperto solo in quell'anno, su un nuovo progetto preparato dall'architetto Natale Tommasi che pochi anni prima aveva già progettato, a Pola, la chiesa della Madonna del Mare. La benedizione della prima pietra avvenne il 18 ottobre 1903 poi, dopo lo scavo per le fondamenta, sino al 1905, i lavori furono rapidi con la sistemazione di molte strutture dell'edificio. I lavori esterni furono ultimati nel 1906 e l'anno successivo fu posata la pavimentazione della sala e la chiesa venne benedetta ed aperta alle funzioni religiose. Gli arredi interni furono sistemati tra il 1908 e il 1912 ma intanto, nel 1910, l'arcivescovo di Trento Celestino Endrici celebrò la sua solenne consacrazione. Dopo la fine del primo conflitto mondiale, quando il territorio era ormai entrato a far parte del Regno d'Italia, tra il 1920 ed il 1934, la chiesa fu arricchita di nuove vetrate artistiche preparate dalla ditta Parisi di Trento e in cantoria fu costruito l'organo. Nel 1940 il pittore Duilio Corompai decorò il catino absidale principale e le due absidi laterali con suoi affreschi. Il grande portale che si trova sul prospetto principale fu posto tra il 1944 e il 1946, progettato dall'architetto Marco Martinuzzi e realizzato dalla ditta Redi di Trento. Vennero anche arricchite di mosaici le lunette poste sopra i tre ingressi, realizzate dalla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo. Gli ultimi cicli di restauro conservativo si sono realizzati tra il 1997 e il 1999 poi, entro il 2006, si sono effettuati lavori all'esterno dell'edificio. La chiesa si trova all'estremità del centro storico e presenta orientamento verso est. Il prospetto principale è a salienti ed è caratterizzato da un monumentale protiro con colonne abbinate che protegge l'accesso principale architravato e la lunetta decorata a mosaici soprastante. La parte superiore della facciata è decorata con un motivo a trifora cieca e sopra di questa il grande frontone triangolare. La torre campanaria è posta sulla destra dell'edificio, leggermente discosta, ha pianta circolare. La cella campanaria si presenta suddivisa in quattro parti curvilinee ognuna delle quali si apre con una finestra a bifora con pilastro centrale più ampio, tale da farla sembrare simile a due monofore. La chiesa all'interno è suddivisa in tre navate. La principale, centrale, ha maggiore ampiezza. La cantoria si trova nella prima campata della navata centrale e dal 1925 vi si trova l'organo a canne della ditta Mascioni di Cuvio. L'edificio al suo esterno è decorato con tre lunette rifinite a mosaico. Nelle zone absidali interne sono presenti dipinti a tempera opera realizzata negli anni quaranta da Duilio Corompai. Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, SBN IT\ICCU\TSA\1415530. Chiesa di Santa Maria Assunta (Baselga di Piné) Chiesa della Madonna del Mare (Pola) Baselga di Piné Chiese della Comunità Alta Valsugana e Bersntol Regione ecclesiastica Triveneto Duilio Corompai Scuola Mosaicisti del Friuli Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Maria Assunta Chiesa di Santa Maria Assunta , su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 10 gennaio 2021.

Lago della Serraia
Lago della Serraia

Il lago della Serraia si trova nell'altopiano di Piné, esattamente nel comune di Baselga di Piné in provincia di Trento. Il lago si trova su una conca creata da ghiacciai in un'epoca risalente a 15 000 anni fa. Le sue dimensioni sono: 1250 × 525 m, con una profondità massima di 15 metri. Ha una forma simile a quella di una goccia d'acqua, disposto da sud ovest a nord est. Durante l'ultima glaciazione, 15 000 anni fa, un ghiacciaio per millenni avanzò lentamente sopra questi luoghi, limando il suolo. Al termine della glaciazione, le acque si raccolsero qui e formarono un vasto lago, che occupava tutto l'altopiano di Piné; in seguito esso si divise in due laghi: il lago della Serraia ed il lago di Piazze. Dal 1987 l'estremità nord del lago è zona protetta come biotopo, cioè come oasi naturale tutelata dalla Provincia Autonoma di Trento. Dal 2005 fino al 2009 intorno al lago si è svolta una gara podistica sulla distanza delle 24 ore. Dalla fine del Novecento, si svolge nel lago, ogni anno, uno stage internazionale di immersioni subacquee sotto ghiaccio organizzato dall'Archeo Sub Trento, mentre dal 2006 si svolge annualmente lo stage di apnea sotto le acque ghiacciate nel lago. Da alcuni anni c'è un problema di eutrofizzazione: le acque impoverite di ossigeno hanno favorito la comparsa delle alghe (in particolare l'alga azzurra). Dal 2006 è stato installato un impianto di ossigenazione sperimentale, i cui frutti concreti sono attesi per i prossimi anni. Gino Tomasi, I trecento laghi del Trentino, Trento, Artimedia-Temi, 2004, ISBN 978-88-85114-83-8. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su lago della Serraia

Chiesa di Santa Maria Assunta (Baselga di Piné)
Chiesa di Santa Maria Assunta (Baselga di Piné)

La chiesa di Santa Maria Assunta, chiamata anche brevemente chiesa dell'Assunzione, è un luogo di culto a Baselga di Piné, in Trentino. Appartiene all'ex-decanato di Civezzano e Piné dell'arcidiocesi di Trento e risale al XII secolo. Il primo riferimento documentale sicuro all'antica pieve di Baselga intitolata all'Assunta (o a Santa Maria) è del 1220. Il primo edificio in stile romanico venne quasi certamente demolito per erigere, durante il XV secolo, la nuova chiesa gotica e, nel secolo successivo, gli interni vennero decorati ad affresco, in particolare la parte presbiteriale. Nel XVI secolo l'edificio venne ampliato all'interno e il sagrato venne pavimentato con ciottoli. La solenne consacrazione venne officiata nel 1546 e pochi anni dopo altri lavori interessarono la chiesa con opere di protezione contro le infiltrazioni di acqua nella zona absidale ed un nuovo ampliamento della sala. Nel 1673 vi fu l'intitolazione specifica all'Assunzione, mentre prima era indicata solo Santa Maria. All'inizio del XVIII secolo si sistemò la copertura presbiteriale, e prima della metà del secolo tutta la struttura venne restaurata. Si consolidarono le parti murarie, fu riparato il portale principale, e si operò un nuovo ampliamento con la costruzione di due nuove cappelle. La facciata fu rinnovata, venne rialzata ed ebbe tre nuove nicchie. Nel 1840 l'antico camposanto che stava attorno alla chiesa venne dismesso e il nuovo venne costruito in zona più periferica. Dopo il primo conflitto mondiale, quando ormai era stata edificata la nuova parrocchiale di Baselga di Piné e questa antica pieve era stata per un certo periodo quasi dimenticata, si decise di intervenire per preservarla dal degrado e in parte venne ridimensionata nella sua struttura, venendo a perdere alcune cappelle laterali e parte della navata. Inoltre la facciata eretta due secoli prima venne abbattuta. Il portale originale venne salvato e l'aspetto che assunse fu più coerente col periodo della sua costruzione, anche grazie alle decorazioni a graffito che vi vennero apposte. La chiesa a lungo non ospitò più celebrazioni liturgiche e, nel 1943, venne anche utilizzata per scopi militari. Il ciclo di restauri iniziato nel 1975 ed ultimato nel 1991 portò alla situazione recente. Venne realizzata la protezione contro le infiltrazioni di umidità, fu rifatta tutta l'intonacatura, la copertura fu resa più sicura con nuove lastre in porfido inoltre furono rivisti pavimentazione e impianti. La chiesa venne aggiornata secondo le indicazioni liturgiche ed è stato così possibile il suo riutilizzo per le funzioni di culto. Aldo Gorfer, Le valli del Trentino-Trentino orientale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, SBN IT\ICCU\TSA\1415530. Chiesa di Santa Maria Assunta nuova (Baselga di Piné) Baselga di Piné Chiese della Comunità Alta Valsugana e Bersntol Regione ecclesiastica Triveneto Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Maria Assunta Chiesa di Santa Maria Assunta, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.

Chiesa di Santa Giuliana (Baselga di Piné)
Chiesa di Santa Giuliana (Baselga di Piné)

La chiesa di Santa Giuliana è una chiesa sussidiaria a Sternigo, frazione di Baselga di Piné, in Trentino. Risale al XVI secolo. Nella località di Sternigo la chiesa dedicata a Santa Giuliana è presente almeno dal 1673, poiché in tale data venne citata in documenti storici conservati. Verso la fine del XVIII secolo fu oggetto di importanti interventi che portarono al suo ampliamento con una cappella laterale ed una sacrestia. Nella prima metà del XX secolo venne abbattuta la prima abside e ne venne costruita una più recente e in seguito, nel 1932, la chiesa in parte ricostruita venne benedetta. Seguirono interventi decorativi all'interno, usando la tecnica del graffito, e subito dopo il secondo conflitto mondiale venne elevata la torre campanaria. Nella seconda metà del secolo sono continuati gli interventi per la sua decorazione, e tra il 1956 e il 1972 è stata dipinta una grande meridiana sulla facciata, e nella cappella laterale sono state inserite le immagini di due angeli. Il luogo di culto presenta orientamento verso nord e si trova nella frazione di Sternigo. La facciata a capanna con due spioventi ha il portale protetto da una piccola tettoia con coppi. Sul lato sinistro della struttura si trova la sagrestia e, in posizione arretrata, la torre campanaria. La navata interna è unica e divisa in due campate. L'arco santo permette l'accesso alla parte del presbiterio, che ha le pareti affrescate. Baselga di Piné Regione ecclesiastica Triveneto Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Giuliana Chiesa di Santa Giuliana, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in web. URL consultato l'8 dicembre 2019.

Faida (Baselga di Piné)
Faida (Baselga di Piné)

Faida (La Fàida in dialetto trentino) è una frazione del comune di Baselga di Piné, in provincia di Trento. Posta a 972 m slm al 31 dicembre 2015 contava 311 abitanti. Fino al 1875 faceva parte della Magnifica Comunità Piné (ed era frazione del Comune di Piné del Circolo di Trento del Tirolo (Impero austriaco e poi Austro-Ungarico), nato amministrativamente attorno alla fine del periodo napoleonico). Dal 1875 al 1928 è stata una frazione del comune di Miola. Assieme a Montagnaga e Bedollo il paese rientravia tra quelli di Piné colonizzati e abitati da minatori e dissodatori di origine bavarese (analoghi ai vicini mocheni) fin dal basso medioevo, la cui lingua di matrice germanico-bavarese era parlata dalla maggioranza della popolazione paesana fino a fine XVIII secolo, quando fu totalmente riassorbita dal dialetto trentino , pur lasciando delle tracce che continuano tuttora a resistere nel dialetto, nella toponomastica e nei cognomi locali (a Faida sono diffusi i cognomi Moser e Plancher). È posta sulle pendici occidentali dei Monti Calvo (1411 m) e La Brada (1583 m) - facenti entrambi parte della dorsale di Costalta - ed è composta dai nuclei abitati di Faida, Rauta (che negli ultimi decenni si è ingrandito assieme al nucleo di Faida, fino a fondersi in un unico centro abitato), Canè e dall'antico maso di Prada. È raggiungibile in 2 km dalla frazione di Miola, tramite una diramazione della SP83 di Pinè. È inoltre raggiungibile tramite strade secondarie intercomunali dalla località Riposo (comune di Pergine Valsugana) e da Mala (frazione di Sant'Orsola Terme), passando per i masi alti di Serso e Viarago (frazioni di Pergine Valsugana) posti sulle pendici meridionali del Monte Calvo. La chiesa della Santissima Trinità di Faida è stata costruita fra il 1857 e il 1871, dove in precedenza vi era una semplice cappella, documentata già nel 1600. Di quell'epoca rimangono due altari in stile barocco con intarsi policromi di marmo. L'interno è stato decorato nel 1927 da Agostino Aldi. Molte persone lavorano nell'edilizia. Sul territorio della frazione inoltre vengono coltivate fragole e lamponi. Dal 1981 al 1989 e poi dal 2001 al 2005 si è tenuta annualmente la "Lampofragola", una festa dedicata ai piccoli frutti. L'edizione 2004 ha visto 9000 visitatori. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Faida

Biotopo Paludi di Sternigo
Biotopo Paludi di Sternigo

Il Biotopo Paludi di Sternigo è un'area naturale protetta del Trentino-Alto Adige istituita nel 1993; è situata a Sternigo, frazione del comune di Baselga di Piné (TN). Il biotopo è situato sulla sponda settentrionale del lago di Serraia; include, oltre a una piccola porzione del lago, l'ampia fascia di canneto che occupa la riva e la conca paludosa che si trova oltre ad essa; il diverso grado di umidità delle varie zone del biotopo ha permesso un variegato sviluppo ambientale. Il canneto, composto da cannucce d'acqua (Phragmites australis), è zona di nidificazione per varie specie di uccelli, tra cui il germano reale (Anas platyrhynchos), la folaga (Fulica atra) e lo svasso maggiore (Podiceps cristatus) e tappa intermedia per altre specie migratorie. Il resto del biotopo è formato da prati paludosi, in parte occupati anch'essi dalla cannuccia d'acqua e dalle carici, in parte da vari arbusti del genere dei salici, in parte da sparuti boschetti di ontano nero e bianco (Alnus glutinosa e Alnus incana). Il biotopo è inoltre attraversato da alcuni corsi d'acqua, che fanno da casa a varie specie vegetali, come la mazzasorda (Typha latifolia), e animali, come il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), oltre che il rospo (Bufo bufo) e la rana di montagna (Rana temporaria), che giungono dai boschi vicini per accoppiarsi e deporre le uova in primavera. Nei decenni passati, parte dei prati umidi oggi inclusi nel biotopo erano coltivata, principalmente a cavoli e patate; tracce dei vecchi appezzamenti possono ancora essere notate sul terreno, per via delle linee regolari. Il biotopo è stato istituito con una delibera presentata alla giunta provinciale di Trento il 5 novembre 1993. Aree naturali protette del Trentino-Alto Adige Biotopo Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Biotopo Paludi di Sternigo Il Biotopo Paludi di Sternigo su Parks.it, il portale dei parchi italiani I biotopi del Trentino sul sito della Provincia autonoma di Trento, su areeprotette.provincia.tn.it. URL consultato il 4 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2010).