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Sant'Orsola Terme

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Sant'Orsola, vista
Sant'Orsola, vista

Sant'Orsola Terme (Oachpergh in mocheno) è un comune italiano di 1 137 abitanti della provincia autonoma di Trento.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Sant'Orsola Terme (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Sant'Orsola Terme
Comunità Alta Valsugana e Bersntol

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 46.116667 ° E 11.3 °
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Comunità Alta Valsugana e Bersntol
Trentino-Alto Adige, Italia
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Sant'Orsola, vista
Sant'Orsola, vista
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Luoghi vicini

Dosso di Costalta
Dosso di Costalta

Il Dosso di Costalta (1955 m) (Costàlta, Dòs de Costalta o Cima de Costàlta in dialetto pinetano; Costàlta o Costàlta Pèrg in mocheno), è, praticamente, l'unica cima significativa della piccola catena boscosa di Costalta che sovrasta gran parte del comune di Baselga di Piné (versante ovest) e della valle dei Mocheni (versante est - versante mocheno italiano). Questo monte appartiene alla catena del Lagorai. Sul versante pinetano ci sono due sorgenti di acqua ferruginosa-arsenicale: l'acqua forte. Sull'altro versante, invece, sorgono le più note sorgenti minerali di Sant'Orsola. Il passo Redebus la divide dal Gruppo (o Massiccio) del monte Croce. La dorsale di Costalta, della quale l'omonimo Dosso di Costalta ne costituisce la maggiore elevazione, è una modesta catena montuosa che fa parte del Lagorai Occidentale. Nello specifico, questa dorsale corrisponde al ramo più a Sud-Ovest dell'intero Lagorai. È inoltre la continuazione di una delle catene che si propagano dalla vetta del monte Croce (2490 m). Ed è il passo del Redebus (1455 m) che la separa nettamente dalla prima parte (che va dal monte Croce 2490 m al monte Lemperpech 2008 m). La prominenza del Dosso di Costalta, risulta quindi di 500 m. Dal Dosso di Costalta, la dorsale si dirama in direzione sud/sud-ovest, fino a raggiungere la conca di Pergine Valsugana, dove termina con dei modesti colli boscosi. Dalla dorsale principale, si propagano due dorsali minori, rivolte verso la val dei Mocheni. Sulla prima di queste, si trovano i pascoli di malga Camboncoi (1705 m) e malga Pez (1583 m). Nei pressi di queste malghe si trovano il Sass di Sant'Orsola (1641 m) e il Doss Moroi (1591 m). La seconda dorsale minore, più corta della prima, si propaga dai pascoli della cima del Dosso di Costalta. Su questa dorsale si trova la modesta elevazione del Col de Sporcela (1724 m). Anticima Nord (1910 m) Dosso di Costalta (1955 m) Cadinel Bass (1828 m) Dosso dei Pini (1540 m) La Brada o Cros de Mala (1583 m) Doss dei Fonghi (1503 m) Doss de la Perina (1455 m) Monte Calvo (2 cime: 1411 m e 1441 m) Doss del Pratond (1134 m) La Predoccia (981 m) Casteller (853 m) Montesei di Serso (620 m) Negli anni '50 del 1900, furono aperte due attività estrattive sulla parte sommitale del Dosso di Costalta, distanti poche centinaia di metri tra loro: la cava di Costalta di Miola (nel territorio comunale di Baselga di Piné, sul versante pinetano) e la cava di Costalta di Sant'Orsola (nel territorio dell'omonimo comune, sul versante mocheno). In queste cave si estraeva il porfido e furono costruite nei pressi delle baracche per i cavatori, ora ridotte a ruderi. Queste due attività estrattive si servivano di teleferiche per il trasporto a valle del porfido. Vista la vicinanza alle ben più note e redditizie cave di porfido di Piné e della Val di Cembra, vista la difficile accessibilità alle cave: si trovano in quota e non ci sono strade percorribili con veicoli per raggiungerle (quindi si doveva per forza andarci a piedi da valle) e vista la scarsa qualità del porfido, furono abbandonate dopo circa 10 anni dall'apertura. Aldo Gorfer, Le valli del Trentino - Trentino Orientale, MANFRINI ed., Calliano, 1977 Tempesta Vaia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dosso di Costalta (EN) Dosso di Costalta, su Peakware.com.

Biotopo Paludi di Sternigo
Biotopo Paludi di Sternigo

Il Biotopo Paludi di Sternigo è un'area naturale protetta del Trentino-Alto Adige istituita nel 1993; è situata a Sternigo, frazione del comune di Baselga di Piné (TN). Il biotopo è situato sulla sponda settentrionale del lago di Serraia; include, oltre a una piccola porzione del lago, l'ampia fascia di canneto che occupa la riva e la conca paludosa che si trova oltre ad essa; il diverso grado di umidità delle varie zone del biotopo ha permesso un variegato sviluppo ambientale. Il canneto, composto da cannucce d'acqua (Phragmites australis), è zona di nidificazione per varie specie di uccelli, tra cui il germano reale (Anas platyrhynchos), la folaga (Fulica atra) e lo svasso maggiore (Podiceps cristatus) e tappa intermedia per altre specie migratorie. Il resto del biotopo è formato da prati paludosi, in parte occupati anch'essi dalla cannuccia d'acqua e dalle carici, in parte da vari arbusti del genere dei salici, in parte da sparuti boschetti di ontano nero e bianco (Alnus glutinosa e Alnus incana). Il biotopo è inoltre attraversato da alcuni corsi d'acqua, che fanno da casa a varie specie vegetali, come la mazzasorda (Typha latifolia), e animali, come il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), oltre che il rospo (Bufo bufo) e la rana di montagna (Rana temporaria), che giungono dai boschi vicini per accoppiarsi e deporre le uova in primavera. Nei decenni passati, parte dei prati umidi oggi inclusi nel biotopo erano coltivata, principalmente a cavoli e patate; tracce dei vecchi appezzamenti possono ancora essere notate sul terreno, per via delle linee regolari. Il biotopo è stato istituito con una delibera presentata alla giunta provinciale di Trento il 5 novembre 1993. Aree naturali protette del Trentino-Alto Adige Biotopo Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Biotopo Paludi di Sternigo Il Biotopo Paludi di Sternigo su Parks.it, il portale dei parchi italiani I biotopi del Trentino sul sito della Provincia autonoma di Trento, su areeprotette.provincia.tn.it. URL consultato il 4 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2010).