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Arizzano

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Arizzano Murale
Arizzano Murale

Arizzano (Riscian in lombardo e in piemontese) è un comune italiano di 1 953 abitanti della provincia del Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte. È il più piccolo comune della provincia e, quindi, tra quelli situati sulle colline della sponda piemontese del Lago Maggiore; a livello regionale risulta essere il terzo comune meno esteso (dopo Miagliano e Pecco), mentre a livello nazionale risulta essere il 15º territorio comunale meno esteso. A livello di densità, date le dimensioni e il numero di abitanti, il comune si attesta come quello maggiormente denso della provincia.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Arizzano (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 45.955278 ° E 8.584444 °
placeMostra sulla mappa

Indirizzo

Municipio di Arizzano

Corso Roma 1
28811
Piemonte, Italia
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Numero di telefono
Comune di Arizzano

call+390323551939

Sito web
comune.arizzano.vb.it

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Arizzano Murale
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Luoghi vicini

Istituto Lorenzo Cobianchi
Istituto Lorenzo Cobianchi

L'Istituto d'Istruzione Superiore "Lorenzo Cobianchi" è un'istituzione scolastica con sede a Verbania, istituito nel 1886 con Regio Decreto ed è dedicato all'imprenditore Lorenzo Cobianchi, deputato nel Parlamento del Regno di Sardegna e sindaco di Intra per 3 mandati. Rappresenta il più importante polo formativo di istituzione secondaria di secondo grado per la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Lorenzo Cobianchi redigendo il proprio testamento il 15 luglio 1874, lasciò come volontà personale la creazione di una scuola di Arti e Mestieri ad Intra, portante il proprio nome, su modello di una scuola già esistente a Biella. In quel periodo storico fu il primo privato ad elargire lasciti in favore dell'istruzione: seguirono il suo esempio Giuseppe Omar a Novara (1895) e Ferdinando Bocconi con l'Università commerciale Luigi Bocconi (1902). Con la morte del politico, nel settembre 1881, la moglie Luisa Brielli e i nipoti Ernesto Casana e Giovanni Grugnola, si misero all'opera affinché l'opera di Lorenzo Cobianchi potesse nascere; con il Regio decreto 4 giugno 1882 venne riconosciuto L'Ente Morale Fondazione Cobianchi, mentre con un Regio Decreto del 21 febbraio 1886 venne riconosciuta la Scuola professionale L. Cobianchi, la quale aveva già iniziato ad erogare i corsi dal 4 gennaio del medesimo anno; i corsi attivati erano biennali nel campo meccanico e tintoria chimica, ai quali si accedeva come specializzazione post-elementare. Il primo anno scolastico intero (1886/1887) contò 18 iscritti per il corso diurno e 88 per il corso serale. Nei primi 3 anni di fondazione, le lezioni furono svolte in locali messi a disposizione dalla città di Intra. Nel 1889 fu completato l'edificio, nelle quali vennero spostate tutte le lezioni; la struttura, novità architettonica per il tempo, nel 1900 vinse il primo premio all'esposizione universale di Parigi, nella sezione edilizia scolastica. Il 30 agosto 1903 venne inaugurata, dinanzi all'edificio, la statua in bronzo di Lorenzo Cobianchi, opera dall'artista Cesare Villa. Nel 1919 l'Istituto da scuola professionale divenne Istituto professionale e nel 1933 si trasformò in Istituto Tecnico Industriale e assunse la denominazione di Regio Istituto Tecnico Industriale Lorenzo Cobianchi; in questi primi decenni del XX secolo le tre specializzazioni cardini furono Chimica, Elettrotecnica e Meccanica, i tre settori principali della produzione nazionale. L'Istituto acquisiva una fama a livello nazionale e difatti la provenienza degli studenti era su ampia scala (oltre VCO e novarese, gli studenti provenivano dal varesotto, comasco e persino da Sicilia e Puglia), con possibilità di pernottamento in una Casa-Studenti poco lontana della scuola, per coloro provenienti da molto lontano. Nel 1947 nasce l'Associazione Ex Allievi, la quale aveva come scopo la promozione del Cobianchi; dal giugno 1949 al maggio 1952 distribuì ai tesserati, una rivista trimestrale, la quale cessò per motivi economici e l'ultimo convegno dell'Associazione avvenne nel 1971. Tuttavia nel 1987 si riprese l'idea di questo ente e il 29 maggio dell'anno successivo venne convocata una prima assemblea generale; attualmente il raduno Ex Allievi avviene nel mese di ottobre. Nel 1962 aprì una sezione distaccata a Borgomanero, nel 1967 una a Domodossola, ora entrambe scuole autonome. Nel 1971 vennero avviati i corsi di Informatica industriale, mentre nel 1974 presero vita i corsi Linguistico Moderno e Scienze Umane Sociali. Nel 1983 l'istituto venne ampliato con la costruzione di due corpi laterali, nel 1984 nasce l'indirizzo Elettronica, nel 1993 l'indirizzo Scientifico-Tecnologico e nel 1994 l'indirizzo Biologico. A partire dal 2003, tramite corsi serali, vennero erogati corsi universitari (tramite Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino), affini alle scienze chimiche e dal 2006 corsi di Ingegneria informatica ed Ingegneria elettronica; questo progetti durarono alcuni anni, prima di essere dismessi. Il 6 marzo 2009, tramite delibera del Consiglio Regionale ha assunto la denominazione ancora in uso di Istituto d'Istruzione Superiore. A partire dall'anno scolastico 2014/2015 l'indirizzo Scienze Umane Sociali/Liceo delle Scienze Umane viene trasferito al Liceo classico Cavalieri (sempre a Verbania); tuttavia dall'anno scolastico 2018/2019 si avvia l'opzione economico-sociale inerente al Liceo delle Scienze Umane. I corsi attualmente erogati dall'istituto sono 7 (4 tecnici e 3 liceali), aventi 12 classi di indirizzo. Chimica, Materiali e Biotecnologie (articolazioni: Ambientale, Sanitario, Materiali) Elettronica ed Elettrotecnica (articolazioni: Elettronica, Elettrotecnica) Informatica e Telecomunicazioni (articolazioni: Informatica, Telecomunicazioni) Meccanica, Meccatronica ed Energia (articolazioni: Meccanica e Meccatronica, Energia) Liceo linguistico Liceo scientifico (opzione:scienze applicate) Liceo delle scienze umane (opzione: economico-sociale) La scuola possiede attualmente circa 2000 alunni ed è dotata di 59 classi, 6 aule speciali, 32 laboratori, 1 auditorium, 1 aula magna, 1 biblioteca (dotata di circa 19000 volumi), 1 palestra (più l'uso del PalaBattisti per le ore di Educazione Fisica) con circa 200 docenti. L'istituto negli anni è stato promotore di iniziative scolastiche ed extrascolastiche, inerenti molti ambiti: Olimpiadi internazionali della matematica, Progetto Erasmus, concorso di poesia, scambi linguistici-culturali, giochi sportivi studenteschi provinciali, gare di robotica, oltre a tutti i laboratori (Chimica, Biologia, Microbiologia, Meccanica, Informatica ecc.) affini ai corsi didattici. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Istituto d'Istruzione Superiore "Lorenzo Cobianchi" Cobianchi, su cobianchi.it.

Intra
Intra

Intra è una frazione del comune di Verbania nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. È una delle anime della città, assieme a Pallanza e Suna. Comune autonomo fino al 1939, nel 1927 gli vennero aggregati i comuni di Arizzano Inferiore, Trobaso e Zoverallo, così come Unchio nel 1929. Infine con il regio decreto n. 702 del 4 aprile 1939 vennero uniti i due comuni di Intra e Pallanza sotto il nome di Verbania. Intra oggi è un'importante località del lago Maggiore. È importante anche per i trasporti in virtù dell'imbarcadero passeggeri e trasporto auto per Laveno, e come snodo degli autobus locali e comunali. Grazie alla sua posizione privilegiata il settore turistico è molto sviluppato. È posta nella piana alluvionale dei torrenti San Bernardino e San Giovanni, a due chilometri da Pallanza. Il nome deriva da “intra (flumina)”, ovvero "tra (in mezzo a) fiumi": il San Giovanni e il torrente San Bernardino Abitata probabilmente dai Leponzi, poi dai Romani. Fu nell'alto Medioevo dei conti di Biandrate, che la cedettero nel 1220 al vescovo di Novara, al quale si debbono forse alcune opere di fortificazione, ormai scomparse, sulla riviera. Successi i Visconti, Intra ottenne nel 1393 i propri statuti. Subentrò poi la Signoria dei Borromeo che mantennero la loro influenza anche coi successivi governi della Spagna e dei Savoia. Lo sviluppo industriale si fonda su una plurisecolare tradizione di attivo artigianato. Verso la fine del XIX secolo una deviazione idraulica permise di portare sino agli stabilimenti l'energia elettrica. Centro storico Il centro di Intra è un insieme di viottoli, piccole corti e vicoli che si snodano dal lungolago fino alla basilica di San Vittore. Lungolago È una zona pedonale con castagni, oleandri, magnolie e conifere che parte dal ponte sul fiume San Giovanni fino all'imbarcadero nuovo. Vi sono presenti il monumento ai Caduti di Gaetano Orsolini, il busto allo scrittore e politico Felice Cavallotti, il monumento ai marinai caduti e il busto al pittore intrese Daniele Ranzoni tutti e tre del Troubetzkoy. Basilica di San Vittore Di origine antichissima, forse dei primi secoli dell'era cristiana, rimaneggiata in età romanica e barocca, la chiesa cominciò a prendere l'odierno aspetto dal 1708, con il successivo intervento dell'abate Zanoia, e conclusione in pieno nell'800 (cupola e campanile). Bartolomeo Franzosini vi è stato a lungo tempo Maestro di Cappella tra il XVIII e il XIX secolo. Nel febbraio del 1947 papa Pio XII l'ha elevata alla dignità di basilica minore. Vecchio Imbarcadero Il vecchio imbarcadero di Intra, in ferro battuto, un incrocio tra liberty e neoclassico, si affaccia su piazza Ranzoni (ex piazza Mazzini), la principale del centro, che include anche il monumento a Francesco Simonetta, opera di Giulio Bergonzoli. Chiuso e sostituito dal nuovo imbarcadero della località verbanese, dove attraccano i traghetti per Laveno sulla sponda lombarda, e i battelli del trasporto pubblico del Lago Maggiore, adesso ospita un ristorante con vista lago. Chiesa di San Giuseppe nel XII secolo è documentata sul luogo una chiesa di Santa Maria in Agro, andata poi in rovina. Venne ricostruita, con dedica a san Giuseppe, nel Cinquecento, assumendo le forme attuali nel Settecento Storicamente legata, per le proprie comunicazioni, alla navigazione sul Lago Maggiore, fra il 1910 e il 1946 la città ospitò anche una stazione della tranvia Intra-Omegna e il capolinea della ferrovia Intra-Premeno. Approfondimenti (LA) Statuta burgi Intri, Pallantae, et Vallis Intrascae, Milano, 1589. Giancarlo Andenna, Castelli di Intra e di Pallanza, in Da Novara tutto intorno, Andar per castelli, Novara, Milvia, 1982, pp. 649-655. URL consultato il 17 maggio 2024. Ospitato su Calameo. Verbania Lago Maggiore Fortunato Tami Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Intra