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Biganzolo

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Biganzolo Villa Poss 0923
Biganzolo Villa Poss 0923

Biganzolo è una frazione del comune italiano di Verbania, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in Piemonte.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Biganzolo (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Biganzolo
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Biganzolo Villa Poss 0923
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Istituto Lorenzo Cobianchi
Istituto Lorenzo Cobianchi

L'Istituto d'Istruzione Superiore "Lorenzo Cobianchi" è un'istituzione scolastica con sede a Verbania, istituito nel 1886 con Regio Decreto ed è dedicato all'imprenditore Lorenzo Cobianchi, deputato nel Parlamento del Regno di Sardegna e sindaco di Intra per 3 mandati. Rappresenta il più importante polo formativo di istituzione secondaria di secondo grado per la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Lorenzo Cobianchi redigendo il proprio testamento il 15 luglio 1874, lasciò come volontà personale la creazione di una scuola di Arti e Mestieri ad Intra, portante il proprio nome, su modello di una scuola già esistente a Biella. In quel periodo storico fu il primo privato ad elargire lasciti in favore dell'istruzione: seguirono il suo esempio Giuseppe Omar a Novara (1895) e Ferdinando Bocconi con l'Università commerciale Luigi Bocconi (1902). Con la morte del politico, nel settembre 1881, la moglie Luisa Brielli e i nipoti Ernesto Casana e Giovanni Grugnola, si misero all'opera affinché l'opera di Lorenzo Cobianchi potesse nascere; con il Regio decreto 4 giugno 1882 venne riconosciuto L'Ente Morale Fondazione Cobianchi, mentre con un Regio Decreto del 21 febbraio 1886 venne riconosciuta la Scuola professionale L. Cobianchi, la quale aveva già iniziato ad erogare i corsi dal 4 gennaio del medesimo anno; i corsi attivati erano biennali nel campo meccanico e tintoria chimica, ai quali si accedeva come specializzazione post-elementare. Il primo anno scolastico intero (1886/1887) contò 18 iscritti per il corso diurno e 88 per il corso serale. Nei primi 3 anni di fondazione, le lezioni furono svolte in locali messi a disposizione dalla città di Intra. Nel 1889 fu completato l'edificio, nelle quali vennero spostate tutte le lezioni; la struttura, novità architettonica per il tempo, nel 1900 vinse il primo premio all'esposizione universale di Parigi, nella sezione edilizia scolastica. Il 30 agosto 1903 venne inaugurata, dinanzi all'edificio, la statua in bronzo di Lorenzo Cobianchi, opera dall'artista Cesare Villa. Nel 1919 l'Istituto da scuola professionale divenne Istituto professionale e nel 1933 si trasformò in Istituto Tecnico Industriale e assunse la denominazione di Regio Istituto Tecnico Industriale Lorenzo Cobianchi; in questi primi decenni del XX secolo le tre specializzazioni cardini furono Chimica, Elettrotecnica e Meccanica, i tre settori principali della produzione nazionale. L'Istituto acquisiva una fama a livello nazionale e difatti la provenienza degli studenti era su ampia scala (oltre VCO e novarese, gli studenti provenivano dal varesotto, comasco e persino da Sicilia e Puglia), con possibilità di pernottamento in una Casa-Studenti poco lontana della scuola, per coloro provenienti da molto lontano. Nel 1947 nasce l'Associazione Ex Allievi, la quale aveva come scopo la promozione del Cobianchi; dal giugno 1949 al maggio 1952 distribuì ai tesserati, una rivista trimestrale, la quale cessò per motivi economici e l'ultimo convegno dell'Associazione avvenne nel 1971. Tuttavia nel 1987 si riprese l'idea di questo ente e il 29 maggio dell'anno successivo venne convocata una prima assemblea generale; attualmente il raduno Ex Allievi avviene nel mese di ottobre. Nel 1962 aprì una sezione distaccata a Borgomanero, nel 1967 una a Domodossola, ora entrambe scuole autonome. Nel 1971 vennero avviati i corsi di Informatica industriale, mentre nel 1974 presero vita i corsi Linguistico Moderno e Scienze Umane Sociali. Nel 1983 l'istituto venne ampliato con la costruzione di due corpi laterali, nel 1984 nasce l'indirizzo Elettronica, nel 1993 l'indirizzo Scientifico-Tecnologico e nel 1994 l'indirizzo Biologico. A partire dal 2003, tramite corsi serali, vennero erogati corsi universitari (tramite Università degli Studi di Torino e Politecnico di Torino), affini alle scienze chimiche e dal 2006 corsi di Ingegneria informatica ed Ingegneria elettronica; questo progetti durarono alcuni anni, prima di essere dismessi. Il 6 marzo 2009, tramite delibera del Consiglio Regionale ha assunto la denominazione ancora in uso di Istituto d'Istruzione Superiore. A partire dall'anno scolastico 2014/2015 l'indirizzo Scienze Umane Sociali/Liceo delle Scienze Umane viene trasferito al Liceo classico Cavalieri (sempre a Verbania); tuttavia dall'anno scolastico 2018/2019 si avvia l'opzione economico-sociale inerente al Liceo delle Scienze Umane. I corsi attualmente erogati dall'istituto sono 7 (4 tecnici e 3 liceali), aventi 12 classi di indirizzo. Chimica, Materiali e Biotecnologie (articolazioni: Ambientale, Sanitario, Materiali) Elettronica ed Elettrotecnica (articolazioni: Elettronica, Elettrotecnica) Informatica e Telecomunicazioni (articolazioni: Informatica, Telecomunicazioni) Meccanica, Meccatronica ed Energia (articolazioni: Meccanica e Meccatronica, Energia) Liceo linguistico Liceo scientifico (opzione:scienze applicate) Liceo delle scienze umane (opzione: economico-sociale) La scuola possiede attualmente circa 2000 alunni ed è dotata di 59 classi, 6 aule speciali, 32 laboratori, 1 auditorium, 1 aula magna, 1 biblioteca (dotata di circa 19000 volumi), 1 palestra (più l'uso del PalaBattisti per le ore di Educazione Fisica) con circa 200 docenti. L'istituto negli anni è stato promotore di iniziative scolastiche ed extrascolastiche, inerenti molti ambiti: Olimpiadi internazionali della matematica, Progetto Erasmus, concorso di poesia, scambi linguistici-culturali, giochi sportivi studenteschi provinciali, gare di robotica, oltre a tutti i laboratori (Chimica, Biologia, Microbiologia, Meccanica, Informatica ecc.) affini ai corsi didattici. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Istituto d'Istruzione Superiore "Lorenzo Cobianchi" Cobianchi, su cobianchi.it.

Intra
Intra

Intra è una frazione del comune di Verbania nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. È una delle anime della città, assieme a Pallanza e Suna. Comune autonomo fino al 1939, nel 1927 gli vennero aggregati i comuni di Arizzano Inferiore, Trobaso e Zoverallo, così come Unchio nel 1929. Infine con il regio decreto n. 702 del 4 aprile 1939 vennero uniti i due comuni di Intra e Pallanza sotto il nome di Verbania. Intra oggi è un'importante località del lago Maggiore. È importante anche per i trasporti in virtù dell'imbarcadero passeggeri e trasporto auto per Laveno, e come snodo degli autobus locali e comunali. Grazie alla sua posizione privilegiata il settore turistico è molto sviluppato. È posta nella piana alluvionale dei torrenti San Bernardino e San Giovanni, a due chilometri da Pallanza. Il nome deriva da “intra (flumina)”, ovvero "tra (in mezzo a) fiumi": il San Giovanni e il torrente San Bernardino Abitata probabilmente dai Leponzi, poi dai Romani. Fu nell'alto Medioevo dei conti di Biandrate, che la cedettero nel 1220 al vescovo di Novara, al quale si debbono forse alcune opere di fortificazione, ormai scomparse, sulla riviera. Successi i Visconti, Intra ottenne nel 1393 i propri statuti. Subentrò poi la Signoria dei Borromeo che mantennero la loro influenza anche coi successivi governi della Spagna e dei Savoia. Lo sviluppo industriale si fonda su una plurisecolare tradizione di attivo artigianato. Verso la fine del XIX secolo una deviazione idraulica permise di portare sino agli stabilimenti l'energia elettrica. Centro storico Il centro di Intra è un insieme di viottoli, piccole corti e vicoli che si snodano dal lungolago fino alla basilica di San Vittore. Lungolago È una zona pedonale con castagni, oleandri, magnolie e conifere che parte dal ponte sul fiume San Giovanni fino all'imbarcadero nuovo. Vi sono presenti il monumento ai Caduti di Gaetano Orsolini, il busto allo scrittore e politico Felice Cavallotti, il monumento ai marinai caduti e il busto al pittore intrese Daniele Ranzoni tutti e tre del Troubetzkoy. Basilica di San Vittore Di origine antichissima, forse dei primi secoli dell'era cristiana, rimaneggiata in età romanica e barocca, la chiesa cominciò a prendere l'odierno aspetto dal 1708, con il successivo intervento dell'abate Zanoia, e conclusione in pieno nell'800 (cupola e campanile). Bartolomeo Franzosini vi è stato a lungo tempo Maestro di Cappella tra il XVIII e il XIX secolo. Nel febbraio del 1947 papa Pio XII l'ha elevata alla dignità di basilica minore. Vecchio Imbarcadero Il vecchio imbarcadero di Intra, in ferro battuto, un incrocio tra liberty e neoclassico, si affaccia su piazza Ranzoni (ex piazza Mazzini), la principale del centro, che include anche il monumento a Francesco Simonetta, opera di Giulio Bergonzoli. Chiuso e sostituito dal nuovo imbarcadero della località verbanese, dove attraccano i traghetti per Laveno sulla sponda lombarda, e i battelli del trasporto pubblico del Lago Maggiore, adesso ospita un ristorante con vista lago. Chiesa di San Giuseppe nel XII secolo è documentata sul luogo una chiesa di Santa Maria in Agro, andata poi in rovina. Venne ricostruita, con dedica a san Giuseppe, nel Cinquecento, assumendo le forme attuali nel Settecento Storicamente legata, per le proprie comunicazioni, alla navigazione sul Lago Maggiore, fra il 1910 e il 1946 la città ospitò anche una stazione della tranvia Intra-Omegna e il capolinea della ferrovia Intra-Premeno. Approfondimenti (LA) Statuta burgi Intri, Pallantae, et Vallis Intrascae, Milano, 1589. Giancarlo Andenna, Castelli di Intra e di Pallanza, in Da Novara tutto intorno, Andar per castelli, Novara, Milvia, 1982, pp. 649-655. URL consultato il 17 maggio 2024. Ospitato su Calameo. Verbania Lago Maggiore Fortunato Tami Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Intra

San Bernardino (torrente)
San Bernardino (torrente)

San Bernardino è un torrente italiano del Piemonte, immissario del lago Maggiore, interamente compreso nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Deve il suo nome a un convento francescano intitolato a Bernardino da Siena, edificato nel 1483 e non più esistente, che sorgeva in prossimità della foce del torrente tra Intra e Pallanza, nell'odierno comune di Verbania. Nasce in Val Grande, dall'unione del rio Valgrande e del rio Pogallo (in località Ponte Casletto); il suo bacino imbrifero corrisponde alla Val Grande ed alla val Pogallo ed il suo percorso, compreso quello dei suoi affluenti, è contraddistinto da profonde forre ed orridi. Si immette nel lago Maggiore a Verbania, dove divide i centri abitati di Pallanza ed Intra. Attraversa i comuni di San Bernardino Verbano (che dal fiume prende il nome), Cossogno, Verbania. Il fiume fu utilizzato fino all'inizio del XX secolo per il trasporto tramite fluitazione del legname tagliato in Val Grande e Val Pogallo, attività praticata intensamente nei secoli passati. Le sue acque servirono anche per il procedimento di sbiancamento delle tele prodotte dalle vicine industrie tessili. Il San Bernardino fu utilizzato in passato sfruttando l'energia idrica per le fabbriche che sorgevano lungo il suo corso. Nel 1892 a Cossogno fu costruita, su iniziativa di Carlo Sutermeister, industriale verbanese, la prima centrale idroelettrica d'Italia con distribuzione d'energia, che serviva, oltre alle fabbriche della zona, anche gli abitati di Intra, Pallanza ed altre località limitrofe. In seguito fu costruita la centrale di Rovegro; attualmente sono tre gli impianti idroelettrici in funzione sul fiume. Dal punto di vista sportivo c'è la possibilità di praticare la discesa di alcuni tratti in canoa fluviale. Per quanto riguarda l'aspetto puramente ricreativo, a dispetto della temperatura da torrente alpino, durante l'estate è frequentato per la balneazione, specialmente in località Santino. È praticata la pesca, permessa solo per la trota fario ed al di fuori delle riserve del parco. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Bernardino

Chiesa di San Giuseppe (Verbania, Intra)
Chiesa di San Giuseppe (Verbania, Intra)

La chiesa di San Giuseppe è una chiesa cattolica situata a Intra, frazione del comune di Verbania in provincia del Verbano-Cusio-Ossola; è sussidiaria della basilica di San Vittore e fa parte della diocesi di Novara. Sul sito esisteva in origine l'antica chiesa romanica di Santa Maria di Agro (così detta poiché situata in campagna); le sue origini sono ignote, ma è documentata una consacrazione tra il 1123 e il 1151. Priva di fondamento è invece la tradizione che la vorrebbe fondata nel IV secolo dai santi Giulio e Giuliano (una leggenda comune a molte altre chiese della zona), riportata anche in un'epigrafie latina dipinta sotto al portico nel Settecento. Caduta in rovina, verso la fine del XVI secolo venne ricostruita da una confraternita di San Giuseppe, da cui deriva l'attuale intitolazione (un frammento della costruzione romanica è ancora presente nel sottotetto, dietro all'organo). La struttura venne sostanzialmente riedificata nei due secoli successivi, portandola all'aspetto attuale; tra gli interventi, sono da segnalare l'aggiunta della cappella laterale nel 1665 e il rifacimento della facciata nel 1705. Dal 1822 al 1911 accanto alla chiesa venne posto il cimitero di Intra, che sorgeva in precedenza vicino alla basilica di San Vittore e che venne poi spostato nel luogo attuale. La chiesa è situata ad Intra in piazza Carlo Leone Fabbri, circondata da un piccolo parco urbano. Si tratta di un edificio a navata unica, preceduto da un portico che sostiene la cantoria; sul fianco sinistro, in corrispondenza del presbiterio, emerge il volume ottagonale della cappella laterale. Nell'altare maggiore è inglobata un'ara latina tratta da un altare dedicato al dio Silvano da un tal T. Stazio Marciano, databile al I o al II secolo. Le mappe della memoria, Comune di Verbania, 2004. Mario Bertolo, Verbania: città nuova dalla storia antica, vol. 2, Novara, 1988. Pino Spinelli e Antonello Vincenti, Monumenti e ambienti del territorio storico di Verbania, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1969. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Giuseppe

Villa Maioni
Villa Maioni

Villa Maioni è una villa d'epoca di Verbania (Provincia del Verbano-Cusio-Ossola). Affacciata sul Lago Maggiore si trova tra le frazioni di Pallanza e Intra poco distante dalla foce del torrente San Bernardino. Il progetto è opera dell'architetto Giuseppe Baroggi, la costruzione fu edificata nel 1925 su incarico di Pietro Maioni, un industriale locale. Nel 1943 la proprietà fu venduta dalla moglie di Maioni al dottor Borgomaneri di Galliate, nel 1977 il comune di Verbania la acquistò per destinarla ad ospitare, dal 1981, la biblioteca comunale intitolata al filosofo Pietro Ceretti. La villa situata in posizione lievemente rialzata, ha forma rettangolare e si sviluppa su quattro livelli, nel seminterrato sono ospitati gli archivi della biblioteca, i tre piani soprastanti sono adibiti a sale accessibili al pubblico e uffici della biblioteca. Al piano rialzato e rivolta verso il lago un'ampia terrazza con balaustra in cemento collega la villa al giardino tramite una scalinata con due rampe simmetriche. La terrazza è parzialmente coperta da un porticato con tre colonne che sostiene un terrazzino al primo piano. L'ingresso principale della villa è invece situato sul lato settentrionale e vi si accede, superando la dépendance, tramite un breve viale alberato. Nell'ingresso è notevole la scala di marmo che porta al piano superiore. L'edificio è situato all'interno di un ampio parco all'inglese (circa 30000 m²) percorso da viali e piantumato con alberi ad alto fusto tra i quali anche specie di pregio. Il parco è percorso da un viale principale a forma di ellisse che si sviluppa intorno alla villa ed è separato dal lago da un muro di recinzione nel quale si aprono due ingressi, uno a est della villa dal quale si accede al parcheggio condiviso con il teatro Il Maggiore e uno rivolto verso il lago e la spiaggia antistante la villa. Tra le essenze spiccano, sulla parte rivolta al lago esemplari di conifere, Cedrus atlantica, Cedrus deodara e Abies nordmanniana. il 25 marzo, in concomitanza con la cinquantacinquesima edizione della mostra della Camelia, è stato inaugurato, presso il giardino di Villa Maioni il parco della Camelia, dedicato a Piero Hillebrand, morto nel 2019. Finanziato con 130.000 euro dal Comune di Verbania, con oltre 320 piante a dimora. Sono state acquistate da tre florovivaisti della zona: Paolo Zacchera della Compagnia del Lago, i fratelli Savioli e Orsola Poggi del vivaio Camelia d’oro a Oggebbio. Dei lavori di piantumazione si è occupata L'azienda Fioribianchi Di Bianchi Salvatore & C. S.n.c.. Carola Lodari, Andar per giardini del Lago Maggiore, Verbania, Tararà, 2011, ISBN 9788886593984. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Maioni