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Museo della marineria di Cesenatico

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Museo galleggiante 5
Museo galleggiante 5

Il Museo della Marineria, unico museo galleggiante esistente in Italia, ha sede nel tratto più antico e caratteristico del porto canale di Cesenatico (FC) ed è la sintesi di tanti secoli di storia marinara fatta di piccole e grandi vicende legate alle barche, alla pesca e ai traffici marittimi. La città di Cesenatico, dalla sua origine fino alla svolta economica del turismo, si è sempre identificata con il suo porto, e non solo nel nome "Porto Cesenatico" ma nel lavoro, nella vita sociale, culturale e politica. Oggi il Museo della Marineria è testimonianza di questo passato e del presente che ne è scaturito. Il Museo si compone di due sezioni distinte: la Sezione Galleggiante, nella quale risiedono permanentemente le barche storiche del medio e alto Adriatico, e la Sezione a Terra, dove il pubblico può ammirare vari aspetti della marineria.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Museo della marineria di Cesenatico (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Museo della marineria di Cesenatico
Via Carlo Armellini, Unione Rubicone e mare

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Via Carlo Armellini 18
47042 Unione Rubicone e mare
Emilia-Romagna, Italia
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Museo galleggiante 5
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Luoghi vicini

Colonia Agip

La Colonia Agip è un complesso architettonico situato a Cesenatico, costruito tra il 1937 ed il 1938 per ospitare durante l'estate i figli dei dipendenti dell'omonima azienda. L'opera è stata realizzata su progetto dell'architetto bolognese Giuseppe Vaccaro in stile razionalista. La colonia fu voluta dall'allora presidente dell'AGIP, Umberto Puppini, per i figli dei dipendenti. L'edificio venne intitolato a Sandro Italico Mussolini, nipote del Duce, morto prematuramente. La sua costruzione si inserisce nel filone della realizzazione di colonie estive promosso dal regime fascista. Il complesso si sviluppa su quattro corpi di fabbrica disposti su un'area di 270 metri per 80. Il corpo centrale, con la direzione e i dormitori, si innalza su quattro piani e si affaccia sul mare. I corpi bassi di servizio, posti ai lati, sono disposti ortogonalmente al mare e ospitano la mensa, le cucine, l'infermeria e i locali di ritrovo. L'edificio è caratterizzato da una grande linearità e razionalità, con un'estrema attenzione alla funzionalità e all'igiene. L'uso del cemento armato ha permesso di realizzare ampie vetrate e terrazze, che garantiscono una vista panoramica sul mare. I pilotis liberano il piano terra, creando un porticato che offre riparo dal sole e dalla pioggia. La colonia Agip è stata concepita come un luogo di villeggiatura per i figli dei dipendenti dell'azienda. Offriva loro un ambiente sano e sicuro, con attività ricreative e sportive. La colonia poteva ospitare fino a 800 bambini ed era dotata di tutti i comfort: dormitori, refettorio, infermeria, piscina, palestra e teatro. Fu usata come ospedale militare e deposito di automezzi militari durante la seconda guerra mondiale. Dopo la seconda guerra mondiale, la colonia è stata utilizzata anche come scuola e centro di accoglienza per bambini in difficoltà. Oggi è ancora di proprietà dell'ENI ed è utilizzata come colonia estiva per i figli dei dipendenti. È stata inoltre aperta al pubblico per eventi culturali ed è fruibile in occasione delle annuali giornate promosse dal FAI durante le quali si organizzano visite guidate. L'edificio è inserito nel progetto europeo ATRIUM. Valentina Orioli, Cesenatico - turismo e città balneare fra Otto e Novecento, Alinea, 2008, p. 91, ISBN 9788860553317. Elena Mucelli, Colonie di vacanza italiane degli anni '30 - architetture per l'educazione del corpo e dello spirito, Alinea, 2009, p. 52, ISBN 9788860554253. Colonia Marina AGIP La colonia marina "Sandro Mussolini" a Cesenatico

Sala (Cesenatico)
Sala (Cesenatico)

Sala è una frazione del comune di Cesenatico, in provincia di Forlì-Cesena. È situata in pianura, a 6 km a sud di Cesenatico. A nord dell'abitato scorre il torrente Pisciatello. Nei secoli anteriori al Mille, la zona compresa fra Cervia Cesena e Rimini si presentava come un'area incolta caratterizzata da grandi boscaglie e paludi malsane. Lungo la via Popilia, che congiungeva Rimini e Ravenna, si trovava il centro romano di Ad Novas. L'origine del nome Sala ha due possibile ipotesi: la prima vede un territorio acquitrinoso con elementi salini, la seconda è legata al nome di un piccolo e morbido fusto palustre usato per fabbricare ceste e sgabelli. La prima notizia del toponimo risale al 1001 d.c quando l'imperatore Ottone III concesse al monastero di San Apollinare in Classe la villa e la corte di Sala. Nel 1181 vi fu una controversia importante tra Rimini e Cesena; i riminesi espugnarono il castello di Bulgaria, obbligando la guarnigione a retrocedere sul ponte del Pisciatello. Intorno alla fine del trecento iniziarono a farsi fitti i piccoli insediamenti nel cesenate, ma di Sala non vi era ancora alcuna traccia. Il 27 febbraio del 1584 il mons. vescovo Gualialdi firmò una bolla per l'erezione della parrocchia di Santa Maria del Rosario e così nacque Sala. La parrocchia comprendeva: Sala, Vetreta, Albarazzo, Pavirano, Bagnarola, Torre, Villalta e Capo D'argine. Il primo parroco di Sala fu don Maurizio Selvaggiani. Nel 1585 le famiglie erano 101 (690 persone). La popolazione di Sala alla fine dell'Ottocento era di 1 208 abitanti (167 concentrati nel borgo). Fra il 1909 e il 1911 fu ricostruita la chiesa, che era diventata inagibile. Nel 1903, 14 soci fondatori sottoscrissero l'atto costitutivo della cassa Rurale. Tra questi figurarono due sacerdoti: il parroco don Giuseppe Biondi ed il cappellano don Giuseppe Gasperini. Il 1919 fu l'anno in cui il movimento cattolico italiano riuscì a darsi una organizzazione politica autonoma con la fondazione del partito Popolare Italiano ed a Sala il promotore fu don Amedeo. I socialisti avevano dato vita a una cooperativa di braccianti che nel periodo del raccolto raccoglievano parte del grano della zona. Si diffusero anche le azioni di squadrismo fascista, che colpirono anche don Biondi. Con l'inizio del regime fascista don Marchi (fondatore del gruppo del piccolo clero) vi si oppose pubblicamente, e successivamente fu processato dal tribunale di Forlì e minacciato di essere inviato al confino per propaganda. Nel 1938 fu fondata l'associazione femminile cattolica condotta da Angelina Pirini, nata a Sala il 30 marzo 1922, figlia di Luigi e di Dina Savini, prima di quattro sorelle. Finita la quinta elementare lavorò da apprendista sarta fino al 1937; nel 1934 iniziò la sua vita spirituale, nel 1936 fece il primo voto di verginità, e nel 1938 il voto definitivo e morì il 2 ottobre 1940. Nel settembre 1944 con l'avanzata degli Alleati verso Cesena e Cesenatico, a Sala arrivarono le prime granate ed anche la chiesa fu colpita. Il 18 ottobre 1944 i nazisti lasciarono il paese che fu occupato dagli Alleati. Il 2 ottobre 1950 furono conclusi i lavori di ricostruzione della chiesa, iniziati nel 1937. Nel 1982 (14 novembre) fu inaugurato il monumento ai caduti nel parchetto della chiesa. Angelina Pirini è stata proclamata serva di Dio nel 1985) e le è stata dedicata una piazza nel paese. Chiesa di Santa Maria del Rosario Casa di Angelina Pirini Sono presenti due scuole dell'infanzia, una pubblica l'altra parrocchiale, e una scuola primaria pubblica. L'edificio scolastico fu costruito a metà dell'Ottocento come casa estiva dei marchesi Romagnoli. È presente il Teatro Letizia, in attività dagli anni 50, gestito dalla parrocchia. Sono presenti diverse attività commerciali e una consistente produzione agricola. La frazione è stata sede di un istituto bancario autonomo, la Banca di Credito Cooperativo di Sala di Cesenatico, fondato nel 1903 ed operativo fino al 2017, quando dalla sua unione con Banca Romagna Est si è formato l'istituto Romagna Banca. AA.VV., Sala di Cesenatico: il cammino di una comunità, Fondazione della Cassa Rurale, 1983. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sala