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Gravedona

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Gravedona (Gravedona in dialetto comasco pronuncia fonetica IPA: /graveˈdona/) è una località di 2 759 abitanti, sede dal febbraio 2011 del comune di Gravedona ed Uniti nella provincia di Como, di cui costituisce un municipio. Sino al 10 febbraio 2011 ha costituito un comune autonomo, che confinava con i comuni di Colico (LC), Domaso, Dosso del Liro e Peglio. Il nuovo comune di Gravedona ed Uniti è frutto dell'aggregazione di Gravedona con i comuni di Consiglio di Rumo e Germasino. Sorge nella pianura alluvionale del torrente Liro, sulla sponda occidentale del Lago di Como, a circa 52 km dal capoluogo di provincia. Sulla sponda orientale, di fronte a Gravedona, si trovano la penisola di Piona e il Monte Legnone, ultima montagna lariana prima dell'inizio della Valtellina. È capoluogo della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio, nata il 1º settembre 2009 accorpando in un unico organismo la Comunità Montana dell'Alto Lario Occidentale e la Comunità Montana delle Alpi Lepontine.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Gravedona (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Gravedona
Strada Provinciale 4, Gravedona ed Uniti

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N 46.15 ° E 9.3 °
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22015 Gravedona ed Uniti
Lombardia, Italia
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Luoghi vicini

Chiesa dei Santi Gusmeo e Matteo
Chiesa dei Santi Gusmeo e Matteo

La chiesa dei Santi Gusmeo e Matteo è un edificio sacro che si trova a Gravedona, in provincia di Como. La chiesa sorge su quello che, secondo la leggenda, è il luogo del martirio e della sepoltura dei due santi, militanti nella Legione Tebea, che, sfuggiti al massacro dei compagni voluto dall'imperatore Massimiano, arrivarono fino a Gravedona dove furono catturati e decapitati. I loro corpi vennero ritrovati l'11 settembre 1248, e - nello stesso anno - sul luogo del ritrovamento fu eretta una chiesa, che venne inizialmente dedicata a San Fedele, altro militare martirizzato sulle sponde lariane, in seguito, appunto ai due Santi. La chiesa venne eretta verso la metà del XIII secolo; l'edificio originario era di aspetto romanico, a pianta quadrangolare e con la facciata rivolta ad Est, cioè in senso contrario all'attuale. Nel 1533 la chiesa venne rinnovata, ampliata e riorientata. La parete della facciata venne demolita, per far posto al nuovo presbiterio: si notano ancora tracce dell'antica struttura, come i pinnacoli in cotto che sormontano l'ex facciata a capanna e il fregio ad archetti ciechi che corre lungo il perimetro del tetto. Sul lato opposto, il portale venne dotato di un pronao. Altri interventi di decorazione furono realizzati nei secoli XVII e XVIII, nel corso del quale l'edificio fu completato dalla realizzazione della sacrestia (1609) e del campanile (1616-1617). Nello stesso periodo, l'interno della chiesa venne decorato da affreschi e da stucchi.