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Primo Maggio (Brescia)

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Italy provincial location map 2016
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Primo Maggio è un quartiere di Brescia. Il territorio è pianeggiante. I suoi confini amministrativi sono delimitati a nord dalla ferrovia Brescia-Iseo-Edolo e da via Cassala, a ovest dal fiume Mella, a sud dalla ferrovia Milano-Venezia e a est da viale Italia. Fino al 30 giugno 1880, l'area occupata dal quartiere era suddivisa amministrativamente fra i comuni di Fiumicello Urago e di San Nazzaro Mella: il confine tra i due enti era delimitato dall'attuale via Rose. Rimase rurale fino alla seconda metà degli anni Venti del Novecento, quando nei pressi della ferrovia Brescia-Edolo fu realizzato il quartiere XXI aprile, per offrire un'abitazione a buon mercato agli operai delle industrie Togni. La dedica fu assegnata dall'amministrazione fascista in onore del Natale di Roma. Dopo la caduta del fascismo, nell'agosto 1943 il quartiere fu ribattezzato Sardegna, ma la denominazione originaria fu ripristinata sotto la Repubblica Sociale Italiana. Nell'agosto 1946 assunse il nome attuale. Nel dopoguerra il quartiere si espanse più a sud fino a raggiungere la ferrovia Milano-Venezia. Nel 1953 fu inaugurata la chiesa di san Benedetto. Nella seconda metà degli anni Cinquanta arrivò l'autolinea dei Servizi Municipalizzati diretta al quartiere Don Bosco e la stazione ferroviaria. Nel luglio 1972, il consiglio comunale istituì i consigli di quartiere, identificando il Primo Maggio come una delle trenta suddivisioni di prossimità. Le elezioni per il consiglio di quartiere si tennero il 17 novembre 1974. Nel 1977, la Giunta Trebeschi recepì la legge 278/1976 e suddivise il territorio comunale in nove circoscrizioni. Il Primo Maggio fece parte della Quarta circoscrizione assieme ai quartieri di Fiumicello e Porta Milano. Vent'anni dopo, la Giunta Corsini ridusse il numero delle circoscrizioni portandole da nove a cinque. La Quarta circoscrizione fu spaccata: Primo Maggio e Fiumicello furono assegnate alla Ovest, mentre Porta Milano alla Centro Nel 2014, a seguito dell'abolizione delle circoscrizioni per i nuovi limiti imposti dalla legge 191/2009, la Giunta Del Bono decise di ricostituire gli organi consultivi di rappresentanza dei quartieri. Le prime elezioni del consiglio di quartiere si tennero in tutta la città il 14 ottobre. Chiesa di San Benedetto Abate: è la parrocchiale del quartiere. Edificata tra il 1951 e il 1953. Il quartiere è attraversato dall'autolinea 12 (Fiumicello-San Polo Cimabue) della rete di trasporti urbani. Nel territorio del vicino quartiere di Fiumicello, a poca distanza dal confine con il quartiere di Primo Maggio, si trova la stazione di Borgo San Giovanni della ferrovia Brescia-Iseo-Edolo. In via Morosini è presente il centro sportivo Alessandro Calvesi. Lisa Cesco, Diego Serino, 30 anni di partecipazione: l'esperienza delle circoscrizioni a Brescia. Circoscrizione Ovest, Brescia, Comune di Brescia, 2010. Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli, Governare la città. Movimento dei quartieri e forze politiche a Brescia 1967-77, Brescia, Nuova ricerca editrice, 1978. Le elezioni dei Consigli di Quartiere a Brescia nel 2014 (PDF), su comune.brescia.it. URL consultato il 7 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2022). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Primo Maggio

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Primo Maggio (Brescia)
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Stazione di Brescia Borgo San Giovanni
Stazione di Brescia Borgo San Giovanni

La stazione di Brescia Borgo San Giovanni (fino al 13 dicembre 2020, Borgo San Giovanni) è una stazione ferroviaria della Brescia-Iseo-Edolo. È ubicata nel territorio comunale di Brescia, nel quartiere Fiumicello. È classificata da Ferrovienord come stazione secondaria. Fu inaugurata il 21 giugno 1885, assieme alla ferrovia Brescia-Monterotondo-Iseo, e aperta al servizio pubblico il giorno seguente. Dal punto di vista dell'esercizio, la stazione seguì le sorti della ferrovia: costruita dalla Società italiana per le strade ferrate meridionali, fu gestita dalle Ferrovie dello Stato tra il 1905 e il 1907, per poi passare alla Società Nazionale Ferrovie e Tramvie (SNFT) e, dal 1993, al gruppo delle Ferrovie Nord Milano. La stazione nacque con lo scopo di servire gli abitati di Borgo San Giovanni, storica frazione di Fiumicello, comune extramurario di Brescia che nel 1880 fu assorbito dall'amministrazione cittadina. Tra il 1915 e gli inizi degli anni novanta presso la stazione funzionò un raccordo a servizio di alcune fabbriche della zona, come la Franchi-Gregorini, poi INNSE, la Caffaro e l'Iveco. Per il servizio di manovra ebbe in dotazione dalla SNFT prima un esemplare delle locomotiva a vapore del Gruppo 40 e, in seguito, una locomotiva diesel: il Cn 531. Nel 1997 fu dotata dell'Apparato statico con calcolatore vitale (ASCV). Tra agosto 2019 e dicembre 2020 gli impianti della stazione furono oggetto di lavori per migliorarne la sicurezza e la fruibilità in vista di un possibile potenziamento del servizio regionale fra la stazione di Brescia e quelle di Castegnato e Iseo. Si costruì un nuovo piano binari con banchine rialzate e pensiline a protezione dei viaggiatori. Fu aperto un nuovo ingresso da via Emilio Morosini, in affiancamento a quello originario situato presso una traversa di via Villa Glori, e fu costruito un nuovo sottopasso per garantire l'accesso ai binari da parte dei viaggiatori, eliminando il precedente attraversamento a raso. Il 13 dicembre 2020, con l'attivazione dell'orario invernale 2020-21, il nome della stazione è stato modificato in Brescia Borgo San Giovanni. Il fabbricato viaggiatori presenta le caratteristiche tipiche della fermate della vecchia Brescia–Iseo. Negli anni successivi alla sua apertura, la crescita industriale della zona rese necessaria la costruzione di uno scalo merci. Il piazzale della stazione è dotato di due binari passanti e uno tronco, serviti da due banchine a loro volta dotate di pensilina. Un sottopassaggio garantisce l'accesso a entrambi i marciapiedi. Precedentemente ai lavori di ammodernamento del 2019 era presente un terzo binario passante e l'accesso alle banchine avveniva mediante attraversamento a raso dei binari. La stazione è servita dai treni regionali (R) in servizio sulle relazioni Brescia-Iseo e Brescia-Breno, eserciti da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia. Biglietteria a sportello Sala d'attesa Mario Bicchierai, Quel treno in Valcamonica - La Brescia-Iseo-Edolo e le sue diramazioni, in Mondo ferroviario, vol. 67, gennaio 1992, pp. 6-73. Mario Bicchierai, Da Brescia a Edolo da SNFT a FNME, in I quaderni di Mondo Ferroviario Viaggi, vol. 1, ottobre 2004. Claudio Pedrazzini, La favola della prigioniera del Falco d'Italia: storia delle locomotive del Gruppo 1 (n. 1-7) della SNFT, CFB, Trenidicarta, 2018. Antonio Burlotti. Stazioni e fermate della linea ferroviaria Brescia/Iseo/Edolo, in Mauro Pennacchio. La meccanica viabilità - La ferrovia nella storia del lago d'Iseo e della Vallecamonica. Marone, Fdp Editore, 2006. ISBN 88-902714-0-X. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Brescia Borgo San Giovanni

Fondazione Berardelli

La Fondazione Berardelli è una raccolta privata d'arte contemporanea fondata nel 2007 a Brescia per volontà del collezionista Pietro Berardelli. Ha un archivio e propri spazi espositivi, destinati alla realizzazione di progetti di arte contemporanea, cinema, fotografia, filosofia. È inoltre presente una biblioteca con volumi, monografie e una collezione di libri d’artista, dedicata alle molteplici forme di sperimentazione verbo-visiva internazionale. La Fondazione Berardelli cura, inoltre, l’archivio di Ugo Carrega e il Mail Art archive. Ugo Carrega, La mente in mano, a cura di Achille Bonito Oliva (2007) Pierre Garnier, L'isola (2008) Bernard Aubertin, A ferro e fuoco (2008) Julien Blaine, Favole e altre storie (2008) Sarenco, Sono un poeta di montagna e me ne vanto (2008) Jean-François Bory, L'apocalisse di Gutenberg (2008) Giovanni Fontana, Testi e pre-testi (2009) Lamberto Pignotti, La poesia ve lo dice prima, la poesia ve lo dice meglio (2010) Lucia Marcucci, Sprintpoem (2012) Poesia visiva Vs Fluxus, opere di Vincenzo Accame, Nanni Balestrini, Gianni Bertini, Joseph Beuys, Luciano Caruso, Giuseppe Chiari, Emilio Isgrò, George Maciunas, Stelio Maria Martini, Eugenio Miccini, Gianni-Emilio Simonetti, Daniel Spoerri, Ben Vautier, William Xerra (2013) 6 Stanze, opere di Franco Angeli, Arman, Cesar, Christo, Marcel Duchamp, Filippo Tommaso Marinetti, Elio Marchegiani, Joan Mirò, Aldo Mondino, Gualtiero Nativi, Hermann Nitsch, Man Ray, Mario Schifano, Shozo Shimamoto, Jean Tinguely e Andy Warhol. Arturo Vermi, Figure in un tempo-spazio, a cura di Flaminio Gualdoni (2017) Arrigo Lora Totino, in fluenti traslati (2018) Pratiche sinestetiche, un progetto di Lamberto Pignotti: La poesia visiva come arte plurisensoriale, opere di Hans Clavin, Herman Damen, Giovanni Fontana, Claudio Francia, Arrigo Lora Totino, Eugenio Miccini, Michele Perfetti, Karel Trinkewitz, Ben Vautier (2020) Pratiche sinestetiche, un progetto di Lamberto Pignotti: La poesia visiva come arte plurisensoriale - L'olfatto, opere di Demosthenes Agrafiotis, Bernard Aubertin, Antonino Bove, Ugo Carrega, Lucia Marcucci, Serge Pey, Lamberto Pignotti, Arrigo Lora Totino (2021) Fernanda Fedi, Gino Gini, Segni, scritture e immagini (2023) Anna Villari, Melania Gazzotti (a cura di), Futurismo e dada - da Marinetti a Tzara : Mantova e l'Europa nel segno dell'avanguardia, (pp. 8, 102, 103), Milano, Silvana Editoriale, 2009, ISBN 9788836615667 Maddalena Carnaghi, Melania Gazzotti (a cura di), La visione molteplice: l'opera audiovisiva di Hermes Intermedia, Brescia, Fondazione Berardelli, 2019, ISBN 9788894347814 Marco Maria Gazzano, Punti di vista e di partenza, (p. 139), Roma, Armando Editore, 2019, ISBN 9788869923562 Pino Viscusi, Un fantasioso viaggio nell'intricato labirinto del colore, 2023, ISBN 9791221468625 Poesia visiva Fluxus Mail art Scrittura asemica Arte concettuale Fondazione Berardelli, su exibart.com. Fondazione Berardelli, su artribune.com.

Chiesa di San Giacomo al Mella
Chiesa di San Giacomo al Mella

La chiesa di San Giacomo al Mella è una chiesa di Brescia, situata lungo l'antico decumano massimo della città in direzione di Milano, oggi appunto via Milano. Di origine molto antica, era la chiesa di un ospizio gestito da una comunità di frati, a noi non pervenuto poiché demolito dopo la sua soppressione, nel corso dell'Ottocento. La chiesa è di solito nota ai più grazie alla sua bella abside romanica, ben visibile lungo la trafficata via Milano, in corrispondenza del collegamento fra questa e la tangenziale ovest. La presenza di un ospizio nella zona è documentata a partire dall'XI secolo, per l'esattezza dal 1080, anno a cui risale il documento più antico in assoluto che nomini il complesso: si tratta di una trascrizione di una bolla di papa Gregorio VII, nella quale il pontefice accoglie la domanda della mensa canonicale di unire ad essa il priorato del convento di San Giacomo della Mella, allo scopo di sostentare trentasei persone officianti quotidianamente nella basilica di San Pietro de Dom. È comunque probabile che l'edificio, così come la chiesa, siano stati costruiti precedentemente, forse sui resti di una stazione romana, vista anche la posizione strategica lungo la via per Milano, vicino al ponte sul fiume Mella, dal quale trae l'appellativo "al Mella". Seguono altre testimonianze, dalle quali si legge che, all'inizio del Duecento, il vescovo o i canonici della basilica di San Pietro de Dom affidano la struttura di assistenza agli umiliati, un ordine religioso che, nel medioevo, si occupava del ricovero e della cura di malati e infermi, i quali la gestiscono per circa un secolo. In quegli anni, l'ospizio è definito nei documenti con il nome "dei Romei" o "di San Giacomo di Galizia". Nel 1274, secondo le testimonianze, il complesso è gestito da cinque converse e cinque confratelli, diretti da Padre Giovanni da Cobiado. Inoltre, possiede numerosi fondi nella zona, sui quali lavorano numerose persone di sua diretta dipendenza. Nel Trecento l'ordine degli Umiliati declina rapidamente e nel 1334 il vescovo Bernardo Tricarico assegna l'ospedale ai canonici regolari di Sant'Antonio di Vienne i quali, fra l'altro, avrebbero fondato pochi anni dopo, nel 1367, l'ospedale di Sant'Antonio in contrada San Nazaro a Brescia, oggi corso Matteotti. La nuova gestione dell'ospedale di San Giacomo dei Romei è quindi composta da un precettore aiutato dai canonici dell'ordine: siccome questi, però, raramente erano numerosi, venivano spesso affiancati anche da famiglie che offrivano il loro aiuto e i loro beni per servire l'opera dei frati. Nel corso del Quattrocento viene aggiunta una cappella alla chiesa sul lato nord, oggi sacrestia. Più tardi, nei pressi della chiesa, nasce anche una delle più antiche fiere locali, la festa di san Giacomo, tenuta tradizionalmente il 25 luglio, che verrà poi progressivamente spostata verso la città. Da qui, inoltre, aveva inizio il 15 agosto la corsa dei cavalli che si concludeva in piazza della Loggia. Dal Cinquecento in poi l'ospizio vede una sempre maggiore decadenza: nel 1577 viene assorbito dalle proprietà fondiarie del seminario vescovile di Brescia, mentre nel 1810 la struttura viene definitivamente soppressa. La chiesa, però, resta aperta al pubblico grazie all'impegno di pochi religiosi e sacerdoti, che si preoccupano di amministrarla. Alla fine dell'Ottocento, la famiglia Rovetta, imparentata con l'ultimo religioso che aveva il compito di custodirla, acquisisce la proprietà dell'edificio, che viene completamente rinnovato all'interno dal pittore Francesco Rovetta con l'applicazione di affreschi e decorazioni neogotiche. Oggi, dell'antico ospizio rimane solamente la chiesa di San Giacomo, mentre le strutture adiacenti, persa ogni funzione di ricovero, sono state nel tempo riadattate e oggi convertite in edifici residenziali. La facciata è a capanna, con oculo al centro e portale d'ingresso originale. Quest'ultimo è decorato da una lunetta, affrescata durante la reggenza dei Canonici di Sant'Antonio, contenente riferimenti ai Templari. L'abside è l'elemento di spicco della chiesa, semicircolare e costruita con blocchi regolari di marmo botticino e medolo. La parete esterna è scandita da piatte e leggere lesene, che la dividono in cinque scomparti nei quali si aprono, nei tre centrali, tre monofore strombate, caratteristiche dell'epoca. La fascia di sottogronda è invece decorata da archetti pensili e da una cordonatura a dente di sega in cotto, altro elemento distintivo dell'architettura romanica. Il muro perimetrale dell'aula, invece, è composto in prevalenza da corsi regolari di sassi di fiume, con pochi inserti di mattoni sul fianco nord. Tale differenza nella composizione delle murature dell'abside e dell'aula permettono di retrodatare quest'ultima rispetto all'abside, fissando l'epoca di costruzione dell'aula all'XI secolo e quella dell'abside a cavallo fra il XII e il XIII secolo. Sul fianco nord sporge invece la cappella di epoca quattrocentesca, precedentemente accennata. L'interno, completamente rifatto nell'Ottocento, è impostato su una pianta a navata unica, spartita in tre campate. La copertura a capriate lignee originale copre solamente la prima campata d'ingresso, mentre le altre due sono coperte da due volte a crociera, quella centrale ottocentesca e la seconda, cioè l'ultima campata prima dell'abside, della fine del Quattrocento. La chiesa, oltre all'affresco del Trecento posto nella lunetta del portale d'ingresso, all'esterno, ospita poche ma notevoli opere d'arte, fra le quali spicca la grande Crocifissione del 1465 di Paolo Caylina il Vecchio. Dello stesso autore è anche l'affresco dell'Annunciazione, strappato all'inizio del Novecento dall'arco santo. Nella zona della copertura a capriate originale, sopra l'ingresso, sono inoltre presenti tracce di affreschi del Quattrocento e ampie aree dove si è mantenuto intatto fino ai giorni nostri l'antico intonaco bianco del Trecento. Della stessa epoca è anche il frammento di affresco raffigurante racemi vegetali nell'abside, dietro l'altare. Francesco de Leonardis, Guida di Brescia, Grafo Edizioni, Brescia 2008 Autori vari, Storia di Brescia, diretta da Giovanni Treccani, Morcelliana Brescia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Giacomo al Mella Sito ufficiale, su parrsangiacomo.it. Chiesa di San Giacomo al Mella, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.

Fiumicello (Brescia)
Fiumicello (Brescia)

Fiumicello è un quartiere della città di Brescia. Il territorio del quartiere è pianeggiante. Al 2018, i confini amministrativi sono delimitati: a nord, dallo stabilimento industriale dell'Iveco; a ovest, dal fiume Mella; a sud, dalla ferrovia Brescia-Iseo-Edolo e da via Emilio Morosini; a est, da via Francesco Nullo, via Giovanni Pascoli e via Giosuè Carducci. Il toponimo deriva dalla roggia Fiumicella. Il nucleo storico del quartiere è sorto attorno alla chiesa di Santa Maria Nascente, realizzata nel Settecento. Tra il 1816 e il 1868, diede il nome al comune dei corpisanti di Brescia che occupava l'attuale zona ovest del comune cittadino. Dal 1880 fu una frazione rurale di Brescia che negli anni seguenti fu coinvolta nel processo di industrializzazione della città con l'installazione di fabbriche tra cui: la fonderia «Sant'Eustacchio», la «Brixia-Züst» (poi «OM», quindi «Iveco»), la «Elettrochimica Caffaro», la «Breda» ed altre. Nel corso del Novecento si costruirono nuove zone residenziali tra il Mella e la città. Nel 1885 la frazione ebbe il tram, cinquant'anni dopo il filobus. Nel 1972, come avvenne in altri quartieri di Brescia, per iniziativa degli abitanti sorse il comitato di quartiere. A luglio, il consiglio comunale votò a favore della costituzione dei consigli di quartiere in tutta la città e furono delineati i confini di quello di Fiumicello, delimitandolo a nord da via Volturno, a sud da via Rose, a ovest dal fiume Mella e a est dal raccordo ferroviario fra la stazione di Borgo San Giovanni e la Innocenti Sant'Eustacchio. La prima elezione del consiglio di quartiere si tenne il 10 novembre 1974. Nel 1977, la Giunta Trebeschi recepì la legge 278/1976, suddividendo il territorio comunale in nove circoscrizioni. Fiumicello fu inserito nella Quarta circoscrizione assieme ai quartieri di Primo Maggio e Porta Milano. Vent'anni dopo, la Giunta Corsini ridusse il numero delle circoscrizioni portandole da nove a cinque. La Quarta circoscrizione fu spaccata: Primo Maggio e Fiumicello furono assegnate alla nuova circoscrizione Ovest, mentre Porta Milano alla Centro. Nel 2014, a seguito dell'abolizione delle circoscrizioni per i nuovi limiti imposti dalla legge 191/2009, la Giunta Del Bono riattivò i consigli di quartiere come organo di decentramento comunale. Le prime elezioni del nuovo organismo si tennero il 14 ottobre di quell'anno. Tra il 2020 e il 2021, il settore di via Milano di competenza di Fiumicello è stata oggetto di una riqualificazione urbanistica. Chiesa di Santa Maria Nascente Il quartiere appartiene alla parrocchia dedicata a Santa Maria Nascente della diocesi cattolica di Brescia. In via Milano è presente la cappella della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni Nel quartiere sono presenti la scuola secondaria di primo grado "Romanino", in via Carducci, e l'Istituto professionale "Fortuny", in via Berchet. Al confine con il quartiere Primo Maggio, sulla ferrovia Brescia-Iseo-Edolo, sorge la stazione di Brescia Borgo San Giovanni. Il quartiere è capolinea dell'autolinea 12, diretta a San Polo Cimabue, della rete di trasporti urbani, ed è servito altresì dalle autolinee 2 (Pendolina-Chiesanuova), 3 (Mandolossa-Virle) e 9 (Villaggio Violino-Buffalora). Gianpiero Belotti, Mario Baldoli, Una corsa lunga cent'anni - Storia dei trasporti pubblici di Brescia dal tram a cavalli al progetto Metrobus, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 1999. Lisa Cesco, Diego Serino, 30 anni di partecipazione: l'esperienza delle circoscrizioni a Brescia. Circoscrizione ovest, Brescia, Comune di Brescia, 2010. Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli, Governare la città. Movimento dei quartieri e forze politiche a Brescia 1967-77, Brescia, Nuova ricerca editrice, 1978. Le elezioni dei Consigli di Quartiere a Brescia nel 2014 (PDF), su comune.brescia.it. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fiumicello

Chiusure (Brescia)
Chiusure (Brescia)

Chiusure è un quartiere di Brescia. Il quartiere è delimitato a ovest, dal confine con il comune di Cellatica; a sud, da via Santellone, via Badia, via Vallecamonica e dalla ferrovia Brescia-Iseo-Edolo; a est, dal fiume Mella; a nord, da via Crotte e via Torricella di Sopra. Il territorio è caratterizzato dal rilievo collinare di Sant'Anna, appartenente al Parco delle colline. Il toponimo deriva dalla via principale del quartiere via Chiusure. La denominazione ricorda i territori esterni alle mura della città che, a partire dall’epoca medievale furono entità amministrative a sé stanti, con propri statuti e apposite magistrature dette "giudici dei chiosi". Fino al 1936, la stessa strada si intitolava "Sei Ore" probabilmente per un'errata interpretazione del dialettale "Sesüre". L'area occupata dal quartiere rimase profondamente rurale fino agli anni Trenta del Novecento, quando l'amministrazione comunale fascista procedette alla costruzione del primo quartiere di case popolari detto "dei francesi" perché pensato ad ospitare gli italiani provenienti dalla Francia. Negli anni Cinquanta nacquero altre aree residenziali, presso la località Ponte Crotte, lungo le nuove strade, come via Colombo e via Caduti del Lavoro, e il quartiere Sant'Anna, ai piedi dell'omonima collina. Nel 1955 arrivò il filobus. Alla fine degli anni Sessanta, sulla falsariga di quanto avvenuto a San Polo e Mompiano, in diversi rioni delle Chiusure sorsero dei comitati di quartiere. Rispetto a quanto avvenuto nelle altre assemblee, le elezioni dei comitati delle Chiusure furono a suffragio universale e si tennero tra febbraio e maggio del 1971. In seguito, i comitati sorti in buona parte della città chiesero un riconoscimento ufficiale e l'impiego di mezzi e strumenti per poter partecipare alla discussione dei bilanci, per cui il consiglio comunale votò l'istituzione dei consigli di quartiere, a carattere sperimentale, nel luglio 1972. Le elezioni del consiglio delle Chiusure, che sostituì i precedenti comitati rionali, si tennero il 24 giugno 1973. Nel 1977, con l'intenzione di recepire quanto disposto dalla legge 278/1976, la Giunta Trebeschi istituì nove circoscrizioni che accorparono i trenta quartieri. Le Chiusure formarono la Terza circoscrizione, assieme a Urago Mella, Villaggio Badia e Villaggio Violino, che fu subito ribattezzata "dell'Oltremella" perché raggruppava i quattro quartieri che erano separati dal resto della città dal fiume. Nel 2007, la giunta Corsini ridusse il numero delle circoscrizioni portandole da nove a cinque: Chiusure, come tutto il resto della Terza Circoscrizione, fu assegnata alla nuova Circoscrizione Ovest. Sette anni dopo, a seguito dell'abolizione delle circoscrizioni per i nuovi limiti imposti dalla legge 191/2009, la Giunta Del Bono decise di ricostituire gli organi consultivi di rappresentanza dei quartieri. Le prime elezioni del consiglio di quartiere si tennero in tutta la città il 14 ottobre. chiesa di sant'Antonio alla Badia, pur dominando il villaggio Badia dall'alto del rilievo collinare, si trova nel territorio del quartiere Chiusure. chiesa di sant'Antonio da Padova, edificata negli anni Quaranta del Novecento. centro sportivo "San Filippo" Presso il quartiere operano tre parrocchie della diocesi cattolica di Brescia: sant'Anna, sant'Antonio da Padova, e san Giacomo. Nel quartiere è presente l'istituto clinico Sant'Anna del Gruppo ospedaliero San Donato. Alle Chiusure hanno sede il liceo delle scienze umane Fabrizio De André, e le scuole primarie Gianni Rodari e Cristoforo Colombo. Il quartiere è servito da diverse linee di trasporto urbano: la 2 (Pendolina-Chiesanuova), la 3 (Mandolossa-Virle), la 9 (Violino-Buffalora), la 13 (Gussago-Poliambulanza) e la 16 (Castelmella-Poliambulanza). Lisa Cesco, Diego Serino, 30 anni di partecipazione: l'esperienza delle circoscrizioni a Brescia. Circoscrizione Ovest, Brescia, Comune di Brescia, 2010. Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli, Governare la città. Movimento dei quartieri e forze politiche a Brescia 1967-77, Brescia, Nuova ricerca editrice, 1978. Le elezioni dei Consigli di Quartiere a Brescia nel 2014 (PDF), su comune.brescia.it. URL consultato il 17 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2022). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Chiusure

Chiesa di Santa Maria Nascente (Brescia)
Chiesa di Santa Maria Nascente (Brescia)

La chiesa di Santa Maria Nascente è la parrocchiale di Fiumicello, frazione di Brescia, in provincia e diocesi di Brescia; fa parte della zona pastorale di Brescia Ovest. Nell'VIII secolo la zona di Fiumicello venne concessa dal re Desiderio ai monaci di San Salvatore perché vi realizzassero un convento e provvedessero alla bonifica dei terreni. L'esistenza di un monastero femminile è attestata nel 1153, mentre nel 1596 la chiesa fu restaurata e sistemata. Nel 1705 venne costituita la deputazione che doveva seguire i lavori di costruzione della nuova parrocchiale, che, dopo il suo completamento, fu aperta al culto il 20 settembre 1763. L'organo venne restaurato nel 1873, mentre ventiquattro anni dopo si provvide a posare il nuovo pavimento della navata. Durante la seconda guerra mondiale l'edificio subì dei danni causati dai bombardamenti anglo-americani e, pertanto, dovette essere ristrutturato e ripristinato nel 1949. La chiesa venne nuovamente restaurata nel 1965, mentre negli anni settanta si procedette ad adeguare il presbiterio alle norme postconciliari; la consacrazione fu impartita dal vescovo Bruno Foresti il 12 ottobre 1991. La facciata a salienti della chiesa, rivolta a nordovest e scandita da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da paraste, presenta in quello inferiore il portale d'ingresso, sormontato dal timpano semicircolare, mentre in quello superiore, che è affiancato da due volute e coronato dal frontone dentellato, un finestrone. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, scandito da lesene angolari; la cella presenta su ogni lato una monofora ed è coperta dalla cupola poggiante sul tamburo. L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali, ospitanti gli altari laterali e introdotte da archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da paraste sorreggenti la trabeazione modanata, sopra cui si imposta la volta a botte; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, caratterizzato dall'altare maggiore e chiuso dall'abside piatta. Diocesi di Brescia Parrocchie della diocesi di Brescia Brescia Fiumicello (Brescia) Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Maria Nascente Parrocchia di S. MARIA NASCENTE, su pmap.it. URL consultato il 27 dicembre 2021.

Porta Milano (Brescia)
Porta Milano (Brescia)

Porta Milano è un quartiere di Brescia. I confini del quartiere sono delimitati a nord da via Volturno, a ovest da via Industriale e da via Stoppani, a sud da via Cassala e via Giovanni Tempini, a est da via Fratelli Ugoni e da via Tartaglia. Il territorio è pianeggiante ed è attraversato dal fiume Grande, che scorre perlopiù tombinato, e dal Garzetta, derivazione del torrente Garza. Il toponimo è di origine moderna e fa riferimento a una delle denominazioni della porta d'accesso occidentale delle mura venete di Brescia: già Porta San Giovanni, quindi Porta Milano. L'area occupata dal quartiere in epoca cinquecentesca era disabitata in quanto facente parte della spianata che l'amministrazione della Repubblica di Venezia aveva adottato, dopo il 1517, a difesa della città. Il limite occidentale della spianata era posto nei pressi dell'attuale incrocio fra via Milano, via Luciano Manara e via Villa Glori, a est del quale sorse il Borgo San Giovanni, che dal 1972 fa parte del quartiere di Fiumicello. A partire dal 1610, l'area della spianata fu riservata alla Fiera, che tradizionalmente si teneva ogni agosto, per cui fu identificata come "Campo Fiera". In seguito fu avviato anche il mercato del bestiame. All'inizio del Novecento, l'area di Campo Fiera fu coinvolta in un processo di progressiva urbanizzazione, che cominciò con la costruzione di case operaie e si concluse con l'apertura della caserma della Guardia di Finanza durante gli anni dell'amministrazione fascista. Nel 1815 ebbero inizio i lavori di costruzione del Cimitero monumentale di Brescia, che assecondava la normativa del regno napoleonico del 1806. L'ingresso del cimitero era posto sull'attuale via Vantini, che proseguiva verso l'attuale via Morosini, ma negli anni Venti fu portato verso via Milano, comportando di conseguenza l'abbattimento della chiesa di Santa Maria della Fiera. A fine Ottocento, l'area meridionale di Campo Fiera fu coinvolta in un processo di urbanizzazione, favorita dalla presenza delle ferrovie Milano-Venezia e Brescia-Iseo a sud e dalle forze idrauliche del fiume Grande e del Garzetta. Dismessa negli anni Ottanta, da allora è oggetto da interventi di riqualificazione, non ancora completati, appartenenti al progetto del "Comparto Milano". Il quartiere fu istituito a seguito della delibera del consiglio comunale di Brescia del 28 luglio 1972 che suddivideva il territorio comunale in 30 aree, dopo che negli anni precedenti si era assistito alla nascita di forme spontanee di rappresentanza, i cosiddetti "comitati di quartiere", presso alcune aree della città. Il consiglio di quartiere di Porta Milano fu eletto per la prima volta il 12 giugno 1974. Tre anni dopo, il consiglio comunale approvò il regolamento predisposto dalla Giunta Trebeschi per l'attuazione delle circoscrizioni secondo quanto stabilito dalla legge 278/1976. Porta Milano fu assegnato alla Quarta circoscrizione, assieme ai quartieri di Fiumicello e Urago Mella. Con la riforma voluta dalla Giunta Corsini, il quartiere fu invece assegnato alla Circoscrizione Centro. Nel 2014, a seguito dell'abolizione delle circoscrizioni per i nuovi limiti imposti dalla legge 191/2009, la Giunta Del Bono decise di riattivare i consigli di quartiere: le prime elezioni del nuovo organismo si tennero il 14 ottobre. Cimitero monumentale di Brescia, sorto su progetto di Rodolfo Vantini. All'interno dell'area comunale sorge la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, appartenente alla diocesi cattolica di Brescia. Il quartiere è servito dalla linea 3 (Mandolossa - Rezzato) e dalla linea 9 (Villaggio Violino - Buffalora) della rete di trasporti urbani. Presso piazzale Beccaria, già parcheggio dell'Iveco, si trova il capolinea della linea 18, diretta alla Bornata. Lisa Cesco, Diego Serino, 30 anni di partecipazione: l'esperienza delle circoscrizioni a Brescia. Circoscrizione Centro, Brescia, Comune di Brescia, 2010. Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli, Governare la città. Movimento dei quartieri e forze politiche a Brescia 1967-77, Brescia, Nuova ricerca editrice, 1978. Le elezioni dei Consigli di Quartiere a Brescia nel 2014 (PDF), su comune.brescia.it. URL consultato il 19 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2022). Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Porta Milano

Centro sportivo San Filippo
Centro sportivo San Filippo

Il centro sportivo San Filippo è un impianto sportivo polifunzionale sito a Brescia, che comprende un palazzetto dello sport, tre campi da calcio a 11, due campi da calcio a 7, un campo da calcio a 6, un campo da calcio a 5, tre campi da tennis in sintetico, un campo da tennis in terra rossa, una piscina coperta, una piscina estiva all'aperto e altre strutture minori Il centro ospita le sedi del Brescia Basket Leonessa, del C.O.N.I., e di 17 Federazioni Sportive. Ha inoltre ospitato la sede del Brescia Calcio fino all'estate del 2018. Il palazzetto è la struttura predominante per dimensione, e costituisce il corpo centrale del centro sportivo. È sovrastato da una struttura in volta di legno lamellare, con pavimentazione in parquet. Ha una superficie di 2.400 m2. La planimetria è composta da 4 tribune, due fisse e due estendibili, ed è omologata per una capienza di 2.400 unità. È prevista una futura realizzazione dell'aumento della capienza fino a 3.500 posti. Ospita le gare interne della Pallamano Brescia, società che partecipa alla Serie A2 di Pallamano e della Icaro Basket Brescia, società che partecipa alla Serie B di Pallacanestro in carrozzina. In passato ha ospitato le gare del Basket Brescia, e della Pallavolo Brescia, e più recentemente del Basket Brescia Leonessa. Quest'ultima vi ha giocato fino ai Gara 2 dei quarti di finale play-off di Serie A2 2015/2016, mentre ha disputato Gara 5 dei quarti di finale al PalaRadi di Cremona, e le semifinali e le finali al PalaGeorge di Montichiari. Questa struttura è sede anche di concerti nazionali ed internazionali. In passato, tra quelli nazionali si possono ricordare quelli di Laura Pausini, Max Pezzali, Pino Daniele; tra quelli internazionali si ricorda quello del gruppo metal dei Manowar. Il centro sportivo permette lo svolgimento di molte attività tra cui calcio, tennis e nuoto. Nei campi da calcio a 11 hanno luogo le partite casalinghe della squadra primavera del Brescia Calcio, oltre alle partite casalinghe dell'Urago Mella, Società dell'omonimo quartiere cittadino che partecipa alla L.N.D. di Calcio a 11. Sito ufficiale, su sanfilippo.it.