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Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Cesena)

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Suffragiocesena
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La chiesa di Santa Maria del Suffragio è un edificio di culto cattolico situato in via Zefferino Re, nel centro storico di Cesena. La confraternita omonima venne fondata nel 1633 per suffragare le anime del Purgatorio, mentre la piccola chiesa venne edificata tra il 1685 e il 1689, su progetto dell'architetto cesenate Pier Mattia Angeloni. Agli originali tre altari furono apposti quadri di Giovan Battista Razzani. Nella seconda metà del Settecento, la facciata e l'interno della chiesa furono pesantemente ritoccati venendo ad assumere l'aspetto attuale. Sull'altare maggiore si trova la pregevole Natività della Vergine con San Manzio vescovo, che il molfettese di nascita e napoletano di formazione Corrado Giaquinto eseguì per questa chiesa nel 1752. L'esterno della chiesa oggi appare nudo e solo la porta è quella originaria del Seicento. Al contrario, l'interno è ricco e di gusto barocco: frutto per lo più della tarda decorazione (stucchi, cornici, cartigli, ghirlande, scheletri e allegorie) di Francesco Calligari. Nella controfacciata si trova un organo del 1761. Nella disposizione attuale, sulla destra c'è l'altare che era quello maggiore prima dei cambiamenti settecenteschi: vi è posto il dipinto con I santi Liborio, Giuseppe e Luigi Gonzaga (di Francesco Anderini, del 1751) con una statua della Madonna Addolorata; ai lati si trovano due statue del Calligari. La prestigiosa ancona marmorea che la racchiude fu realizzata nel 1753 dal marmista Giovanni Fabbri di Fossombrone su progetto dello stesso Giaquinto. Ai lati dell'altare si trovano statue della Carità e della Speranza del riminese Antonio Trentanove (1801), allievo di Antonio Canova. Sulla sinistra si trova l'altare con L'Immacolata, il Bambin Gesù benedicente, san Giuseppe sposo di Maria, san Francesco d'Assisi, san Marco Evangelista, sant'Antonio da Padova, san Nicola da Tolentino e le Anime purganti del Razzani, con ai lati altre due statue del Calligari. Prima delle razzie napoleoniche ospitava una Santa Margherita da Cortona del Guercino (1648), ora custodita nei Musei Vaticani. Denis Capellini, Guida di Cesena, città malatestiana, Cesena, Il ponte vecchio, 2001. ISBN 88-8312-175-9. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Maria del Suffragio

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Cesena) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Cesena)
Via Zeffirino Re, Unione dei comuni Valle del Savio

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Luoghi vicini

Biblioteca Malatestiana
Biblioteca Malatestiana

La Biblioteca Malatestiana di Cesena fu fondata a metà del XV secolo grazie agli sforzi congiunti del signore della città, Domenico Malatesta, e dei frati francescani del locale convento, che ospitarono nei propri edifici la raccolta di libri: questa biblioteca monastica si differenziò dalle altre per essere stata impostata come istituzione civica, affidata cioè alle cure degli organismi comunali. Prima del suo genere, crebbe per fama e importanza nel corso dell'età moderna e raccolse diverse opere manoscritte, incatenate a una serie di plutei collocati nell'Aula del Nuti. Il suo patrimonio sopravvisse all'occupazione francese e alla trasformazione della biblioteca in caserma (1797-98) grazie agli sforzi della cittadinanza che riebbe in possesso il complesso conventuale qualche anno dopo: nel 1807 la Malatestiana fu ristabilita nel suo stato originale, da allora lasciato invariato. Infatti si sviluppò una biblioteca comunale (detta Malatestiana nuova) che, nel corso del XIX secolo, fu via via ampliata negli spazi e nella raccolta, diventando un'istituzione aperta a tutti. Sopravvissuta indenne alla seconda guerra mondiale e oggetto di restauri e valorizzazioni, nel 2005 l'UNESCO riconobbe la grande importanza culturale e storica della Malatestiana antica, inserendola nel Registro della Memoria del mondo. Tra vecchia e nuova biblioteca, la Malatestiana conserva quasi 380 000 volumi, comprese migliaia di opere manoscritte di grande valore, quotidiani, riviste, fotografie, lettere e articoli di numismatica.

Loggetta Veneziana
Loggetta Veneziana

La Loggetta Veneziana è una struttura architettonica medievale che si trova a Cesena in Piazza del Popolo, compresa fra il palazzo comunale e il torrione del Nuti, parte superiore della rocchetta di Piazza. La Loggetta Veneziana è stata costruita alla fine del XV secolo come parte del progetto di ampliamento del Palazzo Albornoz. L'edificio è caratterizzato da una struttura in mattoni a vista e una serie di archi ogivali. Originariamente fungeva da ingresso monumentale al Palazzo, ma nel corso dei secoli è stato utilizzato per vari scopi. Inizialmente era un camminamento costruito per raggiungere la Rocchetta di Piazza nelle mura della rocca di Cesena dalla quale dipartiva il "Corridore di Ronda" che la collegava fino al 1900 (anno del crollo) alla soprastante Rocca Malatestiana, accanto al Torrione del Nuti; La Loggetta Veneziana insieme alla Rocchetta di Piazza, oggi ospita il Museo dell'Ecologia. Fu costruita da Andrea Malatesta nel 1400 e completata nel 1466 a fianco della Rocchetta di Piazza su progetto dell'architetto Matteo Nuti, progettista anche della torre che porta il suo nome, nello stile militare della fine del XV secolo; anticamente queste strutture erano scoperte e dotate di merlature e difese. Successivamente subìrono delle modifiche. Nel 1598 ai piedi dell'edificio fu realizzata una fontana pubblica che spesso veniva utilizzata come abbeveratoio, denominato in seguito "Fontanone" e che venne poi tolta agli inizi del XX secolo. Denis Capellini, Guida di Cesena, Città Malatestiana, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2001, ISBN 88-8312-175-9. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Loggetta Veneziana

Museo dell'Ecologia
Museo dell'Ecologia

Il Museo dell'Ecologia è un museo di scienze naturali di Cesena; ha sede nella loggetta Veneziana e nella Rocchetta di Piazza e conserva una raccolta delle principali specie di fauna provenienti principalmente dalla Valle del Savio. All'esterno vi è un giardino che conserva diverse varietà di specie botaniche. Venne fondato nel 1990 come "Istituto per la Conservazione e lo Studio dei Materiali Naturalistici della Romagna" e, dal 2004, divenne il "Museo dell'Ecologia". Dal 2012 è sede operativa del CEAS, il Centro di EducAzione alla Sostenibilità del Comune di Cesena, centro finalizzato all'attività divulgativa sullo sviluppo sostenibile. Nel 2018 gli spazi espositivi sono stati riorganizzati e, all'interno dei tre piani del Torrione del Nuti è stata inserita una stazione meteorologica con finalità didattiche, una esposizione di uccelli rapaci, una area è destinata agli studi sui cambiamenti climatici e, nel terzo piano, un'area destinata al tema dell'inquinamento marino. Nel corridoio che porta al torrione di piazza è allestita una mostra fotografica di Antonio Iannibelli. Nel museo sono esposte collezioni di reperti storici provenienti dai laboratori del liceo ginnasio “Vincenzo Monti” (animali naturalizzati, minerali, piante, strumenti scientifici, ecc…), presentati con criteri espositivi filologici, e nuclei di reperti contemporanei (conchiglie, animali naturalizzati, ecc…). È possibile notare il confronto tra le due sezioni valutando l'evoluzione, di circa un secolo, delle specie animali e vegetali presenti nel territorio cesenate. Il percorso espositivo parte dalla SALA DEL FIUME SAVIO, dove diorami e ricostruzioni di ambienti naturali della valle del Savio accompagnano il visitatore nell'esplorazione degli ambienti fluviali. Il museo è completato da una sezione all'aperto dove sono esposte diverse tipologie di rocce che formano il suolo dell'area collinare e montana vicino alla città, e soprattutto da un collegamento con il confinante parco della Rocca, costituito da esemplari di vegetali rari e significativi che formano un vero orto botanico. Ricche sono le collezioni conservate dall'istituto (basate prevalentemente su materiale locale), il quale è pure fornito di una biblioteca specializzata: l'ingresso è su piazza Pietro Zangheri (appositamente dedicata all'insigne naturalista forlivese) e fa parte integrante del sistema museale cittadino. All'interno del museo sono anche presenti un percorso interattivo per l'approfondimento dei temi legati all'energia e attivo nella didattica della scienza e nella realizzazione di attività di animazione scientifica per scuole e famiglie. Il percorso, oltre a un significativo esempio di ricostruzione dei "gabinetti di storia naturale" tipici del sec. XVII, con una rassegna di oggetti "singolari", offre un'esauriente esposizione di uccelli che nidificano nel territorio, con ricostruzione dei microambienti di pertinenza e di mammiferi, di cui si espongono anche specie estranee all'area cesenate; infine vanno ricordati gli erbari storici, con alcuni fogli antichi d'erbario, che illustrano le tecniche di raccolta e di conservazione degli esemplari; c'è anche una raccolta di minerali e fossili, con materiali eterogenei illustrati a scopi prevalentemente didattici. Fanno parte dell'istituzione anche laboratori e uffici che portano avanti le ricerche promosse dal museo. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo dell'Ecologia Sito ufficiale, su comune.cesena.fc.it.