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Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino

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Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino (Cesena)
Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino (Cesena)

La Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino è un edificio di culto di Cesena. La struttura risale al 1663 e venne costruita dalla nobildonna Giacoma Sassi Fabbri su progetto di Pier Mattia Angeloni. All'interno si trovano due dipinti di grande formato di Cristoforo Serra, principale pittore cesenate del seicento. Nel 1664, anno della consacrazione, erano esposti nove dipinti di Serra. L'altare maggiore venne spostato nella vicina Chiesa di San Domenico nel 1820, mentre una tela venne trasferita nella Pinacoteca civica di Forlì e una seconda tela, che stava su un altare laterale, venne trasferita nella Pinacoteca comunale di Cesena e un'altra nella chiesa di San Domenico. Tutti gli altri dipinti sono andati dispersi. Contiene un crocifisso in stucco nero già proveniente dalla distrutta chiesa di San Crispino e Crispiniano, qui collocato nel 1825. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa dei Santi Anna e Gioacchino

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino
Piazza del Popolo, Unione dei comuni Valle del Savio

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Piazza del Popolo 27
47521 Unione dei comuni Valle del Savio, Quartiere Centro Urbano
Emilia-Romagna, Italia
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Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino (Cesena)
Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino (Cesena)
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Luoghi vicini

Fontana Masini
Fontana Masini

La fontana Masini è una fontana monumentale che si trova a Cesena in piazza del Popolo. Già Malatesta Novello covava l'idea di abbellire Piazza Maggiore con una fontana, ma si dovette attendere più di un secolo affinché il suo sogno si realizzasse. Il progetto della fontana fu fornito nel 1588 dal pittore e architetto cesenate Francesco Masini, mentre i lavori idraulici erano già stati progettati e avviati da Tommaso Laureti tra il 1581 e il 1583; tra il 1586 e il 1590, poi, lo scalpellino Domenico da Montevecchio e i suoi aiutanti realizzarono la fontana e nel 1591, finalmente, iniziò a sgorgare acqua dalla fontana. Costituisce un esempio di architettura-scultura manierista, coeva del Nettuno bolognese, dal quale però differisce nettamente, soprattutto nell'apparato ornamentale. La fontana è stata realizzata in pietra d'Istria ed è elevata su tre gradini sul livello di piazza del Popolo; ciascun prospetto è decorato da una coppie di lesene scanalate che reggono un timpano curvilineo fratto, all'interno del quale è inserito uno stemma araldico: quello del lato nord appartiene a papa Sisto V ed è sovrapposto all'insegna della città; gli altri sono del cardinale legato Guido Ferreri, del vice legato Antonio Maria Galli e del cardinale legato Domenico Pinelli. Quattro erma a voluta agli angoli sono sormontate da tritoni che gettano acqua soffiando in una tromba marina. Nel 2010 si sono conclusi i lavori di ristrutturazione della fontana che l'hanno riportata ad essere nuovamente dell'originale bianco, tipico della pietra d'Istria e hanno permesso di ai marmi policromi posti sotto i getti d'acqua di essere nuovamente visibili. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fontana Masini Fontana Masini su homolaicus.com, su homolaicus.com. Fontana Masini su queen.it, su queen.it.

Loggetta Veneziana
Loggetta Veneziana

La Loggetta Veneziana è una struttura architettonica medievale che si trova a Cesena in Piazza del Popolo, compresa fra il palazzo comunale e il torrione del Nuti, parte superiore della rocchetta di Piazza. La Loggetta Veneziana è stata costruita alla fine del XV secolo come parte del progetto di ampliamento del Palazzo Albornoz. L'edificio è caratterizzato da una struttura in mattoni a vista e una serie di archi ogivali. Originariamente fungeva da ingresso monumentale al Palazzo, ma nel corso dei secoli è stato utilizzato per vari scopi. Inizialmente era un camminamento costruito per raggiungere la Rocchetta di Piazza nelle mura della rocca di Cesena dalla quale dipartiva il "Corridore di Ronda" che la collegava fino al 1900 (anno del crollo) alla soprastante Rocca Malatestiana, accanto al Torrione del Nuti; La Loggetta Veneziana insieme alla Rocchetta di Piazza, oggi ospita il Museo dell'Ecologia. Fu costruita da Andrea Malatesta nel 1400 e completata nel 1466 a fianco della Rocchetta di Piazza su progetto dell'architetto Matteo Nuti, progettista anche della torre che porta il suo nome, nello stile militare della fine del XV secolo; anticamente queste strutture erano scoperte e dotate di merlature e difese. Successivamente subìrono delle modifiche. Nel 1598 ai piedi dell'edificio fu realizzata una fontana pubblica che spesso veniva utilizzata come abbeveratoio, denominato in seguito "Fontanone" e che venne poi tolta agli inizi del XX secolo. Denis Capellini, Guida di Cesena, Città Malatestiana, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2001, ISBN 88-8312-175-9. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Loggetta Veneziana

Museo dell'Ecologia
Museo dell'Ecologia

Il Museo dell'Ecologia è un museo di scienze naturali di Cesena; ha sede nella loggetta Veneziana e nella Rocchetta di Piazza e conserva una raccolta delle principali specie di fauna provenienti principalmente dalla Valle del Savio. All'esterno vi è un giardino che conserva diverse varietà di specie botaniche. Venne fondato nel 1990 come "Istituto per la Conservazione e lo Studio dei Materiali Naturalistici della Romagna" e, dal 2004, divenne il "Museo dell'Ecologia". Dal 2012 è sede operativa del CEAS, il Centro di EducAzione alla Sostenibilità del Comune di Cesena, centro finalizzato all'attività divulgativa sullo sviluppo sostenibile. Nel 2018 gli spazi espositivi sono stati riorganizzati e, all'interno dei tre piani del Torrione del Nuti è stata inserita una stazione meteorologica con finalità didattiche, una esposizione di uccelli rapaci, una area è destinata agli studi sui cambiamenti climatici e, nel terzo piano, un'area destinata al tema dell'inquinamento marino. Nel corridoio che porta al torrione di piazza è allestita una mostra fotografica di Antonio Iannibelli. Nel museo sono esposte collezioni di reperti storici provenienti dai laboratori del liceo ginnasio “Vincenzo Monti” (animali naturalizzati, minerali, piante, strumenti scientifici, ecc…), presentati con criteri espositivi filologici, e nuclei di reperti contemporanei (conchiglie, animali naturalizzati, ecc…). È possibile notare il confronto tra le due sezioni valutando l'evoluzione, di circa un secolo, delle specie animali e vegetali presenti nel territorio cesenate. Il percorso espositivo parte dalla SALA DEL FIUME SAVIO, dove diorami e ricostruzioni di ambienti naturali della valle del Savio accompagnano il visitatore nell'esplorazione degli ambienti fluviali. Il museo è completato da una sezione all'aperto dove sono esposte diverse tipologie di rocce che formano il suolo dell'area collinare e montana vicino alla città, e soprattutto da un collegamento con il confinante parco della Rocca, costituito da esemplari di vegetali rari e significativi che formano un vero orto botanico. Ricche sono le collezioni conservate dall'istituto (basate prevalentemente su materiale locale), il quale è pure fornito di una biblioteca specializzata: l'ingresso è su piazza Pietro Zangheri (appositamente dedicata all'insigne naturalista forlivese) e fa parte integrante del sistema museale cittadino. All'interno del museo sono anche presenti un percorso interattivo per l'approfondimento dei temi legati all'energia e attivo nella didattica della scienza e nella realizzazione di attività di animazione scientifica per scuole e famiglie. Il percorso, oltre a un significativo esempio di ricostruzione dei "gabinetti di storia naturale" tipici del sec. XVII, con una rassegna di oggetti "singolari", offre un'esauriente esposizione di uccelli che nidificano nel territorio, con ricostruzione dei microambienti di pertinenza e di mammiferi, di cui si espongono anche specie estranee all'area cesenate; infine vanno ricordati gli erbari storici, con alcuni fogli antichi d'erbario, che illustrano le tecniche di raccolta e di conservazione degli esemplari; c'è anche una raccolta di minerali e fossili, con materiali eterogenei illustrati a scopi prevalentemente didattici. Fanno parte dell'istituzione anche laboratori e uffici che portano avanti le ricerche promosse dal museo. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo dell'Ecologia Sito ufficiale, su comune.cesena.fc.it.

Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Cesena)
Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Cesena)

La chiesa di Santa Maria del Suffragio è un edificio di culto cattolico situato in via Zefferino Re, nel centro storico di Cesena. La confraternita omonima venne fondata nel 1633 per suffragare le anime del Purgatorio, mentre la piccola chiesa venne edificata tra il 1685 e il 1689, su progetto dell'architetto cesenate Pier Mattia Angeloni. Agli originali tre altari furono apposti quadri di Giovan Battista Razzani. Nella seconda metà del Settecento, la facciata e l'interno della chiesa furono pesantemente ritoccati venendo ad assumere l'aspetto attuale. Sull'altare maggiore si trova la pregevole Natività della Vergine con San Manzio vescovo, che il molfettese di nascita e napoletano di formazione Corrado Giaquinto eseguì per questa chiesa nel 1752. L'esterno della chiesa oggi appare nudo e solo la porta è quella originaria del Seicento. Al contrario, l'interno è ricco e di gusto barocco: frutto per lo più della tarda decorazione (stucchi, cornici, cartigli, ghirlande, scheletri e allegorie) di Francesco Calligari. Nella controfacciata si trova un organo del 1761. Nella disposizione attuale, sulla destra c'è l'altare che era quello maggiore prima dei cambiamenti settecenteschi: vi è posto il dipinto con I santi Liborio, Giuseppe e Luigi Gonzaga (di Francesco Anderini, del 1751) con una statua della Madonna Addolorata; ai lati si trovano due statue del Calligari. La prestigiosa ancona marmorea che la racchiude fu realizzata nel 1753 dal marmista Giovanni Fabbri di Fossombrone su progetto dello stesso Giaquinto. Ai lati dell'altare si trovano statue della Carità e della Speranza del riminese Antonio Trentanove (1801), allievo di Antonio Canova. Sulla sinistra si trova l'altare con L'Immacolata, il Bambin Gesù benedicente, san Giuseppe sposo di Maria, san Francesco d'Assisi, san Marco Evangelista, sant'Antonio da Padova, san Nicola da Tolentino e le Anime purganti del Razzani, con ai lati altre due statue del Calligari. Prima delle razzie napoleoniche ospitava una Santa Margherita da Cortona del Guercino (1648), ora custodita nei Musei Vaticani. Denis Capellini, Guida di Cesena, città malatestiana, Cesena, Il ponte vecchio, 2001. ISBN 88-8312-175-9. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Santa Maria del Suffragio