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Torri Garibaldi

Grattacieli di MilanoMaire TecnimontPagine con mappe

Le Torri Garibaldi sono due grattacieli di Milano. Si trovano in piazza Freud e sormontano la stazione di Porta Garibaldi. Dal 2012 ospitano la sede e gli uffici di Maire Tecnimont. Erano state costruite dalle Ferrovie dello Stato per ospitare i propri uffici Trenitalia, affittate all'inizio del secolo XXI a Maire Tecnimont. Alte 100 metri per 25 piani, sono state costruite tra il 1984 e il 1992 su progetto degli architetti Laura Lazzari e Giancarlo Perotta. Gli edifici erano originariamente caratterizzati da una facciata dalla tonalità arancione tenue, con esterni misti a vetrate e copertura solida. Di uguale struttura, le due torri differivano per la forma del tetto: una terminava con un tetto concavo, l'altra con tetto convesso, come rappresentazioni concettuali rispettivamente del maschio e della femmina. Il progetto di ristrutturazione totale di facciate e interni, firmato dall'architetto Massimo Roj, è stato avviato a inizio 2008 a partire dalla Torre B. La ristrutturazione è terminata nel settembre 2012. Inoltre le Torri, munite di pannelli solari e materiali isolanti per le pareti, sono autosufficienti a livello energetico, e contano sulle unità Energy Raiser ad alta efficienza energetica, dedicate a climatizzazione e al riscaldamento degli edifici. Il lavoro ha avuto una divisione in fasi diurne e notturne. La scelta è stata motivata da esigenze legate alla sicurezza dei lavoratori che utilizzano spazi e strumenti di lavoro comuni con turni diversi: di giorno lavorava l'azienda che si occupava degli interni, mentre fino alla mezzanotte lavorava quella che si occupava delle facciate. Sono state in seguito affiancate dai nuovi grattacieli del Progetto Porta Nuova. Progetto Porta Nuova Centro Direzionale di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Torri Garibaldi

Estratto dall'articolo di Wikipedia Torri Garibaldi (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori).

Torri Garibaldi
Piazza Sigmund Freud, Milano Municipio 9

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Maire Tecnimont (Maire Tecnimont Garibaldi Complex)

Piazza Sigmund Freud
20100 Milano, Municipio 9
Lombardia, Italia
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Luoghi vicini

Stazione di Milano Porta Garibaldi
Stazione di Milano Porta Garibaldi

La stazione di Milano Porta Garibaldi è una stazione ferroviaria di Milano; si trova di poco a nord dell'omonima porta storica, in piazza Sigmund Freud. Si tratta di un centro di notevole importanza per il trasporto pubblico locale e non, essendo servita da numerose linee ferroviarie internazionali, nazionali (anche ad alta velocità) e regionali, un servizio ferroviario per l'aeroporto di Malpensa, 9 linee ferroviarie suburbane, 2 linee metropolitane (M2 ed M5), diverse linee di superficie urbane ed autobus per gli aeroporti di Malpensa, Linate e Orio al Serio. È la principale stazione della città per traffico pendolare, con 25 milioni di passeggeri ogni anno, nonché la terza come traffico complessivo, dopo la stazione Centrale e la stazione Cadorna. Conta 2 binari sotterranei e 20 binari in superficie, dei quali 12 tronchi e 8 passanti. La stazione fu attivata il 5 novembre 1961 in sostituzione della vecchia stazione di Porta Nuova, detta anche "delle Varesine", situata a breve distanza, che fungeva da capolinea dei collegamenti con Gallarate, Novara e Varese. La costruzione della stazione era parte dell'ambizioso progetto del nuovo Centro Direzionale di Milano. Il fabbricato viaggiatori fu costruito dal 1961 al 1963 su progetto di Eugenio Gentili Tedeschi, Giulio Minoletti, Mario Tevarotto, Sergio Bonamico, Franco e Guido Gigli e Dante Jannicelli. Nel 1963 fu allacciata tramite una galleria alla linea per Monza (stazione di Greco). Nel marzo 1964 vennero attivati i quattro binari mancanti, numerati da 17 a 20. La stazione, completa in tutte le sue parti, venne infine inaugurata il 30 maggio 1965. Nel 1971 diventò la quarta stazione ferroviaria di Milano, dopo Cadorna, Lambrate e Centrale, ad essere direttamente servita dalla metropolitana, grazie all'inaugurazione della fermata di Garibaldi FS sulla linea M2. Nel 1997, con l'apertura della prima tratta del passante ferroviario di Milano, è stata attivata su di esso la fermata sotterranea di Porta Garibaldi. Il 20 marzo 2006 venne inaugurato l'intervento di restyling del fabbricato viaggiatori da parte della sottosocietà di FS Centostazioni con progetto ad opera di Pool Engineering SpA, che ha portato nuovo arredo e illuminazione, oltre alla creazione di nuovi spazi commerciali. Dal 2009 la parte in superficie della stazione è capolinea delle linee suburbane S8 e S11. Il 27 giugno 2010 fu aperto il collegamento, noto colloquialmente con il termine di manico d'ombrello, tra il tunnel Garibaldi e la stazione Centrale. L'infrastruttura è stata realizzata con l'obiettivo di farla impiegare dai Malpensa Express con capolinea a Centrale, che da allora sono gli unici treni che vi transitano. Dal 1º marzo 2014 la fermata della metropolitana di Garibaldi FS diventa punto di incrocio tra la linea M2 e la nuova linea M5, rendendo Porta Garibaldi la terza stazione ferroviaria del capoluogo lombardo, dopo Cadorna e Centrale, ad offrire un doppio interscambio con la metropolitana; dal successivo 14 dicembre la stazione ferroviaria di superficie è capolinea anche della nuova linea suburbana S7. Il 19 gennaio 2023 viene inaugurata la nuova food hall all’ingresso stradale della stazione. Gli spazi sono frutto di un investimento da parte di Chef Express pari a 4,7 milioni di euro. Il polo è stato realizzato in partnership con Altagares e Rete Ferroviaria Italiana. Il piazzale di superficie di Porta Garibaldi è dotato di venti binari, di cui dodici tronchi orientati in direzione nord-ovest e otto passanti. La fermata sotterranea è composta da due binari, serviti da una banchina centrale a isola. La stazione è sormontata da due grattacieli (Torri Garibaldi), che ospitavano inizialmente gli uffici della direzione regionale di Trenitalia e delle Ferrovie dello Stato ed attualmente, dopo un restyling, ospitano la sede centrale italiana di Maire Tecnimont SpA. La stazione costituisce il fulcro del servizio ferroviario suburbano di Milano, in quanto è servita regolarmente da otto delle undici linee di cui esso è composto: le linee S1, S2, S5, S6, S12 ed S13 effettuano servizio nella fermata sotterranea, lungo il passante ferroviario, mentre le linee S7, S8 ed S11 utilizzano i binari della stazione di superficie. Quasi tutte le corse delle linee S7 e S8 e circa la metà di quelle della linea S11 hanno origine e termine nello scalo. Negli orari di prima mattina e tarda serata, per necessità tecniche, effettuano capolinea a Porta Garibaldi anche alcune corse della linea S9, che normalmente effettua un percorso che non interessa questa stazione. La stazione è capolinea di vari servizi internazionali: fra Milano, Torino, Lione (Gare Part Dieu e Saint Exupery TGV) e Parigi Gare de Lyon, effettuato dai treni TGV di SNCF Voyages Italia, fra Milano, Monza, Basilea e Francoforte sul Meno, effettuato in collaborazione fra Trenitalia e le Ferrovie Federali Svizzere e, dal 2019, anche tra Milano, Vienna e Monaco di Baviera, effettuato dai convogli Euronight ÖBB Nightjet delle Ferrovie Federali Austriache, che fino al 15 dicembre 2019 erano attestati alla stazione di Milano Centrale. L'impianto è inoltre servito da numerosi treni regionali, RegioExpress e regionali veloci, le cui destinazioni principali sono Bergamo, Cremona, Torino, Arona, Domodossola, Livorno e Porto Ceresio, oltre a diverse altre, e da diversi collegamenti a lunga percorrenza, tra cui alcuni treni ad alta velocità di Trenitalia e, fino al 2015, anche di Italo-Nuovo Trasporto Viaggiatori. La stazione è collegata anche con l’aeroporto di Milano Malpensa attraverso il servizio Malpensa Express di Trenord, in particolare dalla relazione Milano Centrale - Malpensa T1/T2. La stazione dispone di ascensori, che la rendono quindi accessibile ai portatori di disabilità, e di scale mobili che collegano i vari livelli. Le banchine a servizio dei binari della stazione in superficie sono collegate tra loro tramite vari sottopassaggi pedonali. Biglietteria automatica Bar Negozi Servizi igienici Ufficio informazioni. La stazione costituisce un importante interscambio con le linee M2 e M5 della metropolitana di Milano. Nelle vicinanze della stazione effettuano fermata alcune linee urbane di superficie, tranviarie e automobilistiche, gestite da ATM. Fermata metropolitana (Garibaldi FS, linee M2 ed M5) Fermata tram (Garibaldi M2 M5, linee 10 e 33) Stazione taxi Mario Forte, È partito il primo treno da Milano Porta Garibaldi, in Voci della Rotaia, anno IV, n. 11, novembre 1961, pp. 3-5, ISSN 0391-7991. Pietro Pulga, La nuova stazione di Milano Porta Garibaldi, in Ingegneria Ferroviaria, anno XVII, n. 1, gennaio 1962, pp. 41-46, ISSN 0020-0956. Garibaldi FS (metropolitana di Milano) Servizio ferroviario suburbano di Milano Trenitalia Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Milano Porta Garibaldi Sito di CentoStazioni, su centostazioni.it. Sito di Pool Engineering spa, su pooleng.it.

Garibaldi FS (metropolitana di Milano)
Garibaldi FS (metropolitana di Milano)

Garibaldi FS è una stazione delle linee M2 ed M5 della metropolitana di Milano. La stazione della linea M2 fu inaugurata il 12 luglio 1971 come capolinea della tratta proveniente da Centrale FS; ciò rese la stazione di Porta Garibaldi la quarta stazione ferroviaria milanese collegata con la metropolitana, dopo Cadorna, Lambrate e Centrale. Funse da capolinea ovest fino al 3 marzo 1978, quando i primi treni poterono percorrere la nuova tratta fino a Cadorna FN. Il 16 luglio 2007, dopo l'approvazione nel 2006 del progetto per la realizzazione della linea M5, iniziarono i lavori per la realizzazione della prima tratta che comprendeva anche la stazione Garibaldi FS. Nel 2008 la stazione della linea M2 fu interessata da un'operazione di rinnovo che ha portato ad un restyling completo degli ambienti. Questo rinnovo rientrava in un progetto più ampio di ATM per il rinnovo di alcune stazioni della metropolitana, poi abbandonato con l'esclusione della stazione di Loreto, in cui sono stati completati i lavori seppur con più ritardo. La stazione della linea M5 doveva essere originariamente inaugurata a dicembre 2013, ma l'apertura è dapprima slittata a gennaio 2014 ed infine al 1º marzo dello stesso anno, quando sostituì Zara come capolinea meridionale della lilla. Rimase capolinea fino al 2015, quando la linea venne prolungata definitivamente fino a San Siro Stadio. Con l'apertura della stazione della M5, Porta Garibaldi diventò, dopo Cadorna e Centrale, la terza stazione ferroviaria milanese servita da due linee di metropolitana. La stazione M2 è situata in viale Don Luigi Sturzo, presso piazza Sigmund Freud. È una stazione sotterranea, passante, con quattro binari in tre gallerie e due banchine. La stazione della linea M5 sorge anch'essa in viale Luigi Sturzo ed è una stazione sotterranea, passante, con due binari e una banchina mediana e, come tutte le altre stazioni della linea M5, è accessibile ai disabili. La stazione è direttamente collegata con l'omonima stazione e con quella passante. Possiede anche uscite in viale Don Luigi Sturzo e piazza Sigmund Freud. La stazione di Garibaldi FS della linea verde è stata una delle tre stazioni della metropolitana milanese (le altre sono Cascina Gobba e Gorgonzola della M2) a possedere quattro binari, attualmente ridotti a tre: i due centrali sono utilizzati per la normale fermata dei treni, mentre per quanto riguarda gli altri due, posizionati all'esterno della banchina d'attesa, uno è stato rimosso e l'altro viene a volte utilizzato per il parcheggio di vario materiale rotabile ATM (mentre a Gorgonzola i due binari laterali sono stati entrambi rimossi ed a Cascina Gobba i quattro binari sono tutti in uso per il servizio passeggeri). Questa particolarità è dovuta al fatto che la stazione era interessata dal progetto, mai realizzato, delle linee celeri della Brianza, un gruppo di linee metrotranviarie che avrebbero dovuto sostituire le tranvie interurbane della Brianza, attestandosi su due dei quattro binari della stazione di Garibaldi FS, consentendo un interscambio diretto con la metropolitana. La fermata costituisce un importante interscambio con le due stazioni ferroviarie (quella in superficie e quella sotterranea posta sul passante ferroviario) di Milano Porta Garibaldi. Nelle vicinanze della stazione inoltre effettuano fermata alcune linee urbane tranviarie ed automobilistiche, gestite da ATM. Stazione ferroviaria (Milano Porta Garibaldi, linee suburbane e regionali) Stazione ferroviaria (Milano Porta Garibaldi passante, linee suburbane) Fermata tram (Garibaldi M2 M5, linee 10 e 33) Stazione taxi La stazione dispone di: Accessibilità per portatori di handicap Ascensori Scale mobili Emettitrice automatica biglietti Servizi igienici Stazione video sorvegliata Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Garibaldi FS (EN) Garibaldi FS / Garibaldi FS (altra versione), su Structurae.

Stazione di Milano Porta Garibaldi (passante)
Stazione di Milano Porta Garibaldi (passante)

La stazione di Milano Porta Garibaldi è una fermata sotterranea del passante ferroviario di Milano. Il primo cantiere venne aperto nel 1984, e la stazione venne attivata il 21 dicembre 1997 come parte della prima tratta del passante ferroviario di Milano (Bovisa-Porta Venezia). Trattasi di una fermata sotterranea con 2 binari paralleli aventi una banchina a isola. Sul binario 1 transitano i treni in direzione sud (Lodi, S1; Milano Rogoredo, S2; Treviglio, S5; Pioltello-Limito/Treviglio, S6; Melegnano, S12; Pavia, S13). Sul binario 2, invece, transitano i treni in direzione nord (Milano Bovisa/Saronno, S1; Seveso/Meda, S2; Gallarate/Varese, S5; Novara, S6; Milano Bovisa, S12 ed S13). La stazione sorge sotto piazza Sigmund Freud, nel centro di Milano, nell'immediata prossimità della stazione di Milano Porta Garibaldi di superficie. La fermata è servita dalle linee S1, S2, S5, S6, S12 ed S13 del servizio ferroviario suburbano di Milano. Le stazioni di Porta Garibaldi, sia quella di superficie che quella sotterranea, costituiscono un importante punto di interscambio con le linee M2 ed M5 della metropolitana. Nelle vicinanze effettuano fermata 2 linee urbane della rete tranviaria di Milano, gestite da ATM S.p.A. Fermata metropolitana (Garibaldi FS, linee M2 ed M5) Stazione di Milano Porta Garibaldi (linee suburbane S7, S8, S11 e Malpensa Express; linee regionali) Fermata tram (Garibaldi M2 M5, linee 10 e 33) Stazione taxi Garibaldi FS (metropolitana di Milano) Porta Garibaldi (Milano) Servizio ferroviario suburbano di Milano Trenord Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Milano Porta Garibaldi Passante (EN) Stazione di Milano Porta Garibaldi, su Structurae.

Piazza Gae Aulenti
Piazza Gae Aulenti

Piazza Gae Aulenti è una piazza pedonale della città di Milano. Sopraelevata e di forma circolare, ha un diametro di 100 metri ed è situata nel quartiere Isola, davanti all’ingresso della stazione ferroviaria di Porta Garibaldi e appena fuori dal margine est del Centro direzionale. Rialzata di 6 metri rispetto al livello della via Vincenzo Capelli, l'accesso da sud, e di circa 15 metri rispetto a viale Luigi Sturzo, l'accesso da ovest, è stata progettata dall'architetto argentino César Pelli a completamento dei grattacieli che si trovano immediatamente accanto, attualmente di proprietà del fondo Immobiliare Porta Nuova Garibaldi e concessi in locazione a diverse multinazionali, tra cui la principale è la banca UniCredit. L'inaugurazione è avvenuta il giorno 8 dicembre 2012, con la conseguente intitolazione alla nota designer e architetta italiana Gae Aulenti, scomparsa poco meno di due mesi prima. Come dalla vicina piazza Alvar Aalto, anche da Gae Aulenti si può godere ottimamente dello skyline di Milano. Sono visibili le Torri Garibaldi e gli adiacenti grattacieli del complesso residenziale del Bosco Verticale, il Palazzo Lombardia (sede della giunta regionale), la Torre Galfa, la Torre Servizi Tecnici Comunali, il Grattacielo Pirelli, le torri residenziali Solaria, Solea e Aria e una porzione della Torre Diamante. Oltre a ciò, dal livello della piazza è possibile avere una visione d'insieme imponente dell'UniCredit Tower, sede della banca omonima, che con i suoi 231 metri è il grattacielo più alto d'Italia. Simbolo della Milano contemporanea, piazza Gae Aulenti è ambientazione di diversi spot e servizi fotografici, nonché di eventi musicali e sociali, anche grazie alla presenza dell'IBM Studios, spazio polifunzionale in legno e cemento al confine tra la piazza e la Biblioteca degli Alberi. La piazza, situata nel Municipio 9 di Milano, è il centro nevralgico non solo del Progetto Porta Nuova e del Centro direzionale, ma anche di una delle aree più ricettive della città, grazie alle presenza delle linee metropolitane M2 e M5, della stazione di Milano Porta Garibaldi, servita da numerose linee ferroviarie regionali ed a lunga percorrenza e dal passante ferroviario, e di importanti strade come via Melchiorre Gioia. Trattandosi di una piazza pedonale, è facilmente raggiungibile a piedi da cinque diverse direzioni: da nord mediante un viale pedonale che la collega a via Gaetano de Castillia, dove ha sede il Bosco Verticale; da ovest grazie a un'ampia scalinata provvista di ascensori che comunica con viale Luigi Sturzo e un sottopasso che conduce alla Stazione di Milano Porta Garibaldi; da est attraverso una passerella che, sorpassando via Melchiorre Gioia, la collega a piazza Alvar Aalto e il business district a cui fa capo la Torre Diamante; da sud per mezzo di un ponte pedonale che sorpassa via Gaspare Rosales conducendo in via Vincenzo Capelli e fino a Corso Como, oppure di una scalinata che si conclude in via Francesco Viganò; attraverso la Biblioteca degli Alberi, un ampio parco cuore simbolico della riqualificazione dell'area, un tempo degradata. La vocazione prevalentemente lavorativa della piazza, data dalla presenza degli uffici UniCredit in una delle torri che la sovrastano e degli uffici AXA dal lato opposto della strada adiacente, non le ha impedito di diventare una meta apprezzata da vari tipi di visitatori, sia cittadini che turisti. La vicinanza con Corso Como e l'appartenenza al quartiere Isola la pongono in una posizione strategica per la movida serale, mentre la presenza di tre ampie fontane provviste di giochi d'acqua, di luce e musica costituisce un'attrattiva molto apprezzata. Non è raro, nel periodo estivo, che diverse persone giochino e si rinfreschino negli specchi d'acqua. Molto spesso la piazza viene allestita con stand e decorazioni in occasione di ricorrenze, come durante le festività natalizie, ed eventi particolari, come la Settimana della moda. Il primo fine settimana di marzo 2014, Gae Aulenti ha ospitato gli eventi di inaugurazione delle fermate Isola e Garibaldi FS della linea M5. Sul piano commerciale sono presenti, tra gli altri, una gelateria Grom, un negozio di abbigliamento e arredamento Muji, alcuni negozi di proprietà di brand come Nike, Dyson e Moleskine, un concessionario della casa produttrice di automobili elettriche Tesla, un negozio della catena di profumi e cosmetici Sephora e un ristorante-libreria RED Feltrinelli. Nel piano inferiore è presente un supermercato Esselunga. Nel dicembre 2023 è stato annunciato l'apertura di una filiale Uniqlo a Porta Nuova in Piazza Gae Aulenti nella primavera del 2024. Garibaldi FS Stazione di Milano Porta Garibaldi Stazione di Milano Porta Garibaldi sotterranea Progetto Porta Nuova Porta Nuova (Milano) Torre Unicredit Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su piazza Gae Aulenti

Torre UniCredit
Torre UniCredit

La Torre UniCredit è un grattacielo del Centro direzionale di Milano. Con i suoi 231 m di altezza alla guglia, è il grattacielo più alto d'Italia. Realizzata nell'ambito progetto Porta Nuova, la torre si trova a ridosso di corso Como e della stazione ferroviaria di Porta Garibaldi, sovrasta la piazza Gae Aulenti, pedonale e rialzata di circa sei metri sul piano stradale. Quartier generale di UniCredit, ospita circa 4.000 dipendenti. Divenuto ben presto uno dei simboli di Milano grazie soprattutto alla sua imponente guglia, presenta una facciata a nord completamente vetrata e una a sud modulata dalle linee orizzontali dei frangisole studiati per un'irradiazione solare ideale. La Torre UniCredit fu inaugurata l'11 febbraio 2014 dai vertici del gruppo bancario omonimo alla presenza di importanti personalità politiche fra cui l'allora presidente del Consiglio Enrico Letta. Nel 2015 la proprietà fu acquisita dal fondo sovrano del Qatar. La caratteristica e iconica guglia ha un'altezza di circa 80,5 m. È stata assemblata pezzo per pezzo grazie a un potente elicottero e a un gruppo di operai specializzati il 15 ottobre 2011, sotto gli occhi dei molti cittadini riunitisi in vari punti della metropoli per assistere all'operazione. Dal punto di vista strutturale la guglia ha forma di spirale la cui sezione va riducendosi verso l'alto. La sua collocazione in posizione eccentrica rispetto all'edificio ha comportato notevoli studi di staticità anche in relazione alla spinta dei venti predominanti. Lo studio dell'effetto degli agenti atmosferici ha portato a scegliere di realizzarla in acciaio traforato, così da evitare la formazione di ghiaccio. Interamente rivestita di led, oltre che avere una costante illuminazione notturna, la guglia può combinare diverse colorazioni: una delle combinazioni possibili è dedicata al Tricolore italiano, utilizzata in occasione delle festività nazionali. Per leggere correttamente l'ordine dei colori bisogna partire dal basso, la torre infatti è considerata l'asta della bandiera. In altre occasioni le colorazioni sono state: durante il periodo natalizio del 2013 era illuminata di verde a rappresentare un albero di natale, il 1º marzo 2014 era illuminata di lilla in occasione dell'apertura delle fermate Isola e Porta Garibaldi FS della linea M5 e nella notte tra il 14 ed il 15 giugno 2014 era illuminata di rosso per celebrare i 150 anni di Croce Rossa Italiana. La sera del 14 novembre 2015 la guglia era illuminata con i colori della bandiera francese in omaggio alle vittime degli attentati allo Stade de France e al Teatro Bataclan di Parigi, avvenuti la sera prima. Il 13 giugno 2016 è stata illuminata con i colori della bandiera arcobaleno per ricordare le 49 vittime della strage di Orlando in Florida. Le luci arcobaleno vengono sempre accese durante le celebrazioni per la pride week, e spesso UniCredit e COIMA fanno illuminare la guglia coi colori delle bandiere dei Paesi in cui il gruppo UniCredit è presente. Dal 2 marzo 2020 la guglia fu illuminata con i colori della bandiera italiana in solidarietà della popolazione italiana colpita dal COVID-19. La torre è parte di un complesso di tre edifici di diversa altezza disposti a semicerchio intorno alla piazza Gae Aulenti, progettato dall'architetto argentino César Pelli e calcolato dalla società di Ingegneria MSC Associati di Milano. Il complesso ha la caratteristica di essere ecosostenibile ed è composto da: Torre UniCredit: 31 piani per 129,2 m all'ultimo piano occupato e 35.300 m². Torre B: 21 piani per 110 m di altezza e 23.200 m². Torre C: 11 piani per 50 m di altezza e 16.600 m². L'operatore a capo della realizzazione del progetto è la società immobiliare Hines Italia. L'area terziaria del complesso misura circa 50,500 m²; quella commerciale, sviluppata sui due livelli sottostanti, circa 6,370 m². Garibaldi FS Stazione di Milano Porta Garibaldi Milano Centro direzionale di Milano Piazza Gae Aulenti Progetto Porta Nuova Grattacieli di Milano Grattacieli più alti d'Italia Grattacieli più alti d'Europa UniCredit Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Torre UniCredit Scheda di Pelli Clarke Pelli architects, su pcparch.com. URL consultato il 10 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013). Installazione del pennone, su youtube.com. Visita alla Unicredit tower durante la giornata di primavera del FAI marzo 2013, su youtube.com.

Isola (Milano)
Isola (Milano)

L'Isola (l'Isola in dialetto milanese, AFI: [ˈiːzula]) è un quartiere di Milano. Fa parte del Municipio 9, di cui costituisce il (quartiere) N.I.L. n. 11, detto ufficialmente "Isola", come recentemente definito dal Comune di Milano. L'Isola è il quartiere di Milano situato a nord di Porta Garibaldi (fino al 1860 chiamata Porta Comasina). Ha origine dal borgo lineare che dal primo Ottocento si era sviluppato “fuori porta” ai lati dell'antica strada Comasina nel Comune dei Corpi Santi, a spese della preesistente campagna. Dal 1878 la strada Comasina ha preso i nomi attuali di corso Como fino a quella che oggi è la stazione Garibaldi, e oltre la stazione, più a nord, di via Borsieri, seguito da via Thaon di Revel, poiché da metà Ottocento la continuità della strada e del suo borgo è stata interrotta dalla costruzione trasversale degli impianti ferroviari che fanno capo a questa stazione. Così il quartiere è composto di due parti, la sud più vicina al centro cittadino e la nord oltre le ferrovie. Originariamente, il nome Isola veniva attribuito dai milanesi a tutta la zona immediatamente a nord di porta Garibaldi, del ponte delle Gabelle e di porta Nuova, a sud della Fontana, a sud-ovest delle Abbadesse, ad ovest del centro direzionale, ad est della zona Farini; limiti indicativi e fluttuanti, poiché i cosiddetti “quartieri” di Milano non avevano un tempo confini ufficialmente stabiliti. Ma recentemente, il Comune di Milano ha introdotto, all'interno dei 9 Municipi, un'ulteriore ripartizione in 88 (quartieri), detti N.I.L. (Nuclei di Identità Locale), riservando il nome "Isola", n. 11, alla sola parte del vecchio borgo situata a nord della stazione Garibaldi. La corrispondente parte del vecchio borgo situata a sud della stazione Garibaldi, completamente snaturata dalle costruzioni ferroviarie e dal progetto Porta Nuova, è stata unita alla zona dove un tempo esisteva la ex stazione Centrale di Milano (la prima, del 1864); all'insieme così accorpato è stato attribuito il nome complessivo di "Porta Garibaldi Porta Nuova", N.I.L. n. 9. Il toponimo Isola era frequentemente usato nei terreni irrigui, talvolta attribuito a cascine. Costruzioni solitarie nella campagna circostante, gruppi di campi delimitati da corsi d’acqua apparivano come vere e proprie "isole". Il terreno, originariamente agricolo, su cui dall'Ottocento in poi è stato costruito il quartiere era ed è ancora ricco di acque (Seveso, Martesana, Redefossi e risorgive). Il nome Isola usato in questa zona è documentato da almeno tre secoli. Nella mappa di primo rilievo del Catasto Teresiano degli anni 1720-23, conservata nell’Archivio di Stato di Milano, di cui qui viene riprodotto un particolare, dall’inizio della strada uscente dalla allora Porta Comasina (dal 1860 chiamata Porta Garibaldi), dove oggi c’è il numero civico 1 di corso Como, è disegnata una costruzione rettangolare lunga e stretta, isolata nella campagna, estesa per circa 60-70 metri verso nord, su cui è scritto: " INSOLA de Porta Comasina". Su questa mappa, attorno alla costruzione risultano solo orti, prati, terreno a viti (allora si faceva il vino anche a Milano, come nella vigna di Leonardo vicino a Santa Maria delle Grazie). Più avanti sulla Comasina, che si allontana da Milano in direzione nord, sono disegnate la cascina Magna subito ad est e ancor più innanzi ad ovest la Chiesa di Santa Maria alla Fontana, il confine nord del quartiere. La Comasina costituiva (come oggi) una delle più importanti strade commerciali tra Milano, la Brianza, i laghi e la vicina Svizzera, tramite di scambio di merci e persone. Le mura spagnole, per secoli e fino agli inizi del Novecento, fungevano anche da cintura daziaria di Milano. All'esterno della cintura daziaria, in prossimità delle porte cittadine, nel tempo erano sorti depositi in cui i commercianti all'ingrosso immagazzinavano le merci (vino, sale, ecc.) che i negozianti della città venivano a ritirare, pagando (anche) il dazio nel momento in cui le facevano entrare a Milano. L'Isola di Porta Comasina era probabilmente uno di questi depositi sorvegliati, formato da più recinti protetti da muri robusti, almeno in parte coperto e comprendente gli alloggi dei custodi, guardie daziarie, ecc. e stallaggi per animali e carri; analoghi per funzione agli attuali magazzini doganali della zona Farini. All'estremità del complesso più vicina a Milano, sulla mappa si legge Bolino della cita, cioè: "Bollino della Città". Una delle tante osterie/depositi di vino di Milano situate appena all'esterno della cintura daziaria, dove chi voleva introdurlo in città pagava (l'odiato) dazio sul vino. Le botti e gli altri contenitori di vino potevano entrare in città solo se muniti dell'apposito "bollo". Nell'Ottocento, la costruzione indicata nelle mappe catastali del Settecento come Isola di Porta Comasina non era più “isolata”, perché accanto e intorno, lungo la strada, erano sorti altri edifici e la zona era ormai urbanizzata. Sulle mappe “turistiche” ottocentesche, all’estremità della costruzione più vicina alla porta cittadina appare la scritta Mezza lingua, dall'Osteria della Mezza Lingua . L'esercizio, poi anche albergo, era succeduto al Bollino del secolo precedente nella medesima favorevole posizione commerciale e durò fino agli inizi del Novecento. Noto ai milanesi per il vino (non gravato dal dazio, se bevuto sul posto) e come luogo di arrivo/smistamento di stampati patriottici/clandestini provenienti dall'estero, come dalla tipografia di Capolago sul lago di Lugano. Tuttavia il toponimo Isola in questa zona rimane presente anche nelle successive mappe di Milano, come quella di Clarke del 1832, in cui appena dopo l’uscita dalla città dal Ponte delle Gabelle, sulla sponda est del Naviglio della Martesana si legge la denominazione "Isola Bella", relativa ad un’altra osteria (in seguito divenuta albergo, in esercizio fino al 1975, come da registro della Camera di Commercio di Milano), che fungeva da prima fermata delle diligenze sulla strada postale Milano–Monza, in luogo distante circa 300 metri dall'Isola di Porta Comasina disegnata sulla mappa del Settecento. L’osteria/albergo "Isola Bella" era anche meta di gite fuori porta, come risulta da documentazione iconografica di metà Ottocento, al pari della successiva Cassina de' Pomm, situata più avanti, sempre sul Naviglio Martesana. L’edificio originario dell'albergo Isola Bella esiste ancora, in stato di rudere; dal 2021 è oggetto di un progetto di ricupero, per utilità sociale, al pari del vicino e più recente bell’edificio delle Cucine Economiche (Arch. Broggi, 1883) in via Monte Grappa. Di fianco all'albergo, sull'attuale via Monte Grappa, c'era la Gabella del sale, , un deposito di questa merce dove si pagava l'omonima gabella. Probabilmente i milanesi già a inizio Ottocento usavano il nome Isola per riferirsi a tutto il borgo sviluppatosi ai lati della strada Comasina, a nord della porta omonima, del ponte delle Gabelle e della porta Nuova, per estensione del nome attribuito alla prima (e per molto tempo unica) costruzione già presente sulla Comasina all'inizio del Settecento, disegnata sulla mappa catastale citata. Si tratta quindi di una leggenda metropolitana, pur diffusa su moltissimi siti internet, quella che erroneamente afferma che l'Isola sarebbe stata così chiamata perché zona "isolata" dal resto di Milano dalle costruzioni ferroviarie. In realtà, le ferrovie sono state inventate e costruite quando il nome Isola era già in uso da circa 120 anni; nella zona, la prima è stata la ferrovia Milano-Monza, costruita nel 1840 a nord del Ponte delle Gabelle, seguita poi dalla prima stazione Centrale di Milano (1864) e oggi dalla stazione Garibaldi, del 1961. Il toponimo Isola non era registrato in alcuna carta ufficiale, salvo quelle del Catasto Teresiano, fino al 2014, quando è stato attribuito alla stazione della M5, situata all’angolo tra via Volturno e via Sebenico. Paradossalmente, il toponimo Isola si è spostato a circa 750 metri a nord-est dalla prima costruzione del 1720 di cui si è detto. La zona che vi aveva dato origine, oggi, diversamente configurata, fa parte del "NIL Porta Garibaldi Porta Nuova", n 9 e (per lo meno dal punto di vista della burocrazia comunale) non può più fregiarsi del suo antico nome. Storicamente l'Isola si sviluppa come un borgo lineare lungo l'antica strada che da Milano, uscita da Porta Comasina, portava fino a Como. Fino a metà Ottocento, in quest'area fuori dalle porte di Milano, dove iniziava il Comune dei Corpi Santi, tranne poche eccezioni, non esistevano case d'abitazione o edifici. L'antico tracciato della strada che portava a Como, lungo il quale si è sviluppata l'Isola, è costituito attualmente da corso Como e dalla vecchia via Borsieri che un tempo comprendeva anche l'attuale via Thaon di Revel. Tale percorso venne completamente interrotto nel 1865 quando traversalmente alla strada Comasina si costruì la ferrovia, dividendo in due il borgo che gradualmente si stava sviluppando lungo la strada stessa. Per ripristinare il percorso per Como, nel 1880 fu aperta più a ovest nelle mura spagnole la nuova porta Volta, da cui partiva in direzione di Como l'attuale via Farini. La via Farini si incrociava con la ferrovia passando sotto il Ponte (ferroviario) della Sorgente, che prese il nome dalle risorgive che caratterizzavano la zona. A garantire una parziale continuità fra corso Como e la via Borsieri venne invece realizzata solo una passerella pedonale. L'Isola andò a caratterizzarsi nel corso degli anni per una forte componente di abitazioni destinate ad operai, molti dei quali lavoravano nelle vicine fabbriche, come per esempio il Tecnomasio Italiano Brown Boveri, lo stabilimento della Pirelli (in Ponte Seveso) e l'Elvetica (in via Melchiorre Gioia), oltre che ovviamente nei vicini impianti ferroviari. Scampati i bombardamenti, pur rimanendone ferita, nell'immediato dopoguerra sull'Isola cala lo spettro di un grosso "asse attrezzato" che la avrebbe dovuta attraversare, tagliandola, e collegare l'Arco della Pace con il piazzale Lagosta. Il progetto trova la sua ufficialità nel Piano del 1953, a seguito del quale negli anni successivi cominciano gli espropri e le relative demolizioni da parte del Comune. La ferrovia viene arretrata, con la realizzazione della nuova stazione di testa di Porta Garibaldi. Anche attorno alla ferrovia si procede a colpi di esproprio sia per la realizzazione della nuova stazione sia per la realizzazione del centro direzionale previsto dal piano. Lo stesso corso Como viene dimezzato nella sua estensione. Tuttavia la forte opposizione degli abitanti dell'Isola, gli eccessivi costi degli espropri e la mutata convinzione sulla necessità di una simile autostrada urbana portarono il Comune a fare un passo indietro. Residuo del progetto incompiuto "asse attrezzato" è, sopra i binari di Porta Garibaldi, un enorme spezzone stradale largo sei corsie che avrebbe consentito lo scavalco della ferrovia; ultimo fra i collegamenti fra il quartiere e la città (visto che la passerella era stata demolita nel 1958 in favore del successivo sottopasso provvisorio di corso Como, che durò fino al 1960). Verrà dedicato a don Eugenio Bussa, storico prete dell'oratorio del Sacro Volto all'Isola, in prima fila egli stesso contro l'attuazione del piano. Dopo diversi anni dalla sua posa venne dotato di due rampe, che consentono tuttora il passaggio (pedonale e, in un solo senso di marcia, veicolare) da Milano all'Isola. Negli ultimi anni il quartiere ha subito una progressiva rivalutazione, protagonista in parte anche di una più lenta ma progressiva sostituzione del caratteristico ceto popolare e operaio che la contraddistingueva. Proprio nel quartiere, infatti, si ergono le due torri del Bosco verticale, edificate all'interno del più generale Progetto Porta Nuova. Il Cimitero della Mojazza era un cimitero storico dell'Isola, aperto nel 1685, che derivava il suo nome dalle caratteristiche del terreno su cui sorgeva, fortemente imbevuto d'acqua e quindi estremamente fangoso; il verbo mojà, in dialetto milanese, significa infatti inzuppare, ammollare o intingere in un liquido, da cui il sostantivo mojàscia che sta per poltiglia, melma, fanghiglia. Nel cimitero avevano trovato sepoltura, nel corso dei secoli, personaggi illustri quali Cesare Beccaria, Giuseppe Parini e Melchiorre Gioia. L'intera area cimiteriale faceva capo alla vicina Chiesa di Santa Maria alla Fontana, mentre l'ingresso era sulla via Perasto, allora conosciuta come strada della Magna, da cui prese il suo nome l'ampia area incolta a est dell'Isola. Il cimitero venne soppresso il 22 ottobre 1895 in concomitanza con l'apertura del nuovo Monumentale, in cui vennero trasferiti i resti dei personaggi più famosi sepolti alla Mojazza. A causa dell'estrema approssimazione delle operazioni e dell'impossibilità, in molti casi, di individuare con precisione la loro esatta sepoltura, nella maggior parte dei casi i resti andarono perduti con la soppressione del cimitero. Passata ormai alla storia ma ancora viva nei ricordi, la cosiddetta Magna era un largo spazio situato in fondo a via Sebenico, che prendeva il nome da una storica cascina che qui vi sorgeva Nella mappa catastale del 1720-23 qui allegata, la cascina situata sul lato est della strada Comasina (ora via Borsieri angolo via Sebenico) è indicata come “cassina de Magni”. L'area era quella adiacente al Bivio della Magna, sul vecchio tracciato per Monza dismesso dalle Ferrovie a seguito dell'attivazione del nuovo nodo ferroviario nel 1931 e della nuova Stazione Centrale. Successivamente, cresciuta a pratone incolto, era diventata luogo di ritrovo per i giovani dell'Isola, unico spazio all'aria aperta, lontano dai malconci cortili delle abitazioni popolari del quartiere. Nell'agosto del '43, quando i bombardamenti anglo-americani distrussero diversi stabili anche dell'Isola, vennero accumulate nella Magna (così come in piazzale Archinto) le macerie degli edifici distrutti. L'area a prato si ridusse drasticamente, rimanendo solo un passaggio che collegava via Sebenico con via Pola, mentre ciò che restava libero venne in seguito trasformato in orto. La situazione si è mantenuta sostanzialmente immutata per molti anni prima che la costruzione di nuovi edifici (attualmente fronteggianti il Palazzo della Regione) occupassero l'area. Curiosamente, per la generazione successiva la Magna era riconosciuta come l'area analogamente dismessa e incolta più prossima alla via Melchiorre Gioia. L'Isola, forte della propria tradizione popolare e operaia, visse intensamente la Resistenza partigiana. A perpetuarne la memoria venne posto il 25 aprile 1972, in via Sassetti, all'altezza dello sbocco con via Melchiorre Gioia, un monumento ai caduti del quartiere, che verrà poi, nel dicembre del 2009, trasferito nel più centrale piazzale Segrino, a seguito delle richieste degli abitanti. Una grande attenzione è stata posta anche alle lapidi per i singoli caduti. Gli isolati, conformemente al Piano Beruto, misurano tutti all'incirca 120 x 100 m; erano suddivisi in lotti che potevano variare dai 500 ai 2000 m² ed erano caratterizzati da ripartizioni ortogonali. Il piano terreno era occupato da negozi o botteghe artigiane sul fronte strada e magazzini o attività produttive di maggiori dimensioni verso le corti interne, mentre i piani superiori destinati alle abitazioni erano del tipo a pianerottolo o, più spesso, a ballatoio. Il tipo di distribuzione differenziava le abitazioni in base alle destinazioni: il ballatoio era riservato alle abitazioni operaie e distribuiva piccoli locali, generalmente ad altissima densità abitativa; il pianerottolo connotava spazi studiati per il ceto medio, spesso dotati di servizi igienici privati e con dimensioni dai due ai quattro locali. Il quartiere presenta numerose abitazioni in stile Liberty e altre tipiche del razionalismo milanese, come le case di Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni, il quartiere di Enrico Agostino Griffini e Manfredo Manfredi per conto della Società Edificatrice Case Operaie, Bagni e Lavatoi Pubblici e destinato ai lavoratori dell'Ospedale Maggiore, lo stabilimento della Italclima di Gio Ponti e Luciano Baldessari. Tra questi edifici, particolarmente interessanti sono la Casa Ghiringhelli del 1933, la Casa Toninello del 1934 e la Casa Comolli-Rustici del 1935, tutte di Terragni e Lingeri. La Fontana è il quartiere, a nord dell'Isola, posizionato lungo l'antica strada che collegava Milano con Como, che ha preso il nome dalla Chiesa di Santa Maria alla Fontana. Linea M2: Stazione di Garibaldi; Linea M5: stazione dell'Isola e Garibaldi; Linee S1, S2, S5, S6, S7, S8, S11 e S13, regionali, nazionali, internazionali e Malpensa Express: stazione di Porta Garibaldi. L'Isola è servita dall'omonima stazione della metropolitana 5, situata sotto Via Volturno. L'area è divisa a sud dal tracciato ferroviario, sul quale sorge dal 1963 la Stazione di Porta Garibaldi, accessibile attraverso i sottopassaggi di Via Pepe, dai quali si può raggiungere anche la stazione della metropolitana, interscambio tra le linee M2 ed M5. Questa stazione, gestita da Centostazioni/RFI, è servita da treni suburbani (linee S1, S2, S5, S6, S7, S8, S11 e S13), regionali e il Malpensa Express, gestiti da Trenord, e nazionali e internazionali. Inoltre, poco distante dal confine con il quartiere, si trova, all'interno dell'attiguo Centro Direzionale, la stazione di Via Gioia della linea M2. Varie linee di autobus e tram, gestite da ATM, collegano l'Isola ai quartieri limitrofi e agli altri quartieri del centro di Milano. Ezio Barbieri e Nicola Erba, Il bandito dell’Isola, prefazione di Maurizio Iannelli, Milano, Milieu edizioni, 2013, ISBN 978-88-907273-4-4, SBN IT\ICCU\USM\1924238. Lino Lecchi, Quelli dell’Isola. Racconti e aneddoti del vecchio quartiere, prefazione di Roberto Marelli, Torino, Graphot, 2015, ISBN 978-88-97122-89-0, SBN IT\ICCU\BMT\0005855. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Isola Zona Isola, su zonaisola.it. URL consultato il 6 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2012).

Corso Como
Corso Como

Corso Como è una strada pedonale e commerciale facente parte del Municipio 9 di Milano; oggi appartiene al (quartiere) N.I.L. n. 9, detto ufficialmente "Porta Garibaldi Porta Nuova", come recentemente definito dal Comune di Milano e costituisce il prolungamento verso nord di corso Garibaldi, uno degli assi principali del (quartiere) N.I.L. n. 2, "Brera" situato immediatamente più a sud. Lunga circa 280 metri, congiunge piazza XXV Aprile con la stazione di Porta Garibaldi. Mediante la piazza è collegata, a sud, con corso Garibaldi, con cui forma una lunga passeggiata pedonale. L'attuale corso Como (delibera comunale del 1878) costituiva l’inizio dell'antica strada Comasina che si irradiava fuori dalle mura, uscendo dall'attuale Porta Garibaldi (fino al 1860 chiamata Porta Comasina) , in direzione della città di Como. Chi usciva da porta Comasina lasciava il principale comune di Milano per entrare nel secondo comune urbano, detto Comune dei Corpi Santi di Milano. Le mura spagnole per secoli hanno segnato i confini del comune di Milano. e ne costituivano anche la cinta daziaria. Tutte le merci che entravano in Milano pagavano il dazio nei caselli che facevano parte delle porte cittadine, salvo quelle che già lo avessero pagato in precedenti stazioni di pagamento, dove erano state munite degli appositi contrassegni, detti "bolli". Come risulta da una mappa del 1720 del Catasto Teresiano, di cui qui viene riprodotto un particolare, dall'inizio della strada Comasina in uscita dalla porta, sul lato sinistro, si estendeva verso nord un recinto rettangolare, circondato da robuste mura, lungo circa 70 metri e largo 10-15, indicato come Insola de Porta Comasina. Molto probabilmente si trattava di un magazzino, almeno in parte coperto e comprendente gli alloggi dei sorveglianti, destinato alle preziose merci ivi depositate, in attesa di essere introdotte in Milano, di cui molte soggette al pagamento del dazio. Analogo ai magazzini doganali tuttora esistenti a Milano, ad esempio nella vicina zona Farini. All’angolo della Comasina, dove oggi c’è il numero civico 1, faceva parte dell'Insola anche un “Bollino della Città”, cioè un deposito di vino/osteria dove si pagava (l’odiatissimo) dazio sul vino. Le botti e gli altri contenitori di vino potevano entrare in città solo se muniti del "bollo" (Nel 1720 a Milano, nel solo quadrante nord-ovest della città c’erano almeno altre due osterie/stazioni daziarie simili, a Porta Tenaglia e alla cascina Portello, situata nel luogo dell'attuale piazzale Türr). In seguito, nell’Ottocento questo ""Bollino" prese il nome di “Osteria della mezza lingua” (cioè “del balbuziente”, dal soprannome/cognome di un titolare); poi divenne albergo, durato fino agli inizi del Novecento. L'Isola fu il primo nucleo dell’omonimo borgo lineare che da metà Ottocento si sviluppò lungo la strada Comasina, in direzione nord. Prima, intorno al magazzino, solo prati ed ortaglie; la zona non era ancora stata costruita. Di qui, verosimilmente, il nome di “Isola”, termine tradizionale che risale addirittura ai Romani (insulae) per indicare edifici isolati, in città e anche in campagana. In seguito, la strada Comasina venne interrotta, dopo circa trecento metri dall’uscita dalla Porta omonima, dalla costruzione della prima stazione Centrale di Milano (1864) e dagli impianti ferroviari collegati. In parallelo, in direzione di Como venne allora costruita più a ovest la “nuova strada Comasina”, (l’attuale via Carlo Farini), che esce da Porta Volta, aperta nelle mura spagnole nel 1880. Da allora la ferrovia divise corso Como dal quartiere che nella seconda metà dell’Ottocento venne edificato a nord degli impianti ferroviari. Il quartiere intorno all'antica strada Comasina fu urbanizzato fra il 1860 e il 1880, con l'apertura di nuove vie e la costruzione di case operaie miste ad attività industriali e artigianali, di carattere molto modesto, a causa della difficile viabilità della zona per l'ingombrante presenza degli impianti ferroviari. Per collegare la parte sud del quartiere (Corso Como) con quella a nord (via Pietro Borsieri, come fu chiamata dal 1878 la parte della vecchia Comasina situata a nord della ferrovia), gli abitanti ebbero a disposizione solo una scomoda passerella pedonale sopraelevata, accessibile da ripide scale ad entrambe le estremità. Il borgo lineare sviluppatosi ai lati dell'antica strada Comasina, sia a sud che a nord degli impianti ferroviari, da sempre era informalmente conosciuto dai milanesi come Isola. Ma questo nome è stato recentemente rinnovato e ufficializzato attribuendolo alla stazione della MM 5 aperta nel 2014 all’angolo tra via Volturno e via Sebenico, che è situata a circa 750 metri a nord dall’ Isola" del 1720. Inoltre, a causa della recente decisione del Comune di Milano di introdurre i NIL, la parte sud della tradizionale "Isola", quella posta a sud della stazione ferroviaria, secondo il Comune, non ha più diritto a tale nome, perché compresa nel nuovo (quartiere) NIL detto "Porta Garibaldi Porta Nuova". Anche i toponimi, col tempo, si spostano. Nel secondo dopoguerra l'area fu interessata dall'ambizioso progetto del Centro direzionale, che prevedeva la totale demolizione dei vecchi edifici fatiscenti, da sostituirsi con moderni palazzi per uffici e residenze di qualità. Tuttavia il progetto fu realizzato solo in parte, con la costruzione della nuova stazione Garibaldi, in servizio dal 1961, (che sostituì la vecchia Stazione di Milano Porta Nuova (1931), (conosciuta anche come: Stazione delle Varesine), a sua volta residuo della prima Stazione Centrale del 1864) e di alcuni edifici lungo via Melchiorre Gioia, fra cui il grattacielo del Comune, del 1966. A causa della parziale realizzazione del progetto, Corso Como rimase in stato di degrado, particolarmente nell'estremità nord, sventrata e mai ricostruita, ed adibita per molti anni a parcheggio. Ma a partire dagli anni novanta, Corso Como ha subito importanti trasformazioni, con la ristrutturazione di molti edifici e l'apertura di numerosi locali che vanno a comporre parte della cosiddetta Milano da bere. Negli anni duemila l'area è stata pedonalizzata. La strada è stata coinvolta nelle edificazioni del Progetto Porta Nuova, con il complesso residenziale Munoz&Albin e la Corte Verde di Corso Como. La qualità della zona è migliorata anche a seguito della ristrutturazione del Palazzo Alleanza Toro all'imboccatura nord e della nuova pavimentazione di piazza XXV Aprile all'imboccatura sud. Da corso Como è ormai possibile accedere al nuovo complesso di Porta Nuova mediante una strada (via Vincenzo Capelli) che lo collega al podio, piazza Gae Aulenti, circolare e rialzata di 6 metri rispetto al livello della strada, circondata dalle torri Pelli; poi da qui alla parte nord del quartiere Isola ed attraverso un ponte pedonale sovrastante via Melchiorre Gioia, al nuovo quartiere sorto sull'area delle ex Varesine. Attualmente, corso Como è un'isola pedonale e costituisce una delle aree principali della vita notturna milanese. Al numero civico 10 si colloca la famosa Galleria Carla Sozzani, mentre all'estremità sud, in piazza XXV Aprile, si trovava il Teatro Smeraldo, storico e importante teatro milanese ormai chiuso: in questo edificio ha trovato posto nel 2014 una nuova sede di Eataly. Sempre in zona, su viale Pasubio e a poche decine di metri dall'inizio del Corso si trova la nuova sede della Fondazione Feltrinelli progettata dallo studio Herzog. Dal 2012 anche Corso Como ospita il Fuori Salone: tra le diverse iniziative, l'installazione Plus e la mostra iEye. Corso Como è molto vicino al complesso ospedaliero Fatebenefratelli, in corso di Porta Nuova, di fronte a piazzale Principessa Clotilde. Garibaldi FS Stazione di Milano Porta Garibaldi Stazione di Milano Porta Garibaldi sotterranea Tram urbani (linee 10 e 33) Isola Progetto Porta Nuova Piazza XXV Aprile Porta Garibaldi (Milano) Corso Garibaldi (Milano) Stazione di Milano Porta Garibaldi Via Paolo Sarpi Via Melchiorre Gioia Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico Geoportale Comune Milano https://geoportale.comune.milano.it/portal/apps/webappviewer/index.html?id=e52d990fec5f4fe38b2a4f7d2385962a Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su corso Como

Casa Comolli-Rustici
Casa Comolli-Rustici

Casa Comolli-Rustici è un edificio residenziale di Milano, posto nel quartiere dell'Isola. Fu progettato dagli architetti Lingeri e Terragni in stile razionalista. È situato in via Guglielmo Pepe 32 all'angolo con via Cola Montano 1. Nella prima metà degli anni trenta la famiglia Rustici, proprietaria di un lotto di terreno nel quartiere popolare dell'Isola, commissionò agli architetti Lingeri e Terragni la costruzione di una casa da adibirsi ad appartamenti d'affitto; i due architetti avevano già progettato per gli stessi Rustici la lussuosa residenza di famiglia in corso Sempione, che aveva riscosso notevoli apprezzamenti. La nuova casa all'Isola, destinata al ceto medio-basso, fu costruita dal 1934 al 1938; essa, non pubblicata sulle riviste dell'epoca, non raggiunse la fama delle altre opere di Lingeri e Terragni. La casa occupa un lotto d'angolo fra le vie Guglielmo Pepe e Cola Montano; entrambe le strade hanno sezione ridotta, ma la prima costeggia un'ampia area libera da costruzioni, occupata da impianti ferroviari. La differenza di spazio sui due lati permise di raggiungere due diverse altezze, di sette piani lungo via Pepe e di quattro lungo via Cola Montano. Questo dualismo si riflette nell'immagine generale dell'edificio, che appare composto da due corpi di fabbrica, uno alto e sottile e uno basso, collegati da balconi sospesi che ricordano la casa Rustici in corso Sempione. Quest'immagine è però illusoria: nella realtà l'edificio è composto da un unico corpo di fabbrica, con una pianta molto articolata che attraverso le zone d'ombra create dagli arretramenti delle masse dà l'impressione di corpi semplici fra loro separati. Nel suo carattere ambiguo, l'edificio sembra rappresentare il destino dell'architettura razionalista nella seconda metà degli anni trenta: ormai isolata dal dibattito ufficiale sulla costruzione della città, viene relegata alla risoluzione di problemi formali, sempre più sganciati dalle necessità funzionali. Chiara Baglione ed Elisabetta Susani (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968, Milano, Electa, 2004, pp. 222-223, ISBN 88-435-7989-4. Giorgio Ciucci (a cura di), Giuseppe Terragni. Opera completa, Milano, Electa, 1996, pp. 467-468, ISBN 88-435-5297-X. Maria Grazia Folli (a cura di), Tra Novecento e Razionalismo. Architetture milanesi 1920-1940, Milano, CLUP Città Studi, 1991, pp. 172-175, ISBN 88-251-0008-6. Bruno Zevi (a cura di), Giuseppe Terragni, Bologna, Zanichelli, 1980, pp. 96-97, ISBN 88-08-05176-5. Ville e palazzi di Milano Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su casa Comolli-Rustici Casa Comolli-Rustici, su lombardiabeniculturali.it.