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Museo di storia naturale (Trieste)

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Trieste Museo di Storia Naturale
Trieste Museo di Storia Naturale

Il Museo di storia naturale di Trieste è un museo civico di storia naturale, con sede nel capoluogo giuliano. Dispone di diverse collezioni, che raccolgono più di due milioni di reperti di botanica, zoologia, mineralogia, geologia e paleontologia. Assieme all'acquario marino, al museo del mare e all'orto botanico fa parte dei musei scientifici di Trieste.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Museo di storia naturale (Trieste) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Museo di storia naturale (Trieste)
Via dei Tominz, Trieste San Giovanni-Chiadino-Rozzol

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Indirizzo

Museo di Storia Naturale

Via dei Tominz
34139 Trieste, San Giovanni-Chiadino-Rozzol
Friuli-Venezia Giulia, Italia
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Trieste Museo di Storia Naturale
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Luoghi vicini

Roiano
Roiano

Il quartiere di Roiano (Rojàn in sloveno), situato nella città di Trieste, è una vallata digradante tra prati, vigne, campagne, boschetti e il centro abitato, delimitata dal ciglione carsico di Opicina, dal colle di Gretta (dallo sloveno Greta) e Terstenico (dallo sloveno Trstenik) (in epoche recenti più noto come Monte Radio, per essere stato la sede delle antenne e gli impianti dell'Eiar e della Rai e così tuttora riportato anche sulla maggioranza delle cartine) da un lato e dalla collina di Scorcola verso la città, che, grazie a delle fonti materiali come la cappella dedicata a San Pietro, esisteva già nell'anno mille. Nel censimento del 1804, si contavano solo 47 case e 100 abitanti mentre in quello del 1810, più di 100 case e più di 200 abitanti. Il territorio di Roiano era diviso in varie contrade: Pischianzi (o Sottomonte), Scala Santa, Case Sparse, Molini, Moreri, Verniellis, Cordaroli e San Pietro. La valle di Roiano (dove oggi sorge il centro abitato), chiamata Val Martinaga, è percorsa da quattro torrenti: Rio Montorsino, Rio Scalze, Rio dei Molini e Rio Carbonara, che oggi danno il nome alla Piazza tra i Rivi (denominazione del 1903), dove attualmente sorge l'ottocentesca parrocchiale dei Santi Ermacora e Fortunato. Nel 1867, venne costruita la scuola elementare Emo Tarabocchia, una delle prime scuole civili popolari (perché prima le scuole appartenevano alla chiesa). La scuola era divisa in due sezioni: quella di lingua slovena e quella di lingua italiana. Lo Stabilimento della Stock s.p.a., fondato nel 1884, fu uno dei più importanti stabilimenti di imbottigliamento e di produzione di brandy, grappe e liquori di Trieste. Lo stabilimento venne stato spostato da via Lionello Stock, a Roiano, alla zona industriale della città ma nel 2012 venne decisa la delocalizzazione nella Repubblica Ceca, con la conseguente chiusura di ogni attività a Trieste ed in Italia. Attualmente l'ex stabilimento è adibito a centro commerciale, con anche alcune abitazioni residenziali. Nel 1889, venne costruito il ricreatorio Guido Brunner, nella villa donata al comune dalla signora Sara Davis. Nel 1934 venne costruito un carcere per gli anti-fascisti, oggi diventato la scuola media Guido Brunner (ex scuola dell'avviamento al lavoro). Oltre alle attività sportive offerte dal ricreatorio Brunner e dall'Oratorio del Centro Giovanile, l'U.S.Roianese è la squadra di calcio del quartiere, che si allena nel campo di Viale Miramare. Viene spesso citato quando si parla della nota astrofisica e divulgatrice scientifica italiana Margherita Hack, che abitava in una casetta in Via del Pratello con suo marito e i suoi gatti fino alla sua morte avvenuta il 29 giugno 2013.

Chiadino
Chiadino

Chiadino (Kadinj in sloveno) è un borgo o rione suburbano di Trieste, situato nella parte est della città e che comprende le località di Chiadino, Chiadino in Monte facente capo alla parrocchia di Santa Caterina da Siena, San Luigi facente capo alla parrocchia di San Luigi Gonzaga, e del Boschetto che va da San Luigi a Longera.Corrisponde al colle di Chiadino delimitato ad ovest dal centro della città, a nord-est dalla zona di San Giovanni (Guardiella) e a sud sud-est dalla zona di Rozzol. Sulla sommità del colle si trovano: in località Cacciatore, l'edificio del Ferdinandeo, eretto nel 1858 in onore dell'imperatore Ferdinando I d'Asburgo, ed ora sede del MIB School of Management. Villa Revoltella, costruita nel 1853 per il barone Pasquale Revoltella, ed ora parco cittadino, con la villa, il parco, la gloriette, la serra e la chiesetta dedicata a San Pasquale Baylon. Il versante nord-est del colle è occupato invece dal bosco del Farneto (dal nome della farnia, un tipo di quercia), comunemente chiamato Boschetto, un ampio polmone verde per la città. Nei primi anni dell’Ottocento fu deciso di tracciare un sentiero che dalle falde del Boschetto portasse agilmente alla vetta del colle Cacciatore, così chiamato per il guardaboschi che lì risiedeva. Nella primavera del 1817 venne finalmente aperta alla cittadinanza la strada a serpentina che conduceva in cima alla collina dove, oltre alle passeggiate tra i boschi i cittadini potevano usufruire di una trattoria con i tavolini all'aperto, di un campetto per il gioco dei birilli e di uno spazio per il tiro a segno. Quando nel 1844 l'area boschiva fu donata alla città per l'utilizzo pubblico dall'imperatore Ferdinando I, si pensò di valorizzare tutta la zona con la costruzione di un elegante albergo per i soggiorni dell’élite cittadina, il progetto fu commissionato all'architetto berlinese Friedrich Hitzig. Nel 1858 fu così inaugurato l’edificio in stile tardo rinascimentale chiamato Ferdinandeo in onore dell’imperatore d’Austria che ne elargì i fondi. L'albergo Ferdinandeo venne frequentato da una raffinata clientela che con la bella stagione amava passeggiare tra i boschi e di sera ballare nel salone. La zona intorno, rimasta del tutto incolta, e che ora costituisce il parco di Villa Revoltella, fu acquistata dal ricchissimo barone Pasquale Revoltella che vi edificò un rustico chalet per trascorrervi brevi vacanze tra una battuta di caccia e l’altra. Fu allestito anche uno splendido giardino dotato di vialetti, curatissime aiuole e una grande serra per la coltivazione di piante rare e frutti esotici. Il parco di Villa Revoltella è esteso su un’area di 50000 m² ed è stato in seguito dotato, nella sua parte bassa, di un lungo colonnato con panchine di sosta, campi giochi e di basket, una pista di pattinaggio e una fontana di Nino Spagnoli raffigurante Pinocchio. La bianca chiesetta di San Pasquale Bylon con l'antistante giardino e il laghetto è ancora oggi scelta dai concittadini per romantiche cerimonie di matrimonio. Al limite ovest del bosco del Farneto, verso la zona di San Luigi, si trova il civico Orto Botanico.

Galleria di Montebello

La Galleria di Montebello, localmente conosciuta come Galleria di Piazza Foraggi, è una delle più importanti gallerie stradali della città di Trieste. Fu costruita nell'anno 1943 come rifugio antiaereo dal lato di Piazza Foraggi, mentre successivamente una seconda galleria antiaerea fu aperta dal lato opposto, in Via Francesco Salata. Esse avevano il rispettivo nome di rifugio Littorio e ricovero Luigi Razza; con uno stretto passaggio di servizio tra i due rifugi. Per il forte incremento di traffico veicolare il governo militare alleato, decise, nel 1949 di allargare le due aperture e scavare l'intera galleria con una dimensione continua, per una lunghezza complessiva di quasi 720 metri. L'opera per il traffico è stata realizzata dall'impresa Farsura. Dalla sua apertura la galleria, per oltre 70 anni non venne mai restaurata, arrivando a presentare grandi infiltrazioni di acqua. Per molti anni si è parlato del rifacimento, simile alla Galleria San Vito, ma la chiusura di questa avrebbe creato grandissimi accumuli di traffico per le strade secondarie, infatti la galleria è la strada principale che collega il centro città con la periferia meridionale di Trieste e l'inizio dell'ex strada statale 15 posto in Piazzale Baiamonti. Per permetterne la ristrutturazione, la galleria è stata chiusa nell'aprile 2022 e il traffico deviato lungo l'asse composto dalle vie Molino a Vento, Pestalozzi e dell'Istria, le linee del trasporto pubblico locale (gestite dalla Trieste Trasporti) sono state deviate in due soluzioni: 20, 21, 40 e 41 per l'asse nominato in precedenza, mentre la 23 e la 34 è stata deviata deviate per Via Svevo. È stata soppressa la linea 19 e sostituita dalla 34. Dopo svariati procastinamenti durati quasi un anno, la riapertura della galleria è avvenuta l'11 luglio 2023.