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Chiesa di San Francesco d'Assisi al Vomero

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Francesco d'Assisi
Francesco d'Assisi

La chiesa di San Francesco d'Assisi al Vomero è un luogo di culto cattolico di interesse storico di Napoli; è sita nel quartiere del Vomero. La chiesa, il convento ed il chiostro, vennero costruiti tra il 1892-94, grazie ad un progetto di un ingegnere italiano, ma, sotto la direzione di un frate tedesco. La facciata della chiesa, in stile neoromanico, è caratterizzata da due campaniletti a forma di pinnacolo disposti alla sommità. Più in basso si apre una trifora, mentre nel registro inferiore è presente il portale d'accesso impreziosito da una grande lunetta, la cui cornice, sostenuta da due coppie di colonne, risulta particolarmente aggettante. L'interno è caratterizzato da un'alta navata, voltata a crociera, con finestroni dalle vetrate istoriate, tre cappelle per lato e abside. Le sei cappelle laterali presentano degli altari sormontati da quadri del frate pittore Andrea Beer. Vi si ammirano anche due scarabattoli lignei contengono due pregevoli sculture lignee ottocentesche di San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio di Padova. Annesso alla chiesa è il convento di due piani con chiostro a pianta quadrata. Vi si conserva una ricca collezione di dipinti, statue lignee devozionali e arredi. Napoli Chiese di Napoli Vomero Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Francesco d'Assisi al Vomero Scheda, su danpiz.net.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di San Francesco d'Assisi al Vomero (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di San Francesco d'Assisi al Vomero
Via Aniello Falcone, Napoli Vomero

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Chiesa di San Francesco d'Assisi

Via Aniello Falcone
80127 Napoli, Vomero
Campania, Italia
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Luoghi vicini

Piazza Vanvitelli
Piazza Vanvitelli

Piazza Vanvitelli è una piazza di Napoli situata nel quartiere Vomero. È dedicata al grande architetto Luigi Vanvitelli, fra le cui opere sono da annoverare la Reggia di Caserta e il Foro Carolino. La piazza è a pianta ottagonale e in essa si incrociano due fondamentali strade del quartiere: via Alessandro Scarlatti e via Bernini, le quali individuano i due assi su cui si articola lo schema urbanistico ippodameo che struttura l'intero rione. Questo, assieme alla presenza dell'omonima stazione della metropolitana, ne fanno il cuore del quartiere e il centro della vita notturna del rione. La piazza nasce negli anni Ottanta del XIX secolo, grazie ad uno dei tanti interventi eseguiti per il Piano di Risanamento e Ampliamento. Infatti nel 1885 fu progettato il nuovo rione del Vomero che prevedeva una sistemazione ortogonale delle vie. Punto di intersezione degli assi principali del nuovo quartiere era proprio piazza Vanvitelli. Nello stesso anno partirono i lavori di costruzione, dopo la cerimonia di inaugurazione a cui assisterono i Reali d'Italia e il sindaco di allora, Nicola Amore. I lavori, intrapresi dalla Banca Tiberina furono completati in breve tempo e già nel 1889 le strade principali del quartiere furono tracciate; esse furono dedicate a 37 importanti artisti, tra cui il Vanvitelli. In piazza Vanvitelli furono costruiti ai lati della piazza quattro edifici in stile neorinascimentale, stile tipico di molte costruzioni del quartiere, in particolare della parte bassa del Vomero, tra la piazza e la certosa di San Martino, edificata tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento. Al centro della piazza fu inizialmente installata al centro dell'aiuola una fontana in granito e piperno, ma questa fu tolta nei primi anni del XX secolo in occasione dei lavori di posizionamento delle rotaie del tram. Al suo posto fu piantumata una palma proveniente da una colonia italiana in Africa. Il 22 dicembre 1976 fu posata dall'allora sindaco Maurizio Valenzi e dall'allora assessore ai trasporti Luigi Buccico in piazza Medaglie d'Oro (l'opposto nord di piazza Vanvitelli) la prima pietra della Metropolitana Collinare, l'odierna linea 1. Piazza Vanvitelli ebbe il suo cantiere nel 1980 e dovette subire la sua invadenza fino al 1993, anno in cui fu inaugurata la stazione Vanvitelli e la prima tratta della metropolitana. Il cantiere occupò l'intera piazza, l'adiacente via Bernini in tutta la sua lunghezza nonché le susseguenti via Mario Fiore e, successivamente, via Ugo Niutta, ovviamente tutte chiuse al traffico per l'intera durata delle opere in quanto i lavori richiedevano lo realizzazione delle sottostanti gallerie con la tecnica dello scavo "a cielo aperto" a causa dei dislivelli presenti lungo la tratta. Per non penalizzare ulteriormente la viabilità della zona, fu installato nella piazza un enorme ponte in acciaio al fine di consentire il transito alle autovetture ed ai mezzi pubblici lungo via Scarlatti, che rimase invece aperta al traffico per tutta la durata dei lavori, ed anche su via Bernini furono realizzati altri due ponti per consentire l'attraversamento di altrettante traverse alle auto (via Solimene e via Torrione S.Martino/via S.Gennaro al Vomero), a riprova di quanto le opere siano state invasive e durevoli. Nel dicembre 2009 la storica palma piantata nell'aiuola centrale (che era stata tolta per il cantiere della metropolitana e ripiantumata all'apertura della stazione) è morta dopo essere stata colpita dal cosiddetto punteruolo rosso, il parassita che ha fatto strage di palme in città, distruggendo tra l'altro le altrettanto storiche e belle file di palme in viale Gramsci e in viale Augusto. Il Comune decise allora di piantumare un'altra essenza arborea e affidò la decisione ad un sondaggio sul proprio sito. La maggioranza optò per un lauro-canfora, ma scoppiarono le polemiche per via del risultato infelice oltre che per la decisione di non ripiantumare un'altra palma. La piazza è considerata il cuore del Vomero per la sua bellezza architettonica e per l'importanza che ha per il quartiere. Dall'apertura della stazione della metropolitana, piazza Vanvitelli è divenuta un luogo di incontro di moltissimi giovani della città, in maggioranza provenienti dalla zona nord della città, collegata con il Vomero dalla stessa metropolitana. Insieme alla palma, il simbolo della piazza è l'orologio storico dell'Ente Autonomo Volturno, uno dei dodici orologi pubblici sopravvissuti ai bombardamenti della seconda guerra mondiale dei ventuno installati tra il 1931 e il 1933 nelle strade più importanti della città. A partire dal 2008 dieci di loro hanno ricevuto un restauro conservativo, passando dal colore verde ad un grigio metallico oltre che il ripristino dell'originario quadrante a numeri arabi che dagli anni settanta recava numerazione romana. A sud-est della piazza si apre la galleria Vanvitelli, una galleria commerciale costruita negli anni settanta a fianco ad un grande e storico bar del Vomero che oggi non c'è più: il bar Sangiuliano, che sorgeva all'angolo est tra via Scarlatti e la piazza (per la cronaca, ve ne era un altro proprio in piazza Medaglie d'Oro, fra via Niutta e Via Orsi, anch'esso non più esistente). Il miglior mezzo con cui raggiungere piazza Vanvitelli è senza dubbio la metropolitana con la già citata stazione. Ad essa si aggiunge l'ampia rete di autobus del Vomero, che consente un buon collegamento con tutte le zone del centro. A poca distanza dalla piazza, in via Domenico Cimarosa, sorge la stazione terminale alta della funicolare di Chiaia mentre in piazzetta Ferdinando Fuga, sempre nei paraggi di piazza Vanvitelli, quella della funicolare Centrale (riaperta, dopo una chiusura di quasi un anno per via della revisione generale ventennale, da luglio 2017). Proseguendo in via Scarlatti, in direzione di Castel Sant'Elmo, si arriva invece alla stazione terminale alta della funicolare di Montesanto, che collega il Vomero con il centro storico, nella piazzetta Montesanto, nei pressi di piazza Dante. Gennaro Ruggiero, Le piazze di Napoli, Roma, Tascabili economici Newton, 1998. ISBN 88-7983-846-6 Piazze di Napoli Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su piazza Vanvitelli

Vanvitelli (metropolitana di Napoli)
Vanvitelli (metropolitana di Napoli)

Vanvitelli è una stazione della linea 1 della metropolitana di Napoli. Costruita secondo i progetti di Michele Capobianco, fu aperta nel 1993 ed è stata sottoposta un radicale restauro, grazie al quale lo scalo divenne parte del circuito delle stazioni dell'arte, diretto dall'architetto Capobianco e da suo figlio Lorenzo con consulenze artistiche di Achille Bonito Oliva. Le uscite sono poste ai quattro angoli di piazza Vanvitelli e in via Cimarosa. Inoltre, è presente un sottopassaggio d'interscambio che porta dalla stazione direttamente alle funicolari di Chiaia e Centrale. Il corridoio che porta alla funicolare Centrale è dotato di marciapiedi mobili. La stazione è dotata di asta di manovra essendo stata capolinea provvisorio alla prima apertura del 1993. Nel 2004 è stato effettuato un restauro ad opera di Michele e Lorenzo Capobianco, in seguito al quale la stazione è entrata a far parte delle "stazioni dell'arte". Nell'atrio si trova un'installazione di Giulio Paolini, consistente in un grande masso che sembra infrangere il recinto trasparente che lo imprigiona. I corridoi laterali sono adornati da una lunga striscia di Vettor Pisani e da fotografie delle architetture della città di Napoli di Gabriele Basilico e Olivo Barbieri. Nel mezzanino si trova un'opera di Mario Merz, rappresentante la successione di Fibonacci, che prosegue sulla parete verticale di fondo con raffigurazioni di animali preistorici. Alle pareti laterali delle scale mobili di salita sono presenti due stelle in acciaio di Gilberto Zorio. Nell'incrocio tra le scale che portano alle due banchine sono raffigurati otto cilindri, opera di Gregorio Botta. Sulle banchine sono presenti due grandi mosaici di Isabella Ducrot. La stazione dispone di: Biglietteria automatica Infopoint UNICOCampania Ricevitoria con vendita di biglietti Fermata autobus Stazioni dell'arte Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vanvitelli Le stazioni ferroviarie e metropolitane di Napoli, su stazionidelmondo.it. URL consultato il 2 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2013).