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Chiesa di San Francesco di Paola (Roma)

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San Francesco di Paola esterno
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La chiesa di San Francesco di Paola è un luogo di culto cattolico di Roma, nel rione Monti, che si affaccia sulla piazza omonima.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di San Francesco di Paola (Roma) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di San Francesco di Paola (Roma)
Via del Fagutale, Roma Municipio Roma I

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 41.8938 ° E 12.49143 °
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Indirizzo

Chiesa di San Francesco di Paola ai Monti

Via del Fagutale
00184 Roma, Municipio Roma I
Lazio, Italia
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San Francesco di Paola esterno
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Luoghi vicini

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Chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio (Roma)

La chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio è una chiesa di Roma, nel rione Monti, in via del Buon Consiglio all'incrocio con via del Cardello. Questa chiesa, conosciuta in passato anche come San Pantaleo ai Tre Forni o, dopo il 1587, come San Biagio ai Monti (quando un'omonima e vicina chiesa fu distrutta), sembra risalire al XII secolo: infatti, secondo quanto riferisce l'Armellini (p. 145), dietro l'altare vi era un cippo marmoreo con un'epigrafe che ricordava la consacrazione di quell'altare avvenuta sotto il pontificato di Papa Pasquale II nel 1113. L'Huelsen riferisce di un'altra epigrafe, ora perduta, secondo la quale Papa Alessandro III il 23 dicembre 1260 conferma la dedica fatta dal suo predecessore Pasquale II, e nomina la chiesa col titolo di Sancti Pantaleonis in tribus fornis. Secondo la tradizione, in questa chiesa fu tenuto nascosto il corpo del martire San Pantaleo, quando le sue spoglie furono trasportate da Nicomedia a Roma. La chiesa fu officiata dai monaci basiliani di Grottaferrata fino al 1635; fu poi affidata al clero secolare. Nel 1748 essa fu concessa da papa Benedetto XIV all'Arciconfraternita della Beata Vergine del Buon Consiglio, da cui il nome con cui d'ora in avanti la chiesa sarà conosciuta. Oggi la chiesa, ancora affidata all'Arciconfraternita di Maria Santissima del Buon Consiglio, è anche sede dell'Associazione Comboniana “Servizio Emigranti e Profughi”. A Roma vi è un'altra chiesa con lo stesso titolo, nel quartiere Tuscolano, parrocchia dal 1919.

Tomba di Giulio II
Tomba di Giulio II

La tomba di Giulio II, che in realtà è un cenotafio, è un progetto architettonico e scultoreo di Michelangelo Buonarroti che, nella sua versione definitiva ma ridotta, è collocato nella basilica di San Pietro in Vincoli a Roma. Lo scultore viene incaricato dal Papa stesso della costruzione del proprio monumento sepolcrale nel 1505, data che vede il rinvio dell'inizio dei lavori fino al 1544: in tutto questo periodo di "stallo artistico", Michelangelo vive una profonda sensazione di irrequietezza, delusione ed avvilimento, che fece seguito alla forte esaltazione del periodo romano del primo commissionamento. Lui stesso non esitò a riferirsi a questo progetto come la "tragedia della sepoltura", un autentico calvario che fino agli ultimi giorni della sua vita fu fonte di inesauribili accuse, tormenti e rimorsi. Scrisse il suo biografo ufficiale, Ascanio Condivi, che l'impresa gli arrecò «infiniti impacci, dispiaceri e travagli e, quel ch'è peggio, per la malizia di certi uomini, infamia, della quale appena dopo molti anni s'è purgato». Da un monumentale mausoleo a pianta rettangolare con più di quaranta statue (primo progetto, 1505) si finì per arrivare a un monumento addossato a una parete di una basilica secondaria romana (1545), con appena sette statue di cui solo tre di Michelangelo e una sola (il Mosè) degna della sua fama: l'artista, ormai estenuato, avrebbe poi fatto scrivere al suo biografo che «questa sola statua è bastante a far onore alla sepoltura di Papa Giulio II».