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Stazione di Prato Porta al Serraglio

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Prato Porta al Serraglio FS 1
Prato Porta al Serraglio FS 1

La stazione di Prato Porta al Serraglio è una fermata ferroviaria posta sulla linea ferroviaria Maria Antonia. Per importanza, è la seconda stazione della città di Prato dopo quella di Prato Centrale. Fra le tre stazioni della città è quella più vicina al centro storico, essendo a soli cinque minuti a piedi da piazza del Duomo. Fu inaugurata il 3 febbraio 1848 assieme al tronco Firenze Santa Maria Novella – Prato, primo nucleo della ferrovia Maria Antonia. Operò come stazione di testa fino al 13 luglio 1851, quando fu aperto all'esercizio il tronco per Pistoia. Rimase l'unica stazione della città fino al 1934, quando fu inaugurata la stazione di Prato Centrale, destinata a raccogliere il maggior volume di traffico conseguente all'apertura della Direttissima Bologna-Firenze che si affiancava alla Maria Antonia proprio tra le due città toscane. In tale periodo risulta essere stata soppressa; venne riattivata, come semplice fermata, nel 1948. La stazione è servita da quasi tutti i treni regionali che percorrono la linea, tranne alcuni regionali veloci che percorrono la tratta Firenze-Pistoia e viceversa fermando solo a Prato Centrale e Firenze Rifredi. Il tempo medio di percorrenza per raggiungere la stazione di Firenze Santa Maria Novella è di circa 25 minuti. Biglietteria automatica Sala di attesa Distributore automatico di cibo e bevande Parcheggio al coperto Parcheggio bici al coperto Sottopassaggio Ascensore per disabili Connessione con trasporto pubblico locale Percorso pedonale per il centro storico Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Prato Porta al Serraglio

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione di Prato Porta al Serraglio (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione di Prato Porta al Serraglio
Via Porta al Serraglio, Prato

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Via Porta al Serraglio
59100 Prato
Toscana, Italia
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Prato Porta al Serraglio FS 1
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Luoghi vicini

Chiesa di Sant'Agostino (Prato)
Chiesa di Sant'Agostino (Prato)

La chiesa di Sant'Agostino di Prato sorge in piazza Sant'Agostino. Gli Agostiniani eressero nel 1271 un oratorio e un piccolo convento; dalla fine del Trecento fino al 1440 venne costruita l'attuale chiesa, dotata di nuovi altari nel XVI e XVII secolo. Passò al clero secolare dopo la soppressione del convento, nel 1810. Dal 1964 l'intero complesso è affidato ai padri Sacramentini. La semplice facciata basilicale della chiesa ha paramento in ciottoli regolarizzato agli spigoli con mattoni e pietra, che si ripete anche sul fianco, dal fondo del quale emerge il robusto campanile con coronamento piramidale. L'interno presenta una pianta basilicale a tre navate con campate su colonne in mattoni, un tempo intonacate e oggi con laterizi lasciati a vista in seguito a un restauro novecentesco. Le colonne hanno capitelli a "foglia d'acqua" (1410 circa). Un "unicum" sono gli archi a pieno centro su colonne che anticipano soluzioni poi diffuse durante il Rinascimento. La navata centrale, più alta e più ampia delle laterali, ha copertura a capriate. le tre cappelle absidali sono del tardo Trecento. Notevoli tele sono conservate negli imponenti altari a edicola: a sinistra una Madonna della Consolazione di Giovan Battista Naldini (completata nel 1591 da Francesco Curradi) e l'intensa Elemosina di san Tommaso (1660) di Lorenzo Lippi; all'opposto sono un'Immacolata dell'Empoli (1630 circa) e una tela avvicinata al Pignoni. Nelle cappelle del transetto sono un Battesimo di sant'Agostino (1603) di Giovanni Bizzelli, a destra, e all'opposto una Madonna col Bambino e santi dell'ambito del Cigoli. Nella chiesa sono inoltre collocati affreschi trecenteschi (recuperati anche dal convento); il presbiterio ha sistemazione curata da Jorio Vivarelli (1984). Dal chiostro cinquecentesco si accede all'Oratorio di San Michele, costruito nel Trecento come sede della Compagnia dei Disciplinati, che conserva ampi resti di una teoria di Santi e profeti affrescati a fine Trecento; anche il contiguo Capitolo ha struttura trecentesca. Durante la Seconda guerra mondiale una bomba centrò l'abside, distruggendo i vari arredi lignei presenti. Nel chiostro interno è presente una copia marmorea del famoso Angelo conturbante di Giulio Monteverde a Staglieno: si tratta di uno dei pochi casi in cui la statua è stata isolata e valorizzata singolarmente. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Sant'Agostino Fonte: scheda nel sito della Diocesi di Prato, su diocesiprato.it (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2012). Fonte: scheda nei "Luoghi della Fede", Regione Toscana, su web.rete.toscana.it.