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Chiesa di Sant'Agostino (Prato)

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Piazza Sant'Agostino Prato
Piazza Sant'Agostino Prato

La chiesa di Sant'Agostino di Prato sorge in piazza Sant'Agostino. Gli Agostiniani eressero nel 1271 un oratorio e un piccolo convento; dalla fine del Trecento fino al 1440 venne costruita l'attuale chiesa, dotata di nuovi altari nel XVI e XVII secolo. Passò al clero secolare dopo la soppressione del convento, nel 1810. Dal 1964 l'intero complesso è affidato ai padri Sacramentini. La semplice facciata basilicale della chiesa ha paramento in ciottoli regolarizzato agli spigoli con mattoni e pietra, che si ripete anche sul fianco, dal fondo del quale emerge il robusto campanile con coronamento piramidale. L'interno presenta una pianta basilicale a tre navate con campate su colonne in mattoni, un tempo intonacate e oggi con laterizi lasciati a vista in seguito a un restauro novecentesco. Le colonne hanno capitelli a "foglia d'acqua" (1410 circa). Un "unicum" sono gli archi a pieno centro su colonne che anticipano soluzioni poi diffuse durante il Rinascimento. La navata centrale, più alta e più ampia delle laterali, ha copertura a capriate. le tre cappelle absidali sono del tardo Trecento. Notevoli tele sono conservate negli imponenti altari a edicola: a sinistra una Madonna della Consolazione di Giovan Battista Naldini (completata nel 1591 da Francesco Curradi) e l'intensa Elemosina di san Tommaso (1660) di Lorenzo Lippi; all'opposto sono un'Immacolata dell'Empoli (1630 circa) e una tela avvicinata al Pignoni. Nelle cappelle del transetto sono un Battesimo di sant'Agostino (1603) di Giovanni Bizzelli, a destra, e all'opposto una Madonna col Bambino e santi dell'ambito del Cigoli. Nella chiesa sono inoltre collocati affreschi trecenteschi (recuperati anche dal convento); il presbiterio ha sistemazione curata da Jorio Vivarelli (1984). Dal chiostro cinquecentesco si accede all'Oratorio di San Michele, costruito nel Trecento come sede della Compagnia dei Disciplinati, che conserva ampi resti di una teoria di Santi e profeti affrescati a fine Trecento; anche il contiguo Capitolo ha struttura trecentesca. Durante la Seconda guerra mondiale una bomba centrò l'abside, distruggendo i vari arredi lignei presenti. Nel chiostro interno è presente una copia marmorea del famoso Angelo conturbante di Giulio Monteverde a Staglieno: si tratta di uno dei pochi casi in cui la statua è stata isolata e valorizzata singolarmente. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di Sant'Agostino Fonte: scheda nel sito della Diocesi di Prato, su diocesiprato.it (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2012). Fonte: scheda nei "Luoghi della Fede", Regione Toscana, su web.rete.toscana.it.

Estratto dall'articolo di Wikipedia Chiesa di Sant'Agostino (Prato) (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Chiesa di Sant'Agostino (Prato)
Piazza Santa Elisabetta, Prato

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Sant'Agostino

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59100 Prato
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Piazza Sant'Agostino Prato
Piazza Sant'Agostino Prato
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Luoghi vicini

Chiesa della Misericordia (Prato)
Chiesa della Misericordia (Prato)

La chiesa dell'Arciconfraternita della Misericordia di Prato, intitolata a San Michele, si trova in via Convenevole. È parte dell'antico monastero benedettino di San Michele, abbandonato da metà Ottocento dalle monache (che si erano trasferite in Prato da Ponzano, presso Mezzana, nel 1330 circa), spostate in San Clemente. La chiesa, con semplice facciata a capanna, ha navata coperta da volta a botte ribassata di tipo secentesco. L'altar maggiore incornicia una pala di Alessandro Allori con l'Assunta (1603), originale e vivace, dai colori smaltati; sull'altare di destra è posto il Crocifisso quattrocentesco proveniente da Loreto, intorno al quale si formò la Compagnia del Pellegrino (poi Misericordia). Sulla cantoria in controfacciata vi è l'organo a canne, costruito da Michelangelo Crudeli nel 1765; restaurato nel 1892 da Carlo Paoli, è a trasmissione meccanica e dispone di 9 registri su unico manuale e pedale. Sul retro della chiesa si apre il coro dei confratelli, in forme gotiche rimaneggiate, con stemmi dipinti e pregevoli stalli lignei. In sacrestia sono una maiolica robbiana del primo Cinquecento con la Madonna che adora il Bambino, e un vasto fondale settecentesco da presepio; chiostro ed altri locali del monastero, pur riconoscibili, sono assai trasformati. Renzo Giorgetti, Antichi organi nelle chiese delle confraternite di misericordia in Toscana, Firenze, Giorgi & Gambi, 1994, pp. 211-213, ISBN non esistente. Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa della Misericordia di Prato Fonte: scheda nel sito della Diocesi di Prato, su diocesiprato.it (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2012). Diocesi di Prato, su diocesiprato.it (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).

Chiesa di San Fabiano (Prato)
Chiesa di San Fabiano (Prato)

La piccola chiesa di San Fabiano in Prato, presso il seminario vescovile, si trova in via di Gherardo. Già esistente nel 1082 come badia, apparteneva a un monastero benedettino, passato poi ai vallombrosani. Era un luogo di accoglienza di pellegrini e malati, che fu unita al Capitolo nel 1516 e venne poi concessa ai minori francescani (1726). La badia nel 1783 divenne sede del seminario per volere del vescovo Scipione de' Ricci. Il seminario era stato fondato nel 1682 dal vescovo Gherardo Gherardi. L'ex edificio conventuale conserva l'aspetto assunto intorno al 1726, forse su progetto di Pier Simone Vannetti, e si articola intorno ad un cortile (già chiostro). Vi si conservano opere del Cinque-Settecento, tra le quali una tela del Rosi e, in refettorio, un dipinto con Santi francescani, di Michele delle Colombe (1580 circa). All'interno del seminario si trova una biblioteca, nata come supporto agli studi teologici e umanistici dei suoi studenti e arricchita nel tempo da donazioni, oggi regolarmente aperta anche all'utenza esterna. L'edificio, con la bianca facciata in pietra alberese ravvivata dalla geometrica bicromia della finestra circolare e del portale, ha un'interessante torre campanaria quattrocentesca in cotto, a pianta poligonale e concluso da piramide ottagonale (1510 circa). All'interno, risulta in parte visibile la struttura originaria a tre navate divise da arcate su pilastri, malgrado i pesanti rifacimenti neoromanici di Adelio Colzi. Custodisce preziosi frammenti di un mosaico pavimentale a tessere bianche e verdi, databile tra i secoli IX e XII, con eleganti motivi decorativi che richiamano quelli delle stoffe orientali, ripresi dai setaioli lucchesi: girali su fondo scuro racchiudenti animali mitologici, pantere, croci. Davanti al coro settecentesco è un crocifisso ligneo del XVI secolo. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Fabiano Fonte: scheda nel sito della diocesi di Prato, su diocesiprato.it (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2012). Fonte: scheda nei "Luoghi della Fede", Regione Toscana, su web.rete.toscana.it.

Stazione di Prato Porta al Serraglio
Stazione di Prato Porta al Serraglio

La stazione di Prato Porta al Serraglio è una fermata ferroviaria posta sulla linea ferroviaria Maria Antonia. Per importanza, è la seconda stazione della città di Prato dopo quella di Prato Centrale. Fra le tre stazioni della città è quella più vicina al centro storico, essendo a soli cinque minuti a piedi da piazza del Duomo. Fu inaugurata il 3 febbraio 1848 assieme al tronco Firenze Santa Maria Novella – Prato, primo nucleo della ferrovia Maria Antonia. Operò come stazione di testa fino al 13 luglio 1851, quando fu aperto all'esercizio il tronco per Pistoia. Rimase l'unica stazione della città fino al 1934, quando fu inaugurata la stazione di Prato Centrale, destinata a raccogliere il maggior volume di traffico conseguente all'apertura della Direttissima Bologna-Firenze che si affiancava alla Maria Antonia proprio tra le due città toscane. In tale periodo risulta essere stata soppressa; venne riattivata, come semplice fermata, nel 1948. La stazione è servita da quasi tutti i treni regionali che percorrono la linea, tranne alcuni regionali veloci che percorrono la tratta Firenze-Pistoia e viceversa fermando solo a Prato Centrale e Firenze Rifredi. Il tempo medio di percorrenza per raggiungere la stazione di Firenze Santa Maria Novella è di circa 25 minuti. Biglietteria automatica Sala di attesa Distributore automatico di cibo e bevande Parcheggio al coperto Parcheggio bici al coperto Sottopassaggio Ascensore per disabili Connessione con trasporto pubblico locale Percorso pedonale per il centro storico Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su stazione di Prato Porta al Serraglio