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Stazione meteorologica di Riccione

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La stazione meteorologica di Riccione è la stazione meteorologica di riferimento relativa alla città di Riccione (RN). La stazione meteo si trova nell'Italia nord-orientale, in Emilia-Romagna, in provincia di Rimini, nel comune di Riccione, a 11 metri s.l.m. e alle coordinate geografiche 44°00′N 12°39′E44°00′N, 12°39′E. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +4,3 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +23,3 °C. Le precipitazioni medie annue, inferiori ai 600 mm e distribuite mediamente in 70 giorni, presentano un minimo in inverno e un picco in autunno, con massimo secondario in estate . Riccione Provincia di Rimini Stazione meteorologica Clima italiano

Estratto dall'articolo di Wikipedia Stazione meteorologica di Riccione (Licenza: CC BY-SA 3.0, Autori, Immagini).

Stazione meteorologica di Riccione
Viale Luigi Einaudi,

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Coordinate geografiche (GPS)

Latitudine Longitudine
N 44 ° E 12.65 °
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Viale Luigi Einaudi
47838
Emilia-Romagna, Italia
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Riccione
Riccione

Riccione (Arciôn o Arzòn in romagnolo) è un comune italiano di 34 418 abitanti della provincia di Rimini in Emilia-Romagna. Nota località balneare della Riviera romagnola, dal 1990 può fregiarsi del titolo onorifico di città. È il secondo comune più abitato della provincia dopo il capoluogo Rimini. Fino al 1922 ha fatto parte del comune di Rimini. Il territorio si estende lungo la fascia costiera romagnola ed è situato in una zona di transizione tra gli ultimi settori meridionali della Pianura Padana e le prime colline dell'entroterra romagnolo. Al suo interno scorrono e sfociano due torrenti, il Rio Melo e il Marano. Il clima è simile a quello della Pianura Padana (temperato subcontinentale) con influenze marine e collinari. Viene classificato come Cfa in accordo con Köppen e Geiger; la temperatura media annua è di 15,1 °C mentre la piovosità ammonta a circa 812 mm. Classificazione climatica Italiana: zona E, 2148 GR/G. Il toponimo “Riccione” (anticamente "Arcione" e "Arriccione") per alcuni storici deriverebbe dalle parole greche arkeion (in riferimento all'asteracea Arctium lappa, una pianta spinosa tipica delle dune sabbiose dell'Adriatico) o arktos (orso), anche se la prima sembra più probabile. I più antichi ritrovamenti archeologici nel territorio sono esposti nel museo cittadino e risalgono presumibilmente al II secolo a.C. Importante è la posizione della città lungo la via Flaminia, una strada di collegamento che a Rimini si raccorda con le direttrici verso il porto di Classe e verso la pedemontana per Piacenza e Milano, che i romani a più riprese avevano trasformato in Via Emilia. Durante la Repubblica romana, il primo aggregato abitativo aveva il nome di Vicus Popilius e si trovava nel quartiere San Lorenzo, il cui sito archeologico, localizzato ed aperto sotto la farmacia comunale, è oggi visitabile. A poca distanza dal sito, lungo la via Emilia, è presente sul rio Melo un ponte romano. I resti di una villa romana sono stati individuati sulla collina dell'attuate Castello degli Agolanti. Risulta attualmente difficile ricostruire dai resti archeologici il periodo delle invasioni barbariche. Tra i principali ritrovamenti del periodo troviamo una salita posta sulla Flaminia, che pare costringesse a richiedere aiuto per mezzo di forze animali, da aggiungere ai carri particolarmente carichi di merci. Nei pressi si sono ritrovati i resti di un primitivo "impianto di salita". Nel 1260 si insedia a Riccione la famiglia fiorentina degli Agolanti, legati ai signori di Rimini, i Malatesta, dei quali rimangono tuttora i resti del castello omonimo sulle colline della città. Si passa poi dall'epoca dei vicariati (i Malatesta non erano i veri signori della città, ma vicari del Papa) a quella del definitivo controllo del territorio da parte dello Stato della Chiesa. Nel '600 vengono costruite alcune torri di guardia lungo la spiaggia a difesa del territorio dalle scorrerie dei pirati. Si conserva tutt'oggi nel comune il testo con le regole da seguire in caso di avvistamento di estranei provenienti dal mare (naufraghi da mettere in quarantena o sbarchi ostili). Nell'Ottocento si pensò di utilizzare la spiaggia. Si segnalano addirittura proposte di utilizzo di parte dell'arenile (come alcuni specchi d'acqua della tenuta Salvoni, nel 1884) come campi per risaie. Progetto poi avversato con successo da chi invece intendeva utilizzare il litorale a scopo turistico. Le origini del turismo a Riccione risalgono alla fine dell'Ottocento, quando cominciano a sorgere in città diverse residenze utilizzate da persone facoltose che giungevano sul posto per mezzo della linea ferroviaria Bologna - Ancona, pienamente operativa attorno all'ultimo ventennio del secolo. Nel 1880 il Conte Giacinto Soleri Martinelli, dopo aver acquistato una fascia di terreno che andava dal fosso Martinelli all'attuale viale Ceccarini, diede il via alle prime lottizzazioni destinate a edifici per la villeggiatura, pensando a un progetto di città giardino simile a quello già attuato a Marina di Rimini. Già nel 1892 era presente la Biblioteca Circolante della Società Operaia di Mutuo Soccorso a Riccione che poi diventò l'attuale Biblioteca nel 2013 intitolata al professore Osvaldo Berni. Un'impronta decisiva allo sviluppo della città si deve ai coniugi Ceccarini e in particolar modo alla moglie Maria Boorman, di origine statunitense, a cui venne dedicata una lapide negli anni novanta sul lungospiaggia. Boorman, vedova del marito medico, diede un notevole contributo economico per la costruzione dell'ospedale cittadino, oggi intitolato al marito Giovanni Ceccarini, e per tante altre importanti iniziative sociali. In suo onore è stata eretta anche una statua, installata il 9 ottobre 2012 in viale Ceccarini. L'opera è stata realizzata per iniziativa della rivista locale Famija Arciunesa dallo scultore cesenate Leonardo Lucchi. Mentre era in corso la prima guerra mondiale, Riccione e il territorio di Rimini subirono un forte sciame sismico, terminato con il terribile schianto del 16 agosto 1916 che devastò la cittadina. Nell'immediato primo dopoguerra cominciò per Riccione una notevole ripresa, favorita anche dal divenire nel 1922 comune autonomo, distaccandosi da Rimini. Il primo sindaco, eletto il 4 novembre 1923, fu Silvio Lombardini (1866–1935), pubblicista ed editore, originario di Santarcangelo di Romagna. Negli anni trenta vengono realizzati i primi allacciamenti alla rete di luce, acqua e gas. Nasce l'Azienda di Soggiorno e la filovia, sono costruiti i ponti sul Rio Melo e sul Marano e viene implementata la viabilità. La cittadina conta ora un afflusso medio annuale di 30.000 turisti e più di 80 strutture alberghiere. Le ville ricche di verde che avevano fatto definire questa località la Perla Verde dell'Adriatico, cominciano già a cedere il posto alle nuove strutture alberghiere. La crescente importanza turistica che cominciò a interessare tutta la Riviera romagnola spinse anche le alte cariche dello stato dell'epoca a scegliere Riccione come luogo di villeggiatura. Nel 1934 Benito Mussolini acquistò un grande immobile nella zona sud (ricavato dall'unione di due proprietà, con la chiusura di una strada pubblica), che utilizzò per le vacanze sul mare diventando la sua residenza estiva per dieci anni. Particolarmente sfarzosi erano i suoi soggiorni, con l'arrivo in idrovolante e per la presenza fissa di una nave da guerra al largo della costa. La nave Aurora, lunga 75 metri, di proprietà di Mussolini, era un bottino di guerra pagato dall'Austria. Una parte dell'edificio di proprietà del dittatore, chiamato Villa Mussolini, verrà lasciato in totale abbandono per anni nel dopoguerra e successivamente restaurato; oggi è di proprietà del comune ed è aperta a mostre ed eventi pubblici. Il fronte della seconda guerra mondiale passò provocando molti danni e vittime, con numerosi sfollati che si rifugiarono nella Repubblica di San Marino per sfuggire ai bombardamenti. La ricostruzione coincise con il decisivo decollo del settore terziario, che avvenne nel secondo dopoguerra quando Riccione, congiuntamente al suo turismo di massa, diventa una passerella mondana, meta vacanziera di personaggi dello spettacolo, della cultura e dello sport. Lo stemma di Riccione è stato concesso con regio decreto del 2 aprile 1925. Lo stemma civico risale al 1923 quando una commissione composta da illustri cittadini, sulla base di memorie storiche e documentali, propose all'amministrazione comunale la figura di san Martino a cavallo armato — santo patrono e titolare di una chiesa nel cuore del borgo storico di Riccione Paese — affiancato dall'immagine della terra, del cielo e di un mare con cinque barche a vela. Il gonfalone è costituito da un drappo di verde. La bandiera è un drappo troncato di azzurro e di verde; è attestato l'uso anche di un'altra bandiera dal modello differente, a strisce verdi e bianche, sormontate dalla dicitura "Città di Riccione" di verde in campo bianco. Talvolta su quest'ultima è presente lo stemma cittadino, stilizzato e di verde, recato al di sopra della dicitura. Di seguito un elenco dei principali monumenti e luoghi d’interesse: Abitanti censiti Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2019 la popolazione straniera residente è di 3.619 persone e rappresentano il 10,3% della popolazione residente. Le nazionalità maggiormente rappresentate sul totale della popolazione residente sono: Premio Riccione per il Teatro, biennale, ultima settimana di giugno. Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, la prima settimana di giugno (sostituto nel 2015 dai Dig Awards, nuovo premio dedicato al giornalismo video d'inchiesta). Notte Rosa, che prevede concerti gratuiti, feste sulle spiagge e per la città tutta addobbata a festa con nastri e luce rosa. Fiera internazionale del francobollo, la prima settimana di settembre. Salone numismatico nazionale, la prima settimana di settembre. Riccione TTV - Teatro Televisione Video, biennale, ultima settimana di maggio. Riccione è, insieme a Rimini, una delle città balneari italiane più conosciute e tra i principali punti di riferimento della Riviera romagnola. Il turismo della città rientra tra quelli definibili come di massa ed è costituito soprattutto da giovani attratti dalla quantità e varietà di locali e discoteche presenti sul lungomare e sulle colline adiacenti. Questi hanno contribuito nel tempo a rendere la città tra le capitali del divertimento in Italia e in Europa dagli anni sessanta in poi (nel 1965 il regista Dino Risi scelse la città per girare il film L'ombrellone). Il turismo internazionale ha evidenziato una continua crescita dagli anni 2000 di turisti stranieri di provenienza russa, che si aggiungono agli "storici" clienti tedeschi. Sono presenti parchi di divertimento, tra i quali: Oltremare e Aquafan, tra i più grandi d'Europa e il Palazzo dei Congressi, inaugurato nel 2008 che ospita numerosi eventi fieristici. È conosciuta con l'appellativo turistico la Perla Verde dell'Adriatico. Il comune è collegato a livello regionale e nazionale tramite l'autostrada A14 Adriatica (casello di Riccione, situato tra Rimini sud e Cattolica), la via Flaminia e la SS16. Riccione è attraversata dalla ferrovia Bologna-Ancona ed è servita dall'omonima stazione. La stazione è stata ristrutturata nel 2018 e adeguata per l'alta velocità con la riduzione a due binari. Il comune è servito anche da diverse linee di autobus interurbani del bacino di trasporto pubblico locale della provincia di Rimini e dalla filovia Rimini-Riccione, che nel 1939 aveva sostituito la preesistente tranvia extraurbana. Il 23 novembre 2019 è stato inaugurato il nuovo filobus chiamato "Metromare" (in precedenza T.R.C.), in servizio tra la stazione di Rimini e la stazione di Riccione. Prevede 15 fermate intermedie e percorre un tracciato apposito sopraelevato adiacente alla linea ferroviaria (eccetto per il tratto finale su sede promiscua presso la stazione di Riccione). Si hanno notizie riguardo al primo porto di Riccione dagli inizi del 1897, quando Maria Ceccarini fece costruire un piccolo approdo alla foce del Rio Melo. Venne poi realizzata una più ampia struttura in cemento da parte del Comune di Rimini nei primi del '900, in seguito ampliata nel 1933. Oggi il portocanale conta 500 posti barca e due fari antinebbia a lungo raggio, anche se risultano problemi di insabbiamento tanto che nel 2020 e nel 2021 sono stati eseguiti diversi interventi di pulizia del fondale. Dal secondo dopoguerra ad oggi, il comune di Riccione è stato sempre governato da amministrazioni di sinistra e centro-sinistra, ad eccezione del periodo dal 9 giugno 2014 al 13 giugno 2022, nel quale vi sono state due giunte di centro-destra. Calcio Ha sede nel comune la società di calcio Associazione Sportiva Dilettantistica Riccione Calcio 1926, fondata nel 1921, rifondata nel 2010 e nel 2014 cambiando diverse denominazioni. Attualmente (2023) milita in prima categoria. In Serie D 2023-2024 milita la United Riccione, che precedentemente si chimava Fya e ha vinto il campionato di Eccellenza Emilia-Romagna 2021-2022. Pallanuoto La pallanuoto a Riccione ha una discreta tradizione. In anni passati la società è stata in grado di lottare per la Serie B. Squash Riccione è diventata la nuova sede del Centro Tecnico Federale Gioco Squash (F.I.G.S.). Il Centro Tecnico Federale di squash della città è una delle strutture più importanti dedicate a questo sport in Italia. Nel 2007 ha ospitato i Campionati Europei a squadre e molte altre manifestazioni dal richiamo internazionale. Padel A Riccione si sono tenuti dal 2017 i campionati italiani di Padel. Karate Il Centro Karate Riccione, attivo da diversi anni, ha ottenuto varie medaglie (anche d'oro) negli anni. Baseball Baseball Riccione nasce nel 1972. Attualmente ha una squadra iscritta al campionato italiano di baseball di serie A2. Ciclismo Il 30 maggio 1989 la 10ª tappa del Giro d'Italia 1989 di ciclismo, una cronometro individuale, si è conclusa a Riccione con la vittoria del polacco Lech Piasecki. Stadio Lo Stadio cittadino è l'Italo Nicoletti, con una capienza di 7 000 posti, inaugurato nel 1962. Nell'impianto cittadino si è tenuto nel 2007 il XVII World Masters Athletics Championships con la partecipazione di 8 946 atleti da 97 nazioni. Piscina Dal 2004 è presente la piscina olimpionica Stadio del nuoto. L'impianto ha una capienza di mille spettatori e si compone di una vasca olimpionica 50 x 25 m con pontone mobili e una vasca corta da 25 x 10 m con fondo di varie altezze (da 1,20 m a 3,60 m). Nel suo impianto nel 2012 si sono tenuti i FINA World Masters Championships. In occasione dei Campionati italiani primaverili di nuoto 2009, Federica Pellegrini ha stabilito record mondiale dei 200 metri stile libero (record resistito fino ai Campionati mondiali di nuoto 2009 di luglio, dove lo ha migliorato ulteriormente). Vela Il 14 gennaio 1933 fu fondato, per ciò che concerne lo sport della vela, il Club Nautico Riccione, uno dei primi club d'Italia, sin da subito affiliato alla Reale Federazione Italiana Vela (odierna FIV). Ad oggi sono presenti a Riccione, assieme allo storico Club Nautico, altre tre società sportive per la pratica di questo sport di mare. Nel 2021 sì è tenuto il Campionato Italiano della categoria di Catamarani Classe A. Emilia-Romagna Provincia di Rimini Riviera Romagnola Chiesa di San Martino Villa Mussolini Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Riccione Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Riccione Sito ufficiale, su comune.riccione.rn.it. Riccióne, su sapere.it, De Agostini. Sito ufficiale del turismo, su riccione.it. Le ville di Riccione, su italialiberty.it. URL consultato il 25 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2021).

Palazzo dei Congressi (Riccione)

Il Palariccione - Palazzo dei Congressi si trova a Riccione, in provincia di Rimini, in viale Virgilio. I lavori per la sua edificazione, avviati nel 1999, si sono conclusi con l'inaugurazione il 24 maggio 2008. Autori della struttura sono gli architetti Alessandro Anselmi, Carlo e Piero Gandolfi e lo Studio Passarelli. Consiste in una struttura dal design moderno interamente realizzata in acciaio e vetro. Le pareti perimetrali sono trattate con materiali acusticamente assorbenti. Dispone di due piani interrati adibiti a parcheggi e di un'area commerciale ad uso non congressuale a piano terra. Nel primo piano vi è l'ampio ingresso con i servizi d'accoglienza, bar, reception, internet point, guardaroba, area relax e desk informativi. Il livello successivo, il secondo, ospita sei sale cinematografiche digitali. Cinque sale congressuali sono invece distribuite tra il terzo e il quarto livello, con una capacità complessiva di 2.500 persone. I nomi delle sale sono quelli delle donne più rappresentative della famiglia Malatesta. La più grande tra le aule è la sala Concordia, con una capacità di 1.400 posti a sedere e una superficie di 1.800 m². Caratteristico di questa sala è il sistema di poltrone a scomparsa brevettato da Poltrona Frau, che le fa scomparire nel pavimento mediante un meccanismo motorizzato in meno di cinque minuti, ottenendo quindi un grande ambiente multifunzionale. Tutte le sale sono divisibili in altrettante più piccole, capaci di accogliere fino a 40 persone per sala. Il quinto livello, chiamato Riccione City Eye, consiste in uno spazio panoramico circondato da pareti di vetro, utilizzato per colazioni di lavoro, cene e happening. La struttura congressuale di alto livello si inserisce con grande sinergia nel contesto turistico-economico della città, i cui punti di forza sono da sempre la professionalità e rinomata qualità della sua offerta, ampiamente apprezzata sia a livello nazionale che internazionale in quanto sinonimo di efficienza, organizzazione e ospitalità. La gestione del Palariccione è a cura della New Palariccione Srl, società mista pubblico-privata, la cui mission è sviluppare l’attività congressuale attraverso l’offerta di quello che possiamo chiamare il sistema Riccione, mettendo tutto quello che può offrire questo territorio a disposizione dei congressisti e del loro evento. Riccione Alessandro Anselmi Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo dei Congressi Sito ufficiale

Viale Maria Boorman Ceccarini
Viale Maria Boorman Ceccarini

Viale Maria Boorman Ceccarini, noto semplicemente come Viale Maria Ceccarini o Viale Ceccarini, è una strada urbana alberata del comune di Riccione, in provincia di Rimini. Il viale storico costituisce il cuore della vita mondana e turistica della cittadina romagnola. Alla fine del XIX secolo, con l'espansione urbanistica di Riccione verso sud, vennero realizzati diversi villini lungo quello che all'epoca era conosciuto con il nome dialettale di Viola (sentiero angusto stretto e polveroso). In seguito, vennero inaugurati anche negozi, ristoranti ed alberghi, primo fra tutti l'Hotel Amati, aperto nel 1901. Nel 1912 il viale venne intitolato alla memoria della benefattrice italo-americana Maria Boorman Wheeler (1840-1903), moglie del medico Giovanni Ceccarini. Nel 1926 venne inaugurato il Teatro Dante, posto all'incrocio con l'omonimo viale, che divenne un kursaal e uno dei maggiori luoghi-simbolo del divertimento riccionese, fino alla sua demolizione del 1950. Il 27 giugno 1927 venne completata la tranvia Rimini-Riccione, che aveva capolinea in viale Ceccarini. Negli anni successivi vennero aperte molte attività commerciali e turistiche, oltre a locali per il divertimento. Nel 1939, nel tratto di strada a monte della ferrovia, venne inaugurato il Teatro degli Ottomila, dedicato agli spettacoli lirici. Negli anni 1950, durante l'epoca della dolce vita, la strada divenne famosa quale viale alla moda. Alla fine degli anni 1970, la porzione di strada dalla stazione al mare venne pedonalizzata. Nel 2012, in occasione del centenario dell'intitolazione del viale, è stata inaugurata, nei pressi del civico 107, una statua di bronzo dedicata a Maria Boorman Ceccarini e creata dallo scultore cesenate Leonardo Lucchi su commissione dell'associazione Famija Arciunesa. Nel 1974 il cantante Dino Sarti pubblicò la canzone Viale Ceccarini, Riccione, che divenne uno dei suoi più grandi successi. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Viale Maria Boorman Ceccarini

Villa Mussolini
Villa Mussolini

Villa Mussolini, in precedenza Villa Margherita, è una villa di Riccione, nota per essere stata la residenza estiva di Benito Mussolini, della moglie Rachele Guidi e dei cinque figli dal 1934 al 1943. Villa Margherita venne costruita nel 1893, adiacente alla spiaggia, da Ferdinando Mancini, di Riccione, che l'aveva poi venduta l'anno successivo ad Eugenia Beccadelli in Grimaldi. Quindi ne fu proprietario il Conte Angeletti di Bologna che a sua volta la vendette alla signora Galli Bernabei. Nel 1932 fu presa in affitto dalla famiglia Mussolini e nel 1934 Rachele la acquistò dalla Bernabei. Nell'agosto del 1934 ospitò la vedova del Cancelliere austriaco Engelbert Dollfuss, Alvina, assieme ai figli Eva e Rudy. A pochi metri da villa Margherita sorgeva una villa in mattoni rossi della famiglia di un ebreo originario di Corfù, Nissim Matatia, che gestiva avviati negozi di pellicceria a Faenza e Forlì. A partire dalle campagne antisemite del 1938 la famiglia Matatia subì da parte delle autorità fasciste continue persecuzioni affinché lasciasse quella casa, poiché consideravano indecente la presenza di ebrei vicino alla dimora del loro capo. Infine Nissim fu espulso dal paese e costretto a vendere la villa per una cifra irrisoria. In seguito l'intera famiglia verrà deportata ad Auschwitz e quasi per intero sterminata. Nel 1940 venne costruita la palazzina per le famiglie dei figli Bruno e Vittorio per un totale di 27 camere su tre piani e per l'ampliamento vennero annesse proprietà vicine ed eliminata una porzione di strada. Il 15 giugno 1941 il dittatore partì per Riccione e il 22 giugno venne informato da Galeazzo Ciano dell'inizio dell'Operazione Barbarossa. Il 25 luglio 1943, giorno della caduta del fascismo, si trovavano nella villa per le vacanze estive Romano, Anna Maria con Ola, la prima moglie di Vittorio e Gina, vedova di Bruno. Nel 1945 la villa divenne proprietà del Demanio Patrimoniale e nel 1946 e nel 1948 venne ristabilito l'assetto urbanistico originario eliminando il patio e la palazzina che era stata aggiunta, e ripristinando la strada che era stata eliminata. Di proprietà dello Stato, dal 1966 al 1983 divenne sede di un ristorante. Nel 1979 la giunta comunista del sindaco Terzo Pierani pensò di demolire la villa e di farne un parco, la sua realizzazione aveva un costo previsto di 199 milioni di lire di cui 92 dati al proprietario come risarcimento; tuttavia il progetto non venne realizzato. Nel 1997 l'edificio venne acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e dato in comodato d'uso al comune, di cui era allora sindaco Massimo Masini. Vennero quindi destinati dal successivo il sindaco Daniele Imola (DS) 750.000 euro (a cui si aggiunsero 250.000 dalla provincia di Rimini) per il restauro dell'edificio nonostante alcuni dissensi interni ai DS, l'opposizione netta di Rifondazione Comunista e le proteste di numerosi cittadini sia a Riccione che dal resto d'Italia. L'amministrazione comunale, con decisione che suscitò controversie, mutò il nome di Villa Margherita in "Villa Mussolini", trasformandola in sede di mostre ed eventi. Dopo i restauri, la villa venne riaperta nel luglio 2005.. Anna Maria Nives Concolino e Marina Giannini, Villa Mussolini: Una finestra su Riccione, Guaraldi, 2008, ISBN 9788880496557. Andrea Speziali, Una stagione del Liberty a Riccione, Maggioli editore, 2010, ISBN 9788838756498. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Mussolini Villa Mussolini sul sito turistico del comune di Riccione Villa Mussolini Archiviato il 25 agosto 2016 in Internet Archive. sul sito della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini Villa Mussolini sul sito delle ville storiche di Riccione

Grand Hotel Riccione

Il Grand Hotel Riccione è una struttura alberghiera, costruita nel 1929 sul lungomare di Riccione a Riccione. Negli anni trenta fu frequentato da importanti personalità, tra cui Benito Mussolini che lo utilizzò anche per incontri con capi di Stato esteri, come quello nell'agosto 1933 col cancelliere austriaco Engelbert Dollfuss. Negli anni del dopoguerra l'hotel ha ospitato importanti personalità e congressi, tra cui il primo Congresso Nazionale della Stampa che vide la presenza del presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi. Alla fine degli anni ottanta in uno degli edifici del parco fu realizzata una discoteca. Il Grand Hotel Riccione fu voluto dal Commendatore Luigi Gaetano Ceschina, noto imprenditore milanese, che commissionò la progettazione dell'edificio all'architetto Rutilio Ceccolini di Pesaro. L'edificio, alla cui realizzazione collaborò anche l'ingegner Galeazzo Pullè, fu costruito a tempo di record in soli cento giorni: per poter promuovere l'opera, il Commendator Ceschina fece realizzare un'immagine da pubblicare sul Giornale di Bologna del giugno 1929, in cui l'albergo non ancora costruito era rappresentato tramite fotomontaggio e disegno. L'edificio era costruito con linee sobrie ed eleganti, con richiami allo stile Coppedè, una variante del liberty caratterizzata da sfere, cornicioni, piramidi tronche e decorazioni ispirate all'epoca classica romana. Come analoghi edifici monumentali di altre città europee, imitava nell'architettura e nella ricchezza degli arredi e dei servizi, le dimore delle grandi dinastie. Il Grand Hotel è stato costruito sull'area dove sorgeva l'Ospizio Amati-Martinelli. La costruzione dell'ospizio risaliva al 1877, ed era stato il primo ospizio di Riccione: originariamente era adibito alla cura dei bambini affetti da scrofolosi. L'area della costruzione comprendeva anche la villa Martinelli Solieri, della quale è rimasta l'abitazione del custode, ancora visibile nel parco del Grand Hotel. La nuova costruzione era contornata da un grande giardino, con tre campi da tennis e una vasta terrazza: comprendeva 155 stanze riccamente arredate, che gli guadagnarono la definizione di il più grandioso e moderno albergo della riviera romagnola ed attirarono la ricca clientela dell'élite fascista. Pochi giorni dopo l'inaugurazione, il giorno di ferragosto del 1929, venne allestito un Gran Ballo della Stampa cui parteciparono personalità della politica, dell'arte e della letteratura; in questo modo la proprietà intendeva attirare una clientela prestigiosa che fino a quel momento aveva preferito trascorrere la villeggiatura in ville private. Molte le prestigiose famiglie Italiane rimaste clienti per anni; tra gli amici dei Ceschina ad esempio i Nuccorini da Bologna. Già nei primi anni trenta si rese necessario ampliare la struttura: dapprima fu aggiunta una dépendance detta la Torre del Grand Hotel e nel 1935 l'albergo venne quasi raddoppiato con l'aggiunta dell'ala est orientata verso il mare. La torre del Grand Hotel, chiamata in origine Torre del novecento venne eretta nel 1934. La struttura originariamente venne realizzata per la V Triennale di Milano del 1933 dagli architetti Franco Albini, Giancarlo Palanti, Giuseppe Pagano e Renato Camus: l'idea dei progettisti era rivoluzionaria per l'epoca, prevedendo l'uso di strutture in acciaio coperte di pannelli in cemento imbullonati con una tecnica che precorreva quella del prefabbricato moderno. Alla fine dell'esposizione la struttura fu smontata e portata da Milano a Riccione, per essere rimontata nel parco del Grand Hotel, con un disegno completamente diverso progettato da Camus. Marco D'Orazio, Contributi alla storia della costruzione metallica. Progetti e realizzazioni degli anni '30 per l'edilizia abitativa, Firenze, Alinea Editrice s.r.l., 2008. A. Speziali, Una Stagione del Liberty a Riccione, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2010 Il Grand Hôtel Riccione, in l'Architettura Italiana, I, 1930, n. 11, pp 128–131, + tavole 41-44, sul sito del ministero dei Beni Culturali è possibile per gli utenti registrati visualizzare la versione digitalizzata: Periodici Italiani digitalizzati Biasa, su periodici.librari.beniculturali.it. URL consultato il 15 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2017). Sito ufficiale, su grandhotelriccione.it.

Oltremare (parco)
Oltremare (parco)

Oltremare è un parco tematico naturalistico-tecnologico, sito presso Riccione, specializzato nella tutela di particolari specie di animali sia della terra e del mare. Le attrazioni sono particolarmente concentrate su ciò che riguarda gli animali degli oceani, ossia sulla presenza di teche, acquari, spettacoli marini e piccole riserve naturali. Inaugurato nel giugno 2004, il parco è il risultato di un investimento di oltre 80 milioni di euro, realizzato da realtà imprenditoriali presenti da molti anni sul territorio: "Aquafan" (altro parco acquatico) e "Delphinarium di Riccione" (grande riserva marina). L'estensione complessiva del parco è di 110.000 m², di cui 77.000 m² di spazi verdi e 24.000 m² di spazi coperti.Oltremare dunque nasce da un progetto architettonico realizzato dal gruppo G.A.Lorenzon, Busby+Association Architects di Vancouver: per i suoi contenuti tecnologici all'avanguardia uniti a una particolare attenzione all'ambiente, è stato premiato con l’Award of Excellence dall’Associazione di Architetti Canadesi. Oltremare nell'ottobre 2013 è entrato a far parte del mondo Costa Edutainment. Si tratta di un'area di 4000 m² dedicata ai bambini, inaugurata nel 2008 grazie a un investimento di 3.000.000 di euro. Essa rappresenta un playground sotto il segno di "Ulisse", la mascotte del parco. Nell'area i bambini possono giocare in modo autonomo o in compagnia degli adulti che li accompagnano in apposite attività. È un'area che verrà inaugurata il 1 aprile 2024, in occasione del ventesimo anniversario di Oltremare, costruita all'interno del grande globo di Oltremare dove vi è un'attrazione basata sul programma tv MegaGame DinsiemE e ideata dai DinsiemE. All'interno ci sono elementi del mondo dei DinsiemE, varie attività legate all'attrazione ed oggetti come statue giganti raffiguranti i personaggi. I bambini e le famiglie potranno giocare una vera partita del MegaGame proprio come nella serie tv. Pianeta Terra è un percorso visivo e multisensoriale attraverso quattro sale, che consente di rivivere le tappe fondamentali che hanno segnato l’evoluzione del nostro pianeta, da 15 miliardi a 12 milioni d'anni fa. Nella prima sala un filmato (un tempo in 3D) racconta le fasi della nascita dell’Universo e del Pianeta Terra, introducendo alle sale successive dove, grazie a effetti speciali, è possibile rivivere in prima persona la nascita della vita sul nostro Pianeta, l’estinzione dei dinosauri e la fine dell’ultima glaciazione. Una cupola di vetro e acciaio racchiude l'ambiente dei rettili giganti, per come si stima potesse presentarsi nel Cretaceo. I visitatori possono immergervisi seguendo gli appositi sentieri, facendo esperimento dell'ambiente caldo e umido in cui vivevano i dinosauri (rappresentati dal Deinonychus) prima che i grandi sconvolgimenti li portassero all'estinzione. Il percorso si chiude con l'attraversamento di una foresta bruciata dalla lava e con la visione delle sagome di alcune impronte di dinosauro riportate sul piano di calpestio. Questa sezione è dedicata all'ambiente marino e composta dalla Laguna dei delfini e da Pianeta mare, area dedicata agli abitanti del mare Adriatico. Pianeta Mare Un grande ambiente completamente dedicato all'Adriatico e ai giganti che lo popolano. Si tratta in pratica di una mostra museale molto accurata di balene, delfini, squali, pesci luna e altri grandi vertebrati, ricostruiti in scala reale in resina, fibra di vetro e poliuretano. La realizzazione è stata supervisionata da Maurizio Wurtz di Artescienza, su progetto di Valter Fogato, biologo e illustratore naturalista. Il settore contiene anche un'area speciale dedicata ai bambini. La Laguna dei Delfini La laguna dei delfini, ricostruisce un angolo di Adriatico dove i tursiopi di Oltremare si esibiscono davanti al pubblico. La laguna riproduce l'ambiente marino e si divide in più zone. Durante il mese di agosto 2014, il parco ha registrato anche la nascita del primo esemplare concepito in cattività nelle sue vasche, un cucciolo di tursiope di 23 kg e 115 centimetri. Oltremare presenta una vasta area dedicata alla natura della terraferma. Le seguenti zone sono: Area falchi: dove gli addestratori intrattengono il pubblico con vari tipi di falco che fanno volare per il cielo. La zona contiene anche un piccolo itinerario turistico per la conoscenza più approfondita di queste specie di rapaci. Area spettacoli della fattoria: un palcoscenico, simile a quello dell'"area dei delfini", dove è possibile ammirare da vicino esemplari magnifici come l’Ara rossa e verde (Ara chloropterus) e l’Ara blu e gialla (Ara ararauna) e i meno conosciuti Conuri del sole (Aratinga sostizialis). Delta: lungo il percorso si possono osservare non solo flora e fauna tipiche del Delta del Po, come per esempio lo Storione (Acipenser sturio), una specie endemica del mare Adriatico in forte contrazione numerica e di areale a causa delle attività antropiche dirette e indirette, ma anche le cosiddette specie “aliene” che molto spesso hanno soppiantato quelle autoctone, come ad esempio il pesce siluro e le testuggini palustri dalle orecchie rosse. Wallaby: Dal 2018 è stata allestita un'area che ospita esemplari di Wallaby, La sala IMAX 3D è stato l'assetto principale del parco. Aperta nel 2004 in collaborazione con TIM, fu chiusa nel 2013 e attualmente al suo interno vengono proiettati alcuni filmati tematici sulla natura. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Oltremare Sito ufficiale, su oltremare.org.

Aquafan
Aquafan

Aquafan è un parco acquatico a Riccione, in Italia. La struttura venne inaugurata nel 1987, lo stesso anno in cui aprirono in Francia Zygofolis e Futuroscope. Alla fine degli anni ottanta vi furono registrate trasmissioni televisive. Il parco contiene acquascivoli, piscina a onde, fiume lento e rapido. Col tempo vennero aggiunte altre attrazioni come il Kamikaze, uno scivolo a due piste lunghe 90 metri con forte pendenza che permette di raggiungere alte velocità, l'Extreme river, una rampa a sezione paraboidale (half pipe) sulla quale si scivola in moto armonico fino a perdere quota e lo Speedriul, una struttura a forma di imbuto. Vi si svolgono anche spettacoli di animazione e musicali e vi sono luoghi di ristoro e una discoteca, la "Walky Cup"; Aquafan chiude alle 18:30, ma negli anni ha utilizzato i suoi spazi per tenere concerti durante le ore notturne. Nel 2004 è stato affiancato da un cinema IMAX e un nuovo parco, Oltremare, di natura ludico-didattica. Nel 2010, viene installato un nuovo scivolo tubolare dal nome Strizzacool che permette una discesa di gruppo. Il parco è grande 83306 m². Sommandone la lunghezza, gli scivoli arrivano a misurare 3 km, mentre 90 sono i chilometri delle tubazioni che sono state necessarie per costruirli; infine, 8 000 sono i metri cubi di acqua in continuo movimento. Recentemente Aquafan è stato interpretato come “luogo di osservazione del sociale contemporaneo […] contesto di sperimentazione delle mutazioni che riguardano l'identità, i consumi, gli stili di vita”. È stato così creato il cosiddetto "Laboratorio delle percezioni", che ha lo scopo di cogliere i desideri e i modi di essere delle persone. Il Laboratorio si avvale del coordinamento scientifico e del lavoro (sul campo e di studio) del LaRiCA, il Laboratorio di Ricerca sulla Comunicazione Avanzata dell'Università degli Studi di Urbino. Dal 2011 durante l'estate in alcune serate (normalmente una volta a settimana), nel parco acquatico si svolge lo schiuma party più grande del mondo con ospiti e dj internazionali capaci di richiamare migliaia di giovani, tra questi vi sono: Paul Kalkbrenner, David Guetta, Avicii, LMFAO, Martin Solveig, Gabry Ponte e Skrillex. I proprietari sono Costa Edutainment S.p.A. (95%) e Silvano Balducci (5%). Piscina onde: Lo specchio acqueo si estende per 2.670 m². Vi si svolgono i principali eventi tra cui la "maxionda" durante la quale si fanno spettacoli e le onde hanno più potenza; Scivoli alti: è stata la prima attrazione aperta nel parco; è composta da 3 scivoli. L'attrazione è nella stessa piattaforma da cui partono il Kamikaze, River Run e il nuovo Black Hole; River Run: ha come tracciato uno scivolo alto e si percorre sopra un gommone; Kamikaze: inaugurato nel 1991 è lunga 90 metri ed è formata da due scivoli sui quali è possibile raggiungere i 70 km/h. Twist: è composta da tre tubi intrecciati lunghi 100 metri; Surfing Hill: è composta da 6 corsie in gomma lunghe 110 metri poste in un dislivello naturale, da cui si scende in gommone; Fiume lento: consiste nel percorrere lentamente un percorso in gommone; Fiume rapido: è ambientata in un torrente montano sinuoso navigabile con un gommone; Extreme River: inaugurata nel 2000, è un canale a forma di V navigabile con un gommone e termina in una piscina; Speedriul: è un tubo che viene percorso su un gommone che termina in una piscina; Black Hole: inaugurata nel 2017, è un tubo nero con effetti luminosi con delle curve che si percorre con un gommone; Strizzacool: è composta da due percorsi navigabili con un gommone che terminano, con pendenze diverse, in una piscina; Poseidon: complesso di tre piscine idromassaggio collegate, dotate di cascate e idromassaggio. Piscina dell'elefante: scivolo per bambini con tre corsie molto corte che partono da un elefantino rosa; Focus Junior Beach: quattro scivoli per bambini (dei quali uno è un tubo) che partono da una barca; Antartic Baby Beach: tre scivoli per bambini simili a quelli dell'elefante rosa ma situati davanti all'Extreme River. Sito ufficiale, su aquafan.it.

Colonia marina Bolognese
Colonia marina Bolognese

La Colonia Marina Bolognese, conosciuta semplicemente come Colonia Bolognese a Miramare di Rimini, è un imponente complesso architettonico situato sul lungomare tra Rimini e Riccione. Costruita tra il 1931 e il 1932 su progetto dell'ingegner Ildebrando Tabarroni, la colonia era in origine destinata a ospitare fino a 1 200 bambini provenienti dalla provincia di Bologna. La colonia è inaugurata il 1º agosto 1932. Nel 1941 è adibita a ospedale militare per i reduci dalla Russia. Nel 1943 vi è il passaggio di gestione dalla GIL all'Opera nazionale balilla di Bologna. Tra il 1945 e il 1983 torna a essere utilizzata come colonia estiva per bambini. Nel 1983 avviene la chiusura definitiva, dalla quale data inizia il degrado e dell'abbandono del complesso. Nel 2017 nasce il progetto "RiutilizzasiColoniaBolognese" per il recupero e la riqualificazione dell'area. La Colonia Bolognese, in stile eclettico, è costituita di 4 padiglioni disposti perpendicolarmente alla spiaggia, che ospitavano dormitori e refettori al piano seminterrato, intervallati da 3 corpi di fabbrica più piccoli, adibiti a uffici, servizi e camere per il personale. Un corridoio di collegamento lungo 169 metri attraversa i padiglioni e permette l'accesso alle aree esterne tramite 6 rampe di scale. Il disegno dei prospetti dei dormitori non riflette la distribuzione interna, creando una dissimulazione strutturale. L'utilizzo del cemento armato permise di ottenere due grandi camerate a pianta libera per ogni piano, separate dal corridoio passante. Vi sono anche 2 corpi di fabbrica verso sud, separati dalla struttura, principale che servivano da lavanderie e isolamento. Lo stile eclettico è ispirato all'architettura tardo ottocentesca bolognese, con fasce marcapiano, cornici decorative in cotto e decorazioni pittoriche. Le facciate sono rivestite in laterizio con basamento intonacato. Aperture rettangolari al primo piano, centinate al secondo piano e binate sui lati corti dei dormitori. Il corridoio presenta un doppio ordine di archi separati da paraste al piano superiore. L'ingresso principale è nel corpo centrale del complesso con un portale d'entrata sopraelevato, scalea, parte centrale aggettante, balcone e cornici in cotto. Imita la tipologia del palazzo urbano. La colonia fu un certo elioterapico per bambini, a parte durante la seconda guerra mondiale quando fu ospedale militare. Alessandro MARELLA e Nicolò SCAVELLO, Second Earth bit: progetto di riconversione della colonia marina Decima Legio (PDF), pp. 102. Laura Basini, UNA PAUSA FRA RIMINI E RICCIONE. PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE DELLA COSTA ADRIATICA: LA COLONIA REGGIANA E VISERBA (PDF), pp. 53. Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (a cura di), Colonie a mare: il patrimonio delle colonie sulla costa romagnola quale risorsa urbana e ambientale, Casalecchio di Reno, Grafis, 1986. Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Colonia Marina Bolognese

Colonia marina SIP ENEL

La Colonia marina SIP ENEL di Riccione, meglio conosciuta come Colonia ENEL di Riccione e spesso confusa con la Colonia ENEL di Rimini al confine tra Marebello e Rivazzurra è stata progettata dall'architetto Giancarlo De Carlo ed inaugurata nel 1963. Era un'opera architettonica innovativa e "a misura di bambino", ben diversa dalle colonie "di controllo" del periodo fascista. L'edificio si sviluppa su tre livelli, con ampie terrazze e logge che si affacciano sul mare, creando un ambiente luminoso e arioso. La struttura è modulare e flessibile, adattandosi alle diverse esigenze dei bambini. Spazi comuni come la mensa, la biblioteca e il teatro favoriscono la socializzazione e la partecipazione attiva dei bambini. La colonia era immersa in un parco verde con giochi e spazi per attività all'aperto. Inizialmente la colonia era stata voluta dalla società SIP acronimo di Società Idroelettrica Piemonte acquisita poi dalla ENEL che nel 1960 voleva costruire una colonia marina per i figlie dei suoi dipendenti, non potendo più usare la capienza della Colonia SADE di Rivazzurra. Il progetto fu dato all'architetto Giancarlo De Carlo che assiene al suo assistente Armando Barp, inzio il progetto. Nel 1961 alla presentazione del quattro progetto al Comune, iniziarono i lavori di costruzione. La Colonia ENEL è stata abbandonata negli anni novanta del Novecento e versa oggi in stato di degrado. Nonostante il suo valore architettonico e storico, l'edificio non è stato ancora sottoposto a un adeguato restauro. Diverse iniziative, come il censimento del FAI e concorsi di progettazione, hanno acceso i riflettori sulla colonia, auspicandone un futuro recupero. Sono state avanzate diverse proposte per il riutilizzo della Colonia ENEL, tra cui: trasformazione in ostello della gioventù, reazione di un centro di ricerca sull'architettura del Novecento e realizzazione di spazi per attività culturali e sociali. Nel 2021 fu venduta all'asta ad una società privata per farne una struttura ricettiva. L'architettura della colonia è caratterizzata da diversi aspetti innovativi e funzionali. L'edificio è composto da moduli prefabbricati in cemento armato, disposti su tre livelli e collegati da passerelle e scale. Questa struttura modulare permette una grande flessibilità degli spazi, adattandosi alle diverse esigenze dei bambini. Le linee curve e sinuose dell'edificio contrastano con la rigidità geometrica degli edifici circostanti. La fluidità delle forme crea un ambiente dinamico e accogliente, a misura di bambino. Le ampie terrazze e logge, disposte su tutti i lati dell'edificio, garantiscono un'illuminazione naturale e una ventilazione costante degli ambienti.La colonia si inserisce armoniosamente nel contesto naturalistico della pineta di Riccione. L'utilizzo di materiali come il legno e il cemento armato a vista crea un legame con l'ambiente circostante. La colonia era dotata di tutti i servizi necessari per il benessere dei bambini, tra cui: cucina e mensa, dormitori, sale per attività ludiche e ricreative, biblioteca, teatro, infermeria, piscina. L'architettura della Colonia ENEL era concepita per il benessere e la crescita dei bambini. L'edificio era infatti progettato per: favorire la socializzazione e la partecipazione attiva dei bambini, promuovere l'autonomia e la responsabilità, garantire la sicurezza e il comfort. La Colonia ENEL è un esempio di architettura brutalista, caratterizzata dall'uso del cemento armato a vista e da forme semplici e geometriche. Questo stile architettonico, nato negli anni '50, era espressione di una nuova era di progresso e di fiducia nella tecnologia. La Colonia ENEL di Riccione è un'opera di grande valore storico e architettonico. La sua originalità e il suo stato di abbandono la rendono un luogo suggestivo e affascinante, che merita di essere recuperato e valorizzato. Giancarlo De Carlo in una intervista parlando della costruzione della Colonia SIP ENEL di Riccione la definì: Fabio Mangone e Gemma Belli, Giancarlo De Carlo nel centenario, LetteraVentidue Edizioni, 22 dicembre 2021, ISBN 9-788-86242666-4. Claudio Menichelli, Edoardo Currà, Laura Severi, Marina Docci e Martina Russo (a cura di), Stati Generali del Patrimonio Industriale. 2022, 1ª ed., 2022, ISBN 978-88-297-1666-1. Ilenia Maria Romano, Pressione turistica sul Centro Storico di Firenze - sito UNESCO, Firenze, Firenze University Press, 2018, p. 58, ISBN 9788864537849, SBN IT\ICCU\SBT\0016159]. Antonello Alici, Italia Nostra 440/2008 - Come salvare il Centro Italia, n. 440/2008, 2008, p. 31, ISBN 9-788-84926609-2. Giancarlo De Carlo e Franco Bunčuga, Conversazioni con Giancarlo De Carlo, Elèuthera, 2000, ISBN 8-885-06046-3. Colonia marina SIP ENEL, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna. Colonia ENEL, su I luoghi del cuore, FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano. URL consultato il 15 aprile 2024. Colonia ENEL (Riccione), su Catalogo generale dei Beni Culturali, Ministero della Cultura. URL consultato il 15 aprile 2024. Colonia Marina Enel, su domusweb.it.